POLITIKOM - GLI "ANTI-ITALIANI" MONTI, SALZA E TRONCHETTI - BERTY, D'ALEMA QUIRINALIZIO - SALVATE LA SBARBATI - ECOLOGISTI DEMOCRATICI? - LELLA COSTA AFFONDA DARIO FO - TOTO' INTERCETTATO - CASO SANTADECHE' PER TREMONTI.
1 - Carlo Azeglio Ciampi dice di voler finire il settennato con dignità, e Fausto Bertinotti afferma, a Controcorrente, su SkyTg24: "Massimo D'Alema al Quirinale? Il presidente della Quercia è candidabile a prescindere da me e dalla mia destinazione alla Camera".
2 - "La Sbarbati: io esclusa? I cittadini vi puniranno", titola il Corriere della Sera. Nell'articolo - straziante - si legge: "E' bastato che l'ufficio di presidenza della Margherita lasciasse trapelare il desiderio di chiudere le porte dell'Ulivo per valorizzare l'asse con i Ds e a Luciana Sbarbati, leader dei Repubblicani europei, è saltata la mosca al naso: 'Vogliono il nocciolo duro? E chi lo vuole, Cicero pro domo sua? La necessità di un patto unitario non deve nascere a tavolino ma dalla contaminazione di culture diverse. Io nell'Ulivo ci sono dal primo momento, ho firmato il patto dal notaio."
3 - Oggi a Milano Mario Monti presenterà il dossier "anti-italiano" dell'Economist, insieme al banchiere Enrico Salza e a Marco Tronchetti Provera. E Monti, proprio oggi, viene intervistato dal Sole 24 Ore. Al quotidiano confindustriale parla della Cina, che"può rappresentare il modello di acquisizione dei meccanismi di mercato senza passare attraverso la transizione democratica occidentale. E l'Europa, che avendo inventato il mercato ha disimparato a usarlo, può fare da riferimento per la propria posizione a favore del multilateralismo nella gestione degli affari internazionali. Se saprà giocare bene questa carta, presso la stessa Cina e altre nazioni, eviterà di rimanere schiacciata tra le due superpotenze".
4 - (Ansa) - Vincenzo Canelli lascia il gruppo Misto della Camera e si iscrive a quello dell'Udc. Lo ha comunicato all'Assemblea di Montecitorio il vicepresidente Fabio Mussi. Canelli era passato al Misto alla fine di luglio;
proveniva da An, nelle cui liste era stato eletto nel collegio di San Severo, in provincia di Foggia. Mussi ha poi comunicato che il vicepresidente della Camera Publio Fiori si e' iscritto al gruppo degli Ecologisti democratici, di cui fanno parte i deputati della Dc di Gianfranco Rotondi.
5 - (Adnkronos) - Il ministro del Lavoro Roberto Maroni smentisce ''di aver rilasciato dichiarazioni offensive nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi''. In particolare, spiega il ministro in una nota in merito a quanto riportato oggi sul quotidiano 'La Repubblica', ''non ho mai detto che il presidente del Consiglio sarebbe il gran burattinaio''.
6 - (Ansa) - ''In Rai bisogna introdurre elementi di efficacia, di economicita' ''. Lo dice Mario Landolfi in un'intervista a Libero. ''Siamo in un momento di sacrifici - continua il ministro delle Comunicazioni -. Li stanno facendo tutti (...). La Rai non puo' chiamarsi fuori. Deve fare la sua parte di sacrifici. Del resto, mi pare che abbia materia a sufficienza per farli senza restare pelle e ossa. (...) Anche i conti relativi al 2005 sono contraddittori: l'ex direttore generale ha lasciato una semestrale con un attivo di 95 milioni. Come e' possibile che in meno di sei mesi siamo passati a meno 80 milioni? Sono domande che un ministro deve porsi''.
7 - Lella Costa viene intervistata da www.affaritaliani.it e affonda Fo. Alla domanda: "Parliamo dei tre maggiori candidati, al momento, alla poltrona di sindaco di Milano: Bruno Ferrante, Dario Fo e Letizia Moratti. Come la vede?", la Costa risponde: "Non voglio neanche prendere in considerazione la terza proposta: chiunque lavori nella scuola o abbia figli a scuola ha risentito negativamente della riforma di questo impopolare ministro, ma è anche vero che il centrodestra a Milano è molto forte. Dovendo scegliere tra Ferrante e Fo, mi troverei in una situazione d'imbarazzo. Conosco Dario da tanti anni, lo stimo e lo considero un maestro, però un maestro d'arte, di cultura: credo che potrebbe fare molto per la città e sarebbe doveroso che avesse un ruolo importante ma io non lo vedo come sindaco. Non conosco personalmente Ferrante ma molti amici fidati me ne hanno parlato come una persona irreprensibile, il che non è poco di questi tempi. Vede, io vorrei che il centrosinistra riguadagnasse Palazzo Marino e credo che sia più verosimile che questo avvenga con Bruno Ferrante. Mi piacerebbe, però, che tutto quello che Dario rappresenta e ha rappresentato per la cultura e anche la politica italiana non fosse accantonato. Non vorrei che nascesse una lotta con l'esclusione del perdente".
8 - Lirio Abbate per La Stampa - La Dda di Palermo intercettava Totò Cuffaro nell'ambito dell'inchiesta in cui era indagato di favoreggiamento aggravato, ma alcune delle telefonate registrate sono risultate inutilizzabili perché gli interlocutori del presidente della Regione erano Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini, Beppe Pisanu e altri parlamentari coperti da immunità. Adesso, come prescrive la legge, le bobine su cui sono incise le conversazioni, che non sono state trascritte, dovranno essere distrutte. La Procura non le ritiene rilevanti per avviare nuove inchieste e nemmeno per essere utilizzate nel procedimento che vedeva Cuffaro indagato di concorso in associazione mafiosa, indagine che è stata archiviata e adesso Cuffaro è sotto processo per favoreggiamento aggravato. Adesso il gup Giacomo Montalbano ha convocato le «parti» per stabilire se e come distruggere le decine di ore di conversazioni. Per discutere la vicenda è stata fissata una udienza per il 7 dicembre. Le intercettazioni si riferiscono al periodo compreso tra ottobre 2003 e febbraio 2004. Cuffaro, in quei quattro mesi, ha avuto numerosissimi contatti con politici nazionali della maggioranza. Dagli atti disponibili emerge solo il nome del parlamentare, la data del contatto telefonico, il numero che ha utilizzato l'intercettato, cioè il governatore. Vengono così elencati i nomi dell'allora segretario dell'Udc, Marco Follini, con il quale Cuffaro ha avuto sei contatti in quattro mesi. Lo stesso numero di conversazioni con Berlusconi, tra il 5 ottobre 2003 e l'8 febbraio 2004.
In quattro mesi, Cuffaro ha un solo contatto con Pierferdinando Casini, due con i ministri Giuseppe Pisanu e Enrico La Loggia, uno con Maurizio Gasparri, Antonio Marzano e con il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, mentre sono nove con Vittorio Sgarbi. Diciassette le conversazioni con l'attuale ministro per il Mezzogiorno Miccichè.
9 - (Adnkronos) - ''Io non ho mai conosciuto la mafia. Per questo forse non la riconosco. Non ho letto le carte, ma devo dire che tutto quello che si sente su Nettuno mi sembra eccessivo''. Lo dichiara in un'intervista a ''La Repubblica'' il ministro della sanita' Francesco Storace ed ex presidente della regione Lazio, commentando l'inchiesta per infiltrazioni mafiose nel comune di Nettuno.
Sulla vicenda dell'inaugurazione da parte di Storace della casa dell'Oikos per disabili a Nettuno, risultata affittata con soldi della regione da Franco D'Agapiti, ex trafficante di cocaina riarrestato per corruzione di amministratori locali, il ministro spiega: ''Che potevo sapere io da chi l'avevano affittata? Io so a chi affitto casa mia. Ma se l'affitto da qualcuno che ne so chi e'? E in quel caso davamo finanziamenti all'associazione, ma nemmeno loro ne sapevano niente''.
''Sono cattolico - afferma Storace- e vado sempre a messa nella chiesa di San Francesco d'Assissi alla Balduina. Una mattina una signora sale sul pulpito e incomincia a parlare dell'Oikos, lei ha un ragazzo autistico e dice che nessuno alla regione le dava una mano''.
10 - (Jena per La Stampa) - L'Italia ha bisogno di noi, dice l'ultimo slogan dei Ds. O viceversa?
11 - (Robin per Europa) - Per risarcirci della metà dei danni che subiamo, si prendono anni. Per raddoppiare i premi invece sono velocissime. Le assicurazioni sono padrone del tempo. Nella vicenda Tfr, grazie ai buoni uffici di metà governo e del premier (per carità, disinteressato) hanno conquistato il non-tempo, il fermo assoluto. Noi le malediremo, ma un posto nella storia della fisica ce l'hanno. Assicurato.
12 - Ieri mattina a Palazzo Chigi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha incontrato Daniela Santanchè, relatrice della Finanziaria e il presidente della Commissione Bilancio della Camera Giancarlo Giorgetti della Lega. Sempre nel corso della mattinata - tarda mattinata - Tremonti si è spostato a Montecitorio per incontrare i deputati del suo partito. Argomento degli incontri secondo le dichiarazioni "ufficiali": la manovra 2006 che ha iniziato il suo iter alla Camera ieri. In realtà non è stata la Finanziaria oggetto degli incontri di Tremonti. Le questioni aperte sono diverse: dal pacchetto famiglia alla partita con Regioni ed enti locali - ma non preoccupano. A mettere in fibrillazione i deputati è stata invece la nomina della Santanchè a relatrice della prossima manovra di finanza pubblica. E per Daniela, coordinatrice delle donne di An, che ha sostenuto e sostiene la Stefania Prestigiacomo nella battaglia per le quote rosa, essere la prima donna nominata relatore della Finanziaria è stato un privilegio notevole. Ma la cosa, di cui del resto si era avuta già notizia nei giorni scorsi, ha mandato su tutte le furie i deputati azzurri e quelli del Carroccio. Guido Crosetto di Forza Italia era stato lo scorso anno relatore alla Camera della Finanziaria firmata da Domenico Siniscalco e al Senato era stato Paolo Franco della Lega. La cosa però non si è affatto placata e oggi la Santanchè ha offerto a Tremonti la disponibilità a fare un passo indietro. Disponibilità di cui Tremonti non intende approfittare. E di questo sta cercando di convincere i suoi che ha appunto visto alla Camera. La Santanchè era accompagnata da Giorgetti, a cui deve la nomina. Che il presidente della Commissione Bilancio della Camera abbia poi deciso di nominare lei e non un uomo del suo partito molti deputati del Carroccio non se lo spiegano ancora. Probabilmente Giorgetti leghista doc avrà voluto tenersi le mani libere nei confronti del relatore della Finanziaria. Così può alzare la voce su quello che nella Finanziaria non condivide. Nel frattempo gli uomini di Alleanza nazionale sorridono.
Dagospia 24 Novembre 2005
2 - "La Sbarbati: io esclusa? I cittadini vi puniranno", titola il Corriere della Sera. Nell'articolo - straziante - si legge: "E' bastato che l'ufficio di presidenza della Margherita lasciasse trapelare il desiderio di chiudere le porte dell'Ulivo per valorizzare l'asse con i Ds e a Luciana Sbarbati, leader dei Repubblicani europei, è saltata la mosca al naso: 'Vogliono il nocciolo duro? E chi lo vuole, Cicero pro domo sua? La necessità di un patto unitario non deve nascere a tavolino ma dalla contaminazione di culture diverse. Io nell'Ulivo ci sono dal primo momento, ho firmato il patto dal notaio."
3 - Oggi a Milano Mario Monti presenterà il dossier "anti-italiano" dell'Economist, insieme al banchiere Enrico Salza e a Marco Tronchetti Provera. E Monti, proprio oggi, viene intervistato dal Sole 24 Ore. Al quotidiano confindustriale parla della Cina, che"può rappresentare il modello di acquisizione dei meccanismi di mercato senza passare attraverso la transizione democratica occidentale. E l'Europa, che avendo inventato il mercato ha disimparato a usarlo, può fare da riferimento per la propria posizione a favore del multilateralismo nella gestione degli affari internazionali. Se saprà giocare bene questa carta, presso la stessa Cina e altre nazioni, eviterà di rimanere schiacciata tra le due superpotenze".
4 - (Ansa) - Vincenzo Canelli lascia il gruppo Misto della Camera e si iscrive a quello dell'Udc. Lo ha comunicato all'Assemblea di Montecitorio il vicepresidente Fabio Mussi. Canelli era passato al Misto alla fine di luglio;
proveniva da An, nelle cui liste era stato eletto nel collegio di San Severo, in provincia di Foggia. Mussi ha poi comunicato che il vicepresidente della Camera Publio Fiori si e' iscritto al gruppo degli Ecologisti democratici, di cui fanno parte i deputati della Dc di Gianfranco Rotondi.
5 - (Adnkronos) - Il ministro del Lavoro Roberto Maroni smentisce ''di aver rilasciato dichiarazioni offensive nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi''. In particolare, spiega il ministro in una nota in merito a quanto riportato oggi sul quotidiano 'La Repubblica', ''non ho mai detto che il presidente del Consiglio sarebbe il gran burattinaio''.
6 - (Ansa) - ''In Rai bisogna introdurre elementi di efficacia, di economicita' ''. Lo dice Mario Landolfi in un'intervista a Libero. ''Siamo in un momento di sacrifici - continua il ministro delle Comunicazioni -. Li stanno facendo tutti (...). La Rai non puo' chiamarsi fuori. Deve fare la sua parte di sacrifici. Del resto, mi pare che abbia materia a sufficienza per farli senza restare pelle e ossa. (...) Anche i conti relativi al 2005 sono contraddittori: l'ex direttore generale ha lasciato una semestrale con un attivo di 95 milioni. Come e' possibile che in meno di sei mesi siamo passati a meno 80 milioni? Sono domande che un ministro deve porsi''.
7 - Lella Costa viene intervistata da www.affaritaliani.it e affonda Fo. Alla domanda: "Parliamo dei tre maggiori candidati, al momento, alla poltrona di sindaco di Milano: Bruno Ferrante, Dario Fo e Letizia Moratti. Come la vede?", la Costa risponde: "Non voglio neanche prendere in considerazione la terza proposta: chiunque lavori nella scuola o abbia figli a scuola ha risentito negativamente della riforma di questo impopolare ministro, ma è anche vero che il centrodestra a Milano è molto forte. Dovendo scegliere tra Ferrante e Fo, mi troverei in una situazione d'imbarazzo. Conosco Dario da tanti anni, lo stimo e lo considero un maestro, però un maestro d'arte, di cultura: credo che potrebbe fare molto per la città e sarebbe doveroso che avesse un ruolo importante ma io non lo vedo come sindaco. Non conosco personalmente Ferrante ma molti amici fidati me ne hanno parlato come una persona irreprensibile, il che non è poco di questi tempi. Vede, io vorrei che il centrosinistra riguadagnasse Palazzo Marino e credo che sia più verosimile che questo avvenga con Bruno Ferrante. Mi piacerebbe, però, che tutto quello che Dario rappresenta e ha rappresentato per la cultura e anche la politica italiana non fosse accantonato. Non vorrei che nascesse una lotta con l'esclusione del perdente".
8 - Lirio Abbate per La Stampa - La Dda di Palermo intercettava Totò Cuffaro nell'ambito dell'inchiesta in cui era indagato di favoreggiamento aggravato, ma alcune delle telefonate registrate sono risultate inutilizzabili perché gli interlocutori del presidente della Regione erano Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini, Beppe Pisanu e altri parlamentari coperti da immunità. Adesso, come prescrive la legge, le bobine su cui sono incise le conversazioni, che non sono state trascritte, dovranno essere distrutte. La Procura non le ritiene rilevanti per avviare nuove inchieste e nemmeno per essere utilizzate nel procedimento che vedeva Cuffaro indagato di concorso in associazione mafiosa, indagine che è stata archiviata e adesso Cuffaro è sotto processo per favoreggiamento aggravato. Adesso il gup Giacomo Montalbano ha convocato le «parti» per stabilire se e come distruggere le decine di ore di conversazioni. Per discutere la vicenda è stata fissata una udienza per il 7 dicembre. Le intercettazioni si riferiscono al periodo compreso tra ottobre 2003 e febbraio 2004. Cuffaro, in quei quattro mesi, ha avuto numerosissimi contatti con politici nazionali della maggioranza. Dagli atti disponibili emerge solo il nome del parlamentare, la data del contatto telefonico, il numero che ha utilizzato l'intercettato, cioè il governatore. Vengono così elencati i nomi dell'allora segretario dell'Udc, Marco Follini, con il quale Cuffaro ha avuto sei contatti in quattro mesi. Lo stesso numero di conversazioni con Berlusconi, tra il 5 ottobre 2003 e l'8 febbraio 2004.
In quattro mesi, Cuffaro ha un solo contatto con Pierferdinando Casini, due con i ministri Giuseppe Pisanu e Enrico La Loggia, uno con Maurizio Gasparri, Antonio Marzano e con il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, mentre sono nove con Vittorio Sgarbi. Diciassette le conversazioni con l'attuale ministro per il Mezzogiorno Miccichè.
9 - (Adnkronos) - ''Io non ho mai conosciuto la mafia. Per questo forse non la riconosco. Non ho letto le carte, ma devo dire che tutto quello che si sente su Nettuno mi sembra eccessivo''. Lo dichiara in un'intervista a ''La Repubblica'' il ministro della sanita' Francesco Storace ed ex presidente della regione Lazio, commentando l'inchiesta per infiltrazioni mafiose nel comune di Nettuno.
Sulla vicenda dell'inaugurazione da parte di Storace della casa dell'Oikos per disabili a Nettuno, risultata affittata con soldi della regione da Franco D'Agapiti, ex trafficante di cocaina riarrestato per corruzione di amministratori locali, il ministro spiega: ''Che potevo sapere io da chi l'avevano affittata? Io so a chi affitto casa mia. Ma se l'affitto da qualcuno che ne so chi e'? E in quel caso davamo finanziamenti all'associazione, ma nemmeno loro ne sapevano niente''.
''Sono cattolico - afferma Storace- e vado sempre a messa nella chiesa di San Francesco d'Assissi alla Balduina. Una mattina una signora sale sul pulpito e incomincia a parlare dell'Oikos, lei ha un ragazzo autistico e dice che nessuno alla regione le dava una mano''.
10 - (Jena per La Stampa) - L'Italia ha bisogno di noi, dice l'ultimo slogan dei Ds. O viceversa?
11 - (Robin per Europa) - Per risarcirci della metà dei danni che subiamo, si prendono anni. Per raddoppiare i premi invece sono velocissime. Le assicurazioni sono padrone del tempo. Nella vicenda Tfr, grazie ai buoni uffici di metà governo e del premier (per carità, disinteressato) hanno conquistato il non-tempo, il fermo assoluto. Noi le malediremo, ma un posto nella storia della fisica ce l'hanno. Assicurato.
12 - Ieri mattina a Palazzo Chigi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha incontrato Daniela Santanchè, relatrice della Finanziaria e il presidente della Commissione Bilancio della Camera Giancarlo Giorgetti della Lega. Sempre nel corso della mattinata - tarda mattinata - Tremonti si è spostato a Montecitorio per incontrare i deputati del suo partito. Argomento degli incontri secondo le dichiarazioni "ufficiali": la manovra 2006 che ha iniziato il suo iter alla Camera ieri. In realtà non è stata la Finanziaria oggetto degli incontri di Tremonti. Le questioni aperte sono diverse: dal pacchetto famiglia alla partita con Regioni ed enti locali - ma non preoccupano. A mettere in fibrillazione i deputati è stata invece la nomina della Santanchè a relatrice della prossima manovra di finanza pubblica. E per Daniela, coordinatrice delle donne di An, che ha sostenuto e sostiene la Stefania Prestigiacomo nella battaglia per le quote rosa, essere la prima donna nominata relatore della Finanziaria è stato un privilegio notevole. Ma la cosa, di cui del resto si era avuta già notizia nei giorni scorsi, ha mandato su tutte le furie i deputati azzurri e quelli del Carroccio. Guido Crosetto di Forza Italia era stato lo scorso anno relatore alla Camera della Finanziaria firmata da Domenico Siniscalco e al Senato era stato Paolo Franco della Lega. La cosa però non si è affatto placata e oggi la Santanchè ha offerto a Tremonti la disponibilità a fare un passo indietro. Disponibilità di cui Tremonti non intende approfittare. E di questo sta cercando di convincere i suoi che ha appunto visto alla Camera. La Santanchè era accompagnata da Giorgetti, a cui deve la nomina. Che il presidente della Commissione Bilancio della Camera abbia poi deciso di nominare lei e non un uomo del suo partito molti deputati del Carroccio non se lo spiegano ancora. Probabilmente Giorgetti leghista doc avrà voluto tenersi le mani libere nei confronti del relatore della Finanziaria. Così può alzare la voce su quello che nella Finanziaria non condivide. Nel frattempo gli uomini di Alleanza nazionale sorridono.
Dagospia 24 Novembre 2005