SGARBI-CECCHI PAONE, ATTO SECONDO - DALL'"ANTIPATICO" BELPIETRO TORNANO A LITIGARE SU PRETI, PACS E OMOSEX - "USARE "CATTOLICO" COME PAROLACCIA È UN'OFFESA GRAVISSIMA. PER CUI IO QUERELERÒ CECCHI PAONE" - "ESSERE GAY È UNA SCELTA INDIVIDUALE".

Trascrizione tratta da "L'Antipatico", in onda oggi alle 19.30 su Rete4

BELPIETRO. Nei giorni scorsi, durante una trasmissione televisiva, è scoppiata una rissa tra Alessandro Cecchi Paone e Vittorio Sgarbi, due conduttori televisivi divisi da opinioni sulla Chiesa, sul matrimonio, sulle unioni civili. Noi questa sera li abbiamo invitati all'Antipatico per vedere se è possibile, quanto meno, se non un'unione civile almeno una discussione civile. Ma prima di dar loro la parola, vediamo cosa è accaduto durante la trasmissione Markette su La7.

SERVIZIO.
(Sgarbi)
"Hai cambiato gusti, potevi non sposarti, stavi bene lo stesso".
(Cecchi) "no".
S. "Il tuo è un fallimento non è un trionfo".
C. "No, per me... tienitela per me. Ritira questa parola che te la tiro in testa".
S. "Ma...".
C. "I preti tu li frequenti, io no, quindi sai te quello che devi dire di loro".
S. "Va bene".
C. "Fanno molto male all'Italia, l'hanno fatto in molte circostanze e continuano a farlo male anche adesso".
S. "Hanno fatto anche molto bene, hanno aiutato".
C. "Quali? Quali?".
S. "Hanno aiutato poveri disperati e non parlare dei preti".
C. "Quali? Quali?".
S. "Dappertutto: nelle missioni, dove ci sono i poveri".
C. "Assolutamente no".
S. "Tu non hai fatto un c... non i preti".
C. "Assolutamente no".
S. "I preti, i cattolici hanno salvato milioni di bambini".
C. "Con i soldi degli italiani, con i soldi degli italiani".
S. "E non parlare male della Chiesa".
C. "Con i soldi degli italiani". S. "Ateo bastardo, ateo fasullo".
C. "Io spero che tutti i genitori all'ascolto capiscano come è meglio non dare non dare i loro figli...".
S. "... atei, laici".
C. "... con questo tipo di modello".
S. "No il modello sei tu: modello da evitare. Legga Dante, legga Manzoni, impari quella capra. Fasulli, fanno i laici del c... Il c... ti piace: quello ti piace".

BELPIETRO. Cecchi Paone, ma lei è ateo?
CECCHI PAONE. Io sono stato educato alla cristianità.

BELPIETRO. E poi ha cambiato idea?
CECCHI PAONE. No, non sono cattolico perché la mia è una famiglia risorgimentale che ha avuto la Chiesa avversaria quando cercavamo di fare l'Italia unita ci siamo riusciti e quando cercavamo di avere Roma capitale ci siamo riusciti.

BELPIETRO. Quindi ce l'ha proprio con i preti.
CECCHI PAONE. Quando fanno politica, impediscono la nascita di una nazione o la creazione di una capitale, sì. Poi la mia è una famiglia antifascista liberale e quando loro erano contro Mussolini, la Chiesa diceva che Mussolini era l'uomo del destino.

BELPIETRO. Sgarbi, ma lei nasce liberale pure e dovrebbe essere anche tollerante nei confronti delle opinioni diverse.
SGARBI. Sono sia liberale che tollerante.

BELPIETRO. E cosa è successo?
SGARBI. Ma mi pare che sia venuto fuori questo. È successo che non ritengo che si possa offendere nessuno dicendogli "ebreo" e neanche dicendogli "finocchio". Non credo. Per cui non capisco perché offendere qualcuno dicendogli "cattolico". Qui viene fuori "eccolo il cattolico, ecco l'educato dai preti, ecco i preti".

BELPIETRO. Cioè è diventata una parolaccia?
SGARBI. Certo. La parolaccia facile che uso io può essere dire a uno "bastardo, coglione" è una parolaccia.

BELPIETRO. Siamo in fascia protetta.
SGARBI. No, ma dico: capisco. Posso capire che mi dispiace di usare questo tipo di linguaggio così espressionistico. Però usare "cattolico" come parolaccia è un'offesa che ritengo gravissima. Per cui io querelerò Cecchi Paone non per me ma perché non riesco a immaginare che uno possa, in un Paese civilmente cattolico, di civiltà cattolica, con preti straordinari, con intellettuali straordinari, con Manzoni, Dante, dire a uno "cattolico" come se non fosse questo il luogo delle chiese, delle civiltà, dei monumenti cristiani che io identifico con la mia cultura, non con la mia scelta liberale.

BELPIETRO. Cecchi Paone, ma era questa la sua intenzione? Definire chi è cattolico.
CECCHI PAONE. Ovviamente no. C'è in atto una strategia della Chiesa cattolica ancora una volta politica, che non riguarda le coscienze, lo spirito, la nostra anima ma riguarda uno schieramento preciso contro le persone omosessuali e contro le persone che fanno parte di unioni di fatto. C'è una volontà di spaccatura del Paese che non mi fa piacere, io sono allievo di Spadolini che per tutta la sua carriera, ho lavorato anche con lui a Palazzo Chigi, ha cercato di trovare un incontro fra cattolici e laici.

BELPIETRO. Lei non è allievo di Spadolini?
SGARBI. No, avevo ottimi rapporti.
CECCHI PAONE. Però nel momento in cui, voglio dire, l'attuale gerarchia ecclesiastica vuole spaccare l'Italia, ogni giorno dice "non possiamo", "non vogliamo", "scendiamo in piazza".

BELPIETRO. Ma non è legittimo poter dire anche da parte dei cattolici "non vogliamo questa cosa". Perché se la sinistra dice: non vogliamo un provvedimento, oppure il centrodestra dice: non vogliamo un provvedimento non lo può dire un cattolico?
CECCHI PAONE. Perché è una terza parte, mentre a me interessa, da liberale democratico che ha sempre guardato all'Inghilterra, agli Stati Uniti, soltanto l'azione degli attori eletti dal popolo.

BELPIETRO. Tutti e due liberali democratici, ma su questo punto non vi trovate.
SGARBI. No, nulla contro Cecchi Paone. Sono felice di quello che lui dice e di quello che lui fa. Ma nel momento in cui lui mi indica come cattolico, come se io fossi colpevole di questo, io laicamente difendo i cattolici. Io sono quasi completamente ateo, non ho nessuna simpatia per nessun Papa, altro che per l'integrità di un pensiero che difende valori che sono cosa diversa da piaceri. L'ho detto nei giorni scorsi che Oscar Wilde, che è un grande modello, modello individuale, non poteva dire: fate come me. Perché la libertà della trasgressione, che è nella sua scelta rispetto al matrimonio, è esattamente quella di non essere codificata come un modellino matrimoniale alternativo. Altrimenti perché non fare un modello a tre o a quattro? Oppure i sette nani con Biancaneve? Facciamo così.
CECCHI PAONE. Tu sei stato Direttore di entrambi. Adesso, purtroppo, solo di lui e ci conosci bene.

BELPIETRO. Direttore del Giornale, entrambi collaboratori.
CECCHI PAONE. Sì. Non posso accettare di far passare sotto silenzio questa visione fra i doveri e i piaceri. Questa è cattolica. Certo è legittima, ma merita una durissima opposizione perché offende milioni di persone. Una persona omosessuale non sceglie di esserlo, non lo fa per motivi di piacere o per motivi di capriccio o di vizio ma perché non ha alcuna altra alternativa. È un disegno della natura, per chi crede di Dio, prevedere che il 5-10 per cento delle persone che nascono, nascano omosessuali o lo diventeranno nel corso della vita.



BELPIETRO. Però nel passato Cecchi Paone disse: il matrimonio gay è una sciocchezza.
CECCHI PAONE. Lo dico tuttora. Né matrimonio gay e né adozioni. Ma certamente sì ai Pacs e sì ai Dico. A me dispiace: in cinque anni di governo Berlusconi non ha fatto nulla per quanto io cercassi di ottenere qualcosa in questo senso. Meglio i Dico di niente.

BELPIETRO. Sgarbi, paradossalmente ha detto che è contro il divorzio, contro l'aborto, ma anche contro il matrimonio: contro tutto.
SGARBI. Però, in realtà, rispetto la Chiesa che li consacra. Perché nel momento in cui: tu sai che una delle cose più singolari è questa: per rispondere ai divorzi, la Chiesa ha potenziato gli annullamenti. Come li potenzia la Chiesa? Con una logica ineccepibile, per me che in questo sono tomista. E cioè: se tu nel momento in cui ti sposi presupponi che divorzierai, il tuo matrimonio è nullo. Allora io parto dall'idea che se uno si sposa e ha molti altri modi per convivere con chi gli pare, io penso che il modello mio è quello di Simone de Beauvoir e di Jean Paul Sartre: così vivo con la mia compagna, Sabrina Colle. Allora mi fa pensare che siccome non ho nessun diritto leso, chi pretende di avere riconosciuta dalla legge la sua scelta, anche eticamente e geneticamente fondamentale, chiede qualche cosa per cui lo Stato entra nella tua vita privata, limitando la tua libertà. Per me la libertà è che nessuno mi dica o sia testimone del mio legame. Ecco perché sono contro i Pacs, i matrimoni gay. Il matrimonio della Chiesa lo conosco, lo riconosco ma non lo pratico.
CECCHI PAONE. Direttore, lui continua a fare degli esempi, come dire, iperuranici, perché lui vive nell'iperuranio. Io mi occupo, cerco di occuparmi delle persone normali. Le persone normali non fanno riferimento né a Oscar Wilde né a Simone de Beauvoir. Due donne o due uomini che non possono non vivere con un altro uomo, con un'altra donna.

BELPIETRO. Possono vivere: nessuno lo vieta.
CECCHI PAONE. Se ha bisogno di quel tipo di attrazione fisica, di quel tipo di affetto, se noi lo vietiamo, non siamo un Paese.

BELPIETRO. Ma non è vietato.
SGARBI. Non è vietato.
CECCHI PAONE. Ho capito, ma non hanno quel minimo livello di garanzia, di diritto e di dovere che, in questo momento, tutti i Paesi liberali democratici, dove non c'è Sgarbi, hanno. Quindi, voglio dire: qui stiamo di fronte alla volontà di negare, in nome di personaggi di riferimento altisonanti, minimi diritti e doveri a persone o che vogliono fare questa scelta, gli eterosessuali o agli omosessuali che non ne hanno un'altra: non possono sposarsi, non esiste prete al mondo cattolico che li voglia sposare: esistono preti protestanti.
SGARBI. Esistono preti omosessuali, i quali sono tranquillamente omosessuali, ma non pensano che questo debba essere dichiarato nella loro pratica quotidiana. Allora il tema per me non è quello che uno fa, ma quello che uno dice. E il pudore di scelte di questa natura, anche se naturali, per me precede ogni cosa. Se poi uno lo esibisce, è divertente che lo faccia, ma non vedo perché deve chiedere la benedizione dello Stato, della Chiesa.

BELPIETRO. Lei dice: possono convivere ma non ci chiedano di fare un accordo, un patto, l'anagrafe.
CECCHI PAONE. Vede, questa è la spaccatura dell'Italia che la Chiesa vuole e che incredibilmente Sgarbi, che io ricordo ballare forsennato.

BELPIETRO. Be', Sgarbi non è propriamente la Chiesa.
CECCHI PAONE. Be', in questa fase sì, è uno degli ultimi teocon convertiti o atei devoti.

BELPIETRO. Si è convertito?
SGARBI. No, lo penso da sempre. Io volevo portare in televisione Cristina Bugatti e sono stato escluso dal Dopofestival perché avevo proposto questa cosa. Ho fatto i Gay Pride, che lui stava per ricordare, come un Carnevale. Si tratta di una festa. Io odio la burocrazia, la legalizzazione.

BELPIETRO. Ma è un'esibizione, dice.
CECCHI PAONE. La differenza, sì, è che ai Gay Pride io ci vado per testimoniare solidarietà a tante persone che contrariamente al resto del mondo.
SGARBI. Che non si sposerebbero mai.
CECCHI PAONE. . non possono, sono omosessuali: nessuno li sposerebbe.
SGARBI. Sai chi si è sposata? Maurizia Paradiso.
CECCHI PAONE. Lui, vede, conosce questi personaggi che nulla hanno a che fare con la vita quotidiana dei veri omosessuali: personaggi dello spettacolo, personaggi dell'arte e della cultura.
SGARBI. Tu cosa sei? Non sei dello spettacolo?
CECCHI PAONE. Io sto parlando di milioni di persone normali, che fanno mestieri normali e che chiedono e in uno Stato liberale se chiedono gli si dà, riconoscimenti minimi di diritti e doveri. Allora, per quanto riguarda l'oscena rappresentazione: chi è più osceno fra me e lui il pubblico già lo sa, lo ha capito e lo vede tutti i giorni, quindi non entro su questo.
SGARBI. Fortuna che c'è uno santo.
CECCHI PAONE. Basta che tu guardi i Gay Pride come li faccio io e come li ha fatti lui.

BELPIETRO. Non esistono già degli accordi prematrimoniali, chiamiamoli così notarili, che eviterebbero.?
CECCHI PAONE. No, Maurizio: non esistono. Allora mi chiedeva prima la mia posizione: la mia famiglia ed io guardiamo agli Stati Uniti e all'Inghilterra come modelli di riferimento. Sempre e comunque in qualunque campo. Se loro hanno fatto o Pacs, o matrimoni, o unioni di fatto avranno delle ragioni. Siamo gli unici che abbiamo capito la verità, cioè che bisogna fare solo il matrimonio così come è adesso, escludendo gli altri? Io sono convinto di no e mi sento angloamericano da sempre e angloamericano resto anche su questo.

BELPIETRO. Sgarbi si sente, invece?
SGARBI. Io mi sento italiano, cristiano, convinto che la Chiesa difende principi e valori che sono diverse dai piaceri e dalle scelte individuali.
CECCHI PAONE. Non è una scelta.
SGARBI. È una scelta individuale.
CECCHI PAONE. Non è una scelta.
SGARBI. Perché si può essere omosessuali e casti. Si può essere casti.
CECCHI PAONE. Questa è una ferocia tipicamente cattolica.
SGARBI. No, non è affatto cattolica.
CECCHI PAONE. È una ferocia.
SGARBI. Non è affatto una ferocia.
CECCHI PAONE. Sei omosessuale ma ti accettiamo solo se non rivendichi l'omosessualità.
SGARBI. Ma ci sono donne caste.
CECCHI PAONE. È come dire a un ebreo: ti accettiamo se però tu.
SGARBI. Sei tu che dai al cattolico l'insulto di essere cattolico.
CECCHI PAONE. È un insulto perché il cattolico quando dice, la Chiesa cattolica ovviamente, non il singolo che poveretto è solo cristiano e si trova ad essere cattolico solo perché sta qua: se sapesse che esistono altre forme di cristianità, come i valdesi in Italia.
SGARBI. Ma lo sanno.
CECCHI PAONE. No, non lo sanno. Perché non glielo dice nessuno. Stai sicuro che ci sarebbe una fuga in massa dal cattolicesimo verso altre Chiese.
SGARBI. Non ci sarà mai. I preti vanno rispettati.
CECCHI PAONE. I pastori.

BELPIETRO. Siamo d'accordo almeno su questo? I preti vanno rispettati?
CECCHI PAONE. Se rispettano noi.
SGARBI. Se rispettano chiunque.
CECCHI PAONE. Io posso dire che il cardinal Tonini ha detto che noi omosessuali ci accoppiamo come bestie. Testuale. Maggiolini ha detto che il nostro problema non esiste. Il Papa ha detto che l'amore omosessuale è deviato e debole.

BELPIETRO. Quindi non abbiamo accordo neanche sui preti.
CECCHI PAONE. Sono offese queste. Queste sono offese gravissime. Se fossero state rivolte agli ebrei, ci sarebbe stata la rivoluzione in Italia: parlo sempre di minoranze.

BELPIETRO. Io vi devo fermare perché siamo alla fine della nostra trasmissione. Ho capito che sui Pacs non c'è accordo. Possiamo fare almeno una pace invece su un dialogo, pur avendo opinioni diverse?
CECCHI PAONE. Con questo cattolicesimo dobbiamo difenderci. È stata dichiarata una guerra di religione.
SGARBI. Sono tutelato dal cattolicesimo e mi sento tutelato da questo Papa. E mi sento tutelato dal Cardinal Ruini.
CECCHI PAONE. Come nella storia io mi sento limitato e danneggiato da questa gerarchia cattolica.
SGARBI. Assolutamente no: questo è blasfemo e insultante.

BELPIETRO. Non c'è Pacs, insomma, neppure questa sera all'Antipatico. Grazie e arrivederci alla prossima puntata.



Dagospia 15 Febbraio 2007