GARKO TI RIMORKIO E TI APPENDO AL MURO
TUTTI VOGLIONO "MEMBRO KID": ZEFFIRELLI, RONCONI E CALENDARI
TUTTI VOGLIONO "MEMBRO KID": ZEFFIRELLI, RONCONI E CALENDARI
FOTO DI GREG GORMAN DA "MAX" IN EDICOLA IL 10 DICEMBRE
Ricordate? Un tempo la terra era infestata da curiose creature chiamate uomini. Ai tempi delle nostre nonne i maschietti scorrazzavano liberamente diffondendo i loro sozzi costumi, le loro esigenze senza limiti, la loro spietata libidine. Poi, la favola è finita. Il femminismo, le pari opportunità, Madonna e Gianna Nannini e Paolo Limiti hanno seminato dapperttutto mine anti-uomo. Tagliano il pene, rubano il seme, fanno le iene.
Pensate alle cose che i maschi fanno bene, oggi: moda, cucina, arredamento, acconciature. Sono tutte cose da ragazze. E le donne non se ne innamorano perché sono come amiche con qualche attributo in più. Quindi tra i più giovani, anche tatuati a cimitero e rapati a zero, la fica è "trattata come cosa tarlata; anche faticosa da trattare" (Lina Sotis); e si preferisce un sabato sera in pullman per raggiungere la squadra in trasferta ad una serata di esercizi a porco libero.
Adesso, fermi lì. Trattenete la depressione. Governate la sorpresa. Perché dal 10 dicembre non sarà più così: quegli spargitori sani di culandari chiamati edicole spareranno il lunario a chiappa sciolta e pube a pacchetti di Dario Oliviero, in arte Gabriel Garko, allegato al "pene-merito" mensile Max. Pochi giorni di fibrillante attesa e avremo in mano il canone estetico del neo-maschio italiano, che dovrà riconquistare lei e sedurre i gay, velati e non. Ad infastidire l'uomo, strappandogli di dosso misteri e mutande, e scandagliando i suoi terrori e le sue reticenze, ci ha pensato Capital con un'intervista di Antonella Boralevi.
Come certe vecchie saponette, questo Gel Tenebroso seduce, seduce, seduce tre volte. Anche l'intevist-attrice. Sentite un po' cosa scive Lady Bora: "Sono 12 foto destinate a far friggere di cattivi pensieri più donne possibile. Il fotografo è Greg Norman, «quello della foto di Sharon Stone in mutande e con il sigaro, presente?». Norman l'ha piazzato dietro una carriola piena di fieno: dietro il giallo, dardeggia la macchia scura del pube. L'ha messo nudo, di tre quarti, con un faro alle spalle che non è casuale e il sesso in ombra, ma vivido, come una promessa.".
Vogliamo continuare questo titillante svenimento erotico? Andiamo avanti; meglio su e giù: "L'ha piazzato sul terrazzino di un palazzo délabré, come un dio greco in mutande e canottiera; e poi l'ha fotografato dal basso in alto, con il sesso rigonfio dentro gli slip. L'ha posato nudo e dormiente su un letto di foglie. Gli ha messo un paio di stivali di gomma, le mutande; poi gli ha dato in mano una manichetta, perché si schizzasse. A lui piace la foto in cui, vestito di nero, pianta un pugnale contro un muro slabbrato.".
Che dire? Stanche di fantasticare, anche le donne hanno bisogno di emozioni eros-zotiche, per farsi tornare la voglia di vivere. E' quello che deve aver pensato anche il magico Franco Zeffirelli che ha letteralmente perso la testa e la cinepresa per Gabriel Garko. Arruolato per il film "Callas Forever" per una parte di secondo piano, la bellezza bonazza di questo "Membro Kid" nato a Settimo Torinese ha preso il sopravvento, e messo in subbuglio quel che resta del testosterone di Zeffirelli che gli ha dedicato un primo piano dopo l'altro fino al punto da scatenare l'incazzatura di Jeremy Irons, star del film in coppia a Fanny Ardent. All'ennesima zeffirellata svenuta sul volto da dolicefalo biondo di Garko (che ben ricorda un Helmut Berger da discoteca), il baldo Irons ha perso la sua flemma e ha vaffanculato sul set uno shakesperiano monologo di "fuck-you".
Troppo bello, troppo figo, troppo macho. E allora, cosa fare di un pover'uomo divenuto ormai un Ragazzo di Pube, nuova maschera della Commedia dell'Arte calendaristica che va ad aggiungersi a quella di Veline e Letterine? Un bel film con Tinto Brass, il celebre "guardone del foro". Camuffato da nazista, eccolo mentre si fa risucchiare in un vortice erotico da Anna Galiena sul set di "Senso 45". Ma la sorpresa arriva dall'alto e si chiama Luca Ronconi - anche il celebre e snobbissimo regista radical-chic è crollato come un cetriolo maturo davanti al fascino garkiano. 24 ore dopo l'uscita del calendario, il nostro Greta Garko salirà infatti sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano, protagonista di "Quel che sapeva Maisie" da Henry James, circondato da attrici del calibro di Mariangela Melato, Galatea Ranzi e Annamaria Guarnieri.
Ammettiamolo, Gabriel Garko è l'ultima spiaggia della seduzione senza frontiere. Uomini, donne e quello che vaga nel mezzo. Eccolo il Gentilmacho 2OO1, un ragioniere di provincia trasformato in oggetto del desiderio dalla fantasia di Alberto Tarallo, un ex attore ("Labbra di lurido blù"), ex costumista e sceneggiatore, pierre inciucione (Eva Grimaldi, che ebbe una storia con Garko narrata settimanalmente da Silvana Chi? Giacobini) e scrittore di romanzi per conto terzi.
Essì ci voleva l'arcangelo Gabriel. Sarebbe stata una vergogna che i bambini del futuro dovessero crescere senza mai assistere allo spettacolo della massa imponente di un maschio non rasato, sdraiato sul divano indossando "camicia Gucci azzurro lieve, molto sciancrata, molto" e "golfino blu annodato in vita" che chiude il becco alla Boralevi petulante con un tonante: "Gli uomini si mettono le mutande imbottite. Alcuni si mettono il cotone, lì. Non lo farei mai". Dopo anni di frustrazioni, "cilecche" erotiche, turbe psicofisiche, su la testa e i testicoli: è arrivato Membro Kid.
Dagospia.com 27 Novembre 2001
Ricordate? Un tempo la terra era infestata da curiose creature chiamate uomini. Ai tempi delle nostre nonne i maschietti scorrazzavano liberamente diffondendo i loro sozzi costumi, le loro esigenze senza limiti, la loro spietata libidine. Poi, la favola è finita. Il femminismo, le pari opportunità, Madonna e Gianna Nannini e Paolo Limiti hanno seminato dapperttutto mine anti-uomo. Tagliano il pene, rubano il seme, fanno le iene.
Pensate alle cose che i maschi fanno bene, oggi: moda, cucina, arredamento, acconciature. Sono tutte cose da ragazze. E le donne non se ne innamorano perché sono come amiche con qualche attributo in più. Quindi tra i più giovani, anche tatuati a cimitero e rapati a zero, la fica è "trattata come cosa tarlata; anche faticosa da trattare" (Lina Sotis); e si preferisce un sabato sera in pullman per raggiungere la squadra in trasferta ad una serata di esercizi a porco libero.
Adesso, fermi lì. Trattenete la depressione. Governate la sorpresa. Perché dal 10 dicembre non sarà più così: quegli spargitori sani di culandari chiamati edicole spareranno il lunario a chiappa sciolta e pube a pacchetti di Dario Oliviero, in arte Gabriel Garko, allegato al "pene-merito" mensile Max. Pochi giorni di fibrillante attesa e avremo in mano il canone estetico del neo-maschio italiano, che dovrà riconquistare lei e sedurre i gay, velati e non. Ad infastidire l'uomo, strappandogli di dosso misteri e mutande, e scandagliando i suoi terrori e le sue reticenze, ci ha pensato Capital con un'intervista di Antonella Boralevi.
Come certe vecchie saponette, questo Gel Tenebroso seduce, seduce, seduce tre volte. Anche l'intevist-attrice. Sentite un po' cosa scive Lady Bora: "Sono 12 foto destinate a far friggere di cattivi pensieri più donne possibile. Il fotografo è Greg Norman, «quello della foto di Sharon Stone in mutande e con il sigaro, presente?». Norman l'ha piazzato dietro una carriola piena di fieno: dietro il giallo, dardeggia la macchia scura del pube. L'ha messo nudo, di tre quarti, con un faro alle spalle che non è casuale e il sesso in ombra, ma vivido, come una promessa.".
Vogliamo continuare questo titillante svenimento erotico? Andiamo avanti; meglio su e giù: "L'ha piazzato sul terrazzino di un palazzo délabré, come un dio greco in mutande e canottiera; e poi l'ha fotografato dal basso in alto, con il sesso rigonfio dentro gli slip. L'ha posato nudo e dormiente su un letto di foglie. Gli ha messo un paio di stivali di gomma, le mutande; poi gli ha dato in mano una manichetta, perché si schizzasse. A lui piace la foto in cui, vestito di nero, pianta un pugnale contro un muro slabbrato.".
Che dire? Stanche di fantasticare, anche le donne hanno bisogno di emozioni eros-zotiche, per farsi tornare la voglia di vivere. E' quello che deve aver pensato anche il magico Franco Zeffirelli che ha letteralmente perso la testa e la cinepresa per Gabriel Garko. Arruolato per il film "Callas Forever" per una parte di secondo piano, la bellezza bonazza di questo "Membro Kid" nato a Settimo Torinese ha preso il sopravvento, e messo in subbuglio quel che resta del testosterone di Zeffirelli che gli ha dedicato un primo piano dopo l'altro fino al punto da scatenare l'incazzatura di Jeremy Irons, star del film in coppia a Fanny Ardent. All'ennesima zeffirellata svenuta sul volto da dolicefalo biondo di Garko (che ben ricorda un Helmut Berger da discoteca), il baldo Irons ha perso la sua flemma e ha vaffanculato sul set uno shakesperiano monologo di "fuck-you".
Troppo bello, troppo figo, troppo macho. E allora, cosa fare di un pover'uomo divenuto ormai un Ragazzo di Pube, nuova maschera della Commedia dell'Arte calendaristica che va ad aggiungersi a quella di Veline e Letterine? Un bel film con Tinto Brass, il celebre "guardone del foro". Camuffato da nazista, eccolo mentre si fa risucchiare in un vortice erotico da Anna Galiena sul set di "Senso 45". Ma la sorpresa arriva dall'alto e si chiama Luca Ronconi - anche il celebre e snobbissimo regista radical-chic è crollato come un cetriolo maturo davanti al fascino garkiano. 24 ore dopo l'uscita del calendario, il nostro Greta Garko salirà infatti sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano, protagonista di "Quel che sapeva Maisie" da Henry James, circondato da attrici del calibro di Mariangela Melato, Galatea Ranzi e Annamaria Guarnieri.
Ammettiamolo, Gabriel Garko è l'ultima spiaggia della seduzione senza frontiere. Uomini, donne e quello che vaga nel mezzo. Eccolo il Gentilmacho 2OO1, un ragioniere di provincia trasformato in oggetto del desiderio dalla fantasia di Alberto Tarallo, un ex attore ("Labbra di lurido blù"), ex costumista e sceneggiatore, pierre inciucione (Eva Grimaldi, che ebbe una storia con Garko narrata settimanalmente da Silvana Chi? Giacobini) e scrittore di romanzi per conto terzi.
Essì ci voleva l'arcangelo Gabriel. Sarebbe stata una vergogna che i bambini del futuro dovessero crescere senza mai assistere allo spettacolo della massa imponente di un maschio non rasato, sdraiato sul divano indossando "camicia Gucci azzurro lieve, molto sciancrata, molto" e "golfino blu annodato in vita" che chiude il becco alla Boralevi petulante con un tonante: "Gli uomini si mettono le mutande imbottite. Alcuni si mettono il cotone, lì. Non lo farei mai". Dopo anni di frustrazioni, "cilecche" erotiche, turbe psicofisiche, su la testa e i testicoli: è arrivato Membro Kid.
Dagospia.com 27 Novembre 2001