SANREMO SALVA LA JUVE, CRAGNOTTI SALVA SENSI, LAUDI SALVA GIRAUDO?

Gioacchino Rossini per il Messaggero

Ce ne sono anche altre, come vedremo, ma la notizia più curiosa della settimana è sicuramente quella relativa allo slittamento della partita di Coppa Italia tra Juventus e Parma. Per evitare la concomitanza con il Festival di Sanremo, la spiegazione. Che ci fosse il Festival si sapeva già quando era stata fissata la data della finale; che il Festival possa fare il pieno televisivo anche di mercoledì è soprattutto una speranza Rai. E comunque, così come succede spesso, si poteva anticipare di qualche ora la gara e non ci sarebbero stati problemi. Una giornata di sano spasso: dai calciatori ai cantanti, dal festival dei piedi a quello delle ugole, i giocatori, frastornati, avrebbero forse cantato l'Inno di Mameli e tutti, Biscardi in testa, sarebbero stati contenti. Invece, via, la Coppa Italia è stata cacciata, brutta, inutile, addirittura fastidiosa, povera Coppa nostra.

A Milano, lato nerazzurro, si stanno facendo furbi e c'è chi maliziosamente ha pensato che lo slittamento sia dipeso dal fatto che tre giorni dopo c'è Inter-Juventus, quasi che la Rai possa fare il tifo per qualche squadra, nel nostro caso la Juventus. Tesi singolare di cui già altri si sono fatti portavoce, vedi la sfuriata di Capello domenica scorsa nei confronti di Stadio Sprint. Bisognerà approfondire. Ci penso io, raccontano che vada rimuginando Italone Cucci, candidatissimo alla direzione di Rai Sport dove si medita uno sdoppiamento di poltrone: una per Italone, una per Darwin Pastorin. Ma si aprirebbe un vuoto al Corriere dello sport: chi potrebbe riempirlo? E chi se non Riccardo Luna, lanciatissimo e rampante, una carriera di primo piano, anzi di ottavo, Bignami del calcio in una tasca, album Panini nell'altra?

Ore di incertezza tra i redattori del Corriere, che, almeno in questo, hanno raggiunto la parità con i loro colleghi della Gazzetta, i quali due giorni fa in prima pagina hanno salutato, quasi piangendo, l'addio di Cannavò e in seconda l'hanno invece brutalmente silurato, mostrando il titolo che qualche anno fa annunciava l'acquisto da parte della Juve di Vialli, Mancini e Vierchowod. Evento mai verificatosi, il classico infortunio. Colpa di Cannavò, si legge nella didascalia scritta da un anonimo redattore mentre la colpa era di Romiti, pensate un po'.

Alla Gazzetta arrivano Pietro Calabrese e Stefano Barigelli e in via Solferino girano domande che sanno d'angoscia: come sono? Che faranno? Chi porteranno? Dove vogliono arrivare? Che fine faremo? E chi al posto di Barigelli al Corriere della Sera? Ce la farà il bel tenebroso Umberto Zapelloni? Ore belle, intense, vere e chi sopravviverà, vedrà.

Non ha bisogno di vedere, perché già sa, Franco Sensi, presidente della Roma e prossimo capo (assicura) della Lega. Avrebbe trovato un partner d'eccezione, quello che gli garantirebbe la vittoria, addirittura Sergio Cragnotti. Grande e sorprendente colpo. Cragnotti, a quanto pare, ce l'avrebbe con il Milan per via dell'arbitraggio di Messina, che bloccando la Lazio avrebbe appunto indirettamente fatto un favore ai rossoneri: in palio, ricordiamo, c'è l'ultimo posto per la Champions League.

Quante ne succedono, però. Si sa da tempo che la vicenda Giraudo-Tempestilli dovrebbe finire in una bolla di sapone. Ma come si fa? E, soprattutto, come può uscirne bene il giudice sportivo Maurizio Laudi, uno che non ha certo voglia di macchiarsi il vestito? E' qui il rebus e intanto viene rinviata di settimana in settimana la soluzione liberatoria, nella speranza (vana) che l'opinione pubblica dimentichi. Laudi, tra l'altro, proprio martedì ha squalificato sino al 4 marzo il dirigente del Verona Rino Foschi per motivi analoghi a quelli di Giraudo. Si legge nella nota della Lega: "...perché, dirigente non inserito nella distinta di gara, attendeva l'arbitro al termine del primo tempo nel tunnel di accesso agli spogliatoi e gli urlava parole di protesta...". Che vi ricorda?



Dagospia.com 22 Febbraio 2002