KULTUR CAFFE' - PRODI ANTI-TV ("LA PRONTEZZA VIENE SCAMBIATA PER INTELLIGENZA") - LA PRIMA VOLTA DI EMMANUELLE DE BENEDETTI - MELANDRI SCRIVE E SI PRENOTA - CALIFANO PRONTO PER IL CALISUTRA - SANTACROCE NON È TENNESSEE WILLIAMS.
A cura di Mauro Anselmo per Panorama, in edicola domani
RODI NELLA TANA DEL GATTOPARDO
C'è anche una citazione dotta in "Ci sarà un'Italia", il libro-intervista di Romano Prodi con Furio Colombo, appena pubblicato dalla Feltrinelli.
Una citazione che riguarda un tema di attualità: la perplessità del Professore a partecipare al faccia a faccia televisivo con Silvio Berlusconi. Prodi confessa di essere un conversatore pacato, poco interessato alla tv, che «ti impedisce riflessioni compiute».
«Noi siamo chiamati in tv per dimostrare che abbiamo rapidità di riflessi» aggiunge. Ma il dibattito televisivo è continuamente frammentato e non c'è tempo per spiegare. Coloro che invitano i politici sul piccolo schermo, osserva Prodi, «forse hanno in mente la frase del Gattopardo (il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ndr): in Sicilia la prontezza di spirito viene scambiata per intelligenza». Riuscirà Prodi, in futuro, a rendere riflessi e prontezza di spirito all'altezza delle sue complesse argomentazioni?
2 - FEMMINISTE DI IERI,CONVERTITE DI OGGI
Uno spettro si aggira nelle librerie e nei salotti: la femminista convertita. Il manifesto per la difesa della Vita (scritto con la maiuscola) si intitola "Madri selvagge" e lo pubblicherà la Einaudi.
Lo firma Paola Tavella, già coautrice della brigatista Lalla Braghetti ("Il prigioniero", Mondadori) ed ex assistente di un tot di ministre per le Pari opportunità, un tempo femminista storica del Manifesto. Seconda firma è Alessandra Di Pietro, finita dalla difesa dei rave party all'apologia della sala parto, un tempo allenatrice della rifondarola Katia Bellillo nei match di boxe televisivi con Alessandra Mussolini. Le nostre adesso promuovono appelli contro la sperimentazione sulle staminali e la pillola Ru 486 (definita un viatico dello sterminio di massa). Una sola domanda: dov'erano, quando Pier Paolo Pasolini, comunista inquieto, gridava il suo dissenso morale contro la disinvoltura abortista?
3 - CALIFANO PRONTO PER IL CALISUTRA
Sarà la summa erotica di Franco Califano. Che dopo avere pubblicato con Castelvecchi l'irresistibile "Il cuore nel sesso" sta pensando al libro definitivo. In omaggio al Kamasutra, il celebre trattato indiano sull'erotismo, il Califfo lo intitolerà Calisutra.
4 - SANTACROCE NON È TENNESSEE WILLIAMS
Perché scomodare grandi narratori e artisti per presentare uno scrittore bravino ma ancora lontano dalle vette dei grandi? L'editore Fazi nel lanciare l'ultimo romanzo (Zoo) di Isabella Santacroce, dedicato al tema dell'incesto, scrive che l'autrice si colloca «tra Tennessee Williams, Ingmar Bergman e Lars von Trier». Mamma mia... È vero che Williams ha scritto Lo zoo di vetro (nel 1944), ma non è detto che i due bestiari familiari debbano avere uguale profondità letteraria solo perché nel titolo compare la stessa parola.
5 - LA PRIMA VOLTA DI EMMANUELLE DE BENEDETTI
Un ritratto di famiglia che diventa romanzo è un bel biglietto da visita. Per questo incuriosisce il titolo, "Tempo di fuga", che Emmanuelle de Villepin, cugina del primo ministro francese, moglie di Rodolfo De Benedetti (amministratore delegato di Cofide e Cir), pubblica a maggio con la Longanesi.
6 - MIGLIAVADA LASCIA PIEMME PER GARZANTI
Elisabetta Migliavada, editor Piemme e scopritrice dello scrittore afghano Khaled Hosseini, del quale l'editore di Casale Monferrato ha pubblicato il bellissimo "Il cacciatore di aquiloni", passa alla Garzanti come responsabile per la narrativa straniera.
7 - MELANDRI SCRIVE E SI PRENOTA
Riabilitata di recente da Vittorio Sgarbi per l'opera svolta nei tre anni in cui è stata ministro dei Beni culturali, Giovanna Melandri scalda i muscoli. Ha appena pubblicato un libro, "Cultura, paesaggio, turismo" (Gremese editore), il cui sottotitolo è tutto un programma: Politiche per un New deal della bellezza italiana. Visto che la presentazione del volume è del candidato premier del centrosinistra, Romano Prodi, il messaggio di Melandri è chiarissimo: cari signori, la persona più adatta alla poltrona dei Beni culturali sono io.
Dagospia 09 Febbraio 2006
RODI NELLA TANA DEL GATTOPARDO
C'è anche una citazione dotta in "Ci sarà un'Italia", il libro-intervista di Romano Prodi con Furio Colombo, appena pubblicato dalla Feltrinelli.
Una citazione che riguarda un tema di attualità: la perplessità del Professore a partecipare al faccia a faccia televisivo con Silvio Berlusconi. Prodi confessa di essere un conversatore pacato, poco interessato alla tv, che «ti impedisce riflessioni compiute».
«Noi siamo chiamati in tv per dimostrare che abbiamo rapidità di riflessi» aggiunge. Ma il dibattito televisivo è continuamente frammentato e non c'è tempo per spiegare. Coloro che invitano i politici sul piccolo schermo, osserva Prodi, «forse hanno in mente la frase del Gattopardo (il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ndr): in Sicilia la prontezza di spirito viene scambiata per intelligenza». Riuscirà Prodi, in futuro, a rendere riflessi e prontezza di spirito all'altezza delle sue complesse argomentazioni?
2 - FEMMINISTE DI IERI,CONVERTITE DI OGGI
Uno spettro si aggira nelle librerie e nei salotti: la femminista convertita. Il manifesto per la difesa della Vita (scritto con la maiuscola) si intitola "Madri selvagge" e lo pubblicherà la Einaudi.
Lo firma Paola Tavella, già coautrice della brigatista Lalla Braghetti ("Il prigioniero", Mondadori) ed ex assistente di un tot di ministre per le Pari opportunità, un tempo femminista storica del Manifesto. Seconda firma è Alessandra Di Pietro, finita dalla difesa dei rave party all'apologia della sala parto, un tempo allenatrice della rifondarola Katia Bellillo nei match di boxe televisivi con Alessandra Mussolini. Le nostre adesso promuovono appelli contro la sperimentazione sulle staminali e la pillola Ru 486 (definita un viatico dello sterminio di massa). Una sola domanda: dov'erano, quando Pier Paolo Pasolini, comunista inquieto, gridava il suo dissenso morale contro la disinvoltura abortista?
3 - CALIFANO PRONTO PER IL CALISUTRA
Sarà la summa erotica di Franco Califano. Che dopo avere pubblicato con Castelvecchi l'irresistibile "Il cuore nel sesso" sta pensando al libro definitivo. In omaggio al Kamasutra, il celebre trattato indiano sull'erotismo, il Califfo lo intitolerà Calisutra.
4 - SANTACROCE NON È TENNESSEE WILLIAMS
Perché scomodare grandi narratori e artisti per presentare uno scrittore bravino ma ancora lontano dalle vette dei grandi? L'editore Fazi nel lanciare l'ultimo romanzo (Zoo) di Isabella Santacroce, dedicato al tema dell'incesto, scrive che l'autrice si colloca «tra Tennessee Williams, Ingmar Bergman e Lars von Trier». Mamma mia... È vero che Williams ha scritto Lo zoo di vetro (nel 1944), ma non è detto che i due bestiari familiari debbano avere uguale profondità letteraria solo perché nel titolo compare la stessa parola.
5 - LA PRIMA VOLTA DI EMMANUELLE DE BENEDETTI
Un ritratto di famiglia che diventa romanzo è un bel biglietto da visita. Per questo incuriosisce il titolo, "Tempo di fuga", che Emmanuelle de Villepin, cugina del primo ministro francese, moglie di Rodolfo De Benedetti (amministratore delegato di Cofide e Cir), pubblica a maggio con la Longanesi.
6 - MIGLIAVADA LASCIA PIEMME PER GARZANTI
Elisabetta Migliavada, editor Piemme e scopritrice dello scrittore afghano Khaled Hosseini, del quale l'editore di Casale Monferrato ha pubblicato il bellissimo "Il cacciatore di aquiloni", passa alla Garzanti come responsabile per la narrativa straniera.
7 - MELANDRI SCRIVE E SI PRENOTA
Riabilitata di recente da Vittorio Sgarbi per l'opera svolta nei tre anni in cui è stata ministro dei Beni culturali, Giovanna Melandri scalda i muscoli. Ha appena pubblicato un libro, "Cultura, paesaggio, turismo" (Gremese editore), il cui sottotitolo è tutto un programma: Politiche per un New deal della bellezza italiana. Visto che la presentazione del volume è del candidato premier del centrosinistra, Romano Prodi, il messaggio di Melandri è chiarissimo: cari signori, la persona più adatta alla poltrona dei Beni culturali sono io.
Dagospia 09 Febbraio 2006