PICCOLA POSTA - PANZINO: DA SENZA VOLTO A SENZA VOTO - SCANZI MEMORE DEL "RIFORMISTA" - FELTRI, MONTANELLI IMMAGINARIO - IL TEMPO LIBERO DEI FIGHETTI DI IERI - GLI ZIGOMI DELLA CUCCARINI - VIVA LE PRIMARIE - IL BLUFF BENIGNI - SABELLI L'ESCLUSO.

Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1

Caro Dago, rimpatriata di Scanzi che per ricordare i bei tempi al "Riformista" copia l'incipit di Mastrantonio.

"Non sta piacendo a nessuno, La tigre e la neve, ma non si può dire. Non in maniera così diretta, almeno. Nel caso dell'ultimo film di Roberto Benigni, la sindrome sembra quella della Corazzata Potëmkin. Nel senso di (semi)«boiata pazzesca», che deve piacere a tutti i costi, secondo un conformismo di sinistra" (Stampa, 18 ottobre).

"Può un film essere una fantozziana «boiata pazzesca» anche se non c'è nessuna carrozzina che precipita senza fine giù per le scale? Ovvero può un film di un acclamato regista precipitare lo spettatore nella noia senza aggiungere niente di nuovo a quanto già visto? La risposta è sì. Un esempio recentissimo lo offre La tigre e la neve, l'ultimo film di e con Roberto Benigni..." (Riformista, 5 ottobre).
Monty Brogan reloaded

Lettera 2

Un vecchio vizio italiano è quello di utilizzare le parole del nostro ricco vocabolario a vanvera. Vittorio Feltri è uno di quelli che di questo vizio non riesce a liberarsi. Il centro sinistra dovrebbe vergognarsi perché ha organizzato una bella giornata di democrazia, e perché mai? Il fatto è che Feltri, a cui rode parecchio, tenta di accreditarsi come un novello Montanelli ma non gli riesce proprio. Montanelli, uomo di destra vero, aveva la capacità di riconoscere quando l'avversario segnava un punto, Feltri invece si comporta come certi tifosi che non riescono mai a digerire le sconfitte. Caliamo poi un velo pietoso sul quotidiano Il Tempo che insinua ipotesi da scenari sovietici. Continuo a pensare che la stampa italiana stia attraversando lo stesso periodo nero della politica, in quanto ad assenza di qualità. Non si vedono direttori e, per la verità, nemmeno editori, in grado anche solo di avvicinarsi ad alcuni miti di un passato nemmeno troppo lontano.
Franco Due

Lettera 3

Dopo aver letto l'articolo del Foglio, finalmente ho capito cosa distingue l'eletto, il prescelto dal fato, l'uomo del destino, chiamiamolo come vogliamo, dal plebeo, dall'uomo del volgo: l'avere tanto tempo da buttare, così tanto da potersi permettere di sprecarlo nei modi più perversamente imbecilli: "All'alba tutti al mercato del pesce ad avvicinarsi ai banchetti, ricorda Beno Graziani, leggendario reporter rosa di Paris Match, aprire i pantaloni ed esibire le proprie nudità ai pescatori che scaricano le casse dalle barche: una scena che fa molto Fellini, ma pare che sia vera. Così come l'abitudine di far pipì sulla roulette che gli vale l'interdizione da più di un casinò" Ma chiediamocelo un po' quanto mai sarà potuto fregare ai pescatori del luogo di vedere i pisellini di 'sti quattro imbecilli fighetti e un po' debosciatelli, chissà come si saranno scandalizzati. E si divertivano così? Sticazzi, per dirla alla francese, loro sì che sapevano godersi la vita. Intendiamoci, non voglio fare moralismo spicciolo, buon per loro che non dovessero lavorare per vivere, ma avendo solo l'imbarazzo della scelta tra tutto ciò che il mondo e i soldi possono offrire in termini di divertimento, e soprattutto il tempo per poterne godere, quale comune mortale sarebbe così stupido da scegliere di andare a pisciare su una roulette? Anzi più di una, da farne un'abitudine. Se è questa la differenza che divide il loro mondo dal mio, "vive la difference".
Cip

Lettera 4

Caro Dago, ma alla fine, Mastella, quando sono finite le schede per votare alle Primarie, ha fotocopiato quelle bianche o quelle già votate?
Francesco Nardi - www.francesconardi.it

Lettera 5

Un Pappagallo recitava Dante:
"Pape Satan, pape Satan aleppe.".
Ammalappena un critico lo seppe
corse a sentillo e dise : - È impressionante!
Oggiggiorno, chi esprime er su' pensiero
senza spiegasse bene, è un genio vero:
un genio ch'è rimasto per modestia
nascosto ner cervello d'una bestia.

Se vôi l'ammirazzione de l'amichi
nun faje capì mai quelo che dichi.
celestino ferraro

Lettera 6

Caro Dago, si parla tanto dei presunti zigomi rifatti della Ferilli, ma hai visto come si è presentata la sempre più mielosa Cuccarini a Domenica in? L'impressione è che sia stata deturpata: al posto degli zigomi sembrava le avessero impiantato due palle da tennis. Sarebbe stata irriconoscibile, se non fosse stato per quei suoi inconfondibili modi da insopportabile collegiale. Tu che ne pensi? Che sia stata anche lei dal chirurgo?
Giuseppe V.

Lettera 7

Caro Dago, che ti devo dire? mi di spiace per te e per tutti quelli che hanno ritenuto (e ritengono) l'operazione primarie una minchiata galattica, che ritengono il vecchio tinto prodi un utile idiota, spiacente davvero. l'ultimo Politikom poi è veramente grazioso e si fa notare soprattutto per il rispetto nei confronti di oltre quattro milioni di cittadini (io tra questi) che, secondo voi sono dei poveri beoti che si sono fatti prendere per i fondelli del vecchio mortadella. Complimenti. in ogni caso ne parliamo dopo le elezioni che, spero fortissimamente, questi 4 milioni di imbecilli contribuiranno a far vincere al centrosinistra, per la gioia vostra e di tutti i Natalini Russi Seminari d'Italia.
Gustav der Löwe

Lettera 8

Caro Dago, domenica, alle primarie del centrosinistra, tra gli elettori c'era un tale entusiasmo per Prodi che in molti lo hanno votato quattro volte...
Adriano Nardini

Lettera 9

Caro Dago,
REALITY PRIMARIE : LA FOTTERIA

I partiti dell'Unione hanno complessivamente (dati Politiche 2001) venti milioni di voti. Per il fatto che alle Primarie hanno votato in 4 milioni, lorsignori Corriere in testa, esultano. Cosa dovrebbe fare Bush perché in Iraq, è andato a votare, rischiando la morte, il 61% ?



Prodi era appoggiato da Ds, Margherita, Pdci, Sdi e Sbarbati che insieme hanno 16.500.000 voti cioè l'83% del totale dell'Unione. Prodi ha preso il 70% ed esulta. Vedi commento precedente.

Se Mastella si accorge e si stupisce, dopo 30 anni di esperienza politica, che la Sinistra broglia alle elezioni, significa che il Virus dei Polli è già arrivato in Italia. Clemente va subito etichettato.

Prodi: Il popolo ci chiede l'Unità e noi gliela daremo. Alla faccia del Corriere che si sbatte tanto per lui.

Panzino: da senza volto a senza voto.

Di Pietro: "Mi perdessi in arzicogolie, se non amerei la sintesi" Amare sintassi e grammatica no, eh?

In Emilia (feudo prodiano) il quintuplo dei seggi che in Campania (feudo Mastellian-Pecorariano). Viva il rispetto delle regole democratiche.

Per l'affluenza alle Primarie gli Unionisti sono rimasti più stupefatti di Lapo.

Secondo Mastella, le Primarie sono state effettuate attenendosi esclusivamente al Diritto Romano.

Gli euro raccolti alle primarie verranno ripartiti proporzionalmente o col maggioritario?
Natalino Russo Seminara

Lettera 10

L'Academy of Motion Picture Arts, l'accademia che indica quali dei film proposti potrà concorrere per gli Oscar, ha bocciato il candidato italiano "Private" di Saverio Costanzo.
Il film racconta la storia di una famiglia palestinese e di un gruppo di soldati israeliani costretti a vivere insieme nella stessa casa. Qualcuno potrebbe pensare che, dato l'argomento spinoso, negli States non volessero creare grattacapi alla Casa Bianca o alla stessa Academy, invece il film è stato rifiutato per una motivazione molto semplice, non è in italiano.
Le regole per accedere alla categoria "Miglior film straniero" sanciscono infatti che il film sia nella lingua del paese che lo presenta, in Private, invece, si parlano inglese e arabo. Certo che, oltre ad essere un duro colpo per Costanzo, anche il nostro cinema ha fatto una figuraccia mica da scherzi: per scegliere il film si era addirittura riunita una commissione di "esperti" del settore, peccato non sapessero le regole del gioco.
Baluba - www.Baluba.it

Lettera 11
Caro Dago, approfitto per agganciarmi alle riflessioni che vengono espresse su Benigni: sono anni che le sue performance idiote vengono paragonate ad un'espressione di genialità alla Woody Allen, ma analizzando bene i metodi e le parole tra il comico italiano e quello americano, vi corre un abisso. Non so cosa faccia ridere di Benigni e sinceramente mi pongo poco il problema, quello che mi preoccupa è che come al solito in Italia, gli idioti divengono sempre geni, mentre le persone che hanno molto da dire e contribuirebbero ad un upgrade culturale del nostro Paese, sono ridicolizzati, criticati aspramente e boicottati.
La gente si è rotta di ridere a comando e finalmente comincia a disertare i film di Benigni. L'unico film sul quale devo spendere una parola positiva è su "la vita è bella" il cui successo non lo attribuisco a primo attore, ma al bambino, capace con la sua ingenuità e dolcezza di dare emozioni profonde. Vorrei inoltre segnalare, ciò che è uscito su Libero (il sito, non il giornale) lo scorso venerdì dopo lo sciopero, indicato da tale Giordano che scrive: "Anche il comico toscano ricevette un cospicuo finanziamento dallo Stato: 5 milioni di euro per realizzare lo squallido 'Pinocchio' dopo che 'La vita è bella' si era consacrata come il maggior incasso della storia del cinema in Italia, con quel che ne consegue in termini di bonus statali ed introiti al botteghino. Ma Benigni s'indigna per il taglio ai fondi perché gli italiani sono un popolo di santi, poeti, navigatori e cineasti, e infarcisce la sua partecipazione alla protesta con frasi demagogiche prive di significato e di un oggettivo riscontro: 'Il mondo dello spettacolo è un mondo spettacolare e quindi bisogna fare spettacolo anche nei momenti peggiori, e noi spettacolarizziamo! Che ci diano questi fondi, e noi ve li ridiamo centuplicati in bellezza e storia!'"
Questo è quanto, allora quando la smettiamo di farci prendere per il c...?
Valerio

Lettera 12

Sull'inadeguatezza della classe dirigente, proprio rispetto ai problemi del Paese, si già è scritto tanto, eppure è ancora troppo poco. Il fatto che Romano Prodi, ieri, non abbia voluto rovinarsi la "festa del primarietto", pronunciando una sola parola riguardo l'uccisione mafiosa di un importante esponente politico del centro-sinistra della Regione Calabria, colpito proprio mentre usciva da quelle primarie "definite gioia di democrazia" (sic!) la dice lunga sulla doppiezza di un personaggio che continua ad esibire una faccia da buon padre di famiglia, ma che è pronto a tutto.
www.dovlatov.typepad.com

Lettera 13

Sembra la presentazione di una nuova linea di ricami, in realtà stiamo parlando di una fotografia molto didascalica, nel senso più nobile del termine. La fotografia di CSF seduto davanti alla porta di un mondo che gli è precluso, a causa dell'ignoranza della signora (nel senso che ignora l'esistenza del nostro, o era sarcasmo?) ci insegna che, ahimé, non è sufficiente nemmeno avere visibilità per entrare in certi salotti e che noi lobbisti, comunissimi mortali, figuriamoci, nemmeno possiamo sperare di conoscere il tinello della Angiolillo, a meno che non ci travestiamo da garzoni per consegnare l'acqua minerale (Perrier naturalmente). Dunque solidarietà a CSF, cioè a tutti noi, anche se rimanere orgogliosamente fuori, può costare lo scotto di un bacio in bocca da Magnaschi.
Pier Franco Schiavone, Milano


Dagospia 19 Ottobre 2005