NAPOLETANI VS SIANI - GRILLO NON FA RIDERE - MA CASINI CHE VUOLE? - CROZZA, SATIRA FILOGOVERNATIVA - IL PAPARAZZO ARCHITETTO DI FUKSAS (CON TANTE SCUSE) - LITVINENKO, PERCHÉ IL POLONIO? - PISANU QUERELA DEAGLIO? - MA COM'È VIGILE LA MAGISTRATURA.

Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1

Caro Dago, comunica ai lettori delle tue arrapanti pagine che se e' vero che non tutti i napoletani sono camorristi e' anche vero che non tutti i napoletani parlano come Alessandro Siani. Noi, siamo in dodici, ci vergogniamo molto di questo emergente "cabarettarro" con pretese da show-man! La Rai, che intuita la tragedia del flop cosi' tanto giustiziera verificatasi, gli ha messo accanto Funari, Cucuzza, Timperi, Roberto da Crema e resuscitate ragazze di Non e' la Rai... Semplicemente,sarebbe servita una grammatica italiana.
X

Lettera 2

Se, per far ridere, Grillo non ha di meglio che tirar fuori battute sul Psiconano o la loggia P2, oppure ironizzare sui malanni di Bossi,credo che farebbe meglio a tacere, secondo il detto: "è meglio non dire niente,se non si ha niente da dire".
A.

Lettera 3

Ma Casini ha senso? Che senso ha rifare la Dc? Magari con Mastella, con De Mita, con Martinazzoli, con Scalfaro, con... Magari per fare un bel Compromesso Storico con D'Alema, Fassino e Veltroni? E magari passare vent'anni con quelli lì? Ma non è una Storia già vista?
A. Memoriam

Lettera 4

Caro Dago, dopo l'apologia del Prodino ("durerà 30 anni", e la soddisfazione era malcelata) ora un neocanuto Lerner (che per altro non ha fatto per niente ridere) chiagne l'età che passa (ché, da che mondo e mondo è un topos della letteratura, fin qui nulla di nuovo) e tenta, invano, di (s)fottere l'immortale nonché pluriliftato "nonno Silvio" ovvero il leader, piaccia o non piaccia a Pierfurby, dell'opposizione.
Non pago, l'onnipresente capocaseggiato della DDR Travaglio travaglia di domande Giovanardi, cioè l'opposizione, almeno fino ad oggi.
Crozza Italia: l'unico esperimento di satira filogovernativa.
Alessandro Spanu - Mogoro OR

Lettera 5

Caro Dagospia, complimenti, complimenti, complimenti... ogni giorno mi diletto a leggere ciò che proponete alla faccia del giornalismo fazioso e oscurantista, ma da architetto di Roma, devo sollevare un'obiezione sul servizio riguardante la mostra dei progetti della famiglia Fuksas. Il signore apostrofato come "paparazzo", è una colonna portante della Facoltà di Architettura dell'Università di Roma "La Sapienza", il suo nome è Giorgio Muratore. E' mio dovere specificare il refuso dovendo a lui la mia laurea.....
Alberto Casciaro

Lettera 6
Che leader è mai questo Casini che millanta un non voler contendere a Berlusconi il premierato di un governo prossimo venturo? Possibile che si faccia politica negando platealmente il motivo del fare politica? Essere leader di un partito politico a quale finalità dovrebbe tendere per legittimarne la leadership?
Eppure, Casini, ad 8½, pressato da Ferrara che lo "sfruculiava", ha negato categoricamente d'ambire a sostituire Berlusconi in una eventuale corsa a Palazzo Chigi. Naturalmente s'è creduto soltanto lui, obnubilato da un'ambizione che lo divora e che nega per un malcelato pudore. Ma non si accorge, Pierferdinando, che la sua negazione ostinata lo rende oltre che non credibile, ridicolo. È risibile la vita politica di un leader che dichiari di non ambire ad essere il capo nella corsa per il potere.
Un'opposizione al governo Prodi per servigli il tè alle 5? Al limone o al latte? Anche questo capita nell'Italia democratica e antifascista. Già democristiana.
Celestino Ferraro



Lettera 7
Ricordo un tempo - quando ero giovane, temerario e in carriera - in cui consideravo i miei superiori quasi dei nemici, sostanzialmente perchè non ero al centro della loro attenzione. Questo atteggiamento mi ha portato a cambiare lavoro più di una volta, ritenendomi sempre gravemente offeso ed incompreso. Così vedo oggi Casini & C. Il loro problema, tuttavia, è diverso dal mio. Loro non hanno coscienza di avere dei superiori. Non riescono a capire che c'è chi vale più di loro, che ha più carisma, carattere, esperienza. Non hanno mai dovuto fare una gavetta, non hanno mai dovuto conquistare una posizione...c'è chi l'ha fatto per loro. Ma chi è mai Casini? e Follini? E quel pacioso filosofo di Buttiglione? Cos'hanno fatto nella vita se non discorsetti da pelo spaccato in quattro, astrusi e incomprensibili? Qual è il loro obiettivo? Semplice: non dovere dipendere da Berlusconi.

Ma, Dio mio, se uno ti riempie le piazze e l'altro filosofeggia di nulla, chi mai avrà interesse a schierarsi con un partito che, non solo non prende posizione, ma ti dice pure che si allineerà di quà o di là a seconda della convenienza. Tutto è autoreferenziale. Tutto è fatto per il proprio tornaconto personale. E pure si lamentano perchè il capo, che capo è e rimane, decide una certa linea, oltretutto consultandoli e riverendoli.. Ma qualcuno mi vuole spiegare dove vogliono arrivare? A far fuori il capo? Beh, già ci hanno provato facendogli perdere le elezioni, ma, onestamente, visto che il capo ultimo è l'elettore, spero che costuinon si lasci abbacinare dalla luce di questi satelliti, perlopiù sconosciuti. Il sole risplende molto di più!
M & C

Lettera 8

Caro Dagospia, ma insomma, non c'erano altre maniere per eliminare Litvinenko?Che so, veleno per topi, un tiramisù, una bella scarica di piombo. Invece sembra che si sia ricorsi al rarissimo e costosissimo polonio 210, che dà una morte a lunga scadenza, lasciando al condannato tutto il tempo di rivelare sospetti e segreti. No, io alla storia come ce la vogliono raccontare non credo proprio. Sospetto invece che ci troviamo di fronte a trafficanti di materiale radioattivo, caduti sul campo per gli incerti del mestiere.
Un apota (che non la beve facilmente)

Lettera 9

Caro Dago, stiamo sempre aspettando la denuncia per diffamazione dell'ex Ministro dell'Interno Pisanu contro il giornalista Deaglio a riguardo del film - documentario "UCCIDETE LA DEMOCRAZIA"... Per quanto riguarda la ricostruzione della notte elettorale (10-11 aprile 2006) esposta da Massimo D'Alema a Fabio Fazio domenica scorsa a "Che tempo che fa" mi sembra che non abbia fatto altro che ripetere quanto detto nel libro-romanzo "Il broglio" e nel film succitato. Quello che nessuno ci ha ancora raccontato é che cosa abbia detto Minniti e a chi quando fu inviato al Viminale da Massimo D'Alema e da Piero Fassino in quella famosa notte. MISTERIUM FIDEI...
Serpico

Lettera 10

Qui, nel paese della Regina di Cuori, una delle poche certezze è che, fra tanti problemi, la magistratura è sempre vigile. Un magistrato fa riesumare dopo 38 anni la salma di Luigi Tenco per accertare che si sia davvero suicidato, un altro ordina l'autopsia di un bambino di tre anni morto nel crollo della sua abitazione (non si sa mai). Lo stesso tribunale, a distanza di un mese, condanna a otto anni di reclusione un marocchino che per strada aveva palpato il seno a una donna, e condanna due anni e quattro mesi, condonati, un rumeno che aveva uccisa e bruciata nella stufa la figlioletta. Ora un'altra notizia rassicurante: l'Etna è in eruzione, le autorità preposte, giustamente, chiudono di notte l'aeroporto di Catania, per evitare che gli aerei ingeriscano polvere nei motori e precipitino ma, ci dice la stampa "anche la Procura vuole vederci chiaro e ha aperto un'inchiesta sulle ripeture chiusure". Immaginiamo che abbiano iscritto nel registro degli indagati gli dei Vulcano e Plutone.
Roberto da Rifredi

Lettera 11

Caro Dago, un po' di qualunquismo ogni tanto non fa male. Ci informi che mentre Cossiga pranza al "Bolognese" al tavolo a fianco siedono "attovagliati" Fassino e signora. Ti ricordi la polemica sulle costose scarpe di D'Alema? Bene. Ti riporto di seguito un conto del "Bolognese" (tratto da ricevuta fiscale):
2 cantina 56,00
2 acqua 7,00
1 primi 55,00
1 secondi 70,00
1 dessert 32,00
1 bar 15,00
Totale 235 "euri" di "consumi di sinistra". Domanda: ma i sacrifizi li devono fare solo gli altri? ("Lavoratori?? e qui sonora partì la pernacchia").
Zuccapelata

Lettera 12

Caro Dago, uno studio dei Riformatori Liberali dimostra, numeri alla mano, che la pressione fiscale effettiva sulle famiglie di lavoratori dipendenti va dal 60% al 70%, a seconda del reddito e del numero di figli. Sono comprese tasse, imposte dirette, indirette, contributi, cioè tutto ciò che, da parte del dipendente o dell'azienda per conto del dipendente, è dovuto allo Stato per obbligo di legge e impiegato dallo Stato attraverso la spesa pubblica. Sono state considerate 3 famiglie-tipo di riferimento: tutte monoreddito (25.000, 60.000, 100.000 euro), con un capofamiglia dipendente e coniuge e due figli a carico. Siamo convinti che la maggior parte dei cittadini non si renda conto della somma complessiva delle tasse che paga (per poi avere in cambio servizi scadenti).
I 2 principali motivi sono:
1) nella busta paga che il lavoratore riceve ci sono solo le tasse a suo carico, non quelle a carico dell'azienda; per ogni 100 euro che l'aziende spende, il lavoratore ne riceve mediamente 54 nette;
2) quando si compra in un negozio o si mangia al ristorante, non è indicato nello scontrino quanto sia il netto e quanto l'IVA a carico del consumatore (come invece è correttamente indicato nelle fatture di telefono, luce, acqua e gas).
Ecco in sintesi alcune nostre proposte concrete per aumentare la trasparenza del sistema fiscale:
A) Busta paga annuale aggiuntiva con tutti i costi totali
Ogni lavoratore dipendente dovrebbe ricevere una volta all'anno una busta paga supplementare che indichi anche tutti i costi che l'azienda ha sostenuto per suo conto.
B) Abolizione sostituto d'imposta
Le aziende danno ai lavoratori il lordo + tutte le imposte e tasse (ire, inps, inail, etc); sarà poi compito del lavoratore darle allo Stato. Obiettivo è che i lavoratori tocchino con mano che ogni 100 euro che hanno faticosamente guadagnato 46 vanno allo Stato pochi giorno dopo rispetto a quando prendono lo stipendio.
C) Scontrini in negozi e ristoranti con IVA scorporata
Negli Stati Uniti in ogni negozio, ristorante o albergo, al momento di pagare il conto c'è chiaramente separato il costo del prodotto/servizio rispetto all'IVA; ad esempio - per un capo di abbigliamento 40+8=48 - cena al ristorante = 20+2=22
La stessa cosa va fatta in Italia, in modo che ogni cittadino si renda sempre conto ogni volta di quante tasse indirette paga nel momento in cui le paga. Consenso sociale e politico per riformare la spesa.
Quando milioni di persone avranno preso coscienza di queste cose, allora si può trovare il consenso sociale e politico per riformare i meccanismi di spesa, che sono la causa di questa elevatissima pressione fiscale effettiva che c'è sia sulle famiglie di centro-destra che di centro-sinistra.
Eugenio La Mesa Meno Stato + mercato + liberta'
Sito: http://www.menostato.it Blog: http://blog.menostato.it



Dagospia 05 Dicembre 2006