RASSEGNATI STAMPA - IL REALISMO MAGICO DI ALBERONI: DA PRESIDENTE F.F. RAI A "SPEGNETE LA TV, E' TEMPO PERSO" - DOPO AVER CELEBRATO TEPPISTI E VANDALI, A CHI TOCCA FAR LA PREDICA PER LE VIOLENZE DI PARIGI? - QUELLI CHE L'IRAN E QUELLI CHE DELIRAN.

1 - E ADESSO ALBERONI VUOLE SPEGNERE LA RAI
Riccardo Chiaberge per il "Domenicale" de "Il Sole 24 Ore"

Ha ragione da vendere Gian Arturo Ferrari, lìder maximo della Mondadori, a voler radere al suolo le pagine culturali dei quotidiani, infestate da branchi di intellettuali schifiltosi, che criminalizzano la tv e odiano Dan Brown. Le Vespe, sempre inclini alla delazione, ne hanno individuato un esemplare assai insidioso, e inoltrano prontamente le sue generalità al procuratore Ferrari: trattasi di Alberoni Francesco, già consigliere di amministrazione della Rai. Nella sua popolarissima rubrica su Panorama, il sociologo ed erotologo ha colto tutti di sorpresa con un invito perentorio: "Spegnete la tv, è tempo perso".

Spegnere la tv? E perché mai? L'eros potrebbe risentirne, a tarda ora trasmettono certi filmini! Eh no, ammonisce Alberoni, prendete esempio da lui: quando, negli anni Settanta, veniva attaccato "dai cattolici, dai marxisti, dai neonazisti e dai sociologi tradizionalisti" (unica assente la lobby gay, ma quella era troppo occupata con Buttiglione) il professore aveva reagito "non comperando più l'Eco della stampa, cioè cessando di leggere quanto dicevano di me. Da allora mi sono concentrato sulle mie ricerche e sui miei libri". Clausura monastica, ritiro dal mondo. E infatti all'enigma del sociologo scomparso furono dedicate diverse puntate di " Chi l'ha visto?". Ma ora la tentazione dell'ascesi è tornata a farsi sentire impellente, a causa di RockPolitik: "In questi giorni rivela il professore non solo non guardo Celentano, ma non leggo nemmeno i giornali che ne parlano". E poiché non c'è giornale che non parli di Celentano, ne deduciamo che Alberoni ha smesso, semplicemente, di leggere i giornali. Sapete perché? "Non voglio farmi distrarre in un periodo in cui studio argomenti che ritengo più importanti".

Ma sbagliamo o fino a qualche mese fa l'anacoreta aveva scelto come ritiro i piani alti di un monastero di Viale Mazzini? Allora non studiava argomenti più importanti e non chiedeva di spegnere la tv.
Anzi, ci invitava a tenerla accesa il più possibile: tutto tempo guadagnato, specialmente per i consiglieri di amministrazione. Salvo quando andava in onda la Guzzanti. Da Raiot a Raizero: che estremisti, questi intellettuali!



2 - A CHI TOCCA FAR LA PREDICA PER LE VIOLENZE DI PARIGI?
Alberto Arbasino per "La Repubblica"

Discorrendo fra anziani e "baby-boomers" di banlieues e degradi, per quanti anni sono stati eseguiti e celebrati da migliaia di teppisti e vandali, celebrati come artisti anche dai critici sociologi e dai registi che esigono macerie metropolitane e discariche abusive di sfasciacarrozze per qualsiasi messinscena. In vari luoghi greci e turchi e africani e asiatici, la manutenzione della qualità della vita era dovuta agli abitanti e non alle autorità o agli ambientalisti. Ma se la rabbia aumenta in proporzione al degrado e alle rovine, a chi tocca fare il moralismo, a chi l'estetismo, a chi la rivoluzione, a chi il "Monnezza", a chi la predica?

3 - QUELLI CHE L'IRAN E QUELLI CHE DELIRAN.
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

Dunque, Mario Pirani ieri l'ha spiegato bene. Non ha aderito alla manifestazione del Foglio per Israele, anche se aveva aderito con entusiasmo a quella del 2002. Questa volta no, perché non è ammissibile dire che l'Iran è pericoloso se non si accenna che a maggior ragione lo è, in quanto c'è stata la guerra all'Iraq. E le elezioni irachene sono state influenzate dal clero sciita. E questo ha provocato un rafforzamento dell'area geopolitica egemonizzata dalla teocrazia iraniana. E in Iraq la guerra civile non potrà non estendersi dopo la frustrazione sunnita. Mentre l'Alleanza atlantica si è rotta. E la potenza militare Usa ne è uscita in tal modo indebolita. E così adesso l'esercito americano non potrà impegnarsi anche sullo scacchiere iraniano. E l'ayatollah iraniano ne approfitta. E prepara la bomba per colpa anche del Foglio. Il quale ha appoggiato la guerra in Iraq. E magari la sgancia, magari su Israele. Quindi Pirani non si unisce al Foglio, che è corresponsabile di tutto questo po' po' di casino. Vabbè, dispiace ma pazienza. Vorrà dire che staremo da soli su due fronti: quello dell'Iran e l'altro di quelli che deliran.


Dagospia 08 Novembre 2005