A MAGLIE STRETTE - PANICO: SENZA "HOUSE" FINO A FEBBRAIO - MAMMA LI TURCO! - BUSH GRAZIA IL TACCHINO MA CI PENSA IL CANE - ESSERE IMPRENDITORI DEL PORNO IN CINA (ERGASTOLO) - ESSERE CRISTIANI IN MAROCCO.

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

Caro Dago, vita dura con i Turco, maschio e femmina, quasi peggio di Mamma li turchi, quelli che aspettano il buon Papa Ratzinger. Io sono triste per ragioni più importanti, perché fino a febbraio niente "House" e finisce pure Pino Insegno. Mgm

1 - BUSH GRAZIA IL TACCHINO MA CI PENSA IL CANE
Vita dura se a puntarti è il cane dell'uomo più potente del mondo. Thanksgiving con brivido a Pennsylvania Avenue. Lo scottish terrier, si sa, è un cane dolcissimo e feroce, figuratevi quello che vive cuore a cuore con George Bush. Barney, così si chiama il cane del presidente degli Stati Uniti, ha cercato di fare le penne al tacchino nella tradizionale cerimonia del "perdono", tenutasi nel giardino della Casa Bianca, nel senso che ha cercato di azzannare Flyer, il tacchino che il suo padrone, seguendo un'usanza iniziata con Abramo Lincoln, stava graziando. A spasso nel parco invece che servito in tavola come piatto forte della giornata.

Alla vigilia del Thanksgiving Day, il penultimo giovedì di novembre, il presidente salva, durante una vera e propria cerimonia pubblica, non uno ma due tacchini. I due fortunati quest'anno si chiamano Flyer e Fryer, nomi scelti con un concorso sul sito Internet della Casa Bianca. Il presidente, divertito dall'incidente, ha spiegato che Barney, quest'anno, é stato coinvolto nella cerimonia, mentre di solito è tenuto un po' lontano, impegnato nel suo allenamento quotidiano, rincorrere un pallone da calcio nel prato del Giardino delle Rose. "Questa volta é arrivato in anticipo. E invece di rincorrere il pallone, ha puntato il tacchino" ha scherzato Bush.

2 - ESSERE IMPRENDITORI DEL PORNO IN CINA (ERGASTOLO)
Vita dura se fai il porno imprenditore a Pechino. La cyber polizia che di solito sul web perseguita i dissidenti politici e gli intellettuali, stavolta ha non solo smantellato i siti miliardari del re del porno, un geniaccio degli affari di solo 28 anni, ma lo ha imprigionato e condannato all'ergastolo. Alla faccia dei progressi civili e sociali del gigante del comunismo che i nostri governanti decantano! I collaboratori di Chen Hui se la sono cavata con pene diciamo minori, da un anno a dieci anni. Chen aveva fondato "Pornographic Summer" nel 2004, poi ne aveva aperti altri tre, "fee" per accedere e registrarsi fra i 25 e i 33 dollari, utenti fissi seicentomila circa, cambio frequente di dominio e indirizzo per depistare i censori occhiuti. I quali non hanno trovato i soldi. Il tesoro è all'estero, al sicuro, ma non è detto che il povero Hui potrà mai goderselo.

3 - ESSERE CRISTIANI IN MAROCCO.
Vita dura se ti chiami Mohammed oppure Ali, e scegli il cristianesimo come religione.I cristiani marocchini ogni domenica celebrano la messa, nonostante la rabbia degli islamici e i sospetti della polizia. "Siamo circa un migliaio e abbiamo 50 chiese diffuse nelle grandi città del paese". dice All'Apcom Abdul Halim, coordinatore della Chiesa Evangelica Marocchina. "Siccome siamo tollerati, anche se non siamo riconosciuti, per questioni di sicurezza, ci muoviamo come se fossimo un'organizzazione segreta. Una nostra chiesa, non appena supera i venti fedeli viene scissa in due", racconta il medico 57enne, convertitosi al cristianesimo sedici anni fa quando viveva all'estero.



Tornato nel paese d'origine, sette anni fa, Halim rimane sorpreso per il crescente numero di conversioni. "Agli inizi degli anni 90 - ha detto - eravamo in 400 ed ora siamo oltre 1.000". La maggior parte appartengono alla classe media; operatori nel settore privato, ingegneri, artisti, ma anche casalinghe, studenti e giovani disoccupati. Il cristianesimo si è diffuso in Marocco nel terzo secolo dopo Cristo, prima ancora dell'Islam che è giunto nel settimo secolo diventando oggi la religione di stato.

Il protestantesimo ha messo piede agli inizi degli anni '90, grazie all'arrivo di missionari stranieri nel paese arabo. Oggi esistano sette chiese libere a Marrakesh, sei in Casablanca, cinque a Rabat e una nella grande città desertica al Ayoun. "La televisione e internet sono due mezzi molto efficaci, ha spiegato Youssif (30 anni): "Molti di noi guardano all'Islam come a un vincolo sociale e non come una verità divina, mentre al cristianesimo guardiamo come una religione di amore e tolleranza". Secondo Youssif, il 60% sono diventati cristiani grazie a rapporti personali, il 30% attraverso tv e internet mentre il restante 10%, lo ha fatto tramite missionari. Ci sono tre canali captati in Marocco che trasmettono in dialetto arabo maocchino testimonianze, musiche religiose e prediche.

La discrezione è il modo migliore per evitare reazioni ostili. Le messe vengono celebrate in appartamenti nei quartieri borghesi. "Dobbiamo essere saggi, perché la massa del popolo non può immaginare la possibilità che un arabo possa essere un non musulmano", spiega Halim che prosegue". Il pericolo maggiore per noi è l'ignoranza". Permane comunque la minaccia dell'articolo 220 del codice penale marocchino che punisce da sei mesi a tre anni di carcere chi destabilizza la fede di un musulmano oppure cerca di convertirlo a un'altra religione.

"Sono stato interrogato dalla polizia per una decina di volte", ha detto Youssif ammettendo però che il Regno Marocchino "è più liberale degli altri paesi arabi", ed aggiunge: "Penso che il Re vuole veramente la democrazia".
Radouan Benchekroun, presidente del Consiglio degli Ulema di Casablanca, si dimostra molto ostile ai nuovi cristiani e spiega: "Rinnegare la fede è il più grande peccato che può commettere un musulmano".


Dagospia 24 Novembre 2006