DAGO IN GONDOETA - LIDO ZOZZONE PRESENTA IL FESTIVAL DELLE MUTANDE PAZZE (LESBO, GAY, TRANS) - "IL COLORE DEL SILENZIO" SUL CINEMA OMOSEX - UFFICIO STAMPA INDECENTE - GLI SFIGATI DI AREA ALICE - DE HADELN RIPICCHIA URBANI.
1 - Tutti fingono di non sapere, molti ne parlano sotto voce. E' il Lido godurioso:non quello dei grandi alberghi cinque stelle da rapina, ma quello ruspantone, quello verace.
Si prende la linea B verso Alberoni (e pagate il biglietto che i controllori vi aspettano), destinazione spiaggia. Si mangia, abbastanza onestamente (per la media del Lido, da furto con scasso), ai Bagni e ci si incammina con fare noncurante verso la punta di Malamocco. Ce ne è per tutti i gusti.
All'inizio nudismo etero. Niente di che, dite voi? Spostandosi verso le splendide dune dove venne ambientato "Morte a Venezia" (non era la spiaggia del Des Baines, come vi hanno fatto credere per trent'anni) si trovano coppie lesbiche intente a scambiarsi calde, caldissime effusioni. Ancora qualche passo ed è l'antro delle meraviglie: giovani adoni, vecchi palestrati, tutti col pisello al vento. Si guardano, si scelgono e vanno a trastullarsi nello splendido bosco alle spalle. Il parco è gestito dal WWF. E' sicuro e pulito. Nei giorni della Mostra nuovi arrivi giornalieri. Registi, attori ed abituès. Un vero festival della carne, per chi ama il genere.
2 - E se non vi piace la zona gay e lesbian degli Alberoni, non disperate: stasera c'e' una bella festa con un sacco di trans. Tutti in spiaggia, al chiaro di luna: prendete l'autobus verso San Nicolò (e pagatelo sto biglietto!) e scendete al Pachuka. Vi aspettano Armando e Giovannone. Cose da mutande pazze! E non potrete dire che al Lido ci si annoia sempre più...
3 - E se oggi il tempo butta male e non vi va di andare in spiaggia, da stamane parte il Festival del cinema omosessuale :fino a giovedì al cinema Astra, sempre al Lido, bella rassegna di alcune opere inedite. Grande attesa per "Il colore del silenzio", racconto struggente della persecuzione nazista dei "triangoli rosa". Cercate la notizia sui grandi quotidiani: difficilmente si degneranno di parlarvene :non sono previsti cocktail e interviste a "grandi dive". Da fare senza aver visto i loro film.
4 - Chiedere al frozen yogurt Muller e all'indossatore delegato Croff se sono mai passati, in questi giorni, davanti al cosiddetto "Ufficio stampa " della Mostra: quaranta postazioni non bastano per accogliere centinaia di giovani giornalisti che la Biennale ha invitato da tutto il mondo, ai quali ha chiesto ben 50 euro in cambio della tessera di ingresso ed ai quali non sa mai offrire strutture di lavoro decenti. Davanti all'Ufficio stampa, al secondo piano del Casino, bivaccano decine di giornalisti, specialmente stranieri, con i personal sulle ginocchia, seduti sui gradini, tentando di lavorare, nonostante Croff e Muller: ignorati dai giornalisti grandi firme che di questi problemi non ne hanno. E si guardano bene dal parlarne. Loro.
5 - Segnalare a Bruno Socillo, direttore di Radio Rai, già compagno di calcetto di Storace e Fini,che da giorni c'e' un suo pullmino abbandonato vicino all'imbarco dei vaporetti per Venezia. Molti passano davanti, non capiscono se sia stato dimenticato o cosa. E perchè. Sempre più coperto di foglie secche, impolverato. Come Radio Rai.
6 - E basta con 'sta storia della Mostra blindata: due terzi degli spazi occupati da Muller, quelli dove sostano i più giovani accreditati (seduti sulle aiuole, spennati nei bar allestiti intorno alla mostra) non c'è alcun controllo di sicurezza: chiunque può abbandonare uno zainetto. Tanto lì la svipperia del Lido non passa mai...
7 - Ma qualcuno dei giornalisti grandi firme, quelli che si guardano bene dal dichiarare se i film che recensiscono li hanno veramente visti dall'inizio alla fine (quasi mai), sono mai andati a dare un'occhiata all'Area Alice, dove si assiepano gli "sfigati" della Mostra, accrediti culturali, cineforum ecc?
Si fa la coda al bordo della strada, senza transenne (così chi vuole saltare la fila non ci pensa due volte) e quando si esce si è costretti a camminare su assi schiodate, in un imbuto che rallenta pericolosamente il deflusso di centinaia di ragazzi, col rischio di essere investiti su via Sandro Gallo. La serie C del Festival. Muller, Croff (e i pompieri di Venezia) stanno a guardare. Un anno dopo l'altro. Tanto non esistono...
8 - Non c'è Alba per il guardaroba della Parietti: indossa sempre lo stesso vestito scollato già collaudato al suo compleanno meneghino. Comunque, davanti all'arrivo al Lido di Valentino e Giammetti, ormai completamente restaurati per il trasbordo a Luxor, sempre meglio sbirciare l'Alba-Seltzer
9 - Michele Anselmi per Il Giornale - Da Montreal, dove sta allestendo un nuovo festival, l'ex direttore della Mostra, Moritz de Hadeln, conferma a "La Nuova Venezia": "Sono stato allontanato perché mi sono opposto alla volontà dell'allora ministro Urbani di inserire in concorso 'Rosa Funzeca', il film prodotto e interpretato da Ida Di Benedetto". Altri tempi, si spera.
Dagospia 05 Settembre 2005
Si prende la linea B verso Alberoni (e pagate il biglietto che i controllori vi aspettano), destinazione spiaggia. Si mangia, abbastanza onestamente (per la media del Lido, da furto con scasso), ai Bagni e ci si incammina con fare noncurante verso la punta di Malamocco. Ce ne è per tutti i gusti.
All'inizio nudismo etero. Niente di che, dite voi? Spostandosi verso le splendide dune dove venne ambientato "Morte a Venezia" (non era la spiaggia del Des Baines, come vi hanno fatto credere per trent'anni) si trovano coppie lesbiche intente a scambiarsi calde, caldissime effusioni. Ancora qualche passo ed è l'antro delle meraviglie: giovani adoni, vecchi palestrati, tutti col pisello al vento. Si guardano, si scelgono e vanno a trastullarsi nello splendido bosco alle spalle. Il parco è gestito dal WWF. E' sicuro e pulito. Nei giorni della Mostra nuovi arrivi giornalieri. Registi, attori ed abituès. Un vero festival della carne, per chi ama il genere.
2 - E se non vi piace la zona gay e lesbian degli Alberoni, non disperate: stasera c'e' una bella festa con un sacco di trans. Tutti in spiaggia, al chiaro di luna: prendete l'autobus verso San Nicolò (e pagatelo sto biglietto!) e scendete al Pachuka. Vi aspettano Armando e Giovannone. Cose da mutande pazze! E non potrete dire che al Lido ci si annoia sempre più...
3 - E se oggi il tempo butta male e non vi va di andare in spiaggia, da stamane parte il Festival del cinema omosessuale :fino a giovedì al cinema Astra, sempre al Lido, bella rassegna di alcune opere inedite. Grande attesa per "Il colore del silenzio", racconto struggente della persecuzione nazista dei "triangoli rosa". Cercate la notizia sui grandi quotidiani: difficilmente si degneranno di parlarvene :non sono previsti cocktail e interviste a "grandi dive". Da fare senza aver visto i loro film.
4 - Chiedere al frozen yogurt Muller e all'indossatore delegato Croff se sono mai passati, in questi giorni, davanti al cosiddetto "Ufficio stampa " della Mostra: quaranta postazioni non bastano per accogliere centinaia di giovani giornalisti che la Biennale ha invitato da tutto il mondo, ai quali ha chiesto ben 50 euro in cambio della tessera di ingresso ed ai quali non sa mai offrire strutture di lavoro decenti. Davanti all'Ufficio stampa, al secondo piano del Casino, bivaccano decine di giornalisti, specialmente stranieri, con i personal sulle ginocchia, seduti sui gradini, tentando di lavorare, nonostante Croff e Muller: ignorati dai giornalisti grandi firme che di questi problemi non ne hanno. E si guardano bene dal parlarne. Loro.
5 - Segnalare a Bruno Socillo, direttore di Radio Rai, già compagno di calcetto di Storace e Fini,che da giorni c'e' un suo pullmino abbandonato vicino all'imbarco dei vaporetti per Venezia. Molti passano davanti, non capiscono se sia stato dimenticato o cosa. E perchè. Sempre più coperto di foglie secche, impolverato. Come Radio Rai.
6 - E basta con 'sta storia della Mostra blindata: due terzi degli spazi occupati da Muller, quelli dove sostano i più giovani accreditati (seduti sulle aiuole, spennati nei bar allestiti intorno alla mostra) non c'è alcun controllo di sicurezza: chiunque può abbandonare uno zainetto. Tanto lì la svipperia del Lido non passa mai...
7 - Ma qualcuno dei giornalisti grandi firme, quelli che si guardano bene dal dichiarare se i film che recensiscono li hanno veramente visti dall'inizio alla fine (quasi mai), sono mai andati a dare un'occhiata all'Area Alice, dove si assiepano gli "sfigati" della Mostra, accrediti culturali, cineforum ecc?
Si fa la coda al bordo della strada, senza transenne (così chi vuole saltare la fila non ci pensa due volte) e quando si esce si è costretti a camminare su assi schiodate, in un imbuto che rallenta pericolosamente il deflusso di centinaia di ragazzi, col rischio di essere investiti su via Sandro Gallo. La serie C del Festival. Muller, Croff (e i pompieri di Venezia) stanno a guardare. Un anno dopo l'altro. Tanto non esistono...
8 - Non c'è Alba per il guardaroba della Parietti: indossa sempre lo stesso vestito scollato già collaudato al suo compleanno meneghino. Comunque, davanti all'arrivo al Lido di Valentino e Giammetti, ormai completamente restaurati per il trasbordo a Luxor, sempre meglio sbirciare l'Alba-Seltzer
9 - Michele Anselmi per Il Giornale - Da Montreal, dove sta allestendo un nuovo festival, l'ex direttore della Mostra, Moritz de Hadeln, conferma a "La Nuova Venezia": "Sono stato allontanato perché mi sono opposto alla volontà dell'allora ministro Urbani di inserire in concorso 'Rosa Funzeca', il film prodotto e interpretato da Ida Di Benedetto". Altri tempi, si spera.
Dagospia 05 Settembre 2005