DAGO BUSINESS - BNL ARGENTINA: LA FRETTA DI ABETE - L'AFFARE D'ORO DI TORO - ABN: ANTONEVENETA MILANESE? - VELISTI NAUFRAGHI, SPONSOR DELUSI - CAFFÈ PER BANCA INTESA - ARCHIPELAGO GOLDMAN SACHS - RCS SCENDE SOTTO 4 EURO.

1 - PERCHÉ ABETE HA FRETTA DI VENDERE BNL ARGENTINA?
Da "l'Unità" - Il consiglio di amministrazione della Bnl ha esaminato i risultati trimestrali. L'utile netto dei primi nove mesi è stato di 411 milioni, in crescita del 93% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il presidente Luigi Abete, al quale non fa difetto una certa retorica confindustriale, ha osservato che la banca chiuderà l'esercizio con il miglior risultato «dell'epoca moderna». Meglio così: dopo tanti anni di delusione, di risultati amari, finalmente anche i soci della Bnl potranno sorridere. Il consiglio, inoltre, ha comunicato che è ormai imminente la cessione della filiale argentina della Bnl, un'operazione che determinerà un incasso di 205 milioni di dollari.

Questo è un passaggio interessante e denso di incognite. La Bnl è oggetto di un'offerta pubblica di acquisto lanciata da Unipol e la cessione delle attività argentine determinano un mutamento del perimetro e delle partecipazioni della banca. Può la Bnl vendere oggi le sue partecipazioni in Argentina che, tra l'altro, hanno manifestato in passato più di un problema? Perchè Abete ha così tanta fretta di chiudere la partita argentina? Forse lo spiegherà anche all'Unipol, azionista al 15% di Bnl, invitando Giovanni Consorte a cena nella splendida e opulenta foresteria della banca?

2 - L'AFFARE TORO.
Ettore Livini per "La Repubblica" - Vendere l´argenteria di famiglia nei momenti di bisogno non è mai stato un affare. L´ennesima conferma arriva dal caso della Toro, la compagnia d´assicurazioni ceduta dalla Fiat alla De Agostini poco più di due anni fa per 2,37 miliardi. «Un bel colpo per Torino» dissero molti analisti allora. In realtà l´affare, con il senno di poi, l´ha fatto la società novarese. Il gruppo di Mario Drago è già riuscito a cancellare il debito bancario da 1,6 miliardi contratto per l´acquisizione (e scaricato su Toro) con i flussi di cassa e una serie di cessioni.

Nel frattempo ha spremuto le casse della compagnia, pompando verso De Agostini quasi 500 milioni di riserve (l´ultima cedola straordinaria è notizia di ieri), incassando 149 milioni di dividendi ordinari e altri 706 milioni dal collocamento del 35%. Morale: De Agostini - che aveva speso 800 milioni in contanti per l´acquisto - ha già ricevuto da Toro 1,35 miliardi. I conti sono in attivo di oltre mezzo miliardo e in più la holding si ritrova ancora in tasca il 65% dell´azienda. Forse qualcuno a Torino si sta mangiando le mani.

3 - TREMANO A PADOVA, ABN STUDIA LO SPOSTAMENTO DELLA SEDE A MILANO.
Da "Affari Italiani (www.affaritaliani.it)
- A Padova tremano. E se quello del 14 novembre fosse l'ultimo cda di Antonveneta tenutosi nella città veneta? Non è uno scherzo, e basta chiederlo a qualsiasi top manager dell'istituto, per verificarlo.
Con il passaggio del controllo della banca ad Abn Amro il timore è che gli olandesi vogliano spostare la sede del gruppo a Milano. Una scelta che se da un lato apparirebbe più che sensata (sopratutto in vista dei sempre più numerosi spostamenti con l'Olanda), ma che dall'altro lascerebbe le aziende del territorio ancora più "sole".

Da anni ormai molti imprenditori lamentano il fatto che la "testa" di grandi colossi bancari si sia spostata proprio verso le grandi città, Milano in primis. Mentre alcune voci all'interno di Antonveneta non lesinano commenti al vetriolo nei confronti di una scelta che se andasse in questa direzione lascerebbe campo aperto alla popolare Novara in una zona d'Italia ancora di grande interesse.

Eppure la strategia di Abn Amro sembra ormai delineata, come sembra certo che il colosso straniero abbia intenzione di ridurre gli sportelli in Italia (ne basterebbero 600 secondo alcune fonti). Un'operazione, quella del ridimensionamento che stimano possa tradursi in almeno 2.000 posti in esubero.
Intanto proseguono le trattative per la cessione degli sportelli di cui 100-150 interessano alla Popolare di Vicenza mentre per parte degli altri, oltre alle già citate Carige e Credem, sarebbe in corsa anche la Popolare di Intra.

4 - LE GRANDI REGATE: GUASTI, INCIDENTI E SPONSOR PERPLESSI.
Da Il Velino (www.ilvelino.it)
- Il trimarano di Giovanni Soldini e Vittorio Malingri si è rovesciato a 500 miglia a sud di Dakar. L'equipaggio italiano, sponsorizzato da Tim, sta partecipando alla Transat Jacques Vabre, da Le Havre a Salvador de Bahia. Nessun danno alla barca né ai due velisti. Già tre giorni fa Soldini e Malingri avevano rischiato grosso quando l'imbarcazione si era inclinata sotto una forte raffica di vento e il gennaker era finito in acqua. Per impedire il capovolgimento, era stato necessario tagliarlo.



Il trimarano stava viaggiando in quarta posizione su un lotto di cinque partecipanti. Seri problemi anche per i concorrenti dell'altra regata, Volvo ocean race, quella che prevede il giro del mondo: Paul Cayard (timoniere di Pirates of Caribbean, sponsorizzata dalla Disney) si sta dirigendo verso il Portogallo per riparare il sistema idraulico della chiglia, guaio che ha coinvolto anche un altro partecipante, Pedro Campos, che sta puntano su Cascais.

In gara sono appena sette equipaggi ed è singolare che si manifestino simili guasti già all'inizio di una regata che dovrebbe percorrere 33 mila miglia e affrontare i "40 ruggenti", i terribili venti delle latitudini sud. Perplessità che cominciano a preoccupare anche gli sponsor di queste "Formula Uno" del mare, costosissime, costruite con materiali sperimentali e avveniristici che però già si stanno dimostrando insufficienti ad affrontare il mare a eccessiva velocità. I ritorni in termini pubblicitari potrebbero rivelarsi scadenti, se non addirittura controproducenti. (rch)

5 - BANCA INTESA: ACCORDO PER 82,5 MLN DI DOLLARI CON SEGAFREDO ZANETTI.
(Adnkronos)
- Accordo di finanziamento di 82,5 milioni di dollari tra Banca Intesa e Segafredo Zanetti per l'acquisizione del ramo d'azienda di Sara Lee, attivo nella produzione e nella distribuzione di caffè negli Stati Uniti. ''Banca Intesa - ha dichiarato Gaetano Micciché, Responsabile Divisione Corporate - ha dimostrato di voler supportare le imprese italiane che hanno voglia di crescere, come il Gruppo Segrafredo Zanetti''.

''Siamo molto soddisfatti di avere contribuito a portare a termine questa operazione - ha continuato Micciché - che è sintomo evidente di un rapporto tra banche e imprese, che ha riscoperto fiducia e coraggio''. L'acquisizione permette a Massimo Zanetti di consolidare il suo gruppo a livello mondiale, con un fatturato annuo di 800 milioni di dollari.

6 - INIZIA PROCESSO SU FUSIONE BORSA DI NEW YORK CON ARCHIPELAGO.
(Adnkronos/Marketwatch)
- E' iniziato oggi il processo presso la Corte Suprema di New York per stabilire la fondatezza delle lamentele di alcuni investitori del Nyse, contrari alla fusione con la piattaforma Archipelago. Il processo cercherà di fare luce anche sul ruolo svolto dalla banca d'affari Goldman Sachs, advisor di entrambe le società.

7 - BULGARI: SPROFONDA A PIAZZA AFFARI.
(Adnkronos) - Bulgari sprofonda a Piazza Affari dove aggiorna costantemente i minimi intraday nel pomeriggio arrivando a cedere fino al 6,54 % a quota 8,435 euro. Le copiose vendite fanno aumentare gli scambi che vedono, attorno alle 15 già 5,8 mln di pezzi passati di mano contro 1,4 mln di media. Il titolo del gioielliere romano risente oggi del taglio del 3% delle stime di Eps per il 2006 deciso da JP Morgan sui dati trimestrali considerati inferiori alle attese. Il broker ha anche ritoccato a 9,6 euro da 9,7 precedenti il target price mentre ha confermato la raccomandazione a neutral.

8 - RCS: IN BORSA PERDE 2% E SCENDE SOTTO 4 EURO.
(ANSA)
- Rcs MediaGroup segna nuovi minimi dell'anno in Borsa e viaggia al di sotto dell'importante soglia psicologica dei 4 euro con un calo pari al 2,05% a 3,975 euro.


Dagospia 15 Novembre 2005