AIR FRANCE-KLM NON VUOLE SPINETTA IN ALITALIA (CDA DECADE) - SCAGLIA COLPISCE ANCORA - MITTEL-HOPA, NESSUN ACCORDO - CAPITALIA GIU' - COLANINNO-DE AZEVEDO, DERBY DELL'OPA - FERROVIE: BRACCIO DI FERRO PARLAMENTO UE-GOVERNI SU LIBERALIZZAZIONE.
1 - AIR FRANCE-KLM, SPINETTA NON PUO' STARE IN CDA ALITALIA.
(Ansa) - ''Air France Klm ritiene che il suo presidente Jean Cyril Spinetta non puo' piu' far parte del cda Alitalia dopo la gara'' per la cessione della maggioranza della compagnia lanciata dal governo italiano ''e tenuto conto che la compagnia franco-olandese e' partner commerciale di quella italiana''. E' quanto si legge in un comunicato di Air France-Klm.
2 - ALITALIA: CON DIMISSIONI SPINETTA CDA DI FATTO DECADUTO.
(Asca) - Con le dimissioni di Jean-Cyril Spinetta il cda dell'Alitalia e' di fatto decaduto essendo rimasti due soli amministratori (il presidente Giancarlo Cioli e Giovanni Sabatini) rispetto a 5 dopo le dimissioni di Zodda e Checchia. Lo statuto della compagnia infatti stabilisce che i componenti del cda vanno da un minimo di 3 a un massimo di 5 e ''quando per qualsiasi causa il numero degli amministratori in carica si riduca a meno della meta' si intendera' decaduto l'intero consiglio di amministrazione e l'assemblea dovra' essere convocata per la ricostituzione integrale di esso''. L'art. 21 dello statuto dell'Alitalia stabilisce che ''per la validita' delle deliberazioni del consiglio e' necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori in carica''.
3 - L'INEFFABILE SCAGLIA COLPISCE ANCORA.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Un giorno dà un mandato a Deutsche Bank per valutare una possibile cessione del gruppo, l'indomani dichiara che Fastweb non è in vendita. Quindi spiega che la società «non ha bisogno di una partnership strategica», vara un aumento di capitale da 800 milioni, restituisce agli azionisti (tra cui se stesso) una maxicedola di 300 milioni e spiega che «esiste probabilmente spazio per allargare la collaborazione commerciale con Vodafone». Insomma, seguire Silvio Scaglia è impresa complessa. Un caleidoscopio in movimento, che fino a ora ha disegnato di tutto perfino le cedole senza utili netti con una strategia imponderabile: Scaglia può annunciare al Financial Times risultati «estremamente positivi» e il giorno dopo vendere a sconto sui corsi di Borsa 5 milioni di azioni Fastweb. Un enigma non isolato. Il suo advisor Deutsche Bank, grazie al muro fra broker e investment bank, è capace di sostenere contemporaneamente che Fastweb a 46 euro è un'occasione «buy»con target price di 55 euro e fare l'advisor a Scaglia per vendere i 5 milioni di titoli a 44,4 euro.
4 - PARISI (FASTWEB): DIVIDENDO ANCHE NEL 2007.
(Agi) - "Stiamo strutturando la posizione finanziaria dell'azienda in modo da poter ripetere la distribuzione di un dividendo anche nel 2007, come e' avvenuto nel 2006". Lo ha ribadito l'amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, conversando con i giornalisti a margine della visita del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni all'azienda. "Crediamo che ci siano spazi per una politica dei dividenti anche quest'anno", ha aggiunto Parisi.
5 - PARISI: CON CALO QUOTA SCAGLIA "AZIENDA SEMPRE PIU' DEL MERCATO".
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La discesa di Silvio Scaglia nell'azionariato rende "Fastweb un'azienda sempre piu' del mercato. Credo che sia positivo per gli azionisti". Cosi' l'amministratore delegato dopo la discesa dal 25% al 18,75% del capitale da parte del fondatore. "In Italia siamo troppo abituati a identificare un'azienda con una faccia, ma esistono le public company", ha sottolineato Parisi definendo "quello che e' successo non particolarmente rilevante: Scaglia - ha detto - resta con una quota importante ed e' probabile che la sua presenza in azienda sia destinata a durare anche oltre il lock up definito con Ubm nell'ambito di accordi strettamente contrattuali".
6 - IL CASO BPI, LE POPOLARI E IL VOTO AI DIPENDENTI.
Al. G. per "Il Sole 24 Ore" - A Lodi si preannuncia il tutto esaurito per l'assemblea che sabato dovrà pronunciarsi sul reintegro nella carica dell'amministratore delegato Divo Gronchi. Stando alle richieste delle schede di voto, l'affluenza potrebbe sfiorare i 5mila presenti. Forse saranno di meno, perchè statisticamente sono presenti poco più della metà di coloro che hanno ritirato la scheda di partecipazione. Il gran dibattito è se il voto debba essere palese o segreto. I giuristi consultati dal consiglio di amministrazione hanno già espresso la propria opinione: il voto deve essere palese. Qual è il tema vero? Se il voto è segreto, i dipendenti possono votare «liberamente»contro il vertice. Se è palese, il non gradimento al management è più «sconveniente». Una vicenda che mette in evidenza, se ce ne fosse ancora bisogno, l'anacronismo degli statuti sulle Popolari. Non tanto sulla segretezza del voto. Ma sul fatto che i dipendenti, che quasi sempre rappresentano la maggioranza nelle assemblee delle cooperative bancarie, abbiano diritto di voto sulla scelta degli amministratori.
7 - FANTOZZI (ANTONVENETA): SU MITTEL-HOPA PROPOSTE INSODDISFACENTI, NESSUN ACCORDO.
(Agi) - Nella trattativa per una fusione tra Mittel e Hopa sono state avanzate "proposte insoddisfacenti" e al momento non ci sono accordi. Lo ha affermato oggi il vicepresidente di Antonveneta, Augusto Fantozzi, all'entrata del comitato esecutivo dell'ABI. Ieri c'e' stato un incontro tra le banche azioniste di Hopa (Montepaschi, Antonveneta, Unipol e BPI) per fare il punto della situazione: "Non ci sono per il momento accordi - ha detto Fantozzi - al momento e' tutto fermo, ci sono diverse vedute e noi non siamo soddisfatti. Ci sono proposte insoddisfacenti. Noi siamo comunque tranquilli perche' abbiamo gia' svalutato la nostra quota in Hopa". Secondo Fantozzi il problema sarebbe la valutazione economica delle attivita' in portafoglio di Hopa, tra cui la principale e' la partecipazione in Telecom. Nei prossimi giorni, conclude, "non mi risultano altri appuntamenti in programma con la controparte".
8 - CAPITALIA GIU' DOPO CONFERMA GERONZI E TAGLIO RATING CHEUVREUX.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Vendite e volumi sostenuti sul titolo Capitalia a Piazza Affari. Le azioni del gruppo bancario romano scendono dell'1,92% a 6,995 euro. Il minimo lo hanno toccato a 6,99 euro (-1,99%). Sostenuto il volume degli scambi. Sono passati di mano oltre 15 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni per il periodo e' di 16,3 milioni. "La conferma alla presidenza di Cesare Geronzi indebolisce il titolo" ha affermato un analista "perche' e' lui che fino a ora ha reso inattaccabile dall'esterno la banca e non e' riuscito neanche a portare a termine operazioni di incorporazione di banche piu' piccole o di uguali dimensioni". Se qualcuno "sperava in un cambiamento al vertice, capace di modificare la governance di Capitalia e' rimasto deluso e ora vende" prosegue il broker, sottolineando che "il prezzo attuale e' molto alto e gia' sconta un quadro positivo, quindi puo' essere normale una correzione al ribasso". Sul gruppo capitolino, inoltre, pesa un doppio taglio di rating di Ca Cheuvreux. Gli analisti francesi sono passati da un giudizio 'outperform' a uno 'underperform'. Sempre oggi, invece, Standard & Poor's ha assegnato all'istituto di credito il rating 'A' a lungo termine con outlook stabile e 'A-1' a breve.
9 - IL DERBY DELL'OPA COLANINNO-DE AZEVEDO.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Era dall'epoca dei "capitani coraggiosi", dal '99, che non si vedeva in Europa qualcosa di simile: un ex monopolista delle tlc attaccato con un'Opa ostile, così come aveva fatto Roberto Colaninno. L'offerta ostile di Sonaecom su Portugal Telecom sembra infatti riaprire la stagione della caccia nel comparto delle telecomunicazioni. Con quali risultati è presto per dirlo. L'Opa di Colaninno su Telecom Italia, mostra infatti che gli scogli da superare sono molti, "in primis" quello politico. Sonaecom, guidata da Belmiro de Azevedo, sembra averlo valutato, tanto da avere subito annunciato di volere conferire allo Stato portoghese poteri speciali a ricompensa della rinuncia dell'Esecutivo di Lisbona a utilizzare la "goldenshare". Oltre allo Stato, tuttavia, ci sono anche gli attuali manager di Portugal Telecom: per loro i 10,7 miliardi di euro offerti da de Azevedo non riconoscono neanche il valore "stand alone" della compagnia. Insomma, alla luce dei fatti non è ancora detto che «la coppa dell'Opa ostile» passi dalle mani di Colaninno a quelle di de Azevedo.
10 - GENERALI: LISTA UNICA PER CDA, VERSO ACCORDO MEDIOBANCA-INTESA.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il nuovo vertice di Generali con i vecchi metodi di nomina. Antoine Bernheim, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot saranno, salvo clamorosi blitz, confermati il 28 aprile rispettivamente presidente e amministratori delegati. Lo scrive la Repubblica spiegando che alle nomine si andra' con il meccanismo tradizionale, visto che le consultazioni di questi giorni fra l'assicurazione e i suoi soci fanno emergere l'orientamento di rinviare l'assemblea straordinaria per recepire il voto di lista previsto dalla nuova legge sul risparmio. Il rinvio rende opportuno per ristrettezze di tempi e per l'attesa della pubblicazione dei regolamenti Consob in materia. Nessuna corsa alla conta - scrive il quotidiano - ma un civile confronto fra due blocchi, quello di Mediobanca e quello coagulato in questi mesi attorno a Intesa Sanpaolo. Posti liberi in Cda ce ne sono almeno due, sottolinea Repubblica, dopo la scomparsa dei consiglieri Tito Bastianello e Enzo Grilli, quindi non e' escluso che Bernheim possa riservare un posto a Zaleski (2,27%) e a De Agostini (2%).
11 - BOEING: OK UE ALL'ACQUISTO DELL'ITALIANA C-MAP.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La Commissione europea ha dato il via libera all'acquisizione della C-Map, societa' italiana che produce carte marine elettroniche, software e hardware per la navigazione, da parte dell'americana Boeing. L'operazione non impedisce l'effettiva concorrenza nel settore.
12 - FERROVIE: BRACCIO DI FERRO PARLAMENTO UE-GOVERNI SU LIBERALIZZAZIONE.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il braccio di ferro tra Europarlamento e governi potrebbe rinviare di un paio di mesi la decisione sul 'terzo pacchetto ferroviario' che liberalizza il trasporto dei passeggeri nell'Unione europea. Giovedi' i deputati europei accetteranno la proposta dal Consiglio Ue sulla liberalizzazione del traffico internazionale dei passeggeri a partire dal primo gennaio 2010, ma riproporranno l'apertura del traffico nazionale questa volta dal 2017 (dal 2022 per i dieci nuovi membri Ue), eventualita' cui gli stati vogliono sbarrare il passo. Se come e' atteso giovedi' l'Europarlamento confermera' le sue posizioni, dovranno essere avviati i negoziati nel quadro della procedura di conciliazione che puo' durare al massimo otto settimane. La seconda fase della liberalizzazione delle ferrovie europee segue l'apertura alla concorrenza del trasporto merci dal primo gennaio 2007. Si tratta di una delle materie piu' spinose della stagione politica europea sulla quale si misurano forti interessi nazionali (delle societa' ferroviarie che operano di fatto in condizioni di monopolio) e imprenditoriali. In Italia il settore e' gia' stato completamente liberalizzato. Il paese che piu' resiste alla completa apertura e' la Francia seguita dalla Germania. La diatriba si estende alla tutela dei diritti degli utenti. I governi vogliono accordare il cosiddetto 'cabotaggio' (la possibilita' di far salire e scendere passeggeri di un convoglio internazionale tra stazioni di uno stesso stato) solo ai servizi internazionali "la cui finalita' principale" e' il trasporto passeggeri tra stazioni in stati membri diversi. Con il risultato che si vanifichi di fatto l'apertura del mercato dei servizi di trasporto ferroviario nazionale. L'Europarlamento e' di avviso opposto. Sostiene l'europarlamentare Dirk Sterckx, che ha presentato la relazione all'Assemblea di Strasburgo: "Non ha senso limitare il campo di applicazione della direttiva alle linee internazionali perche' riguarderebbe una minoranza limitata di passeggeri, circa il 5% lasciando senza protezione la maggior parte degli utenti". Oltretutto c'e' il precedente del trasporto aereo laddove non viene fatta alcuna distinzione tra voli nazionali o internazionali. La quota dei trasporti internazionali dei viaggiatori in ferrovia (stimata sui biglietti emessi) rappresenta circa il 10% del totale (2,4 miliardi di euro) e l'incremento delle linee a grandi velocita' (a detrimento delle linee locali e regionali) ha esteso l'utilizzo dei treni internazionali utilizzati dai viaggiatori per spostarsi all'interno del territorio nazionale. I governi hanno posto limitazioni al riconoscimento dei diritti degli utenti per quanto concerne ritardi, perdite di coincidenza, soppressioni e requisiti di qualita' del servizio. In sostanza, per evitare oneri eccessivi, vogliono che siano applicati solo ai viaggi internazionali nel quadro dei servizi cross-border, escludendo i fornitori di servizi nazionali (sulle tratte internazionali) dai vincoli al rimborso, agli itinerari alternativi, all'indennita' per il prezzo del biglietto e all'assistenza in casi di ritardi. Il settore e' caratterizzato da due modelli di concorrenza: attribuzione di un contratto di servizio pubblico attraverso una procedura competitiva che puo' prevedere diritti esclusivi per un certo periodo di tempo, adatto per i servizi intercity e regionali; apertura dell'accesso alla infrastruttura agli operatori come avviene per le merci, piu' adatta alla lunga distanza soprattutto internazionale o a servizi specifici, innovazioni commerciali che possono attirare nuovi clienti come i treni straordinari, treno piu' auto.
Dagospia 17 Gennaio 2007
(Ansa) - ''Air France Klm ritiene che il suo presidente Jean Cyril Spinetta non puo' piu' far parte del cda Alitalia dopo la gara'' per la cessione della maggioranza della compagnia lanciata dal governo italiano ''e tenuto conto che la compagnia franco-olandese e' partner commerciale di quella italiana''. E' quanto si legge in un comunicato di Air France-Klm.
2 - ALITALIA: CON DIMISSIONI SPINETTA CDA DI FATTO DECADUTO.
(Asca) - Con le dimissioni di Jean-Cyril Spinetta il cda dell'Alitalia e' di fatto decaduto essendo rimasti due soli amministratori (il presidente Giancarlo Cioli e Giovanni Sabatini) rispetto a 5 dopo le dimissioni di Zodda e Checchia. Lo statuto della compagnia infatti stabilisce che i componenti del cda vanno da un minimo di 3 a un massimo di 5 e ''quando per qualsiasi causa il numero degli amministratori in carica si riduca a meno della meta' si intendera' decaduto l'intero consiglio di amministrazione e l'assemblea dovra' essere convocata per la ricostituzione integrale di esso''. L'art. 21 dello statuto dell'Alitalia stabilisce che ''per la validita' delle deliberazioni del consiglio e' necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori in carica''.
3 - L'INEFFABILE SCAGLIA COLPISCE ANCORA.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Un giorno dà un mandato a Deutsche Bank per valutare una possibile cessione del gruppo, l'indomani dichiara che Fastweb non è in vendita. Quindi spiega che la società «non ha bisogno di una partnership strategica», vara un aumento di capitale da 800 milioni, restituisce agli azionisti (tra cui se stesso) una maxicedola di 300 milioni e spiega che «esiste probabilmente spazio per allargare la collaborazione commerciale con Vodafone». Insomma, seguire Silvio Scaglia è impresa complessa. Un caleidoscopio in movimento, che fino a ora ha disegnato di tutto perfino le cedole senza utili netti con una strategia imponderabile: Scaglia può annunciare al Financial Times risultati «estremamente positivi» e il giorno dopo vendere a sconto sui corsi di Borsa 5 milioni di azioni Fastweb. Un enigma non isolato. Il suo advisor Deutsche Bank, grazie al muro fra broker e investment bank, è capace di sostenere contemporaneamente che Fastweb a 46 euro è un'occasione «buy»con target price di 55 euro e fare l'advisor a Scaglia per vendere i 5 milioni di titoli a 44,4 euro.
4 - PARISI (FASTWEB): DIVIDENDO ANCHE NEL 2007.
(Agi) - "Stiamo strutturando la posizione finanziaria dell'azienda in modo da poter ripetere la distribuzione di un dividendo anche nel 2007, come e' avvenuto nel 2006". Lo ha ribadito l'amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, conversando con i giornalisti a margine della visita del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni all'azienda. "Crediamo che ci siano spazi per una politica dei dividenti anche quest'anno", ha aggiunto Parisi.
5 - PARISI: CON CALO QUOTA SCAGLIA "AZIENDA SEMPRE PIU' DEL MERCATO".
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La discesa di Silvio Scaglia nell'azionariato rende "Fastweb un'azienda sempre piu' del mercato. Credo che sia positivo per gli azionisti". Cosi' l'amministratore delegato dopo la discesa dal 25% al 18,75% del capitale da parte del fondatore. "In Italia siamo troppo abituati a identificare un'azienda con una faccia, ma esistono le public company", ha sottolineato Parisi definendo "quello che e' successo non particolarmente rilevante: Scaglia - ha detto - resta con una quota importante ed e' probabile che la sua presenza in azienda sia destinata a durare anche oltre il lock up definito con Ubm nell'ambito di accordi strettamente contrattuali".
6 - IL CASO BPI, LE POPOLARI E IL VOTO AI DIPENDENTI.
Al. G. per "Il Sole 24 Ore" - A Lodi si preannuncia il tutto esaurito per l'assemblea che sabato dovrà pronunciarsi sul reintegro nella carica dell'amministratore delegato Divo Gronchi. Stando alle richieste delle schede di voto, l'affluenza potrebbe sfiorare i 5mila presenti. Forse saranno di meno, perchè statisticamente sono presenti poco più della metà di coloro che hanno ritirato la scheda di partecipazione. Il gran dibattito è se il voto debba essere palese o segreto. I giuristi consultati dal consiglio di amministrazione hanno già espresso la propria opinione: il voto deve essere palese. Qual è il tema vero? Se il voto è segreto, i dipendenti possono votare «liberamente»contro il vertice. Se è palese, il non gradimento al management è più «sconveniente». Una vicenda che mette in evidenza, se ce ne fosse ancora bisogno, l'anacronismo degli statuti sulle Popolari. Non tanto sulla segretezza del voto. Ma sul fatto che i dipendenti, che quasi sempre rappresentano la maggioranza nelle assemblee delle cooperative bancarie, abbiano diritto di voto sulla scelta degli amministratori.
7 - FANTOZZI (ANTONVENETA): SU MITTEL-HOPA PROPOSTE INSODDISFACENTI, NESSUN ACCORDO.
(Agi) - Nella trattativa per una fusione tra Mittel e Hopa sono state avanzate "proposte insoddisfacenti" e al momento non ci sono accordi. Lo ha affermato oggi il vicepresidente di Antonveneta, Augusto Fantozzi, all'entrata del comitato esecutivo dell'ABI. Ieri c'e' stato un incontro tra le banche azioniste di Hopa (Montepaschi, Antonveneta, Unipol e BPI) per fare il punto della situazione: "Non ci sono per il momento accordi - ha detto Fantozzi - al momento e' tutto fermo, ci sono diverse vedute e noi non siamo soddisfatti. Ci sono proposte insoddisfacenti. Noi siamo comunque tranquilli perche' abbiamo gia' svalutato la nostra quota in Hopa". Secondo Fantozzi il problema sarebbe la valutazione economica delle attivita' in portafoglio di Hopa, tra cui la principale e' la partecipazione in Telecom. Nei prossimi giorni, conclude, "non mi risultano altri appuntamenti in programma con la controparte".
8 - CAPITALIA GIU' DOPO CONFERMA GERONZI E TAGLIO RATING CHEUVREUX.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Vendite e volumi sostenuti sul titolo Capitalia a Piazza Affari. Le azioni del gruppo bancario romano scendono dell'1,92% a 6,995 euro. Il minimo lo hanno toccato a 6,99 euro (-1,99%). Sostenuto il volume degli scambi. Sono passati di mano oltre 15 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni per il periodo e' di 16,3 milioni. "La conferma alla presidenza di Cesare Geronzi indebolisce il titolo" ha affermato un analista "perche' e' lui che fino a ora ha reso inattaccabile dall'esterno la banca e non e' riuscito neanche a portare a termine operazioni di incorporazione di banche piu' piccole o di uguali dimensioni". Se qualcuno "sperava in un cambiamento al vertice, capace di modificare la governance di Capitalia e' rimasto deluso e ora vende" prosegue il broker, sottolineando che "il prezzo attuale e' molto alto e gia' sconta un quadro positivo, quindi puo' essere normale una correzione al ribasso". Sul gruppo capitolino, inoltre, pesa un doppio taglio di rating di Ca Cheuvreux. Gli analisti francesi sono passati da un giudizio 'outperform' a uno 'underperform'. Sempre oggi, invece, Standard & Poor's ha assegnato all'istituto di credito il rating 'A' a lungo termine con outlook stabile e 'A-1' a breve.
9 - IL DERBY DELL'OPA COLANINNO-DE AZEVEDO.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Era dall'epoca dei "capitani coraggiosi", dal '99, che non si vedeva in Europa qualcosa di simile: un ex monopolista delle tlc attaccato con un'Opa ostile, così come aveva fatto Roberto Colaninno. L'offerta ostile di Sonaecom su Portugal Telecom sembra infatti riaprire la stagione della caccia nel comparto delle telecomunicazioni. Con quali risultati è presto per dirlo. L'Opa di Colaninno su Telecom Italia, mostra infatti che gli scogli da superare sono molti, "in primis" quello politico. Sonaecom, guidata da Belmiro de Azevedo, sembra averlo valutato, tanto da avere subito annunciato di volere conferire allo Stato portoghese poteri speciali a ricompensa della rinuncia dell'Esecutivo di Lisbona a utilizzare la "goldenshare". Oltre allo Stato, tuttavia, ci sono anche gli attuali manager di Portugal Telecom: per loro i 10,7 miliardi di euro offerti da de Azevedo non riconoscono neanche il valore "stand alone" della compagnia. Insomma, alla luce dei fatti non è ancora detto che «la coppa dell'Opa ostile» passi dalle mani di Colaninno a quelle di de Azevedo.
10 - GENERALI: LISTA UNICA PER CDA, VERSO ACCORDO MEDIOBANCA-INTESA.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il nuovo vertice di Generali con i vecchi metodi di nomina. Antoine Bernheim, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot saranno, salvo clamorosi blitz, confermati il 28 aprile rispettivamente presidente e amministratori delegati. Lo scrive la Repubblica spiegando che alle nomine si andra' con il meccanismo tradizionale, visto che le consultazioni di questi giorni fra l'assicurazione e i suoi soci fanno emergere l'orientamento di rinviare l'assemblea straordinaria per recepire il voto di lista previsto dalla nuova legge sul risparmio. Il rinvio rende opportuno per ristrettezze di tempi e per l'attesa della pubblicazione dei regolamenti Consob in materia. Nessuna corsa alla conta - scrive il quotidiano - ma un civile confronto fra due blocchi, quello di Mediobanca e quello coagulato in questi mesi attorno a Intesa Sanpaolo. Posti liberi in Cda ce ne sono almeno due, sottolinea Repubblica, dopo la scomparsa dei consiglieri Tito Bastianello e Enzo Grilli, quindi non e' escluso che Bernheim possa riservare un posto a Zaleski (2,27%) e a De Agostini (2%).
11 - BOEING: OK UE ALL'ACQUISTO DELL'ITALIANA C-MAP.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La Commissione europea ha dato il via libera all'acquisizione della C-Map, societa' italiana che produce carte marine elettroniche, software e hardware per la navigazione, da parte dell'americana Boeing. L'operazione non impedisce l'effettiva concorrenza nel settore.
12 - FERROVIE: BRACCIO DI FERRO PARLAMENTO UE-GOVERNI SU LIBERALIZZAZIONE.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il braccio di ferro tra Europarlamento e governi potrebbe rinviare di un paio di mesi la decisione sul 'terzo pacchetto ferroviario' che liberalizza il trasporto dei passeggeri nell'Unione europea. Giovedi' i deputati europei accetteranno la proposta dal Consiglio Ue sulla liberalizzazione del traffico internazionale dei passeggeri a partire dal primo gennaio 2010, ma riproporranno l'apertura del traffico nazionale questa volta dal 2017 (dal 2022 per i dieci nuovi membri Ue), eventualita' cui gli stati vogliono sbarrare il passo. Se come e' atteso giovedi' l'Europarlamento confermera' le sue posizioni, dovranno essere avviati i negoziati nel quadro della procedura di conciliazione che puo' durare al massimo otto settimane. La seconda fase della liberalizzazione delle ferrovie europee segue l'apertura alla concorrenza del trasporto merci dal primo gennaio 2007. Si tratta di una delle materie piu' spinose della stagione politica europea sulla quale si misurano forti interessi nazionali (delle societa' ferroviarie che operano di fatto in condizioni di monopolio) e imprenditoriali. In Italia il settore e' gia' stato completamente liberalizzato. Il paese che piu' resiste alla completa apertura e' la Francia seguita dalla Germania. La diatriba si estende alla tutela dei diritti degli utenti. I governi vogliono accordare il cosiddetto 'cabotaggio' (la possibilita' di far salire e scendere passeggeri di un convoglio internazionale tra stazioni di uno stesso stato) solo ai servizi internazionali "la cui finalita' principale" e' il trasporto passeggeri tra stazioni in stati membri diversi. Con il risultato che si vanifichi di fatto l'apertura del mercato dei servizi di trasporto ferroviario nazionale. L'Europarlamento e' di avviso opposto. Sostiene l'europarlamentare Dirk Sterckx, che ha presentato la relazione all'Assemblea di Strasburgo: "Non ha senso limitare il campo di applicazione della direttiva alle linee internazionali perche' riguarderebbe una minoranza limitata di passeggeri, circa il 5% lasciando senza protezione la maggior parte degli utenti". Oltretutto c'e' il precedente del trasporto aereo laddove non viene fatta alcuna distinzione tra voli nazionali o internazionali. La quota dei trasporti internazionali dei viaggiatori in ferrovia (stimata sui biglietti emessi) rappresenta circa il 10% del totale (2,4 miliardi di euro) e l'incremento delle linee a grandi velocita' (a detrimento delle linee locali e regionali) ha esteso l'utilizzo dei treni internazionali utilizzati dai viaggiatori per spostarsi all'interno del territorio nazionale. I governi hanno posto limitazioni al riconoscimento dei diritti degli utenti per quanto concerne ritardi, perdite di coincidenza, soppressioni e requisiti di qualita' del servizio. In sostanza, per evitare oneri eccessivi, vogliono che siano applicati solo ai viaggi internazionali nel quadro dei servizi cross-border, escludendo i fornitori di servizi nazionali (sulle tratte internazionali) dai vincoli al rimborso, agli itinerari alternativi, all'indennita' per il prezzo del biglietto e all'assistenza in casi di ritardi. Il settore e' caratterizzato da due modelli di concorrenza: attribuzione di un contratto di servizio pubblico attraverso una procedura competitiva che puo' prevedere diritti esclusivi per un certo periodo di tempo, adatto per i servizi intercity e regionali; apertura dell'accesso alla infrastruttura agli operatori come avviene per le merci, piu' adatta alla lunga distanza soprattutto internazionale o a servizi specifici, innovazioni commerciali che possono attirare nuovi clienti come i treni straordinari, treno piu' auto.
Dagospia 17 Gennaio 2007