FURBETTOPOLI/2 - È VITTORIO CASALE CHE CONSIGLIA A CONSORTE LE LINEE DA SEGUIRE PER RACCOGLIERE INVESTITORI PER ARRIVARE AL 51% DI BNL, DAI MAGNATI DELL'ACCIAIO AI PRODUTTORI DI PRESERVATIVI.
Ferruccio Sansa per la Repubblica
Vittorio Casale. Il nome dell'immobiliarista romano è risuonato parecchie volte giovedì nella sala interrogatori di San Vittore dove i pm ascoltavano Giancarlo Boni, braccio destro di Fiorani. Compare così una nuova figura nell'indagine Antonveneta-Lodi: Vittorio Casale (finora non indagato), compagno di affari di Gnutti e di Consorte. Asse tra Brescia e Bologna.
Gli inquirenti all'inizio dell'inchiesta non fanno caso al suo nome. Nelle centinaia di intercettazioni ci sono già Fazio, Fiorani, Consorte e una folla di politici. Ma dopo l'esame di ogni attimo dei colloqui registrati ecco che emerge - e parecchie volte - quel «Vittorio» oppure direttamente «Casale». E così l'attenzione si concentra sull´immobiliarista romano con interessi diversificati: Casale è consigliere delegato della Codere, società spagnola che controlla Bingo Re (che gestisce 9 sale in Italia). Ma non è tanto questo a interessare gli inquirenti. Nemmeno, per adesso, eventuali contatti con politici di sinistra. Interrogando Boni, i pm evidenziano diversi passi delle intercettazioni telefoniche dei mesi scorsi.
Soprattutto quelle di Giovanni Consorte. Sono le 9,43 del 6 luglio scorso quando Consorte parla al telefono con Carlo Cimbri, direttore generale di Unipol. Discute dei possibili candidati a un 2% di Bnl e tra questi un non meglio specificato «Palacio del fondo Patron». E l'ormai ex numero uno di Unipol dice: «Carlo chiama Vittorio Casale, lui adesso ti dà il nominativo e il numero di telefono di questo Palacio... no? Del fondo "Patron" che ieri si sono dichiarati disponibili a prendere un 2%, e poi ti dà... dovrebbe essere Mitrovic credo... il nome dell´amministratore delegato della Royal Bank of Scotland». Telefonate, ripetute. Casale consiglia a Consorte le linee da seguire per raccogliere investitori per arrivare al 51% di Bnl, dai magnati dell´acciaio ai produttori di preservativi.
Insomma, Casale è consigliere fidato di Consorte. Non solo: attraverso la sua holding Operae (con un patrimonio di 900 milioni, un core business negli immobili e clienti come il ministero delle Finanze) ha compiuto affari sull'asse Brescia-Bologna, Gnutti-Consorte. Casale ha fatto trading su Unipol. Un anno fa il colosso del mondo cooperativo cedette i suoi immobili non strumentali a una società partecipata dal fondo Glenbrook, rappresentato dall´avvocato Alvaro Pascotto, e da Operae. Unipol realizzò una consistente plusvalenza, ma pochi mesi dopo Pascotto e Casale hanno rivenduto a Pirelli Re e Morgan Stanley ottenendo, si dice, 40 milioni di guadagno. Un affare che la Procura sta studiando.
Ma Casale - che sarebbe esposto con Unipol per 75 milioni - avrebbe anche trattato per conto di Consorte con Marcellino Gavio (poi entrato in Bnl). Anche a Brescia Casale è noto. L'immobiliarista ha comprato il 2% di Fingruppo, la cassaforte bresciana principale azionista di Hopa (32%). Un acquisto del 16 febbraio scorso. La quota arriva a Casale dalla Popolare di Lodi che appena un mese prima l´aveva acquistata dalla Gp di Gnutti. I nomi sono sempre gli stessi.
Intanto l'attività dei pm milanesi non si ferma. Ieri hanno interrogato per sei ore Fabio Massimo Conti, arrestato il 13 dicembre. Gli inquirenti continuano a raccogliere elementi, riscontri, dopo la confessione-fiume di Fiorani.
Dagospia 02 Gennaio 2006
Vittorio Casale. Il nome dell'immobiliarista romano è risuonato parecchie volte giovedì nella sala interrogatori di San Vittore dove i pm ascoltavano Giancarlo Boni, braccio destro di Fiorani. Compare così una nuova figura nell'indagine Antonveneta-Lodi: Vittorio Casale (finora non indagato), compagno di affari di Gnutti e di Consorte. Asse tra Brescia e Bologna.
Gli inquirenti all'inizio dell'inchiesta non fanno caso al suo nome. Nelle centinaia di intercettazioni ci sono già Fazio, Fiorani, Consorte e una folla di politici. Ma dopo l'esame di ogni attimo dei colloqui registrati ecco che emerge - e parecchie volte - quel «Vittorio» oppure direttamente «Casale». E così l'attenzione si concentra sull´immobiliarista romano con interessi diversificati: Casale è consigliere delegato della Codere, società spagnola che controlla Bingo Re (che gestisce 9 sale in Italia). Ma non è tanto questo a interessare gli inquirenti. Nemmeno, per adesso, eventuali contatti con politici di sinistra. Interrogando Boni, i pm evidenziano diversi passi delle intercettazioni telefoniche dei mesi scorsi.
Soprattutto quelle di Giovanni Consorte. Sono le 9,43 del 6 luglio scorso quando Consorte parla al telefono con Carlo Cimbri, direttore generale di Unipol. Discute dei possibili candidati a un 2% di Bnl e tra questi un non meglio specificato «Palacio del fondo Patron». E l'ormai ex numero uno di Unipol dice: «Carlo chiama Vittorio Casale, lui adesso ti dà il nominativo e il numero di telefono di questo Palacio... no? Del fondo "Patron" che ieri si sono dichiarati disponibili a prendere un 2%, e poi ti dà... dovrebbe essere Mitrovic credo... il nome dell´amministratore delegato della Royal Bank of Scotland». Telefonate, ripetute. Casale consiglia a Consorte le linee da seguire per raccogliere investitori per arrivare al 51% di Bnl, dai magnati dell´acciaio ai produttori di preservativi.
Insomma, Casale è consigliere fidato di Consorte. Non solo: attraverso la sua holding Operae (con un patrimonio di 900 milioni, un core business negli immobili e clienti come il ministero delle Finanze) ha compiuto affari sull'asse Brescia-Bologna, Gnutti-Consorte. Casale ha fatto trading su Unipol. Un anno fa il colosso del mondo cooperativo cedette i suoi immobili non strumentali a una società partecipata dal fondo Glenbrook, rappresentato dall´avvocato Alvaro Pascotto, e da Operae. Unipol realizzò una consistente plusvalenza, ma pochi mesi dopo Pascotto e Casale hanno rivenduto a Pirelli Re e Morgan Stanley ottenendo, si dice, 40 milioni di guadagno. Un affare che la Procura sta studiando.
Ma Casale - che sarebbe esposto con Unipol per 75 milioni - avrebbe anche trattato per conto di Consorte con Marcellino Gavio (poi entrato in Bnl). Anche a Brescia Casale è noto. L'immobiliarista ha comprato il 2% di Fingruppo, la cassaforte bresciana principale azionista di Hopa (32%). Un acquisto del 16 febbraio scorso. La quota arriva a Casale dalla Popolare di Lodi che appena un mese prima l´aveva acquistata dalla Gp di Gnutti. I nomi sono sempre gli stessi.
Intanto l'attività dei pm milanesi non si ferma. Ieri hanno interrogato per sei ore Fabio Massimo Conti, arrestato il 13 dicembre. Gli inquirenti continuano a raccogliere elementi, riscontri, dopo la confessione-fiume di Fiorani.
Dagospia 02 Gennaio 2006