LE ICONE GAY DI CECCHI PAONE: FARRELL, CROWE, PITT - PAOLA PEREGO: "È NORMALE AVERE UN ISTINTO OMOSESSUALE. MAI DIRE MAI" - ANTONIO CABRINI: "QUELLA VOLTA CON SONIA BRAGA" - MELISSA P: "CARO RUINI, PERCHE' PARLA SEMPRE DI SESSO?".
1 - LE ICONE GAY PER CECCHI PAONE: FARRELL, CROWE, PITT: LA FORZA E IL FISICO, L'EROTISMO CHE TRASPARE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO DEI MUSCOLI.
Giovanna Garzia per "Eva tremila"
Che cos'è oggi un'icona gay? Nessuno può spiegarlo meglio di Alessandro Cecchi Paone, da anni giornalista scientifico e raffinato intellettuale, protagonista di un abbastanza recente outing sulla propria sessualità.
Quali sono le icone gay del 2006?
Naturalmente Colin Farrell in Alessandro, Russell Crowe nel Gladiatore, Brad Pitt in Troy. La forza e il fisico, l'erotismo che traspare attraverso il movimento dei muscoli. È questo che oggi un omosessuale, con un certo percorso culturale alle spalle, vede come modello.
In altre parole?
Se mi piace un uomo, voglio che le sue caratteristiche virili siano elevate al massimo. Se preferissi le donne, sceglierei di stare con una di loro, non con un maschio che si sforza di emularle. Altrimenti sarei rimasto con mia moglie, che è una donna splendida. Oggi, in un uomo, cerco l'erotismo virile.
In Italia, c'è qualche icona gay cui ispirarsi, secondo lei?
Guarderei al mondo dello sport. Al calcio per esempio, con Fabio Cannavaro e Manuele Blasi, perfetti nella nuova pubblicità di Dolce&Gabbana. Ma punterei anche su sport più raffinati. Aldo Montano, il campione di scherma, potrebbe essere un'icona gay dei nostri tempi.
Altri esempi?
Vado sul personale. Nel mio ufficio, al posto del calendario di Madonna che è un'altra icona gay da mandare in pensione, ho il calendario della squadra francese di rugby. Sport ideale per mettere in evidenza la plasticità, la fisicità.
2 - PAOLA PEREGO: "È NORMALE AVERE UN ISTINTO OMOSESSUALE. MAI DIRE MAI"
Alfonso Signorini per "Chi" (estratti)
Compie 40 anni il 17 aprile e non li dimostra. Sfogliare per credere: Paola Perego sfoggia un inatteso sex appeal, una carica erotica che farebbe invidia alla più Lolita delle diciottenni. Altro che i jeans e le castigate camicie da uomo indossate ogni pomeriggio a Verissimo. Questa è tutta un'altra storia. «La mia immagine sexy? È una parte di me, che esiste. Io ho tante facce. C'è anche questa. Punto».
Sei innamorata?
«Sì. Vivo una bellissima e profonda storia d'amore con un uomo meraviglioso. Ma non posso dire di più».
Che ne pensa lui della tua svolta sexy?
«Ma quale svolta? A volte mi chiedo: non sarà troppo per una quarantenne? Non sarò ridicola? Di certo non voglio fare la parte di quella che non si vuole arrendere. Poi alla fine mi dico che io sono anche questa. E mi piaccio. Tutte siamo donne, poche sono femmine. Io ci tengo a essere femmina».
Hai tabù?
«No, non ci sono zone proibite. L'importante è vivere liberamente la propria sessualità».
Pensieri omosessuali?
«Certo. In una donna è un sogno ricorrente. È normale avere un istinto omosessuale. Nella vita può accadere tutto, tutto può essere. Insomma, mai dire mai...».
3 - ANTONIO CABRINI: "QUELLA VOLTA CON SONIA BRAGA".
Antonio Cabrini ha vinto tutto, gli scudetti con la Juventus e il Mondiale di Spagna e ha avuto donne bellissime. A due mesi dall'appuntamento in Germania ripercorre per Vanity Fair, in edicola dal 13 aprile, alcuni episodi della sua storia.
Ai tempi del Mondiale con chi divideva la stanza?
"Con Paolo Rossi. Il problema era che al Mondiale c'era gente che non dormiva per niente, come Tardelli, detto "Schizzo", e Bruno Conti. Piombavano in camera nostra a tutte le ore della notte, iniziavano a fumare e a chiacchierare. Allora arrivava Bearzot per mandare tutti a letto ma, in realtà, lui era un altro che faticava a prendere sonno. Risultato: si sedeva lì anche lui e per me e Paolo era finita. Il più odiato era Gentile, che sapeva dormire ovunque. Per dire, eravamo nello spogliatoio e diceva: dormo e mi sveglio tra 12 minuti. E ci riusciva".
E' mai stato con donne famose?
"Una famosissima, all'epoca. Nessuno ci ha mai scoperti. Sonia Braga. Se la ricorda? La brasiliana, protagonista di quella soap opera Dancin' Days. Ha recitato anche nel Bacio della donna ragno. L'ho conosciuta a una cena a New York. Non mi degnò di uno sguardo finché eravamo a tavola, ma una volta rientrati in albergo mi telefonò in stanza per chiedermi di raggiungerla. Quando giocavo però, non ho esagerato con le donne: altrimenti avrei giocato la metà degli anni".
L'amore toglie così tanta energia?
"E' una questione, più che fisica, psicologica. Tutte quelle donne stupende mi avrebbero distratto".
Mai fatto sesso prima di una partita?
"Certo. Quello che influisce sulla prestazione non è il sesso, ma il sonno perduto. Per questo anche oggi dico ai miei ragazzi: sabato sera portatevi a letto chi volete. L'importante è che a una certa ora la mandiate a casa e voi andiate a dormire".
4 - MELISSA P: "CARO RUINI, PERCHE' PARLA SEMPRE DI SESSO?"
"Troppo spesso, ogni volta che leggevo i giornali e sentivo i dibattiti in televisione, mi arrabbiavo, una rabbia fortissima. Come quando si è parlato di introdurre i volontari cattolici nei consultori. E non sentivo nessuno degli intellettuali intervenire, non uno scrittore, non un regista... Mi sono sentita in dovere di farlo".
Sono le parole di Melissa P., che commenta in esclusiva per Vanity Fair - in edicola dal 13 aprile - l'uscita del suo terzo libro, "In nome dell'amore". Chissà cosa penserà il Cardinale Ruini del nuovo libro di Melissa Panarello (edito da Fazi) che comincia con "Caro Ruini". Melissa i discorsi e gli scritti di Ruini, insieme al Catechismo, se li è studiati con attenzione.
E, nel libro, parte da lì per contestare la posizione della Chiesa in tema di sesso e nascite. In libreria esce, non a caso, il 14 aprile, Venerdì Santo, dopo le elezioni e prima di Pasqua. A metà tra saggio e diario personale, il libro parla di anticoncezionali, matrimonio, omosessualità, soprattutto di aborto.
Si chiede a Melissa se c'era proprio bisogno delle sue requisitorie sulla legge 164, visto che le donne che hanno lottato per questa legge sono pronte a difenderla anche oggi: "Non vorrei fare la giovinastra arrogante, ma stiamo sempre parlando di persone ultracinquantenni, che la loro vita l'hanno già vissuta e chi se ne frega se poi le cose cambiano. Credo che avere 20 anni sia molto diverso da averne cinquanta, quando hai realizzato la maggior parte dei tuoi progetti: hai avuto dei figli, naturalmente o con la fecondazione artificiale, o li hai adottati. Io mi sento minacciata, perchè non so se un giorno avrò la stessa libertà di scegliere".
Nel libro Melissa dice, per fortuna, di non aver mai dovuto interrompere una gravidanza: "Ma se fossi rimasta incinta da ragazzina lo avrei fatto. Quando mia madre scoprì che a 14 anni avevo una vita sessuale, mi avvisò subito: se dovesse succedere dimmelo, che abortisci. Era un contratto tra noi due e non avrei avuto dubbi. Oggi in Sicilia molte ragazze perdono la verginità a 11 anni: non credo che un'educazione rigida ti impedisca di andare a scopare in giro. Il problema, semmai, è che siamo andati a ritroso: il sesso è diventato di nuovo una cosa sporca".
"Vanity Fair" pubblica in anteprima un assaggio del libro: qui di seguito un'anticipazione:
Caro cardinale Camillo Ruini, (...). La decisione di rivolgermi a lei tramite una lettera è stata solo qualche mese fa, da quando ha cominciato a lanciare messaggi al popolo italiano attraverso giornali e televisioni. Era come se quei messaggi mi colpissero in prima persona, era ovvio che fossero rivolti anche a me. Però mi sentivo come se lei stesse parlando da un pulpito altissimo e io mi ritrovassi ai piedi di quel pulpito, incapace di chiederle spiegazioni, di porle i miei dubbi. Così mi sono detta: se il cardinale Ruini ha voglia di parlare con me, forse avrà anche voglia di ascoltarmi.
MATTEO AMA SANDRO
Matteo mi presentò un anno fa e quello che vidi fu una bella coppia innamorata. Nè più nè meno. Cos'è che fa di una coppia una coppia felice? L'affetto, senza dubbio, il rispetto, la solidarietà, la complicità. Il sesso. Nella coppia di Matteo e Sandro c'erano tutti gli ingredienti giusti, con l'unica variante che l'atto sessuale si spostava sul "lato B". Matteo e Sandro non potevano procreare, ma forse Dio ama solo quelli che mettono al mondo teneri pargoli? (...) Qualche tempo fa, passeggiando per le vie di Roma, mi capitava spesso di leggere orribili manifesti firmati "Militia Christi" che dichiaravano: "Perverso? No, grazie! Pe' er verso giusto". Qual è il verso giusto, cardinale Ruini?
Dagospia 12 Aprile 2006
Giovanna Garzia per "Eva tremila"
Che cos'è oggi un'icona gay? Nessuno può spiegarlo meglio di Alessandro Cecchi Paone, da anni giornalista scientifico e raffinato intellettuale, protagonista di un abbastanza recente outing sulla propria sessualità.
Quali sono le icone gay del 2006?
Naturalmente Colin Farrell in Alessandro, Russell Crowe nel Gladiatore, Brad Pitt in Troy. La forza e il fisico, l'erotismo che traspare attraverso il movimento dei muscoli. È questo che oggi un omosessuale, con un certo percorso culturale alle spalle, vede come modello.
In altre parole?
Se mi piace un uomo, voglio che le sue caratteristiche virili siano elevate al massimo. Se preferissi le donne, sceglierei di stare con una di loro, non con un maschio che si sforza di emularle. Altrimenti sarei rimasto con mia moglie, che è una donna splendida. Oggi, in un uomo, cerco l'erotismo virile.
In Italia, c'è qualche icona gay cui ispirarsi, secondo lei?
Guarderei al mondo dello sport. Al calcio per esempio, con Fabio Cannavaro e Manuele Blasi, perfetti nella nuova pubblicità di Dolce&Gabbana. Ma punterei anche su sport più raffinati. Aldo Montano, il campione di scherma, potrebbe essere un'icona gay dei nostri tempi.
Altri esempi?
Vado sul personale. Nel mio ufficio, al posto del calendario di Madonna che è un'altra icona gay da mandare in pensione, ho il calendario della squadra francese di rugby. Sport ideale per mettere in evidenza la plasticità, la fisicità.
2 - PAOLA PEREGO: "È NORMALE AVERE UN ISTINTO OMOSESSUALE. MAI DIRE MAI"
Alfonso Signorini per "Chi" (estratti)
Compie 40 anni il 17 aprile e non li dimostra. Sfogliare per credere: Paola Perego sfoggia un inatteso sex appeal, una carica erotica che farebbe invidia alla più Lolita delle diciottenni. Altro che i jeans e le castigate camicie da uomo indossate ogni pomeriggio a Verissimo. Questa è tutta un'altra storia. «La mia immagine sexy? È una parte di me, che esiste. Io ho tante facce. C'è anche questa. Punto».
Sei innamorata?
«Sì. Vivo una bellissima e profonda storia d'amore con un uomo meraviglioso. Ma non posso dire di più».
Che ne pensa lui della tua svolta sexy?
«Ma quale svolta? A volte mi chiedo: non sarà troppo per una quarantenne? Non sarò ridicola? Di certo non voglio fare la parte di quella che non si vuole arrendere. Poi alla fine mi dico che io sono anche questa. E mi piaccio. Tutte siamo donne, poche sono femmine. Io ci tengo a essere femmina».
Hai tabù?
«No, non ci sono zone proibite. L'importante è vivere liberamente la propria sessualità».
Pensieri omosessuali?
«Certo. In una donna è un sogno ricorrente. È normale avere un istinto omosessuale. Nella vita può accadere tutto, tutto può essere. Insomma, mai dire mai...».
3 - ANTONIO CABRINI: "QUELLA VOLTA CON SONIA BRAGA".
Antonio Cabrini ha vinto tutto, gli scudetti con la Juventus e il Mondiale di Spagna e ha avuto donne bellissime. A due mesi dall'appuntamento in Germania ripercorre per Vanity Fair, in edicola dal 13 aprile, alcuni episodi della sua storia.
Ai tempi del Mondiale con chi divideva la stanza?
"Con Paolo Rossi. Il problema era che al Mondiale c'era gente che non dormiva per niente, come Tardelli, detto "Schizzo", e Bruno Conti. Piombavano in camera nostra a tutte le ore della notte, iniziavano a fumare e a chiacchierare. Allora arrivava Bearzot per mandare tutti a letto ma, in realtà, lui era un altro che faticava a prendere sonno. Risultato: si sedeva lì anche lui e per me e Paolo era finita. Il più odiato era Gentile, che sapeva dormire ovunque. Per dire, eravamo nello spogliatoio e diceva: dormo e mi sveglio tra 12 minuti. E ci riusciva".
E' mai stato con donne famose?
"Una famosissima, all'epoca. Nessuno ci ha mai scoperti. Sonia Braga. Se la ricorda? La brasiliana, protagonista di quella soap opera Dancin' Days. Ha recitato anche nel Bacio della donna ragno. L'ho conosciuta a una cena a New York. Non mi degnò di uno sguardo finché eravamo a tavola, ma una volta rientrati in albergo mi telefonò in stanza per chiedermi di raggiungerla. Quando giocavo però, non ho esagerato con le donne: altrimenti avrei giocato la metà degli anni".
L'amore toglie così tanta energia?
"E' una questione, più che fisica, psicologica. Tutte quelle donne stupende mi avrebbero distratto".
Mai fatto sesso prima di una partita?
"Certo. Quello che influisce sulla prestazione non è il sesso, ma il sonno perduto. Per questo anche oggi dico ai miei ragazzi: sabato sera portatevi a letto chi volete. L'importante è che a una certa ora la mandiate a casa e voi andiate a dormire".
4 - MELISSA P: "CARO RUINI, PERCHE' PARLA SEMPRE DI SESSO?"
"Troppo spesso, ogni volta che leggevo i giornali e sentivo i dibattiti in televisione, mi arrabbiavo, una rabbia fortissima. Come quando si è parlato di introdurre i volontari cattolici nei consultori. E non sentivo nessuno degli intellettuali intervenire, non uno scrittore, non un regista... Mi sono sentita in dovere di farlo".
Sono le parole di Melissa P., che commenta in esclusiva per Vanity Fair - in edicola dal 13 aprile - l'uscita del suo terzo libro, "In nome dell'amore". Chissà cosa penserà il Cardinale Ruini del nuovo libro di Melissa Panarello (edito da Fazi) che comincia con "Caro Ruini". Melissa i discorsi e gli scritti di Ruini, insieme al Catechismo, se li è studiati con attenzione.
E, nel libro, parte da lì per contestare la posizione della Chiesa in tema di sesso e nascite. In libreria esce, non a caso, il 14 aprile, Venerdì Santo, dopo le elezioni e prima di Pasqua. A metà tra saggio e diario personale, il libro parla di anticoncezionali, matrimonio, omosessualità, soprattutto di aborto.
Si chiede a Melissa se c'era proprio bisogno delle sue requisitorie sulla legge 164, visto che le donne che hanno lottato per questa legge sono pronte a difenderla anche oggi: "Non vorrei fare la giovinastra arrogante, ma stiamo sempre parlando di persone ultracinquantenni, che la loro vita l'hanno già vissuta e chi se ne frega se poi le cose cambiano. Credo che avere 20 anni sia molto diverso da averne cinquanta, quando hai realizzato la maggior parte dei tuoi progetti: hai avuto dei figli, naturalmente o con la fecondazione artificiale, o li hai adottati. Io mi sento minacciata, perchè non so se un giorno avrò la stessa libertà di scegliere".
Nel libro Melissa dice, per fortuna, di non aver mai dovuto interrompere una gravidanza: "Ma se fossi rimasta incinta da ragazzina lo avrei fatto. Quando mia madre scoprì che a 14 anni avevo una vita sessuale, mi avvisò subito: se dovesse succedere dimmelo, che abortisci. Era un contratto tra noi due e non avrei avuto dubbi. Oggi in Sicilia molte ragazze perdono la verginità a 11 anni: non credo che un'educazione rigida ti impedisca di andare a scopare in giro. Il problema, semmai, è che siamo andati a ritroso: il sesso è diventato di nuovo una cosa sporca".
"Vanity Fair" pubblica in anteprima un assaggio del libro: qui di seguito un'anticipazione:
Caro cardinale Camillo Ruini, (...). La decisione di rivolgermi a lei tramite una lettera è stata solo qualche mese fa, da quando ha cominciato a lanciare messaggi al popolo italiano attraverso giornali e televisioni. Era come se quei messaggi mi colpissero in prima persona, era ovvio che fossero rivolti anche a me. Però mi sentivo come se lei stesse parlando da un pulpito altissimo e io mi ritrovassi ai piedi di quel pulpito, incapace di chiederle spiegazioni, di porle i miei dubbi. Così mi sono detta: se il cardinale Ruini ha voglia di parlare con me, forse avrà anche voglia di ascoltarmi.
MATTEO AMA SANDRO
Matteo mi presentò un anno fa e quello che vidi fu una bella coppia innamorata. Nè più nè meno. Cos'è che fa di una coppia una coppia felice? L'affetto, senza dubbio, il rispetto, la solidarietà, la complicità. Il sesso. Nella coppia di Matteo e Sandro c'erano tutti gli ingredienti giusti, con l'unica variante che l'atto sessuale si spostava sul "lato B". Matteo e Sandro non potevano procreare, ma forse Dio ama solo quelli che mettono al mondo teneri pargoli? (...) Qualche tempo fa, passeggiando per le vie di Roma, mi capitava spesso di leggere orribili manifesti firmati "Militia Christi" che dichiaravano: "Perverso? No, grazie! Pe' er verso giusto". Qual è il verso giusto, cardinale Ruini?
Dagospia 12 Aprile 2006