MARINA BERLUSCONI INCORONA "IL SIGNORINI" DEI NOSTRI PETTEGOLEZZI
COPIE ALLA PORTA: 14 EURO LIBRO SEMPLICE, 15 CON FIRMA, 20 CON DEDICA
ALFONSINO SBATTE SUL VIALE DEL TRAMONTO LA BORGHESE, D'AMICO E SOTIS
COPIE ALLA PORTA: 14 EURO LIBRO SEMPLICE, 15 CON FIRMA, 20 CON DEDICA
ALFONSINO SBATTE SUL VIALE DEL TRAMONTO LA BORGHESE, D'AMICO E SOTIS
Reportage di Alessio Bartuccio per l'Agenzia Stefano Guindani
Il bel mondo sotto il Duomo, guidato dal tubino total black del presidente della Mondadori, Marina Berlusconi, ha sfidato la pioggia per inzupparsi nella seratona mondana a base di gossip e lasagne. Ristorante 'Dal Bolognese' total full e blindatissimo: si scodella il velenoso parto cartaceo di Alfonso Signorini. Il neo-direttore di "Chi" ha dato alla luce il primo tomo dell'italico who's who, alias: Il Signorini, chi c'è c'è chi non c'è s'incazza.
Copie del libro alla porta. Prezzo politico e tariffario differenziato: 14 euro libro semplice, 15 con firma, 20 con dedica. Il re del gossip non smentisce il proverbiale animo pragmatico soprattutto nel giorno del trionfo (ma è giusto dirlo, il ricavato è andato in beneficenza). Con Lady Berlusconi jr, sottobraccio al compagno Maurizio Vanadia, schierati anche i massimi vertici dell'establishment di Segrate, dal vicepresidente e amministratore delegato Maurizio Costa al direttore generale della divisione libri Gian Arturo Ferrari, da Rossella Citterio, direttore delle relazioni esterne e comunicazione, fino a Massimo Turchetta direttore generale Edizioni Mondadori.
A seguire i colleghi direttori e vice: Umberto Brindani ex "Chi" oggi alla guida di Tv Sorrisi e Canzoni con la moglie Monica e il condirettore Rosanna Mani, Pietro Calabrese capo mandamento di Panorama, Roberto Alessi guida di Star+Tv. Poi i fidi Giovanni Iozzia e Paola Bernia, numeri due ex equo di "Chi", in versione single.
Accorsi anche i capoccioni del Biscione televisivo. Da Giorgio Mulè direttore di Videonews a Franco Currò, responsabile della comunicazione Mediaset.
A completare l'elenco dei papaveri dell'editoria nazionale anche Ernesto Mauri, amministratore delegato della Cairo Editore.
Ma, vera regina del prode pargolo re del gossip e della serata, è stata mamma Lucia Signorini, impermanentata di fresco per l'occasione e dispensatrice di genuino buonumore in salsa lombarda. A proposito di sciure e madunine dalla chioma laccata, in estasi sia Gabriella Dompè, con spacco mozzafiato, che il duo litigarello Marinella Di Capua e Daniela Javarone, agghindate e brillanti come lampadari scaligeri.
Rosicanti invece Marta Marzotto e Miki Gioia che, pur vantando amicizia di vecchia data con il Signorini nazionale, sono state escluse dall'elenco degli 89 menzionati e raccontati nel libro. Dicono che il direttore di "Chi" si sia arrampicato sugli specchi dell'aristo-risto per sfuggire agli abbracci intimidatori delle signore sorridenti, ma inviperite. Tra dame gaudenti, con sorriso a tutta gengiva, spiccava l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, con décolleté velato ma assai svelato, e la waspissima Katherine Price Mondadori, vedova di Leonardo, stretta in un vintage griffato Yves Saint Laurent, che inalberava anche diamanti di famiglia, compreso il figlio regimental Francesco Mondadori.
Non potevano mancare vecchie glorie e nuove star della tv. Infighettata più che mai Simona Ventura in versione cigno-chignon con capello raccolto e balconata affacciata sul mondo. Più sobria e minimal college Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo e neoallieva televisiva dello "zio Alfo", recante la missiva di congratulazioni del fidanzato Piersilvio Berlusconi, affaccendato fin sopa i bicipiti nella palestra dei palinsesti Mediaset. Non poteva mancare il pestifero Pierino Chiambretti con giacca due bottoni verde speranza di rivedere a Markette il suo Signorini rapito.
Alla voce pr ridens, citati e vezzeggiati nel tomo e nella vita, in primis Antonella Zunino, con l'abituale dolcevita a manica corta, contraddizione in termini di un animo leggiadro dalla vita strizza e impreziosita da una gabbanesca fascia spillata. Segue a ruota, e per una volta senza pneumatici P Zero, Antonio Gallo, che per l'occasione ha sdoganato un gessato gommato su misura da master bocconiano quale è.
Nel maxi tourbillon, saltellante tra i tavoli in con completo professorale marron, camicia a quadretti radical-chic e gilet ampezzano, il grillo parlante col microfono, Alfonso Signorini, dispensava salaci ragguagli su virtù e disgrazie sconosciute degli astanti. Una per tutte. Volete sapere come mai la prediletta Silvia Toffanin non ha trovato lustro e posto nel volume alla voce astri nascenti? "Ci sarà l'anno prossimo. Quest'anno ero troppo geloso del suo fidanzato Piersilvio, soprattutto dopo aver rimirato i suoi muscoli nel servizio-copertina dell'ultimo numero del mensile Men's Healt". E giù Marina Berlusconi a sganasciarsi.
DA "IL SIGNORINI - CHI C'È C'È, CHI NON C'È S'INCAZZA", MONDADORI
CAPITOLO, "SUL VIALE DEL TRAMONTO"
1 - L'AMBIZIOSA E PIA ALESSANDRA BORGHESE
Donna Alessandra Romana dei Principi Borghese. Il suo biglietto da visita incomincia così. Sono in molti a non accettare la nuova vita di Alessandra. Fino all'altro giorno dedita alla più sfrenata vita mondana: lei a New York con il marito Costantino Niarcos, tutto droga, sesso e rock and roll (si separò molti anni fa da lui, quando si convinse che non l'avrebbe mai avuta vinta sulla droga, e infatti Niarcos sarebbe poi morto per overdose). Lei a Roma con l'amica del cuore, la principessa Gloria Thurn und Taxis, con una parrucca di capelli ricci in testa alla festa di Carnevale di Donatella Versace.
Oggi, dopo la conversione sulla via di Tuzing, il castello di Gloria dove Alessandra fu toccata dalla fede, la principessa sgrana rosari, assiste i malati a Lourdes e porta in giro per l'Italia il suo libro, promuovendolo in oratori, università e circoli culturali. Per fortuna a curare Pucci, il suo jack russell terrier, ci pensa l'amico Vittorio Messori (che, in realtà, è un gattaro, convertito ai cani per amicizia).
Da qualche tempo Alessandra è ricorsa alla consulenza di Fabrizio Lombardo, marito di Chiara Geronzi, e ha creato un numero verde per tutti coloro che hanno bisogno di una parola buona. Una specie di centralino dell'amore, ma di quello puro. Lombardo si è rivolto per questo tipo di operazione ai consigli dell'amico Claudio Mercurio, il marito della numerologa Tiziana De Marchi, ferratissimo per questo genere di operazioni.
C'è chi dice che dietro tutto ciò ci sia un business assai lucroso. Io non lo so. E non voglio mettere in dubbio la buona fede di Alessandra: non posso pensare che si possa trarre profitto da gente che ha bisogno di essere semplicemente ascoltata e trattata con calore cristiano. Quel che so è che sia lei sia Fabrizio Lombardo mi sono sembrati molto interessati a promuovere la loro iniziativa. Quando l'ho ospitata a "Markette" nel mio spazio autogestito entrambi si sono calorosamente preoccupati che io mostrassi il numero in tivù. Sono stato addirittura rimproverato di aver tolto il cartello che riproduceva il numero verde troppo in fretta. Comunque a fin di bene si fa questo e altro.
Credo che la vera ambizione di Alessandra sia la televisione. Ogni volta che appare sul piccolo schermo manda sms esortando i suoi amici a guardarla, con tanto di orario e rete televisiva in cui si mostra. Avrebbe fatto carte false per condurre "Verissimo" (lo sa bene Carlo Rossella, a cui la Borghese ha chiesto più volte di intercedere per la sua causa), avrebbe presentato volentieri "Domenica in" al posto di Lorena Bianchetti. Ora ha in mente un reality tutto cattolico e apostolico che tragga spunta dalle storie di vita vissuta dalla gente comune. Il piccolo schermo come strumento di "propaganda fidei". Anche questa è comunicazione moderna. Come i giornali per i quali scrive. Ma non nominatele mai Pietro Calabrese, che non l'ha più confermata tra i collaboratori di "Panorama". A lui Alessandra non porge l'altra guancia.
2 - LA PERFETTINA ILARIA D'AMICO
Mi ricordo di un lungo pomeriggio trascorso con Ilaria D'Amico e Afef a passeggiare in via Montenapoleone. Lei era in crisi con il suo fidanzato di allora, un giovane avvocato con cui stava da un paio d'anni. Ci confessava il suo disagio: scegliere il lavoro o l'amore? Bella domanda, diffusissima nel mondo dello spettacolo, tra quanti si trovano a lottare tra le proprie ambizioni e il bisogno di avere dei punti fermi per non andare allo sbando. Da quel pomeriggio non mi è più capitato di vedere Ilaria, ma, da come sono andate le cose, credo che abbia scelto il lavoro e si sia lasciata l'amore alle spalle.
Aspetto da anni la sua celebrazione sul piccolo schermo. È annunciatissima, ma non arriva mai. E non capisco perché. Lei stessa dice che la corteggiano in Rai e a Mediaset, ma se ne sta sempre sugli schermi di Sky. Niente contro il satellitare, per carità. Però mi è oscuro questo punto: se tutti vogliono la D'Amico, perché alla fine nessuno se la piglia? Un po' di tempo fa si era diffusa voce che dovesse andare a "Verissimo" al posto di Paola Perego. Si presentò in ritardo all'appuntamento con Carlo Rossella e da quel giorno lui non ne volle più sapere di lei. Ho provato a chiedere a Carlo spiegazioni, ma l'argomento è tabù.
Lo ammetto. È troppo perfettina per piacermi fino in fondo. Ha resistito perfino a un weekend proibito con Alessandro Moggi. Lui le ha messo a disposizione l'aereo privato e una bella camera all'Hótel Plaza Athénée di Parigi. Niente. Non gliel'ha data. Ecco, è proprio questo il punto. Perché? Perché salire su un aereo privato (fino a prova contraria ci è salita da sola, nessuno ce l'ha spinta con la forza), perché andare fino a Parigi per poi tirare su la cler? Eh, no, tesoro. Che pensavi di andare nella Ville Lumière con Alessandro Moggi per trascorrere la serata a Parigi parlando dell'ultima mostra di Magritte al Palais du Carousel? Ma per favore.
Un carissimo amico di Moggi mi ha riferito che i due si mandavano da mesi messaggini sul cellulare. A un certo punto Alessandro, stanco di tutto questo tira e molla, avrebbe mandato alla D'Amico un ultimo sms: «Forse è meglio che non ci si senta più». E lei avrebbe risposto: «Ma che, sei matto?».
Ilaria è esperta nello stare in equilibrio sul fragilissimo crinale dell'immagine. Non vuole rinunciare all'allure di un weekend con il figlio di Luciano Moggi, ma non vuole neppure rinunciare alla sua immagine di brava ragazza. Va al bar con Bernardo Corradi, ma non vuole che si parli di una loro storia. Si lascia sorprendere in spiaggia con Francesca Fogar, Rosalinda Celentano, Maria Sole Tognazzi e Monica Bellucci e poi fa il grugno se si (s)parla della loro amicizia tutta al femminile. Forse un minimo di intraprendenza in più non guasterebbe. Alla faccia del politicamente corretto.
3 - IL MAL TON DI LINA SOTIS
Uno dei fallimenti di Lina Sotis è Afef Tronchetti Provera. Non è riuscita a trasformarla in una vecchia cariatide dei salotti milanesi. Ah, quanto le sarebbe piaciuto. E invece niente. Afef non ha mai voluto saperne. Ci ha provato pure con me: ogni volta mi telefonava perché convincessi la mia amica a diventare una gran dama, perché le consigliassi di trasformare la sua casa di via Bigli in un salotto importante di Milano. Per fortuna non conosceva bene Afef e le sue pazzie.
Lina non ha mai illuminato con i suoi consigli il mio irto cammino nelle selve oscure della mondanità. Approfitto di queste pagine, rivolgendomi a lei come alla regina dello stile, alla nuova Beatrice dei tempi moderni. Cara Lina, secondo te è elegante che io citi nei miei articoli i nomi dei negozi che mi invitano ai loro vernissage? È opportuno che io faccia in tivù i nomi dei miei amici e delle mie amiche che mi invitano per il weekend?
Faccio bene a togliere il saluto a chi si dimentica di invitarmi a una cena di quelle che contano? Posso fare una scenata di quelle mie se il disgraziato pierre di turno mi invita al suo evento e poi non riesce a far volare in prima classe da Milano a Rio De Janeiro me e il mio accompagnatore?
Cara Lina, ho una tentazione fortissima. Secondo te posso far finta di non vedere chi non mi può tornare utile in qualsivoglia circostanza, magari prendendo a pretesto la distrazione, che fa molto chic?
Mi piacerebbe moltissimo che tu rispondessi a questi miei profondi dubbi esistenziali, che mi liberassi da questi "peccati di intenzione", magari in un tuo libro di "mal ton": lo troverei divino.
A proposito di distrazione. Quando a Lina vengono meno le sue pillole ricostituenti ha dei clamorosi vuoti di memoria. Dimentica di essersi sposata una seconda volta con Marco Romano. E, aggirandosi per la sua bella casa di via Fiori Oscuri, gli chiede: «Chi sei?». Invece dei figli Angelo e Francesca, avuti dal petroliere Gianmarco Moratti, si ricorda benissimo. Soprattutto della sua Francesca.
Lina, da buona mamma chioccia, si preoccupa moltissimo della sua bambina. Si è data molto da fare per aîutare la giovane a trovare la sua strada nella vita. L'ha perfino affidata alle cure della giornalista di moda Renata Molho, ha cercato di inserirla in alcuni uffici stampa con l'intento di formare le sue capacità di pubbliche relazioni.
Purtroppo ha anche ricevuto sul muso parecchi no. Come quello della maison Prada. Ma Lina non demorde e guarda con fiducia al futuro, soprattutto ora che all'orizzonte di Milano c'è Letizia Moratti.
Quanto al lavoro, mi sarebbe piaciuto essere un lampadario di via Solferino per assistere alle scenate che Cesare Lanza faceva alla sua Lina quando gli consegnava dei pezzi. O per sentire i commenti dei giornalisti sulle sue minigonne mozzafiato. Quando faceva l'impiegata ad "Amica", alla Rizzoli era considerato un reato mostrare le gambe in minigonna. Ma un grande capo dell'azienda le concesse il privilegio di far bella mostra di sé. E lei fu la prima. Tutte le altre, rosicone da morire, vennero dopo. A proposito, il boss in questione si chiamava Andrea Rizzoli.
Dagospia 24 Ottobre 2006
Il bel mondo sotto il Duomo, guidato dal tubino total black del presidente della Mondadori, Marina Berlusconi, ha sfidato la pioggia per inzupparsi nella seratona mondana a base di gossip e lasagne. Ristorante 'Dal Bolognese' total full e blindatissimo: si scodella il velenoso parto cartaceo di Alfonso Signorini. Il neo-direttore di "Chi" ha dato alla luce il primo tomo dell'italico who's who, alias: Il Signorini, chi c'è c'è chi non c'è s'incazza.
Copie del libro alla porta. Prezzo politico e tariffario differenziato: 14 euro libro semplice, 15 con firma, 20 con dedica. Il re del gossip non smentisce il proverbiale animo pragmatico soprattutto nel giorno del trionfo (ma è giusto dirlo, il ricavato è andato in beneficenza). Con Lady Berlusconi jr, sottobraccio al compagno Maurizio Vanadia, schierati anche i massimi vertici dell'establishment di Segrate, dal vicepresidente e amministratore delegato Maurizio Costa al direttore generale della divisione libri Gian Arturo Ferrari, da Rossella Citterio, direttore delle relazioni esterne e comunicazione, fino a Massimo Turchetta direttore generale Edizioni Mondadori.
A seguire i colleghi direttori e vice: Umberto Brindani ex "Chi" oggi alla guida di Tv Sorrisi e Canzoni con la moglie Monica e il condirettore Rosanna Mani, Pietro Calabrese capo mandamento di Panorama, Roberto Alessi guida di Star+Tv. Poi i fidi Giovanni Iozzia e Paola Bernia, numeri due ex equo di "Chi", in versione single.
Accorsi anche i capoccioni del Biscione televisivo. Da Giorgio Mulè direttore di Videonews a Franco Currò, responsabile della comunicazione Mediaset.
A completare l'elenco dei papaveri dell'editoria nazionale anche Ernesto Mauri, amministratore delegato della Cairo Editore.
Ma, vera regina del prode pargolo re del gossip e della serata, è stata mamma Lucia Signorini, impermanentata di fresco per l'occasione e dispensatrice di genuino buonumore in salsa lombarda. A proposito di sciure e madunine dalla chioma laccata, in estasi sia Gabriella Dompè, con spacco mozzafiato, che il duo litigarello Marinella Di Capua e Daniela Javarone, agghindate e brillanti come lampadari scaligeri.
Rosicanti invece Marta Marzotto e Miki Gioia che, pur vantando amicizia di vecchia data con il Signorini nazionale, sono state escluse dall'elenco degli 89 menzionati e raccontati nel libro. Dicono che il direttore di "Chi" si sia arrampicato sugli specchi dell'aristo-risto per sfuggire agli abbracci intimidatori delle signore sorridenti, ma inviperite. Tra dame gaudenti, con sorriso a tutta gengiva, spiccava l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, con décolleté velato ma assai svelato, e la waspissima Katherine Price Mondadori, vedova di Leonardo, stretta in un vintage griffato Yves Saint Laurent, che inalberava anche diamanti di famiglia, compreso il figlio regimental Francesco Mondadori.
Non potevano mancare vecchie glorie e nuove star della tv. Infighettata più che mai Simona Ventura in versione cigno-chignon con capello raccolto e balconata affacciata sul mondo. Più sobria e minimal college Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo e neoallieva televisiva dello "zio Alfo", recante la missiva di congratulazioni del fidanzato Piersilvio Berlusconi, affaccendato fin sopa i bicipiti nella palestra dei palinsesti Mediaset. Non poteva mancare il pestifero Pierino Chiambretti con giacca due bottoni verde speranza di rivedere a Markette il suo Signorini rapito.
Alla voce pr ridens, citati e vezzeggiati nel tomo e nella vita, in primis Antonella Zunino, con l'abituale dolcevita a manica corta, contraddizione in termini di un animo leggiadro dalla vita strizza e impreziosita da una gabbanesca fascia spillata. Segue a ruota, e per una volta senza pneumatici P Zero, Antonio Gallo, che per l'occasione ha sdoganato un gessato gommato su misura da master bocconiano quale è.
Nel maxi tourbillon, saltellante tra i tavoli in con completo professorale marron, camicia a quadretti radical-chic e gilet ampezzano, il grillo parlante col microfono, Alfonso Signorini, dispensava salaci ragguagli su virtù e disgrazie sconosciute degli astanti. Una per tutte. Volete sapere come mai la prediletta Silvia Toffanin non ha trovato lustro e posto nel volume alla voce astri nascenti? "Ci sarà l'anno prossimo. Quest'anno ero troppo geloso del suo fidanzato Piersilvio, soprattutto dopo aver rimirato i suoi muscoli nel servizio-copertina dell'ultimo numero del mensile Men's Healt". E giù Marina Berlusconi a sganasciarsi.
DA "IL SIGNORINI - CHI C'È C'È, CHI NON C'È S'INCAZZA", MONDADORI
CAPITOLO, "SUL VIALE DEL TRAMONTO"
1 - L'AMBIZIOSA E PIA ALESSANDRA BORGHESE
Donna Alessandra Romana dei Principi Borghese. Il suo biglietto da visita incomincia così. Sono in molti a non accettare la nuova vita di Alessandra. Fino all'altro giorno dedita alla più sfrenata vita mondana: lei a New York con il marito Costantino Niarcos, tutto droga, sesso e rock and roll (si separò molti anni fa da lui, quando si convinse che non l'avrebbe mai avuta vinta sulla droga, e infatti Niarcos sarebbe poi morto per overdose). Lei a Roma con l'amica del cuore, la principessa Gloria Thurn und Taxis, con una parrucca di capelli ricci in testa alla festa di Carnevale di Donatella Versace.
Oggi, dopo la conversione sulla via di Tuzing, il castello di Gloria dove Alessandra fu toccata dalla fede, la principessa sgrana rosari, assiste i malati a Lourdes e porta in giro per l'Italia il suo libro, promuovendolo in oratori, università e circoli culturali. Per fortuna a curare Pucci, il suo jack russell terrier, ci pensa l'amico Vittorio Messori (che, in realtà, è un gattaro, convertito ai cani per amicizia).
Da qualche tempo Alessandra è ricorsa alla consulenza di Fabrizio Lombardo, marito di Chiara Geronzi, e ha creato un numero verde per tutti coloro che hanno bisogno di una parola buona. Una specie di centralino dell'amore, ma di quello puro. Lombardo si è rivolto per questo tipo di operazione ai consigli dell'amico Claudio Mercurio, il marito della numerologa Tiziana De Marchi, ferratissimo per questo genere di operazioni.
C'è chi dice che dietro tutto ciò ci sia un business assai lucroso. Io non lo so. E non voglio mettere in dubbio la buona fede di Alessandra: non posso pensare che si possa trarre profitto da gente che ha bisogno di essere semplicemente ascoltata e trattata con calore cristiano. Quel che so è che sia lei sia Fabrizio Lombardo mi sono sembrati molto interessati a promuovere la loro iniziativa. Quando l'ho ospitata a "Markette" nel mio spazio autogestito entrambi si sono calorosamente preoccupati che io mostrassi il numero in tivù. Sono stato addirittura rimproverato di aver tolto il cartello che riproduceva il numero verde troppo in fretta. Comunque a fin di bene si fa questo e altro.
Credo che la vera ambizione di Alessandra sia la televisione. Ogni volta che appare sul piccolo schermo manda sms esortando i suoi amici a guardarla, con tanto di orario e rete televisiva in cui si mostra. Avrebbe fatto carte false per condurre "Verissimo" (lo sa bene Carlo Rossella, a cui la Borghese ha chiesto più volte di intercedere per la sua causa), avrebbe presentato volentieri "Domenica in" al posto di Lorena Bianchetti. Ora ha in mente un reality tutto cattolico e apostolico che tragga spunta dalle storie di vita vissuta dalla gente comune. Il piccolo schermo come strumento di "propaganda fidei". Anche questa è comunicazione moderna. Come i giornali per i quali scrive. Ma non nominatele mai Pietro Calabrese, che non l'ha più confermata tra i collaboratori di "Panorama". A lui Alessandra non porge l'altra guancia.
2 - LA PERFETTINA ILARIA D'AMICO
Mi ricordo di un lungo pomeriggio trascorso con Ilaria D'Amico e Afef a passeggiare in via Montenapoleone. Lei era in crisi con il suo fidanzato di allora, un giovane avvocato con cui stava da un paio d'anni. Ci confessava il suo disagio: scegliere il lavoro o l'amore? Bella domanda, diffusissima nel mondo dello spettacolo, tra quanti si trovano a lottare tra le proprie ambizioni e il bisogno di avere dei punti fermi per non andare allo sbando. Da quel pomeriggio non mi è più capitato di vedere Ilaria, ma, da come sono andate le cose, credo che abbia scelto il lavoro e si sia lasciata l'amore alle spalle.
Aspetto da anni la sua celebrazione sul piccolo schermo. È annunciatissima, ma non arriva mai. E non capisco perché. Lei stessa dice che la corteggiano in Rai e a Mediaset, ma se ne sta sempre sugli schermi di Sky. Niente contro il satellitare, per carità. Però mi è oscuro questo punto: se tutti vogliono la D'Amico, perché alla fine nessuno se la piglia? Un po' di tempo fa si era diffusa voce che dovesse andare a "Verissimo" al posto di Paola Perego. Si presentò in ritardo all'appuntamento con Carlo Rossella e da quel giorno lui non ne volle più sapere di lei. Ho provato a chiedere a Carlo spiegazioni, ma l'argomento è tabù.
Lo ammetto. È troppo perfettina per piacermi fino in fondo. Ha resistito perfino a un weekend proibito con Alessandro Moggi. Lui le ha messo a disposizione l'aereo privato e una bella camera all'Hótel Plaza Athénée di Parigi. Niente. Non gliel'ha data. Ecco, è proprio questo il punto. Perché? Perché salire su un aereo privato (fino a prova contraria ci è salita da sola, nessuno ce l'ha spinta con la forza), perché andare fino a Parigi per poi tirare su la cler? Eh, no, tesoro. Che pensavi di andare nella Ville Lumière con Alessandro Moggi per trascorrere la serata a Parigi parlando dell'ultima mostra di Magritte al Palais du Carousel? Ma per favore.
Un carissimo amico di Moggi mi ha riferito che i due si mandavano da mesi messaggini sul cellulare. A un certo punto Alessandro, stanco di tutto questo tira e molla, avrebbe mandato alla D'Amico un ultimo sms: «Forse è meglio che non ci si senta più». E lei avrebbe risposto: «Ma che, sei matto?».
Ilaria è esperta nello stare in equilibrio sul fragilissimo crinale dell'immagine. Non vuole rinunciare all'allure di un weekend con il figlio di Luciano Moggi, ma non vuole neppure rinunciare alla sua immagine di brava ragazza. Va al bar con Bernardo Corradi, ma non vuole che si parli di una loro storia. Si lascia sorprendere in spiaggia con Francesca Fogar, Rosalinda Celentano, Maria Sole Tognazzi e Monica Bellucci e poi fa il grugno se si (s)parla della loro amicizia tutta al femminile. Forse un minimo di intraprendenza in più non guasterebbe. Alla faccia del politicamente corretto.
3 - IL MAL TON DI LINA SOTIS
Uno dei fallimenti di Lina Sotis è Afef Tronchetti Provera. Non è riuscita a trasformarla in una vecchia cariatide dei salotti milanesi. Ah, quanto le sarebbe piaciuto. E invece niente. Afef non ha mai voluto saperne. Ci ha provato pure con me: ogni volta mi telefonava perché convincessi la mia amica a diventare una gran dama, perché le consigliassi di trasformare la sua casa di via Bigli in un salotto importante di Milano. Per fortuna non conosceva bene Afef e le sue pazzie.
Lina non ha mai illuminato con i suoi consigli il mio irto cammino nelle selve oscure della mondanità. Approfitto di queste pagine, rivolgendomi a lei come alla regina dello stile, alla nuova Beatrice dei tempi moderni. Cara Lina, secondo te è elegante che io citi nei miei articoli i nomi dei negozi che mi invitano ai loro vernissage? È opportuno che io faccia in tivù i nomi dei miei amici e delle mie amiche che mi invitano per il weekend?
Faccio bene a togliere il saluto a chi si dimentica di invitarmi a una cena di quelle che contano? Posso fare una scenata di quelle mie se il disgraziato pierre di turno mi invita al suo evento e poi non riesce a far volare in prima classe da Milano a Rio De Janeiro me e il mio accompagnatore?
Cara Lina, ho una tentazione fortissima. Secondo te posso far finta di non vedere chi non mi può tornare utile in qualsivoglia circostanza, magari prendendo a pretesto la distrazione, che fa molto chic?
Mi piacerebbe moltissimo che tu rispondessi a questi miei profondi dubbi esistenziali, che mi liberassi da questi "peccati di intenzione", magari in un tuo libro di "mal ton": lo troverei divino.
A proposito di distrazione. Quando a Lina vengono meno le sue pillole ricostituenti ha dei clamorosi vuoti di memoria. Dimentica di essersi sposata una seconda volta con Marco Romano. E, aggirandosi per la sua bella casa di via Fiori Oscuri, gli chiede: «Chi sei?». Invece dei figli Angelo e Francesca, avuti dal petroliere Gianmarco Moratti, si ricorda benissimo. Soprattutto della sua Francesca.
Lina, da buona mamma chioccia, si preoccupa moltissimo della sua bambina. Si è data molto da fare per aîutare la giovane a trovare la sua strada nella vita. L'ha perfino affidata alle cure della giornalista di moda Renata Molho, ha cercato di inserirla in alcuni uffici stampa con l'intento di formare le sue capacità di pubbliche relazioni.
Purtroppo ha anche ricevuto sul muso parecchi no. Come quello della maison Prada. Ma Lina non demorde e guarda con fiducia al futuro, soprattutto ora che all'orizzonte di Milano c'è Letizia Moratti.
Quanto al lavoro, mi sarebbe piaciuto essere un lampadario di via Solferino per assistere alle scenate che Cesare Lanza faceva alla sua Lina quando gli consegnava dei pezzi. O per sentire i commenti dei giornalisti sulle sue minigonne mozzafiato. Quando faceva l'impiegata ad "Amica", alla Rizzoli era considerato un reato mostrare le gambe in minigonna. Ma un grande capo dell'azienda le concesse il privilegio di far bella mostra di sé. E lei fu la prima. Tutte le altre, rosicone da morire, vennero dopo. A proposito, il boss in questione si chiamava Andrea Rizzoli.
Dagospia 24 Ottobre 2006