MICHELE PLACIDO E' STABILE. PER I RAGAZZI DI VITA DI TOR BELLA MONACA
"DIMENTICATEVI IL PALCOSCENICO DELL'ARGENTINA E DEL QUIRINO, PER UN ANNO
ANDREMO IN GIRO, PORTA A PORTA PER INVITARE LE PERSONE AD ANDARE A TEATRO"
"DIMENTICATEVI IL PALCOSCENICO DELL'ARGENTINA E DEL QUIRINO, PER UN ANNO
ANDREMO IN GIRO, PORTA A PORTA PER INVITARE LE PERSONE AD ANDARE A TEATRO"
Simona Caporilli per "Il Tempo"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
«Dimenticatevi il palcoscenico, per un anno andremo in giro, porta a porta per invitare le persone ad andare a teatro», a dirlo Michele Placido, patron del nuovo stabile di Tor Bella Monaca inaugurato l'altra sera in via Duilio Ciambellotti grazie alla collaborazione tra Comune, ETI, Regione Lazio e Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Un taglio del nastro in grande stile che si è svolto in due sale da 298 e 98 posti: in quella più piccola la proiezione su un grande schermo dello spettacolo che, nel frattempo, veniva messo in scena nella sala principale, quello di Placido&Co. con proiezioni di filmati e letture sull'«uscita 17», a ricordare il modo per raggiungere il palco dal Grande Raccordo Anulare, davanti a ospiti e a rappresentanti del mondo istituzionale romano:
Tom Sinatra, Jasmine Trinca, Violante Placido, Francesca Reggiani, Mario Monicelli, Mauro Berardi, gli assessori alle Politiche Culturali di Regione e Comune Giulia Rodano e Gianni Borgna, il presidente del Municipio e il sindaco di Roma Walter Veltroni, che in regalo ha ricevuto una pianta e all'ingresso è stato preso d'assalto dai «poveri» del quartiere: a ogni passo richieste di posti di lavoro, riparazioni di strade e aiuti economici per chi, normalmente, non ha possibilità di «avere voce in capitolo», come recitavano alcuni cartelli.
L'evento vero e proprio, infatti, è stata la riapertura del teatro in un luogo poco usuale per la cultura come Tor Bella Monaca, ovvero l'estrema periferia della Capitale per far sì che «Roma possa essere una città policentrica e che anche un ragazzo che abita qui possa avere la possibilità di sedersi in platea», ha detto Veltroni. Doverosa, a quel punto, la lettura di un brano tratto da «Ragazzi di vita» di Pasolini.
Dagospia 12 Dicembre 2005
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
«Dimenticatevi il palcoscenico, per un anno andremo in giro, porta a porta per invitare le persone ad andare a teatro», a dirlo Michele Placido, patron del nuovo stabile di Tor Bella Monaca inaugurato l'altra sera in via Duilio Ciambellotti grazie alla collaborazione tra Comune, ETI, Regione Lazio e Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Un taglio del nastro in grande stile che si è svolto in due sale da 298 e 98 posti: in quella più piccola la proiezione su un grande schermo dello spettacolo che, nel frattempo, veniva messo in scena nella sala principale, quello di Placido&Co. con proiezioni di filmati e letture sull'«uscita 17», a ricordare il modo per raggiungere il palco dal Grande Raccordo Anulare, davanti a ospiti e a rappresentanti del mondo istituzionale romano:
Tom Sinatra, Jasmine Trinca, Violante Placido, Francesca Reggiani, Mario Monicelli, Mauro Berardi, gli assessori alle Politiche Culturali di Regione e Comune Giulia Rodano e Gianni Borgna, il presidente del Municipio e il sindaco di Roma Walter Veltroni, che in regalo ha ricevuto una pianta e all'ingresso è stato preso d'assalto dai «poveri» del quartiere: a ogni passo richieste di posti di lavoro, riparazioni di strade e aiuti economici per chi, normalmente, non ha possibilità di «avere voce in capitolo», come recitavano alcuni cartelli.
L'evento vero e proprio, infatti, è stata la riapertura del teatro in un luogo poco usuale per la cultura come Tor Bella Monaca, ovvero l'estrema periferia della Capitale per far sì che «Roma possa essere una città policentrica e che anche un ragazzo che abita qui possa avere la possibilità di sedersi in platea», ha detto Veltroni. Doverosa, a quel punto, la lettura di un brano tratto da «Ragazzi di vita» di Pasolini.
Dagospia 12 Dicembre 2005