A MAGLIE STRETTE - MOHAMMED CASINI PROJECT: MINISTRO DEGLI ESTERI NEL PROSSIMO GOVERNO D'ALEMA - SI CONSIGLIA DI RISTRUTTURARE LA DACIA (VALENT) - L'AFRO-COCA DI GHEDDAFI (NON E' CHE HA ALZATO IL GOMITO?) - RADICALI LIBERI - CRISTO, BANG! BANG!...
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Caro Dago, cinque anni dopo, che sono diversi da quattro e da sei, solo i dieci li supereranno, cinque anni dopo, nello scatafascio di ricordi, testimonianze, ripensamenti, speciali tv, libri, fotografie e verità contrapposte, un paio di certezze le abbiamo. Tra le 14.45 e le 15, mentre tutto cambiava, qui da noi non ce n'era uno che è uno che stesse alla toilette o con l'amante. Mgm
1 - SI CONSIGLIA DI RISTRUTTURARE LA DACIA (VALENT)
Cinque anni dopo, la Camera bertinottiana ospita con giustificato orgoglio un bel convegno di pace della Islamic Antidefamation league, creatura di quella raffinata intellettuale che risponde al nome di Dacia Valent. Titolo suggestivo: " Vittime di un popolo vittima". Chi sono i cattivoni? Israele, no? E' uno Stato che non ha giustificazioni storiche né bibliche. Per saperne di più sui meriti della signora, già parlamentare di Rifondazione comunista, si può consultarne il blog. Prima però si consiglia medicamento antinausea.
2 - RADICALI LIBERI
Cinque anni dopo, i radicali italiani sono sempre gli stessi ragazzi terribili. Saldamente insediati al governo, c'è pure un ministro, anche se ben nascosto, si sono messi a fare il gioco dei foglietti e degli organigrammi Rai, per la delizia del Giornale di Belpietro, sul quale ormai Capezzone ha preso il posto del Cavaliere au caviar. Tra i compagni di maggioranza non radicali, però, cresce la rabbia. Ma come, dicono, si mettono a menar scandalo sui criteri politici delle nomine proprio loro che hanno spaccato la Rosa nel Pugno sui nomi da scegliere per le commissioni parlamentari?
Loro che hanno costretto il povero Roberto Villetti a dimettersi da capogruppo alla Camera perché hanno spedito Sergio D'Elia a sostenere trucemente che quei nomi dovevano per forza venire dalla segreteria del partito e non dal gruppo parlamentare? Troppo tardi, cari riformisti e moderati. Chi prende i radicali, deve sapere che cosa si ritrova. Succedeva anche prima dell'11 Settembre..
3 - MOHAMMED CASINI PROJECT: MINISTRO DEGLI ESTERI NEL PROSSIMO GOVERNO D'ALEMA
Cinque anni dopo, Pierferdi Casini ha trovato finalmente la sua strada. Complice la crisi mistica dell'ex leader massimo (a proposito, a Gubbio, una cosa aveva detto, non voteremo la missione in Libano, e già se l'è rimangiata?), che stare all'opposizione gli fa schifo, il Bello della Dc sta per cogliere la sospirata eredità andreottiana. Incontra con gioia Ahmadinejad, si indigna perché gli israeliani non liberano i prigionieri di guerra, s'è innamorato del mondo arabo. Non è che non vuole morire berlusconiano, le ambizioni sono più alte e nobili, il progetto di medio periodo. Vuole fare il ministro degli Esteri nel prossimo governo D'Alema.
4 - L'AFRO-COCA DI GHEDDAFI (NON E' CHE HA ALZATO IL GOMITO?)
Cinque anni dopo, solo Gheddafi è sempre lo stesso, splendido splendente. Perfino Fidel Castro è stato colpito anche se non affondato; Giorgio Napolitano si pente di Budapest, e Pietro Ingrao ammette che voleva la luna. Michele Santoro s'è fatto biondo oro e Walter Veltroni ringrazia Tony Blair, nonostante l'Iraq.
Lui no, non cambia, forse perché fare il presidente terrorista gli ha portato molti vantaggi e riconoscimenti internazionali, in testa nell'adulazione l'Italia di destra e di sinistra. Fatto sta che adesso vuole i soldi dalla Coca, dalla Pepsi e da qualsiasi altra Cola osi esistere al mondo. E' che la diabolica mistura ha origini africane. Le multinazionali sono avvisate, conviene pagare, specialmente cinque anni dopo.
5 - BANG! BANG!
Cinque anni dopo, papa Ratzinger mi spiega che se l'Islam mi vuole morta è perché sono cinica e ho rinnegato Cristo. Vabbé, volete pure spararmi? Accomodatevi, vinca il più veloce.
Dagospia 11 Settembre 2006
Caro Dago, cinque anni dopo, che sono diversi da quattro e da sei, solo i dieci li supereranno, cinque anni dopo, nello scatafascio di ricordi, testimonianze, ripensamenti, speciali tv, libri, fotografie e verità contrapposte, un paio di certezze le abbiamo. Tra le 14.45 e le 15, mentre tutto cambiava, qui da noi non ce n'era uno che è uno che stesse alla toilette o con l'amante. Mgm
1 - SI CONSIGLIA DI RISTRUTTURARE LA DACIA (VALENT)
Cinque anni dopo, la Camera bertinottiana ospita con giustificato orgoglio un bel convegno di pace della Islamic Antidefamation league, creatura di quella raffinata intellettuale che risponde al nome di Dacia Valent. Titolo suggestivo: " Vittime di un popolo vittima". Chi sono i cattivoni? Israele, no? E' uno Stato che non ha giustificazioni storiche né bibliche. Per saperne di più sui meriti della signora, già parlamentare di Rifondazione comunista, si può consultarne il blog. Prima però si consiglia medicamento antinausea.
2 - RADICALI LIBERI
Cinque anni dopo, i radicali italiani sono sempre gli stessi ragazzi terribili. Saldamente insediati al governo, c'è pure un ministro, anche se ben nascosto, si sono messi a fare il gioco dei foglietti e degli organigrammi Rai, per la delizia del Giornale di Belpietro, sul quale ormai Capezzone ha preso il posto del Cavaliere au caviar. Tra i compagni di maggioranza non radicali, però, cresce la rabbia. Ma come, dicono, si mettono a menar scandalo sui criteri politici delle nomine proprio loro che hanno spaccato la Rosa nel Pugno sui nomi da scegliere per le commissioni parlamentari?
Loro che hanno costretto il povero Roberto Villetti a dimettersi da capogruppo alla Camera perché hanno spedito Sergio D'Elia a sostenere trucemente che quei nomi dovevano per forza venire dalla segreteria del partito e non dal gruppo parlamentare? Troppo tardi, cari riformisti e moderati. Chi prende i radicali, deve sapere che cosa si ritrova. Succedeva anche prima dell'11 Settembre..
3 - MOHAMMED CASINI PROJECT: MINISTRO DEGLI ESTERI NEL PROSSIMO GOVERNO D'ALEMA
Cinque anni dopo, Pierferdi Casini ha trovato finalmente la sua strada. Complice la crisi mistica dell'ex leader massimo (a proposito, a Gubbio, una cosa aveva detto, non voteremo la missione in Libano, e già se l'è rimangiata?), che stare all'opposizione gli fa schifo, il Bello della Dc sta per cogliere la sospirata eredità andreottiana. Incontra con gioia Ahmadinejad, si indigna perché gli israeliani non liberano i prigionieri di guerra, s'è innamorato del mondo arabo. Non è che non vuole morire berlusconiano, le ambizioni sono più alte e nobili, il progetto di medio periodo. Vuole fare il ministro degli Esteri nel prossimo governo D'Alema.
4 - L'AFRO-COCA DI GHEDDAFI (NON E' CHE HA ALZATO IL GOMITO?)
Cinque anni dopo, solo Gheddafi è sempre lo stesso, splendido splendente. Perfino Fidel Castro è stato colpito anche se non affondato; Giorgio Napolitano si pente di Budapest, e Pietro Ingrao ammette che voleva la luna. Michele Santoro s'è fatto biondo oro e Walter Veltroni ringrazia Tony Blair, nonostante l'Iraq.
Lui no, non cambia, forse perché fare il presidente terrorista gli ha portato molti vantaggi e riconoscimenti internazionali, in testa nell'adulazione l'Italia di destra e di sinistra. Fatto sta che adesso vuole i soldi dalla Coca, dalla Pepsi e da qualsiasi altra Cola osi esistere al mondo. E' che la diabolica mistura ha origini africane. Le multinazionali sono avvisate, conviene pagare, specialmente cinque anni dopo.
5 - BANG! BANG!
Cinque anni dopo, papa Ratzinger mi spiega che se l'Islam mi vuole morta è perché sono cinica e ho rinnegato Cristo. Vabbé, volete pure spararmi? Accomodatevi, vinca il più veloce.
Dagospia 11 Settembre 2006