FOLLINI: RESTO NEL CENTRODESTRA - SPERONI: FA DAVVERO SCHIFO IL VOTO DEGLI ITALIANI - MASTELLA: PER LE INTERCETTAZIONI MULTE PIU' ADEGUATE AI GIORNALI - PRODI: NEI MINISTERI HO TROVATO SPRECHI INIMMAGINABILI - CRITICHE A CHIRAC, "E' FUORI DALLA REALTA'".

1 - FOLLINI: RESTO NEL CENTRODESTRA
(Ansa)
- ''Berlusconi mi definisce un infliltrato dell'Unione? Non so che farci... Io resto nel centrodestra''. Marco Follini, ex segretario dell'Udc, risponde cosi' ad una domanda del cronista a Skytg24.

2 - SUL 'RIFORMISTA' AL VIA RUBRICA DELL' 'UOMO DI MEZZO'. E' FOLLINI?
(Ansa)
- Sul ''Riformista'' arriva ''l'uomo di mezzo''. La nuova rubrica del quotidiano arancione e' oggi al suo esordio. L'autore e' anonimo, ma il pensiero corre subito a Marco Follini, l'ex segretario udc , centrista a oltranza , allergico allo scontro muscolare e sostenitore del dialogo tra i poli. Il direttore Paolo Franchi non conferma ne' smentisce: ''Chi si nasconda dietro questo 'uomo di mezzo' non lo so, con lui comunico attraverso messaggi in bottiglia... Ma le sue idee mi sembrano buone e ho deciso di affidargli una rubrica. La usera' non tanto per dir male di questo centrodestra, quanto per vedere che cosa non va nel centrosinistra e per mettere a fuoco il tipo di opposizione che la casa delle liberta' dovrebbe fare''. L'appuntamento con ''l'uomo di mezzo'' avra' cadenza bisettimanale, ogni martedi' e venerdi'.

La rubrica pubblicata oggi e' dedicata al risultato del referendum sulla devolution e si intitola ''Ago e filo''. ''L'uomo di mezzo - e' l'attacco - scruta il responso elettorale con una soddisfazione temperata da una certa perplessita' ''. La soddisfazione e' per il no allo strappo e la vittoria del partito ''dell'ago e del filo''. La perplessita' deriva dal persistere di qualche ''tamburo di guerra'' nello schieramento vittorioso. Scrive ''l'uomo di mezzo'': ''Il centrodestra che ha perso, ancora, deve ripensare se stesso, come fin qui ha sempre evitato di fare. Ma anche il centrosinistra che ha vinto ( e non da solo) deve chiedersi quanto gli giova quell'aria austera, solenne e un po' arrogante con cui ama offrirsi a tifosi e avversari'' La Costituzione, se non si cambia a maggioranza, ''non si conserva e neppure si rafforza fissandola nella sua immutabilita' ''. E dunque: ''Se un terzo degli italiani hanno votato per un cambiamento cosi' improbabile, gli altri due terzi dovrebbero rendersi conto anche che l'immobilita' ci fa correre qualche rischio''.

3 - SPERONI (LEGA): FA SCHIFO IL VOTO DEGLI ITALIANI, NON MI PENTO DI QUELLO CHE HO DETTO.
(Adnkronos)
- Pentito? "Assolutamente no". All'indomani della bufera scatenata dalla frase 'l'Italia e gli italiani fanno schifo', l'eurodeputato della Lega Nord Francesco Speroni, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, non fa alcuna marcia indietro. Ma solo una precisazione: "A fare schifo non sono tanto gli italiani quanto il loro voto". L'esponente del Carroccio si dice "sotto choc" dopo la sconfitta del 'si'' alla devolution: "Non ho la mente abbastanza lucida. Gli italiani hanno quelle idee, non vogliono la liberta' della Padania. La maggioranza del Sud vuole prendere i nostri soldi e la maggiorana del Nord e' d'accordo a darglieli". A questo punto la Lega deve solo "cercare di prendere piu' voti, perche' la gente non ha capito come e' fatto il nostro Stato".

Nel valutare l'ipotesi che la Lega possa andare da sola, Speroni osserva: "Possiamo anche prendere il 10% ma poi non facciamo niente. O diventiamo come la Svp e otteniamo oltre il 60% nelle nostre zone, ma non ci siamo mai riusciti, oppure dobbiamo cercare di essere piu' convincenti migliorando la propaganda". A suo giudizio, "l'accordo con la CdL non serve a niente, perche' tanto siamo all'opposizione. A livello nazionale e' inutile stare insieme. E noto che gia' su alcuni temi, come le missioni all'estero, non c'e' piu' la Casa delle Liberta'. Di tornare da soli non ci penso neanche per idea, ma se qualcuno si sfila dalla coalizione per dare una mano a Prodi, allora dobbiamo fare qualche riflessione. La CdL e' una cosa accessoria, i frutti li ha portati a livello locale, in Lombardia e in Veneto. Poi di quello che succede a Roma non me ne frega niente".

4 - ARMOSINO (FI): GETTITO SMENTISCE PRODI NEI PRIMI 4 MESI 2006 REGISTRATO AUMENTO 6,7% ENTRATE.
(Ansa)
- ''L'andamento del gettito dei primi quattro mesi del 2006 smentisce ampiamente la tesi di Prodi e Visco secondo la quale i condoni avrebbero ridotto le entrate''. Lo afferma Maria Teresa Armosino, vicepresidente del Gruppo di Forza Italia Camera, rispondendo al Presidente del Consiglio. ''Va benissimo che l'Unione intenda proseguire la lotta all'evasione fiscale ma non e' accettabile l'alterazione della verita'. Il contrasto all'evasione e' gia' stato messo in campo dal passato governo - afferma - come dimostrano le cifre e la creazione di 'Riscossione spa' che incentiva pure i comuni per la lotta all'evasione''. ''Forse che Prodi, nel parlare ad una assemblea sindacale, abbia invece voluto intendere che vi e' - conclude l'Armosino - una lotta all'evasione da fare nei confronti di coloro che, dipendenti pubblici o privati, svolgono il secondo, terzo o quarto lavoro in nero?''.



5 - SCHIFANI: FIDUCIE PERCHE' NON HANNO I NUMERI.
(Ansa)
- ''Con il ricorso alle fiducie il governo priva il Parlamento della sua liberta' di discutere''. Con queste parole Renato Schifani ha criticato il governo Prodi a conclusione della conferenza dei capigruppo del Senato. ''In questo modo - ha proseguito il presidente dei senatori azzurri - vogliono impedirci di votare nel merito i provvedimenti perche' sono quasi certi di non avere i numeri che possano garantire il via libera con le normali procedure''. Schifani ha anche accusato il centrosinistra di aver tentato di cambiare le regole parlamentari chiedendo che la conferenza dei capigruppo definisse i tempi della fiducia prima che questa fosse chiesta formalmente in aula. ''Si tratta pero' di un tentativo non riuscito - ha concluso Schifani - grazie alla nostra resistenza e al senso di responsabilita' del presidente del Senato''.

6 - MASTELLA: PER LE INTERCETTAZIONI MULTE PIU' ADEGUATE AI GIORNALI.
(Ansa)
- Un intervento normativo sulle intercettazioni e' ''improcrastinabile'': la spesa che grava sul bilancio dello Stato, nel 2005, con quasi 308 milioni di euro va affrontata sul versante legislativo con l'introduzione di ''adeguate sanzioni pecuniarie a carico di testate giornalistiche che illegittimamente pubblichino documenti'' coperti da segreto, e sul versante amministrativo, attuando il codice per la privacy messo a punto dal Garante nel 2003. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nel suo intervento in commissione Giustizia al Senato.

7 - PRODI: NEI MINISTERI HO TROVATO SPRECHI INIMMAGINABILI.
(Adnkronos)
- Ammette che la finanza pubblica versa in un ''stato grave'', ma invita a non fare catastrofismi, anche perche' ''il catastrofismo e' alieno dalla sua natura emiliana''. Poi bacchetta il governo Berlusconi senza citarlo, quando punta il dito sui troppi sprechi nei ministeri. Romano Prodi parla al 14esimo Congresso confederale della Uil al Palcongressi dell'Eur e sottolinea: ''Ci siamo insediati da poco piu' di un mese. Cio' che ciascun ministro ha trovato nel prioprio ministero va al di la' dell'immaginabile: strutture duplicate e triplicate; soprattutto ricorso consistente a strutture esterne alla pubblica amministrazione per erogazione di inutili servizi. Ora capisco perche' con questa situazione -avverte- negli ultimi anni la finanza pubblica sia andata fuori controllo''.

8 - PRODI: NON POSSIAMO CHIUDERE OSPEDALI PER SALVARE EVASORI...
(Adnkronos)
- L'evasione fiscale ha raggiunto ''livelli inaccettabili''. A lanciare l'allarme e' il premier Romano Prodi parlando al XIV congresso della Uil al Palacongressi dell'Eur. ''E' inaccettabile e moralmente deprecabile -avverte il premier- il principio legato all'evasione fiscale. In passato in molti ne hanno beneficiato in maniera esplicita e, riprendendo anche alcuni calcoli del precedente governo, l'evasione fiscale ammonterebbe a 200 miliardi di euro, circa il 7% del Pil, che equivale all'intera spesa sanitaria del paese''. Prodi si chiede: ''Che facciamo, bisogna forse chiudere gli ospedali per salvare gli evasori? Questo non lo possiamo certamente fare...''.

9 - FRANCIA: CRITICHE A CHIRAC, "E' FUORI DALLA REALTA'".
(Agi/Reuters/Afp)
- E' riuscito a scontentare tutti il presidente francese Jacques Chirac che l'altra sera, in una delle rare interviste tv concesse, ha difeso ancora una volta il suo primo ministro Dominique de Villepin. Sia da destra sia da sinistra sono piovute critiche sul capo dell'Eliseo, accusato di avere perso il contatto con la realta'. "La differenza tra cio' che vede e cio' che i francesi e i parlamentari vedono e' lampante", ha commentato Pierre Lellouche, deputato dell'Unione per una maggioranza parlamentare, il partito neogollista di Chirac. Dello stesso tenore e' stata l'analisi del quotidiano di sinistra 'Liberation'. "Il presidente vive in un mondo tutto suo, in una dimensione parallela", ha scritto, "in questo universo la Francia puo' vincere sul Brasile ai mondiali e Dominique de Villepin puo' sostenere di essere un primo ministro che gode dell'appoggio dei francesi e del suo partito". L'ex ministro delle Finanze socialista Dominique Strauss-Khan ha accusato il presidente di non avere detto la verita' sulla ripresa dell'economia. "Non dobbiamo mentire ai francesi", ha sottolineato, dal momento che il livello di indebitamento resta "catastrofico". Una mano a Chirac l'ha tesa paradossalmente proprio il piu' acerrimo rivale suo e di Villepin, il ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy, il piu' accreditato tra i candidati dell'Ump per le presidenziali del 2007. Sarkozy ha fatto diramare un comunicato in cui ha commentato positivamente le dichiarazioni di Chirac. Secondo il quotidiano conservatore 'Le Figaro', la presa di posizione sarebbe il frutto di un "patto di non aggressione" sottoscritto tra gli esponenti dell'Ump in vista delle presidenziali.

10 - IN VENDITA A 4,8 EURO FOTO UFFICIALE PRESIDENTE REPUBBLICA.
(Adnkronos)
- La a foto ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e' in vendita a 4,8 euro e non a 10 euro, come indicato su alcuni giornali. E' quanto precisa il Poligrafico e Zecca dello Stato in riferimento alla notizia sulla diffusione della foto del Presidente. La foto, realizzata dalla funzione Arte/Editoria dell'Istituto, e' nel formato 25x35 cm e' in vendita presso la Libreria dello Stato in piazza G. Verdi n. 10 a Roma. Per informazioni e' a disposizione il numero verde 800 864 035.


Dagospia 27 Giugno 2006