RUINI SI RUINA IL NASO DAVANTI A TUTTI. SCONVOLTO PUCCI, IL CANE DELLA BORGHESE
INTANTO MARCELLINO, PERA E DIVINO, SCODELLA I BENEDETTINI DEL PAMPARANA-BOOK
BAGNO DI OPUS DEI (PIPPO CORIGLIANO C'E') PER LA COMPAGNIA DI GIRO DEI TEO-CON



Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo




Al calar della sera grande animazione teocon nell'Università del Papa, l'antica Lateranense. Arriva un vecchio amico del Magnifico Rettore, monsignor Rino Fisichella, il laico devotissimo Marcello Pera fresco fresco di manifesto per l'Occidente. L'occasione - "la nostra è ormai una compagnia di giro" dirà poco dopo il Presidente del Senato - è data dalla presentazione in pompa magna del libro del vice direttore del Tg5, il neo-sbarbato Andrea Pamparana, "Benedetto. Padre di molti popoli", Ancora Editrice, con prefazione dello stesso Marcellino, Pera e divino.

Accompagnato dalla moglie, la gagliarda Jana Gagliardi, il Pampa era visibilmente emozionato sul portone ad accogliere porporati e monsignori. Un bagno di Opus Dei, un frittomisto di ciellini e benedettini, con onori di casa del Rettore e della vaticanista Marina Ricci nata Buttiglione, gran papessa del Tg5, smaniosa di far fuori Carlito.

C'era monsignor Flavio Capucci, postulatore della beatificazione di Escrivà, fondatore dell' Opus Dei; il Pippo Corigliano immarcescibile portavoce dell'Opera che tanto ha fatto arrabbiare Dan Brown, il dottor Pierluigi Bartolomei, direttore del centro professionale Elis per la formazione di scolaretti Opus-boy; il capo dei Benedettini, padre Nokter Wolf che suona il flauto traverso e la chitarra in chiave metal che più hard non si può; l'Abate di Montecassino padre Bernardo che il Pampa ha salutato come "eminenza", ed invece è, per ora, vescovo, quindi solo "eccellenza".

In ritardo è arrivata l'assetata di Dio, ma scortata dal divino cagnolino Pucci, la "camerlenga" Alessandra Borghese - che fa sapere di aver voglia di condurre un programma televisivo (perché no al posto di Paola Perego, con "Verissimo" che trascende in "Santissimo"?) - mentre in prima fila ascoltava compunto e poi divertito il Gran Cancelliere, il Cardinale Camillo Ruini.

Subito dopo cena di rito francese dal vecchio Charlys Sauciere con Pera, Maria Antonietta Calabrò in gran forma tricologica, la Borghese con Pucci-Pucci e Capucci stretti tra il Pampa gongolante e la sua signora jana. Consommè allo sharry, rosso Bordeaux, risotto con spugnole e filetto alla Bordolese. Attovagliato anche il magistrato di Ali Agca Antonio Marini, l'alter ego di Vespa Roberto Arditti e, in quota Tg5, Giuseppe De Filippi.

A PROPOSITO DEL NASO RUINATO DI CAMILLO
Niente di grave: sarà un "inevitabile riflesso condizionato", pulsione primaria, quasi "un modo giovane per stare insieme", da prendere sempre sul serio, soprattutto quando le presentazioni durano due ore e le difese si allentano. Da una parte. Dall'altra non ci passa per il mouse di non portare rispetto a sua Eminenza Ruini.

Ma il nostro supercardinale non è solo divo, anche recidivo. E' la seconda volta - la prima a Santa Maria Maggiore per il recente anniversario di Sant'Egidio - che Camillino nostro, tranquillo e sereno, si dedica agli "affari interni" del naso. Scava, svuota, fa una buca, sgombra, incava, alla ricerca del Santo Graal? E poi, scatenarsi così davanti ad Alessandra Borghese che insieme all'amica Gloria von Thurn und Taxis, scrisse "Noblesse oblige", un manuale di buone maniere.

Ruini sarà, per caso, un seguace di Giuseppe Prezzolini che, nella prefazione al "Galateo" di Monsignor Della Casa, scriveva: "Molto spesso è necessario dimenticare le norme della buona educazione per fare trionfare alti ideali, e perciò essere sgraditi a molti. Le grandi gesta contravvengono spesso all'educazione"?


Dagospia 03 Marzo 2006