ILARIA D'AMICO COMMENTA L'ABBORDAGGIO DI MOGGI JR. CON UNA SOLA PAROLA: "INELEGANTE" - DAL LESBO A PIERSILVIO, QUANTE FALSITA' - SONO MOLTO CONTENTA DELLA NOMINA DI MELANDRI ALLO SPORT- QUAL È L'ULTIMO LIBRO CHE HA LETTO? DA POCO HO SCOPERTO GLI IPOD.
Patrizia Vassallo per "Eva Tremila", in edicola domani
Cerebrale io? Ma se sono una che sogna da sempre il principe azzurro, biondo con gli occhi azzurri!». Chi parla è Ilaria D'Amico, una delle più affascinanti conduttrici esperte di pallone. Non a caso sarà proprio lei che dal 9 giugno inizierà la maratona Calcio Show Mondiali, in diretta su Sky, ogni giorno dalle 13,30 a mezzanotte e mezzo. Certo, della sua vita privata si conosce pochissimo. Ilaria è molto riservata. E fa spallucce anche per commentare la conversazione telefonica, intercettata, di Alessandro Moggi, figlio del superindagato Luciano e amministratore delegato della Gea, società coinvolta nel calcio scommesse. In quella conversazione veniva alla luce un tentativo, fallito, di abbordaggio, con tanto di aereo privato e cena a Parigi per un tête-à-tête con Ilaria. Unico commento della D'Amico: «Inelegante».
Dice del principe azzurro: ma non ha l'aria di essere così romantica.
Come no. Io sono un tipo da serate a lume di candela, ma anche da "occhi negli occhi" al McDonald's oppure con tanti amici e vino rosso a volontà.
Il suo primo fidanzato?
Massimo, a 15 anni, biondo con gli occhi azzurri. Come Stefano, incontrato a 17 e mezzo. A 24, è arrivato Francesco, il primo uomo col quale ho poi deciso di convivere. Anche lui biondo con gli occhi azzurri.
Una mania o una debolezza per il genere?
Preferenza.
Francesco di cognome Soro, un nome non comune, un avvocato famoso.
Per me era un uomo comunissimo, quando l'ho conosciuto avevo solo 24 anni.
Avete convissuto?
Sì. E tutto è cominciato quando lui ha portato il suo armadio a casa mia.
Di solito si comincia con lo spazzolino da denti.
Be', sì, ha fatto così anche lui.
E perché vi siete lasciati?
Il lavoro ci ha portato lontano. Pensavo che avremmo potuto conciliare tutto, invece...
Gelosia?
No, mancanza di confronto, del quotidiano. Però siamo rimasti grandi amici.
Come può accadere dopo una storia intensa durata 6 anni?
A noi è successo, forse perché siamo cresciuti assieme. Anche adesso, quando abbiamo bisogno di un consiglio, ci chiamiamo.
Si è parlato anche di una sua relazione con Bernardo Corradi, attaccante del Parma.
Altra leggenda, già ampiamente smentita da tutti e due.
E con Rocco Attisani? Lei e il regista siete stati fotografati spesso insieme.
No comment.
Molti incontri anche con Chicco Testa.
Ancora! Vogliamo procedere con tutta la lista degli amici?
Una frase che l'ha conquistata?
«Prendimi per mano, aiutami a uscirne». Un'ammissione di fragilità che mi ha fatto profonda tenerezza.
Quindi su di lei non hanno effetto gli uomini macho, ma quelli fragili.
Nei rapporti metto in primo piano la complicità, mi piace "ubriacarmi" e "ubriacare" di parole, di ragionamenti. La bellezza viene dopo.
E lei come conquista?
Non ho un cliché. Tutto parte dalla testa. Quindi posso farlo in t-shirt e jeans, in baby-doll, in sottoveste. In ogni caso non amo l'ostentazione. Nelle mises, nei colori. Preferisco il bianco e il nero.
Un riferimento a qualche squadra?
No, mi riferisco all'abbigliamento.
La sua squadra preferita?
Avevo deciso, a inizio carriera, che non l'avrei mai detto. Non posso smentirmi adesso. .
Una sua fragilità?
Ho un grande bisogno di sentirmi amata. Sono un'ostrica che per aprirsi ha bisogno di essere tranquillizzata.
Con Francesco ha detto di non essere stata gelosa, ma con altri lo sarà stata?
No, mai.
Mai controllata la rubrica del cellulare o il portafoglio di un fidanzato?
Non sospetto mai a priori. Se sospetto applico il principio: «colpevole fino a prova contraria».
Ed è successo?
Qualche volta, anche se in realtà non avevo la prova.
Tempo fa ha dichiarato che i preliminari in amore dovevano essere «Qb» ed «Sq». Cosa intendeva?
(Ride). Non me lo ricordo. Ah sì, «quanto basta» e «secondo quantità». Come nelle ricette di cucina.
C'è qualcosa di particolare che le dà fastidio quando esce la prima volta con un uomo. Per esempio pagare lei al ristorante?
No, anzi quella è una delle cose che mi piace fare spesso.
C'è chi dice che lei avesse amanti segreti dai nomi altisonanti.
Sempre la solita cultura del sospetto. Credo direbbero così anche di Rosy Bindi.
E Pier Silvio Berlusconi.
Falso e stradetto. Purtroppo c'è chi per fare notizia deve aggiungere qualche particolare in più non vero, magari citando qualche nome celebre.
Però è vero che lei ha amicizie non comuni. Mariasole Tognazzi, Monica Bellucci, Rosita Celentano.
Io ho molti amici non noti, ma non vengono citati perché non fanno notizia.
Il suo lato telegenico l'ha scoperto un amico di famiglia che non tutti possono vantare: Renzo Arbore.
Sì, fu Renzo, il mio pigmalione. Io ero una studentessa di Giurisprudenza. Una sera mi lasciò un messaggio in segreteria. «C'è un progetto per Rai International», disse Arbore, «so che nun ti passa manco pe' 'a capa di fare televisione, ma chiamami».
Così decise di lasciare l'università.
Prima di quella telefonata il mio sogno era quello di diventare avvocato di Diritto internazionale. A dire il vero, l'università non l'ho mai abbandonata. Per giunta, mi sono fermata al quarto capitolo della tesi. È nel cassetto da cinque anni.
Nessun rimpianto per la mancata laurea?
Un'infinità. Ma la Tv mi ha dato inaspettatamente molte gratificazioni a cominciare proprio dal mio primo programma La giostra del gol, in onda su Rai International, che ha segnato il mio destino.
Una sfida non da tutte quella di farsi piazzare davanti a una telecamera a parlare di un argomento tecnico come il calcio.
Sì, in effetti non è stato semplice, ma l'importante è arrivare ai grandi appuntamenti preparati.
Aldo Grasso, il critico televisivo del Corriere della Sera, l'aveva definita una delle poche conduttrici su cui la Rai avrebbe dovuto puntare. E dovrebbe farlo.
Un grande complimento che arriva al cuore.
E sua mamma cosa ha detto quando l'ha vista in televisione?
Non gliel'ho detto subito. Comunque, il suo complimento è arrivato dopo ben tre anni che andavo in onda.
Allora, ha una mamma molto critica?
Come la figlia. Nessuno può essere più critico di me su me stessa.
È così rigida?
Di più. Preferisco una persona che mi dice che non gli piaccio per niente a una che mente. Un giorno, proprio all'inizio della carriera, un conduttore mi trattò con sufficienza. Andai su tutte le furie e gli chiesi un confronto diretto. Ora siamo grandi amici.
Non teme di passare per una rompiscatole?
Non cerco il confronto per stupidaggini.
C'è stato un periodo che lei era su Raitre, Sky e Italia 1. Chi l'ha fatta volare così in alto dopo Arbore?
Nessuno. Nemmeno i buoni pronostici di Grasso. Tutte coincidenze fortunate.
Visto che dà la precedenza all'intelletto, qual è l'ultimo libro che ha letto?
Trilogia della città di Agota Kristof. Ma da poco ho scoperto gli iPod.
E l'ultimo film visto?
Particelle elementari.
Con chi?
Con amici, credo.
E quale tipo di musica preferisce?
Di tutto. Da Marvin Gaye a Frédéric Chopin. Dipende dal momento.
Che cosa ne pensa dello scandalo scommesse?
Una pentola finalmente scoperchiata. Occorreva farlo da tempo. Tutti sapevano, nessuno parlava.
Come porre rimedio al danno?
Basta estirpare il male. Non si possono screditare i valori. Se si perdono quelli, si perde tutto.
I Mondiali, dopo lo scandalo sugli arbitri, Moggi, Biscardi, verranno vissuti in tono minore dagli italiani?
Credo proprio di no. Saranno la spinta giusta per riaccendere la passione per il calcio nel cuore degli italiani.
Le è mai stato chiesto di parlare più o meno bene in Tv di una squadra, di un giocatore in particolare, di un arbitro?
Mai. Nessuno si è mai permesso, anche perché nessuno avrebbe trovato terreno fertile. La forza di Sky è quella di avere uno stile, non urlato, deciso, ma soprattutto indipendente, non "leccato".
Cosa ne pensa del nuovo governo Prodi?
Non è stato così largamente favorito, ma ha vinto. Staremo a vedere se riuscirà ad assopire i malumori.
Chi le dà più fiducia dei nuovi eletti?
Sono molto contenta della nomina di Giovanna Melandri, una donna allo sport.
Dagospia 30 Maggio 2006
Cerebrale io? Ma se sono una che sogna da sempre il principe azzurro, biondo con gli occhi azzurri!». Chi parla è Ilaria D'Amico, una delle più affascinanti conduttrici esperte di pallone. Non a caso sarà proprio lei che dal 9 giugno inizierà la maratona Calcio Show Mondiali, in diretta su Sky, ogni giorno dalle 13,30 a mezzanotte e mezzo. Certo, della sua vita privata si conosce pochissimo. Ilaria è molto riservata. E fa spallucce anche per commentare la conversazione telefonica, intercettata, di Alessandro Moggi, figlio del superindagato Luciano e amministratore delegato della Gea, società coinvolta nel calcio scommesse. In quella conversazione veniva alla luce un tentativo, fallito, di abbordaggio, con tanto di aereo privato e cena a Parigi per un tête-à-tête con Ilaria. Unico commento della D'Amico: «Inelegante».
Dice del principe azzurro: ma non ha l'aria di essere così romantica.
Come no. Io sono un tipo da serate a lume di candela, ma anche da "occhi negli occhi" al McDonald's oppure con tanti amici e vino rosso a volontà.
Il suo primo fidanzato?
Massimo, a 15 anni, biondo con gli occhi azzurri. Come Stefano, incontrato a 17 e mezzo. A 24, è arrivato Francesco, il primo uomo col quale ho poi deciso di convivere. Anche lui biondo con gli occhi azzurri.
Una mania o una debolezza per il genere?
Preferenza.
Francesco di cognome Soro, un nome non comune, un avvocato famoso.
Per me era un uomo comunissimo, quando l'ho conosciuto avevo solo 24 anni.
Avete convissuto?
Sì. E tutto è cominciato quando lui ha portato il suo armadio a casa mia.
Di solito si comincia con lo spazzolino da denti.
Be', sì, ha fatto così anche lui.
E perché vi siete lasciati?
Il lavoro ci ha portato lontano. Pensavo che avremmo potuto conciliare tutto, invece...
Gelosia?
No, mancanza di confronto, del quotidiano. Però siamo rimasti grandi amici.
Come può accadere dopo una storia intensa durata 6 anni?
A noi è successo, forse perché siamo cresciuti assieme. Anche adesso, quando abbiamo bisogno di un consiglio, ci chiamiamo.
Si è parlato anche di una sua relazione con Bernardo Corradi, attaccante del Parma.
Altra leggenda, già ampiamente smentita da tutti e due.
E con Rocco Attisani? Lei e il regista siete stati fotografati spesso insieme.
No comment.
Molti incontri anche con Chicco Testa.
Ancora! Vogliamo procedere con tutta la lista degli amici?
Una frase che l'ha conquistata?
«Prendimi per mano, aiutami a uscirne». Un'ammissione di fragilità che mi ha fatto profonda tenerezza.
Quindi su di lei non hanno effetto gli uomini macho, ma quelli fragili.
Nei rapporti metto in primo piano la complicità, mi piace "ubriacarmi" e "ubriacare" di parole, di ragionamenti. La bellezza viene dopo.
E lei come conquista?
Non ho un cliché. Tutto parte dalla testa. Quindi posso farlo in t-shirt e jeans, in baby-doll, in sottoveste. In ogni caso non amo l'ostentazione. Nelle mises, nei colori. Preferisco il bianco e il nero.
Un riferimento a qualche squadra?
No, mi riferisco all'abbigliamento.
La sua squadra preferita?
Avevo deciso, a inizio carriera, che non l'avrei mai detto. Non posso smentirmi adesso. .
Una sua fragilità?
Ho un grande bisogno di sentirmi amata. Sono un'ostrica che per aprirsi ha bisogno di essere tranquillizzata.
Con Francesco ha detto di non essere stata gelosa, ma con altri lo sarà stata?
No, mai.
Mai controllata la rubrica del cellulare o il portafoglio di un fidanzato?
Non sospetto mai a priori. Se sospetto applico il principio: «colpevole fino a prova contraria».
Ed è successo?
Qualche volta, anche se in realtà non avevo la prova.
Tempo fa ha dichiarato che i preliminari in amore dovevano essere «Qb» ed «Sq». Cosa intendeva?
(Ride). Non me lo ricordo. Ah sì, «quanto basta» e «secondo quantità». Come nelle ricette di cucina.
C'è qualcosa di particolare che le dà fastidio quando esce la prima volta con un uomo. Per esempio pagare lei al ristorante?
No, anzi quella è una delle cose che mi piace fare spesso.
C'è chi dice che lei avesse amanti segreti dai nomi altisonanti.
Sempre la solita cultura del sospetto. Credo direbbero così anche di Rosy Bindi.
E Pier Silvio Berlusconi.
Falso e stradetto. Purtroppo c'è chi per fare notizia deve aggiungere qualche particolare in più non vero, magari citando qualche nome celebre.
Però è vero che lei ha amicizie non comuni. Mariasole Tognazzi, Monica Bellucci, Rosita Celentano.
Io ho molti amici non noti, ma non vengono citati perché non fanno notizia.
Il suo lato telegenico l'ha scoperto un amico di famiglia che non tutti possono vantare: Renzo Arbore.
Sì, fu Renzo, il mio pigmalione. Io ero una studentessa di Giurisprudenza. Una sera mi lasciò un messaggio in segreteria. «C'è un progetto per Rai International», disse Arbore, «so che nun ti passa manco pe' 'a capa di fare televisione, ma chiamami».
Così decise di lasciare l'università.
Prima di quella telefonata il mio sogno era quello di diventare avvocato di Diritto internazionale. A dire il vero, l'università non l'ho mai abbandonata. Per giunta, mi sono fermata al quarto capitolo della tesi. È nel cassetto da cinque anni.
Nessun rimpianto per la mancata laurea?
Un'infinità. Ma la Tv mi ha dato inaspettatamente molte gratificazioni a cominciare proprio dal mio primo programma La giostra del gol, in onda su Rai International, che ha segnato il mio destino.
Una sfida non da tutte quella di farsi piazzare davanti a una telecamera a parlare di un argomento tecnico come il calcio.
Sì, in effetti non è stato semplice, ma l'importante è arrivare ai grandi appuntamenti preparati.
Aldo Grasso, il critico televisivo del Corriere della Sera, l'aveva definita una delle poche conduttrici su cui la Rai avrebbe dovuto puntare. E dovrebbe farlo.
Un grande complimento che arriva al cuore.
E sua mamma cosa ha detto quando l'ha vista in televisione?
Non gliel'ho detto subito. Comunque, il suo complimento è arrivato dopo ben tre anni che andavo in onda.
Allora, ha una mamma molto critica?
Come la figlia. Nessuno può essere più critico di me su me stessa.
È così rigida?
Di più. Preferisco una persona che mi dice che non gli piaccio per niente a una che mente. Un giorno, proprio all'inizio della carriera, un conduttore mi trattò con sufficienza. Andai su tutte le furie e gli chiesi un confronto diretto. Ora siamo grandi amici.
Non teme di passare per una rompiscatole?
Non cerco il confronto per stupidaggini.
C'è stato un periodo che lei era su Raitre, Sky e Italia 1. Chi l'ha fatta volare così in alto dopo Arbore?
Nessuno. Nemmeno i buoni pronostici di Grasso. Tutte coincidenze fortunate.
Visto che dà la precedenza all'intelletto, qual è l'ultimo libro che ha letto?
Trilogia della città di Agota Kristof. Ma da poco ho scoperto gli iPod.
E l'ultimo film visto?
Particelle elementari.
Con chi?
Con amici, credo.
E quale tipo di musica preferisce?
Di tutto. Da Marvin Gaye a Frédéric Chopin. Dipende dal momento.
Che cosa ne pensa dello scandalo scommesse?
Una pentola finalmente scoperchiata. Occorreva farlo da tempo. Tutti sapevano, nessuno parlava.
Come porre rimedio al danno?
Basta estirpare il male. Non si possono screditare i valori. Se si perdono quelli, si perde tutto.
I Mondiali, dopo lo scandalo sugli arbitri, Moggi, Biscardi, verranno vissuti in tono minore dagli italiani?
Credo proprio di no. Saranno la spinta giusta per riaccendere la passione per il calcio nel cuore degli italiani.
Le è mai stato chiesto di parlare più o meno bene in Tv di una squadra, di un giocatore in particolare, di un arbitro?
Mai. Nessuno si è mai permesso, anche perché nessuno avrebbe trovato terreno fertile. La forza di Sky è quella di avere uno stile, non urlato, deciso, ma soprattutto indipendente, non "leccato".
Cosa ne pensa del nuovo governo Prodi?
Non è stato così largamente favorito, ma ha vinto. Staremo a vedere se riuscirà ad assopire i malumori.
Chi le dà più fiducia dei nuovi eletti?
Sono molto contenta della nomina di Giovanna Melandri, una donna allo sport.
Dagospia 30 Maggio 2006