LA GUERRA SUI DIRITTI D'AUTORE PUÒ CAMBIARE IL WEB - VIACOM SCENDE IN CAMPO CONTRO YOUTUBE: DA CASSARE OLTRE CENTOMILA VIDEO MTV - LO SCONTRO CON I CANALI TV È SOLAMENTE ALL'INIZIO: CBS E NBC POTREBBERO RIDISCUTERE LE INTESE FIRMATE CON YOUTUBE.
Maurizio Molinari per "La Stampa"
Viacom scende in campo contro il sito YouTube dando vita al duello legale dal quale potrebbe dipendere la diffusione dei video tv attraverso Internet.
Viacom è un gigante dell'industria dei media e possiede le stazioni tv Vh1, Nickelodeon ed Mtv oltre agli studi cinematografici di Paramount Picture. La scelta di sfidare YouTube si deve al fatto che il popolare sito Internet consente oggi l'accesso gratis ad oltre centomila video di Mtv. Si tratta di filmati sulle più popolari star musicali, e la libera circolazione di queste immagini non solo costituisce una violazione dei diritti d'autore posseduti da Viacom ma apre la strada al saccheggio indiscriminato delle trasmissioni tv.
dagine indipendente ora in possesso di Viacom avrebbe accertato che i centomila video illegalmente messi a disposizione da YouTube sarebbero stati scaricati e visti da almeno 1,2 milioni di utenti creando una voragine giuridica e causando pesanti danni economici. Da qui la decisione presa da Viacom, prima, di tentare una composizione in negoziati diretti con YouTube - di recente acquistata per 1,6 miliardi di dollari da Google - e quindi, alla luce dei persistenti disaccordi, di passare ad una sorta di ultimatum.
«E' oramai evidente che YouTube non vuole sottoscrivere un giusto accordo di mercato per consentire ai suoi utenti l'accesso ai contenuti di Viacom e l'acquisizione di YouTube da parte di Google non ha fatto che rendere più grave il problema» recita un comunicato scritto, nel quale si imputa tanto a YouTube che a Google di non aver voluto creare dei «filtri» online che avrebbero potuto impedire la circolazione non autorizzata dei video di Mtv, al fine di «tenere per loro i proventi». La richiesta perentoria dunque è di «togliere subito gli oltre centomila video da YouTube» e se non dovesse essere accolta in tempi brevi lo scontro potrebbe arrivare di fronte ad un giudice.
L'oggetto del contendere non è tanto la possibilità di scaricare da altri siti le immagini di Mtv quanto la scelta di molti utenti di YouTube di condividerli con altri in maniera analoga a quanto faceva il sito di Napster per la musica. E' la tecnologia di YouTube che consente di condividere i video l'oggetto del contenzioso.
Viacom non ha nulla in contrario contro l'applicazione di tale tecnologia per diffondere video amatoriali ma pretende che l'applicazione di «filtri» impedisca di farlo con filmati protetti da copyright. Di fronte allo scenario di una battaglia legale dagli esiti imprevedibili YouTube ha fatto una prudente marcia indietro, assicurando «piena cooperazione con Viacom» nonché «con tutti i titolari di diritti d'autore» per «togliere dal sito ogni violazione appena ne avremo ricevuto notificazione ufficiale».
Il passo indietro è tuttavia accompagnato dalla richiesta a Viacom di non andare fino in fondo nella battaglia legale perché così facendo «non potrebbe più beneficiare dell'appassionato pubblico di YouTube che ha già contribuito al successo di molti suoi show». Viacom e YouTube hanno dunque un approccio opposto allo scontro sui diritti d'autore: se la prima ne chiede la tutela in base al rispetto delle leggi americane vigenti, la seconda afferma che a prevalere dovrebbe essere la logica del mercato che oggi premia i prodotti diffusi attraverso il web. Si tratta di un duello di visione del mercato dei media nell'era di Internet prima ancora che di interpretazione delle leggi americane. Ma non è tutto.
Dietro l'approccio di YouTube c'è il timore che lo scontro con i canali tv sia solamente all'inizio: se in novembre la società giapponese per i diritti d'autore riuscì ad ottenere la rapida rimozione dal sito di oltre 30 mila filmati di autori nipponici, il gruppo francese Vivendi ha minacciato di denunciare YouTube per la pirateria dei video del gruppo Universal Music e negli Stati Uniti Cbs e Nbc hanno firmato, solo dopo lunghe trattative, complessi accordi per controllare la circolazione dei propri prodotti tv grazie a soluzioni di compromesso che potrebbero non durare nel tempo. Negli ambienti finanziari di Wall Street si ritiene che Cbs e Nbc potrebbero infatti voler ridiscutere le intese firmate con YouTube se Viacom riuscirà a vincere il braccio di ferro.
Dagospia 05 Febbraio 2007
Viacom scende in campo contro il sito YouTube dando vita al duello legale dal quale potrebbe dipendere la diffusione dei video tv attraverso Internet.
Viacom è un gigante dell'industria dei media e possiede le stazioni tv Vh1, Nickelodeon ed Mtv oltre agli studi cinematografici di Paramount Picture. La scelta di sfidare YouTube si deve al fatto che il popolare sito Internet consente oggi l'accesso gratis ad oltre centomila video di Mtv. Si tratta di filmati sulle più popolari star musicali, e la libera circolazione di queste immagini non solo costituisce una violazione dei diritti d'autore posseduti da Viacom ma apre la strada al saccheggio indiscriminato delle trasmissioni tv.
dagine indipendente ora in possesso di Viacom avrebbe accertato che i centomila video illegalmente messi a disposizione da YouTube sarebbero stati scaricati e visti da almeno 1,2 milioni di utenti creando una voragine giuridica e causando pesanti danni economici. Da qui la decisione presa da Viacom, prima, di tentare una composizione in negoziati diretti con YouTube - di recente acquistata per 1,6 miliardi di dollari da Google - e quindi, alla luce dei persistenti disaccordi, di passare ad una sorta di ultimatum.
«E' oramai evidente che YouTube non vuole sottoscrivere un giusto accordo di mercato per consentire ai suoi utenti l'accesso ai contenuti di Viacom e l'acquisizione di YouTube da parte di Google non ha fatto che rendere più grave il problema» recita un comunicato scritto, nel quale si imputa tanto a YouTube che a Google di non aver voluto creare dei «filtri» online che avrebbero potuto impedire la circolazione non autorizzata dei video di Mtv, al fine di «tenere per loro i proventi». La richiesta perentoria dunque è di «togliere subito gli oltre centomila video da YouTube» e se non dovesse essere accolta in tempi brevi lo scontro potrebbe arrivare di fronte ad un giudice.
L'oggetto del contendere non è tanto la possibilità di scaricare da altri siti le immagini di Mtv quanto la scelta di molti utenti di YouTube di condividerli con altri in maniera analoga a quanto faceva il sito di Napster per la musica. E' la tecnologia di YouTube che consente di condividere i video l'oggetto del contenzioso.
Viacom non ha nulla in contrario contro l'applicazione di tale tecnologia per diffondere video amatoriali ma pretende che l'applicazione di «filtri» impedisca di farlo con filmati protetti da copyright. Di fronte allo scenario di una battaglia legale dagli esiti imprevedibili YouTube ha fatto una prudente marcia indietro, assicurando «piena cooperazione con Viacom» nonché «con tutti i titolari di diritti d'autore» per «togliere dal sito ogni violazione appena ne avremo ricevuto notificazione ufficiale».
Il passo indietro è tuttavia accompagnato dalla richiesta a Viacom di non andare fino in fondo nella battaglia legale perché così facendo «non potrebbe più beneficiare dell'appassionato pubblico di YouTube che ha già contribuito al successo di molti suoi show». Viacom e YouTube hanno dunque un approccio opposto allo scontro sui diritti d'autore: se la prima ne chiede la tutela in base al rispetto delle leggi americane vigenti, la seconda afferma che a prevalere dovrebbe essere la logica del mercato che oggi premia i prodotti diffusi attraverso il web. Si tratta di un duello di visione del mercato dei media nell'era di Internet prima ancora che di interpretazione delle leggi americane. Ma non è tutto.
Dietro l'approccio di YouTube c'è il timore che lo scontro con i canali tv sia solamente all'inizio: se in novembre la società giapponese per i diritti d'autore riuscì ad ottenere la rapida rimozione dal sito di oltre 30 mila filmati di autori nipponici, il gruppo francese Vivendi ha minacciato di denunciare YouTube per la pirateria dei video del gruppo Universal Music e negli Stati Uniti Cbs e Nbc hanno firmato, solo dopo lunghe trattative, complessi accordi per controllare la circolazione dei propri prodotti tv grazie a soluzioni di compromesso che potrebbero non durare nel tempo. Negli ambienti finanziari di Wall Street si ritiene che Cbs e Nbc potrebbero infatti voler ridiscutere le intese firmate con YouTube se Viacom riuscirà a vincere il braccio di ferro.
Dagospia 05 Febbraio 2007