LA GUERRA DEI VAGONI, COZZO TESTORE-CATANIA - GALATERI ATTENTO, C'E' NAGEL
SHOW-DOWN PER FORMIGONI - SCUOLA DI POLIZIA, STARRING TRONCHETTI - 39 BILLE'
ERMOLLI, IL GRAN MANOVRATORE: DOPO WIND, GRANAROLO-PARMALAT (SENZA BONDI)
SHOW-DOWN PER FORMIGONI - SCUOLA DI POLIZIA, STARRING TRONCHETTI - 39 BILLE'
ERMOLLI, IL GRAN MANOVRATORE: DOPO WIND, GRANAROLO-PARMALAT (SENZA BONDI)
1 - LA GUERRA DEI VAGONI, COZZO TESTORE-CATANIA
La decisione è stata drastica; spedire alla ristrutturazione 508 carrozze con 40 anni (e più) di vita alle spalle, sulle quali un viaggio rischia di diventare un incubo se non peggio. Così come aveva già fatto per l'organizzazione (radicalmente trasformata), per la manutenzione (centralizzata e affidata a un manager rubato alla Alstom a Parigi) e per gli orari (un software simula lo stress delle linee e rende credibili partenze e arrivi agli occhi di quasi un milione di pendolari), la mano pesante dell'Ad di Trenitalia, Roberto Testore (ex Fiat Auto e Finmeccanica), è arrivata a toccare uno dei punti dolenti del "viaggiare tricolore": lo scarso o nullo decoro di un parco carrozze che sconta vent'anni di mancati investimenti in materiale rotabile.
In attesa di poter attivare i restanti 5 dei 7 miliardi di euro a sua disposizione fino al 2008 (stanno per essere ordinate alle industrie nazionali migliaia di carrozze e locomotori), Testore ha deciso di ritirare per tre mesi quei vagoni della lunga percorrenza, molti costruiti all'inizio degli anni '60, sui quali viaggia prevalentemente la gente del Sud. Ora i vagoni sono tutti negli impianti dove saranno sottoposti a un riammodernamento che renderà peraltro più facili le operazioni di pulizia, anche se prima o poi quelle vetture andranno davvero e definitivamente in pensione.
La decisione di Testore, che non ha precedenti nella storia ferroviaria, ha suscitato apprensioni nei vertici della Fs, a partire dal presidente Elio Catania e dal direttore generale di Trenitalia Massimo Ghenzer, i quali temono gli inevitabili contraccolpi sulla disponibilità di posti (anche se il piano straordinario attivato per ora non ha evidenziato falle) ma soprattutto vedono nel coriaceo realismo del capo di Trenitalia una smentita plateale all'ottimismo che ha contraddistinto l'ultimo anno e mezzo di guida delle Ferrovie.
Testore è deciso a tenere duro: "Non tollero più che gli italiani viaggino in condizioni di degrado", va proclamando pubblicamente. E qualcuno a villa Patrìzi sì chiede: ma bisognava proprio che arrivasse Testore per prendere atto che quei vagoni erano indecenti? non si poteva affrontare il problema con gradualità negli anni precedenti? (Intanto, sui binari corre minaccioso il treno del ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, direzione Catania. Fine corsa per l'ex presidente di Ibm Italia?).
2 - SHOW-DOWN PER FORMIGONI
Sarà un pomeriggio al cardiopalma per Roberto Formigoni, il Governatore della Lombardia che ha in animo di raccogliere l'eredità politica del Cavaliere trapiantato. Alle ore 17 sul sito della commissione Onu che ha indagato sulle vicende legate all'operazione "Oil for Food", uscirà il rapporto finale che potrebbe contenere conclusioni pesanti sui rapporti di Formigoni con l'Iraq di Saddam. Lo scandalo aveva chiamato in causa il figlio di Kofi Annan, amico del leader di "Comunione & Confusione". Ma - secondo quanto rivela "Repubblica" - potrebbero aggiungersi nuove rivelazioni legate alla testimonianza di Tarek Aziz, l'ex ministro di Saddam che frequentava l'Italia e aveva rapporti di confidenza con l'esponente lombardo. A rendere più pesante la giornata arriva la notizia di tangenti pagate da Alenia e Agusta a Mazzarino de Petro, un uomo di fiducia di Formigoni che per la vendita di elicotteri avrebbe intascato una tangente di 50.000 euro su un conto occulto. De Petro è la stessa persona che è entrata anche nella vicenda del petrolio iracheno per la quale avrebbe percepito 700.000 euro utilizzati - come ha scritto il "Sole 24 Ore" in un'inchiesta molto accurata di Claudio Gatti - per comprare una barca da 17 metri in società con Formigoni.
3 - ERMOLLI, IL GRANDE MANOVRATORE (DOPO WIND, OPERAZIONE GRANAROLO-PARMALAT. SENZA BONDI)
Eccoli in fila insieme al padre 66enne, in posa su poltrone azzurre damascate che fanno pensare agli ultimi eredi Rockefeller e ai discendenti dei Rotschild. Sono i due figli di Bruno Ermolli, il superconsulente di Palazzo Chigi che con la società Synergetica, è diventato l'ombelico berlusconiano di molte operazioni finanziarie e industriali. Il primogenito si chiama Alessandro, ha 35 anni, una passione per la filosofia e la medicina orientali, e insieme a Massimiliano (33anni) si esibisce dalle colonne di "Economy" in un ritratto monumentale. L'azienda è stata fondata 35 anni fa, ha progetti ambiziosi anche se il suo fatturato appare molto modesto (12 milioni di euro). Ma Bruno Ermolli sta tirando su le due creature con amore e con l'esperienza di chi ha imparato a navigare dentro il Palazzo. "Non ama comparire sui giornali", così scrive "Economy" che gli dedica sei pagine nel ritratto-intervista, e ai suoi due junior partner dedica un incitamento di Goethe: "Se vuoi possedere davvero quel che hai ereditato, devi riconquistarlo". Se poi conosci il Cavaliere di Palazzo Chigi la conquista è ancora più facile. Così, dopo aver consegnato Wind al Faraone Al Sawiris, il grande manovratore Ermolli sta occupando il suo prezioso tempo nell'operazione Granarolo-Parmalat. Ma ci vogliono tanti tanti soldi per acchiappare l'ex azienda di Tanzi e li sta cercando. Quello che è certo è che non c'è la figura ieratica di Enrico Bondi nell'album di figurine di Ermolli.
4 - SCUOLA DI POLIZIA, STARRING TRONCHETTI
Marco Tronchetti Provera ieri ha trascorso una giornata diversa dal solito. Circondato da grande riservatezza il marito di Afef è entrato in mattinata all'Istituto Superiore di Polizia di Roma dove ha svolto una conferenza sul problema della leadership. L'invito gli era stato rivolto dal capo della Polizia, Gianni De Gennaro, che lo ha ascoltato insieme a un centinaio di alti dirigenti. Poi Tronchetti si è seduto alla mensa dell'Istituto e ha raccontato la storia della sua vita imprenditoriale.
5 - CALTA NON SALTA
E' un guaio non avere 4.000 miliardi liquidi di vecchie lire, ma è ancora più angoscioso non sapere come spenderli. Francesco Gaetano Caltagirone sta attraversando un momento particolare. Dalle tasche il denaro sprizza ovunque, ma lui appare inchiodato a una strategia incomprensibile che gli impedisce di diventare un vero protagonista dell'economia italiana. Non è uomo di grandi sentimenti e di vizi particolari, mai un invito a cena nella sua villa romana; le sue passioni sono la famiglia, il cemento, i giornali e la finanza. Raccatta quadri preziosi, francobolli e monete antiche, ma è fortissimo soprattutto nella collezione di euro che ha buttato dentro Bnl uscendone con i "furbetti" e una formidabile plusvalenza. Adesso non sa che fare. La strategia politica di Pierfurby Casini appare incerta e l'obiettivo di scalare il Monte dei Paschi di Siena trova ostacoli nell'atteggiamento dei Ds chiusi nella Rocca toscana. Per sua fortuna c'è la nipotina, figlia di Azzurra e di Pierfurby, che allieta le sue giornate. Altrimenti sarebbe costretto a fissare quella montagna di 4.000 miliardi liquidi che finora ha fruttato soltanto plusvalenze povere di gloria.
6 - ERCOLE CONTRO MAGISTE
Avviso ai naviganti di Internet: "Si comunica che il sito della Magiste srl di Stefano Ricucci non si aprirà mai! Per saperne di più linkare sui siti web dei quotidiani di oggi che annunciano le possibili dimissioni del noto immobiliarista dalla carica ricoperta nella holding romana".
7 - GALATERI FATTI DA PARTE, C'E' NAGEL
C'è un uomo a Milano che si muove con passi felpati, ma con forte determinazione. Si chiama Alberto Nagel ed è direttore generale di Mediobanca insieme a Renato Paglia. Ha 40 anni ed è entrato nel tempio di Enrico Cuccia nel 1991, siede nel consiglio di amministrazione delle Generali e secondo quanto scrive "Financial News Online" è un uomo superlativo (che esagerazione!) e si sente a suo agio nelle grandi battaglie. L'ultima lo vede impegnato a conquistare la poltrona di Gabriele Galateri di Genova, l'attuale capo di Mediobanca. Nessuno sa di questa intenzione di Nagel, ma le prime tracce si cominciano a vedere. E Dagospia le ha viste.
8 - 39 BILLE'
Picchia ancora duro il giornale di Confindustria su gattone-Billè, il pasticciere di Messina che guida l'esercito di Confcommercio. In un articolo pieno di dettagli il "Sole 24 Ore" (che ieri si è beccato una denuncia dal leader dei commercianti) ha raccolto gli umori dei vari presidenti dell'associazione. I vari esponenti territoriali si dividono tra nordisti e sudisti nella valutazione sulla chiacchierato acquisto dell'immobile di via Lima a Roma. Qualche presidente vuole saperne di più sul fondo extrabilancio dal quale Billè ha preso 39 milioni di euro per acquistare da Stefano Ricucci il palazzo destinato alla nuova sede della confederazione. Le entrate di Confcommerio sono - secondo il giornale - di 27,5 milioni, i debiti superano i 20, mentre le partecipazioni in 30 società sono "valutate a bilancio in 19, 6 milioni circa, di cui 11,5 milioni relativi all'immobiliare Icogeico di cui è presidente Sergio Billè". A questo punto diventa interessante capire da dove è saltato fuori quell'assegno di 39 milioni che gattone-Billè ha staccato personalmente firmando il compromesso per l'immobile dell'ex odontotecnico.
Dagospia 27 Ottobre 2005
La decisione è stata drastica; spedire alla ristrutturazione 508 carrozze con 40 anni (e più) di vita alle spalle, sulle quali un viaggio rischia di diventare un incubo se non peggio. Così come aveva già fatto per l'organizzazione (radicalmente trasformata), per la manutenzione (centralizzata e affidata a un manager rubato alla Alstom a Parigi) e per gli orari (un software simula lo stress delle linee e rende credibili partenze e arrivi agli occhi di quasi un milione di pendolari), la mano pesante dell'Ad di Trenitalia, Roberto Testore (ex Fiat Auto e Finmeccanica), è arrivata a toccare uno dei punti dolenti del "viaggiare tricolore": lo scarso o nullo decoro di un parco carrozze che sconta vent'anni di mancati investimenti in materiale rotabile.
In attesa di poter attivare i restanti 5 dei 7 miliardi di euro a sua disposizione fino al 2008 (stanno per essere ordinate alle industrie nazionali migliaia di carrozze e locomotori), Testore ha deciso di ritirare per tre mesi quei vagoni della lunga percorrenza, molti costruiti all'inizio degli anni '60, sui quali viaggia prevalentemente la gente del Sud. Ora i vagoni sono tutti negli impianti dove saranno sottoposti a un riammodernamento che renderà peraltro più facili le operazioni di pulizia, anche se prima o poi quelle vetture andranno davvero e definitivamente in pensione.
La decisione di Testore, che non ha precedenti nella storia ferroviaria, ha suscitato apprensioni nei vertici della Fs, a partire dal presidente Elio Catania e dal direttore generale di Trenitalia Massimo Ghenzer, i quali temono gli inevitabili contraccolpi sulla disponibilità di posti (anche se il piano straordinario attivato per ora non ha evidenziato falle) ma soprattutto vedono nel coriaceo realismo del capo di Trenitalia una smentita plateale all'ottimismo che ha contraddistinto l'ultimo anno e mezzo di guida delle Ferrovie.
Testore è deciso a tenere duro: "Non tollero più che gli italiani viaggino in condizioni di degrado", va proclamando pubblicamente. E qualcuno a villa Patrìzi sì chiede: ma bisognava proprio che arrivasse Testore per prendere atto che quei vagoni erano indecenti? non si poteva affrontare il problema con gradualità negli anni precedenti? (Intanto, sui binari corre minaccioso il treno del ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, direzione Catania. Fine corsa per l'ex presidente di Ibm Italia?).
2 - SHOW-DOWN PER FORMIGONI
Sarà un pomeriggio al cardiopalma per Roberto Formigoni, il Governatore della Lombardia che ha in animo di raccogliere l'eredità politica del Cavaliere trapiantato. Alle ore 17 sul sito della commissione Onu che ha indagato sulle vicende legate all'operazione "Oil for Food", uscirà il rapporto finale che potrebbe contenere conclusioni pesanti sui rapporti di Formigoni con l'Iraq di Saddam. Lo scandalo aveva chiamato in causa il figlio di Kofi Annan, amico del leader di "Comunione & Confusione". Ma - secondo quanto rivela "Repubblica" - potrebbero aggiungersi nuove rivelazioni legate alla testimonianza di Tarek Aziz, l'ex ministro di Saddam che frequentava l'Italia e aveva rapporti di confidenza con l'esponente lombardo. A rendere più pesante la giornata arriva la notizia di tangenti pagate da Alenia e Agusta a Mazzarino de Petro, un uomo di fiducia di Formigoni che per la vendita di elicotteri avrebbe intascato una tangente di 50.000 euro su un conto occulto. De Petro è la stessa persona che è entrata anche nella vicenda del petrolio iracheno per la quale avrebbe percepito 700.000 euro utilizzati - come ha scritto il "Sole 24 Ore" in un'inchiesta molto accurata di Claudio Gatti - per comprare una barca da 17 metri in società con Formigoni.
3 - ERMOLLI, IL GRANDE MANOVRATORE (DOPO WIND, OPERAZIONE GRANAROLO-PARMALAT. SENZA BONDI)
Eccoli in fila insieme al padre 66enne, in posa su poltrone azzurre damascate che fanno pensare agli ultimi eredi Rockefeller e ai discendenti dei Rotschild. Sono i due figli di Bruno Ermolli, il superconsulente di Palazzo Chigi che con la società Synergetica, è diventato l'ombelico berlusconiano di molte operazioni finanziarie e industriali. Il primogenito si chiama Alessandro, ha 35 anni, una passione per la filosofia e la medicina orientali, e insieme a Massimiliano (33anni) si esibisce dalle colonne di "Economy" in un ritratto monumentale. L'azienda è stata fondata 35 anni fa, ha progetti ambiziosi anche se il suo fatturato appare molto modesto (12 milioni di euro). Ma Bruno Ermolli sta tirando su le due creature con amore e con l'esperienza di chi ha imparato a navigare dentro il Palazzo. "Non ama comparire sui giornali", così scrive "Economy" che gli dedica sei pagine nel ritratto-intervista, e ai suoi due junior partner dedica un incitamento di Goethe: "Se vuoi possedere davvero quel che hai ereditato, devi riconquistarlo". Se poi conosci il Cavaliere di Palazzo Chigi la conquista è ancora più facile. Così, dopo aver consegnato Wind al Faraone Al Sawiris, il grande manovratore Ermolli sta occupando il suo prezioso tempo nell'operazione Granarolo-Parmalat. Ma ci vogliono tanti tanti soldi per acchiappare l'ex azienda di Tanzi e li sta cercando. Quello che è certo è che non c'è la figura ieratica di Enrico Bondi nell'album di figurine di Ermolli.
4 - SCUOLA DI POLIZIA, STARRING TRONCHETTI
Marco Tronchetti Provera ieri ha trascorso una giornata diversa dal solito. Circondato da grande riservatezza il marito di Afef è entrato in mattinata all'Istituto Superiore di Polizia di Roma dove ha svolto una conferenza sul problema della leadership. L'invito gli era stato rivolto dal capo della Polizia, Gianni De Gennaro, che lo ha ascoltato insieme a un centinaio di alti dirigenti. Poi Tronchetti si è seduto alla mensa dell'Istituto e ha raccontato la storia della sua vita imprenditoriale.
5 - CALTA NON SALTA
E' un guaio non avere 4.000 miliardi liquidi di vecchie lire, ma è ancora più angoscioso non sapere come spenderli. Francesco Gaetano Caltagirone sta attraversando un momento particolare. Dalle tasche il denaro sprizza ovunque, ma lui appare inchiodato a una strategia incomprensibile che gli impedisce di diventare un vero protagonista dell'economia italiana. Non è uomo di grandi sentimenti e di vizi particolari, mai un invito a cena nella sua villa romana; le sue passioni sono la famiglia, il cemento, i giornali e la finanza. Raccatta quadri preziosi, francobolli e monete antiche, ma è fortissimo soprattutto nella collezione di euro che ha buttato dentro Bnl uscendone con i "furbetti" e una formidabile plusvalenza. Adesso non sa che fare. La strategia politica di Pierfurby Casini appare incerta e l'obiettivo di scalare il Monte dei Paschi di Siena trova ostacoli nell'atteggiamento dei Ds chiusi nella Rocca toscana. Per sua fortuna c'è la nipotina, figlia di Azzurra e di Pierfurby, che allieta le sue giornate. Altrimenti sarebbe costretto a fissare quella montagna di 4.000 miliardi liquidi che finora ha fruttato soltanto plusvalenze povere di gloria.
6 - ERCOLE CONTRO MAGISTE
Avviso ai naviganti di Internet: "Si comunica che il sito della Magiste srl di Stefano Ricucci non si aprirà mai! Per saperne di più linkare sui siti web dei quotidiani di oggi che annunciano le possibili dimissioni del noto immobiliarista dalla carica ricoperta nella holding romana".
7 - GALATERI FATTI DA PARTE, C'E' NAGEL
C'è un uomo a Milano che si muove con passi felpati, ma con forte determinazione. Si chiama Alberto Nagel ed è direttore generale di Mediobanca insieme a Renato Paglia. Ha 40 anni ed è entrato nel tempio di Enrico Cuccia nel 1991, siede nel consiglio di amministrazione delle Generali e secondo quanto scrive "Financial News Online" è un uomo superlativo (che esagerazione!) e si sente a suo agio nelle grandi battaglie. L'ultima lo vede impegnato a conquistare la poltrona di Gabriele Galateri di Genova, l'attuale capo di Mediobanca. Nessuno sa di questa intenzione di Nagel, ma le prime tracce si cominciano a vedere. E Dagospia le ha viste.
8 - 39 BILLE'
Picchia ancora duro il giornale di Confindustria su gattone-Billè, il pasticciere di Messina che guida l'esercito di Confcommercio. In un articolo pieno di dettagli il "Sole 24 Ore" (che ieri si è beccato una denuncia dal leader dei commercianti) ha raccolto gli umori dei vari presidenti dell'associazione. I vari esponenti territoriali si dividono tra nordisti e sudisti nella valutazione sulla chiacchierato acquisto dell'immobile di via Lima a Roma. Qualche presidente vuole saperne di più sul fondo extrabilancio dal quale Billè ha preso 39 milioni di euro per acquistare da Stefano Ricucci il palazzo destinato alla nuova sede della confederazione. Le entrate di Confcommerio sono - secondo il giornale - di 27,5 milioni, i debiti superano i 20, mentre le partecipazioni in 30 società sono "valutate a bilancio in 19, 6 milioni circa, di cui 11,5 milioni relativi all'immobiliare Icogeico di cui è presidente Sergio Billè". A questo punto diventa interessante capire da dove è saltato fuori quell'assegno di 39 milioni che gattone-Billè ha staccato personalmente firmando il compromesso per l'immobile dell'ex odontotecnico.
Dagospia 27 Ottobre 2005