MA QUALE INTERVISTA ALLA SANDRA-VERUSIO-REGINA-DEL-SALOTTO-DI-SINISTRA? UNA COSÌ CAFONA NON ESISTE - QUEL PICCOLO FARDELLO DI INFERIORITA' DEL VERUSIANO PIRANI - FUOCO DI PUGLIA PER BUTTIGLIONE (A QUANDO LE LECCISO?).

1 - È LA VERUSIO O ARBASINO?
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

Ai lettori di Magazine gliela possono pure spacciare per autentica, ma a gente come noi non la raccontano. Ma quale intervista alla Sandra-Verusio-regina-del-salotto-di-sinistra? Una così cafona non esiste. Una che dice di aver kriziato, nel senso degli abitucci di Krizia, le care amiche Linda Lanzillotta, Anna Serafini e Lucia Annunziata, non la trovi nemmeno col lanternino. Una che un giorno per l'altro riceve in casa sua: Scalfari, Fabiani, Reichlin, Siciliano e Manzella, e manco separati, tutti insieme, sarebbe un tipo da ricovero.

Una che esibisce come in un cinema porno le due dimore di Roma, una terza in Sardegna, una quarta in Maremma, una quinta a Parigi e le altre chissà dove, altro che signora, è facile che ti scorreggi sul divano. Una che ricorda con un brivido di piacere la decapitazione del povero Guzzanti per mano del Fondatore deve avere un fascio di muscoli nel cranio. Ma quale intervista alla signora Verusio? Bonini e D'Avanzo insegnano, qui gatta ci cova. Perché saranno pure di Sabelli Fioretti, le domande. Ma risposte così ridicole e autodistruttive può averle fornite solo quel genio di Arbasino.

2 - QUEL PICCOLO FARDELLO DI INFERIORITA'
Lettera di Giorgio Israel a "Il Foglio"

Vale davvero la pena leggere l'intervista a Sandra Verusio sul Corriere della Sera Magazine per capire cosa sia la quinta essenza (ambiente etereo e perfetto, in senso aristotelico) di un salotto progressista. Colpisce, tra i commenti sugli adepti alla setta, quello concernente Mario Pirani: "Grande carattere, intelligentissimo. Con qualche imbarazzo ebraico". "Cioè?", chiede l'intervistatore. "Gli ebrei hanno sempre qualche complesso, qualche piccolo fardello di inferiorità, di non totale coerenza con se stesso", è la risposta.



Noi, che conosciamo i nostri polli piuma per piuma, abbiamo capito a volo quale sia il difetto di Pirani. Non è che esiti nella scelta tra la mozzarella, il carciofo e il pasticcio di patate, o che non abbia assimilato del tutto lo stile Krizia (paradigma del buon gusto, dell'eleganza e della classe). E' che conserva qua e là degli incomprensibili attaccamenti alla sua identità, delle preoccupazioni sbilanciate e immotivate per Israele.

Pirani vedrà che, se assimila la lezione, potrà librarsi nella quinta essenza (non a caso detta la "Stabile") privo di fardelli di inferiorità e di incoerenze, leggero, perfetto ed etereo come gli altri illustri ospiti. Un piccolo dubbio: siccome la Verusio dice che nella Stabile si fanno periodiche operazioni di "pulizia" con "piccole frasi" e "battutine fredde", non è che a Pirani lo stanno segando?

3 - FUOCO DI PUGLIA PER BUTTIGLIONE (A QUANDO LE LECCISO?)
Giuseppe Scaraffia per "Io Donna"

Neanche in catene, fossi il ministro dei Beni culturali Rocco Buttiglione, avrei aspettato tanto prima di sostituire al vertice dell'Istituto Luce quel pedante dello storico Piero Melograni con quella vispa brunetta di Mariella Calò, presidentessa dell'Udc di Taranto. Non solo la carica era ampiamente qualificante, ma bastava accostare le foto per capire l'ineluttabilità della scelta: la politica oggi è spettacolo, vuoi mettere un anziano professore occhialuto con una giovane signora spigliata in orecchini da zingara? E' stato un genuino, tangibile omaggio alle quote rosa. C'è da dire, però, che se ci avesse pensato un attimo in più il rigoroso ministro-filosofo avrebbe potuto trovare nella sua Puglia una soluzione ancora più consona all'Istituto Luce. L'unico dubbio di coscienza sarebbe stato quale scegliere tra le due bionde, laureate, competenti sorelle Lecciso. E allora sì che gliel'avrebbe fatta vedere a quei fanatici del parlamento europeo di Strasburgo, che lo avevano bocciato come passatista per la sua severa morale cattolica.


Dagospia 20 Marzo 2006