DOPPIA VIA CRUCIS PER IL PAPA, IN ATTESA DI VESPA E DEGLI SPOT (LA RAI NON SFUMA LO SPECIALE "PORTA A PORTA") - E MEOCCI VA DA SCANNAPIECO - ALTRI 3 ANNI PER PIERSILVIO E ADREANI - SPOSINI: NON HA MAI DETTO ROSSELLA "SCRIBACCHINO DI BONAIUTI".

1 - Sono ancora sconcertati i corrispondenti stranieri delle 62 emittenti di 42 paesi collegate con la regia Rai, in occasione della Via Crucis di venerdì 14 aprile. Pensavano, i tapini, che nulla potesse ostacolare il potere del Vaticano. Tantomeno Raiuno. Invece è successo l'incredibile. Giunto al Colosseo con teutonica accuratezza in anticipo sull'ora convenuta, Papa Ratzinga ha dovuto attendere diversi minuti prima di partire per la funzione - attesa mandata regolarmente in onda all'estero - perché su Raiuno era ancora in onda uno speciale di "Porta a Porta" sul Venerdì Santo. E nessun dirigente di Saxa Rubra ha osato sfumare Vespa né tantomeno il break pubblicitario. Così Benedetto XVI impara ad arrivare in anticipo sui tempi previsti.

2 - Dopo Confalonieri, eletto presidente di Mediaset per acclamazione, in questi minuti il CdA ha confermato per altri tre anni Piersilvio (vicepresidente) e Giuliano Adreani (amministratore delegato).

3 - Che cosa si sono detti di bello ieri - dalle 14 e 30 alle 17 - in via XX Settembre il pericolante direttore generale della Rai Alfredo Meocci nella stanza di Dario Scannapieco, direttore generale del Tesoro, nonché capo direzione finanza e privatizzazioni?

4 - (ASCA) - ''Mi sembra incredibile non sia stata ancora assunta una decisione''. Cosi' l'esponente dei Ds Giuseppe Giulietti commenta l'annuncio dell'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni di rimandare al 27 aprile l'esame dell'incompatibilita' del direttore generale della Rai, Alfredo Meocci. ''E' veramente singolare - aggiunge Giulietti - che la soluzione di questo caso venga spostata di settimana in settimana, non credo che la decisione richieda un seminario decennale''. Poi l'esponente diessino aggiunge: ''La prima colpa di questa situazione e' del centrodestra. Per volonta' politica del governo uscente abbiamo un direttore generale tenuto sotto il tiro dell'incompatibilita'. Ma non ci deve essere neanche il sospetto che alla base di questi slittamenti di date ci sia una trattativa politica''. Alla domanda se una responsabilita' vada cercata anche nel consiglio dell'Agcom, che ha rimandato nuovamente la decisione, Giulietti ha detto: ''Non voglio fare rilievi a chi e' chiamato ad esprimere un giudizio, ma non ci possono volere dei mesi per stabilire se c'e' o meno incompatibilita'''.

5 - Ieri pomeriggio Brunello Vespa ha registrato una puntata di "Porta a Porta", che andrà in onda il 25 aprile, sul tema "Mafia e antimafia". A un certo punto Totò Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, voleva intervenire, e non riuscendoci ha detto a Vespa: "Dottor Mosca, mi faccia parlare".



6 - Lettera di Lamberto Sposini a La Stampa - Non so se sono stato «oscurato» dal Tg5 come titola La Stampa di ieri con molto risalto a pagina 4 in una corrispondenza (immagino dal Centro Palatino di Roma) di Mattia Feltri. Se lo scrivete, avete certamente le vostre buone fonti Mediaset tra le quali non c'è il sottoscritto, visto che, correttamente interpellato da Mattia Feltri, ho cortesemente rifiutato di dire alcunché sulla vicenda che mi riguarda.

A posteriori però sono costretto a fare alcune precisazioni per evitare che il non parlare significhi poi avallare oggettivamente quello che altri con un po' di malanimo raccontano. E allora, in occasione dello scontro avuto con Carlo Rossella - che è avvenuto peraltro alla presenza di diversi testimoni - non ho mai sostenuto né pronunciato l'espressione «scribacchino di Bonaiuti» che non ho mai pensato né penso. Ho molto semplicemente detto che nel nostro lavoro esistono ancora delle regole alle quali io mi sono sempre attenuto e intendo continuare a farlo. Non so se altre fonti abbiano raccontato a Feltri che Confalonieri e Piersilvio Berlusconi pensano a un mio licenziamento. Se è vero, a me non lo hanno ancora detto.

Scrive, poi, Feltri che il «pettegolezzo» più diffuso al Palatino è che io aspetto una chiamata dalla Rai. Meno male che è lo stesso Feltri a definirlo un pettegolezzo. Assurto però a chissà quale fonte.

Non sono a conoscenza neanche di voci che mi vorrebbero allo sport Mediaset. Anche in questo caso deve trattarsi di un pettegolezzo. Infine non mi soffermo più di tanto sugli altri «pettegolezzi» riguardanti la mia vita privata per i quali ormai nutro esclusivamente un certo disgusto. Voglio soltanto correggere Feltri quando - informato dalle sue fonti del Palatino - scrive che subito dopo lo scontro con Rossella mi sono imbarcato per Parigi per raggiungere Cristina Parodi. La storia è stata ampiamente smentita ed evidentemente solo Feltri non ne era informato. Ma rimuginarla fa sempre effetto e condirla con particolari fantasiosi è anche meglio.

P.S.: Due piccole precisazioni aritmetiche. Informo il cronista Feltri che il mio viaggio a Parigi per tutt'altri motivi da quelli citati è avvenuto quasi un mese prima dello scontro con Rossella. Infine le firme per un mio ritorno in redazione al Tg5 sono un po' più di tre.


Dagospia 21 Aprile 2006