CRISI CDL: CASINI: SI PUÒ RIPARTIRE, FORMIGONI: SILVIO RICUCI, CALDEROLI: NO AI CANDIDATI CENTRISTI, PISANU: PIER NON FACCIA LA VITTIMA, MATTEOLI: C'È VULNUS - JANNUZZI: HO DETTO NO AL CAV. - RIVERA: STIMA PER TRICARICO - MASTELLA: DICO DE PROFUNDIS.

1 - DILEMMI.
Jena per "La Stampa" -
Mi si nota di più se ci vado, se non ci vado, o se ci vado ma mi metto in un angolo così tutti mi chiedono che c'hai? Ne discute oggi la sinistra Ds.

2 - RIVERA SU INCHIESTA CORRUZIONE: MASSIMA STIMA PER TRICARICO.
(Adnkronos) -
"Sono sorpreso, non me lo aspettavo e mantengo comunque la mia stima nei suoi confronti, almeno fino a quando non ne sapro' di piu' sull'inchiesta della magistratura belga". Lo ha dichiarato in un'intervista al 'Corriere della Sera' l'eurodeputato Gianni Rivera, ex golden boy del calcio, difendendo in questo modo il suo assistente Sergio Tricarico, rinchiuso nel carcere di Forest per presunte tangenti legate ad appalti della Commissione europea. Nessun sospetto per Rivera che ha aggiunto: "Con me si e' comportato sempre benissimo. Gentile, efficiente, preciso, sia nel lavoro a Bruxelles che a Strasburgo". Sulle macchine lussuose, usate da Tricarico, Rivera ha poi precisato: "Mi aveva subito premesso che quelle auto costose non erano sue e che le otteneva in prestito da suoi amici". Sull'appoggio politico l'europarlamentare ha poi concluso: "Saro' oggi a Bruxelles per le votazioni dell'Europarlamento, dove sono fuori dagli eurogruppi perche' ho scelto di lasciare la Margherita dopo contrasti con Rutelli e perche' preferisco aspettare il Partito democratico. Mi interessero' per vedere come vanno le cose con il suo avvocato".

3 - CASINI: SI PUO' RIPARTIRE MA BASTA POPULISMO.
(Adnkronos) -
"Mi sento una persona seria che ha fatto il suo dovere come avrebbe fatto qualunque politico occidentale serio di opposizione come feci assieme a Berlusconi durante la crisi del Kosovo nelle stesse condizioni". Lo afferma al "Quotidiano Nazionale" il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che sottolinea ancora: "Mi dispiace che questa mia serieta' comporti una solitudine". "Non avrei mai pensato -prosegue Casini- che Berlusconi e Fini abbandonassero una linea di questo tipo per andare verso un leghismo populista che non credo servira' al centrodestra. Tra parentesi, poi, vorrei far notare che non ho neppure salvato Prodi e che queste speculazioni contro di noi non hanno ragione d'essere".

Casini quindi interviene sulla possibilita' di ricucire la frattura e dice: "Cerchiamo un supplemento di riflessione tutti assieme. Cerchiamo di ribadire gli estremismi, perche' sulla linea estremista i nostri strappi si moltiplicheranno. Anche perche' noi abbiamo dimostrato di non essere un partito a sovranita' limitata, ma che prima ragiona e poi decide". ''Io sono piu' vicino a Fini e Berlusconi che a Rifondazione comunista. Questa e' la realta' di oggi. Pero' qualcuno dovrebbe chiedermi scusa", afferma poi il leader dell'Udc in un'intervista a ''Libero''."Io non ho fatto questa cosa aspettandomi nulla da nessuno - sottolinea Casini- Dicono: il centrosinistra non da' nulla a Casini. Per carita', io non voglio niente. Se mi danno qualcosa sono morto. A me interessa avere un rapporto con quella parte del Paese che non e' abbracciata dai toni populisti, ma che non sta con Prodi. Dovrebbero ringraziarmi. Senza una voce che parla a chi non e' tifoso il centrodestra sarebbe minoranza permanente". "Non abbiamo nessuna intenzione di buttare all'aria il tavolo del centrodestra - spiega - Leggo dichiarazioni bellicose dei nostri alleati. Mi lasciano indifferente. Se oltre allo sbaglio di votare no, fanno questo errore ne prenderemo atto". Se alle amministrative l'Udc andra' con la Cdl, alle europee, ammette Casini, ''puo' darsi ci siano delle novita', vedremo. Due anni in politica -conclude- sono un'eternita'''

4 - BACCINI: FI E AN CHIEDANO SCUSA CACCEREMO NOI PRODI.
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"An e Forza Italia adesso ci chiedano scusa, perche' i fatti dimostrano che nella vicenda del voto per la missione in Afghanistan loro hanno avuto torto e l'Udc ha fatto la scelta giusta". Lo dichiara in un'intervista a 'Il Messaggero' il vicepresidente del Senato Mario Baccini aggiungendo: "Al capo dello Stato abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la fibrillazione politica generale, che non permette all'Italia di guardare con serenita' al suo futuro. Qualcuno vuole solo tirare a campare, ma per l'Udc prima si supera la fase del Governo Prodi meglio e'".

Baccini riferendosi all'Unione afferma che "non dovrebbe seguire le suggestioni della Lega che si e' visto dove portano". "Portano a sbagliare e a credere che sia possibile una spallata per far cadere il governo. Nonche' a illusioni populiste, che eccitano inutilmente gli elettori di centrodestra. Il muro contro muro invece serve solo a rafforzare il centrosinistra, mentre la Cdl si isola". "Abbiamo smentito con i fatti l'accusa di far da stampella al governo Prodi - aggiunge - visto che i nostri voti non sono stati determinanti per la sua sopravvivenza. Inoltre - conclude - la vicenda del Senato ha dimostrato che saranno i centristi a mettere in difficolta' il governo nelle aule parlamentari, non certo il populismo della Lega nelle piazze".

5 - FORMIGONI: SILVIO RICUCI SUBITO CON PIER.
(Adnkronos) -
"Al voto andremo tutti assieme. Questo non e' il momento di spargere il sale sulle ferite, ne' di distribuire colpe. Guai a rinvangare gli ultimi giorni". Lo afferma a "La Stampa" il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che, riguardo la situazione nella Cdl dopo il voto sull'Afghanistan, aggiunge: "Bisogna ricucire al piu' presto. Rabbrividisco quando vedo chi esulta o i tifosi della curva Sud. I problemi vanno affrontati e superati". "A Silvio -sottolinea ancora- dico di ricucire. Il suo, come dire, malumore e' piu' che giustificato, ma politicamente si deve ripartire al piu' presto. Alle amministrative vanno a votare 11 milioni di cittadini e gli elettori non ci perdonerebbero se mettessimo a repentaglio la nostra vittoria rafforzando il governo Prodi". E a Casini Formigoni manda a dire "che se dichiara facciamo contare di piu' il Centro e non le ali estreme, rispondo che questo e' un invito a nozze. Ma non puo' pensare di tagliare fuori la Lega, che ormai ha abbandonato le pulsioni secessioniste, e' stata con noi al governo nazionale per cinque anni ed e' impegnata in quelli delle regioni piu' importanti del Nord da sette anni".

6 - CALDEROLI: ALLE AMMINISTRATIVE NO A CANDIDATI CENTRISTI.
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''E' davvero curioso: uno se ne va da una coalizione, votando a Roma assieme al Governo, e poi in periferia passa a riscuotere sindaci e assessori''. Il senatore della Lega, Roberto Calderoli, in un'intevista a 'Il Sole 24 Ore', fa il punto dopo il voto dell'Udc sulla missione in Afghanistan e spiega che ''abbiamo posto pesantemente sul tavolo la questione. Quanto avvenuto martedi e' politicamente molto rilevante. Nessuna decisione e' stata ancora presa e, per quanto mi riguarda ne dobbiamo comunque parlare prima con Bossi''. ''I nostri elettori non capiscono -continua Calderoli-. Ci chiedono quotidianamente di mandare via Prodi e difficilmente comprenderebbero di dover votre per esponenti di un partito che, anziche' opporsi, appoggia il Governo''.

7 - TABACCI: LA DOPPIA OPPOSIZIONE L'HA SANCITA SILVIO.
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"Il voto al Senato sull'Afghanistan e' stato un risultato positivo, non si poteva correre il rischio che il decreto saltasse per le incertezze della maggioranza". Lo afferma a "L'Unita'" il senatore dell'Udc Bruno Tabacci che spiega che il suo partito e' salito al Quirinale "per ribadire il suo impegno nel merito del provvedimento di politica estera". "La maggioranza -prosegue- e' arrivata a 155 voti ma con mille distinguo, come le dichiarazioni di voto delle senatrici Menapace e Palermi, lontane dalla politica estera sia del governo che del ministro D'Alema. Quindi, il Capo dello Stato, che ha sottoposto alla fiducia il governo sulla politica estera, non puo' non riscontrare le posizioni cosi' divaricanti e la prospettiva d'incertezza che si progetta in Afghanistan, con la Nato che ci chiede maggiore impegno. Sono tutte questioni da affrontare". Tabacci quindi respinge l'accusa di Fi, An e Lega di essere come Udc la stampella di Prodi e sottolinea che non lo sono "mai stati" e che "l'unica stampella a Prodi e' Berlusconi". "Durante la crisi di governo -aggiunge ancora- Berlusconi diceva di voler tornare a votare, cosi' Prodi ha ricompattato la maggioranza e la sinistra radicale con lo spauracchio del ritorno di Silvio. Ecco, l'unica garanzia per Prodi e' un Berlusconi in servizio permanente effettivo".



8 - PISANU: PIER NON FACCIA LA VITTIMA FI VA AVANTI SU PARTITO UNICO.
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"Non posso spargere quello che non ho e, in particolare, non ho nulla contro di lui. Ma se Casini vuole fare la vittima faccia pure, puo' darsi che gli convenga". Lo afferma a "La Repubblica" l'ex ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, che aggiunge: "Noi abbiamo chiesto un emendamento che consentisse al governo di disporre immediatamente l'adeguamento del nostro contingente militare all'evoluzione della minaccia talebana. D'Alema ci ha dato ragione a parole, ma si e' ben guardato dal varare l'emendamento, impedendoci di votare a favore".

E, mettendo l'accento su una Cdl forse morta e ma su un centrodestra che esisterebbe ancora, Pisanu prosegue: "Al Senato non c'e' stato nessun tracollo. Semplicemente tutti i partiti della Cdl meno uno, e certo non il piu' importante, hanno votato allo stesso modo e in totale sintonia con gli elettori del centrodestra". Pisanu quindi sottolinea di rimpiangere "l'interruzione di quel processo unitario che ci dovra' portare alla creazione di un grande partito dei moderati, insieme nel Ppe e strettamente alleato alla Lega. Sono convinto che sia arrivato il momento di riprendere quel processo. Anche con l'Udc, dopo aver chiarito tutto quello che c'e' da chiarire. Ma se le divergenze attuali si approfondissero, noi dovremmo ugualmente andare avanti".

9 - MATTEOLI: CON VOTO UDC IL VULNUS C'E' STATO.
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"Sono ancora piu' convinto della nostra astensione su un decreto che non mette in sicurezza i nostri militari in Afghanistan. Perche' di questo si tratta, e mi dispiace per le famiglie di quei ragazzi che leggeranno questa l'intervista, ma le cose stanno proprio cosi'". Lo dichiara in un'intervista a 'Il Messaggero' Altero Matteoli, capogruppo di An al Senato, aggiungendo: "A me non piace negare l'evidenza, non l'ho mai fatto e non comincero' adesso. Non diro' che l'Udc ha votato cosi' questa volta e allora dov'e' il problema. No, un vulnus c'e' stato, io credo e spero recuperabilissimo, ma c'e'".

"Le opposizioni ormai sono due - afferma - su questo non c'e' dubbio. Ripeto, dobbiamo vedere nei fatti, al di la' delle dichiarazioni ufficiali, se sempre di opposizioni si tratta, o se l'Udc non e' piu' tanto tale. Subito dopo il voto del Senato ho letto con preoccupazione una dichiarazione di Prodi dal Sudamerica che parlava di 'svolta'. Ecco, se l'Udc ha votato solo questo provvedimento, la svolta non la vedo. Il Senato vota domani le liberalizzazioni - conclude - l'Udc che fa, sta con noi e vota contro il governo, o torna in suo soccorso? E dopodomani che faranno?".

10 - JANNUZZI: MI HA CHIAMATO BERLUSCONI MA HO VOTATO SI' UGUALMENTE.
(Adnkronos) -
"E certo che mi ha chiamato. Avevo appunto appena finito di dire a Giuliano Ferrara e a qualche milione di italiani che io avrei votato a favore e che insomma non avrei seguito gli ordini di scuderia del mio partito, di Forza Italia, che...tac! inizia a squillarmi il cellulare in tasca". Lo dichiara Lino Jannuzzi senatore di Fi, che, in un'intervista al 'Corriere della Sera', racconta della telefonata di Silvio Berlusconi dopo il suo intervento a ''Otto e mezzo'' in cui aveva rivelato che avrebbe votato a favore del decreto sul rifinanziamento delle missioni all'estero. "Gli ho risposto si', caro Silvio, proprio cosi', hai capito bene. Voto con la maggioranza. E sai perche'? perche' almeno qui apriamo un bel dibattito dentro il tuo, il nostro partito", spiega Jannuzzi, che prosegue: ''Ho anche aggiunto: e sai cosa c'e' Silvio? C'e' che qui sono ormai nove mesi che andiamo alla deriva, come partito e come coalizione e siccome siamo sull'orlo del baratro, be', io mi permetto di porre il problema''.

11 - JANNUZZI: A DE MICHELIS DICO SI' MA IN CHIAVE DI CENTRODESTRA.
(Adnkronos) -
"Ma che dice De Michelis? Stiamo gia' sotto lo stesso tetto. Mica vorremo fare l'ennesimo partitino. Quello che condivido e' l'esigenza di sentirsi di piu', di confrontare le posizioni. Ma stiamo tutti nell'opposizione. Dico di si' a De Michelis ma in chiave di unita' del centrodestra. No, invece, ad un'ipotesi di aderire al Nuovo Psi". Lo ha detto all'ADNKRONOS il senatore di Forza Italia, Lino Jannuzzi in merito all'appello lanciatogli, dalle colonne de 'La Stampa', dal segretario del Nuovo Psi, Gianni De Michelis, dopo che il parlamentare azzurro si e' dissociato dal suo gruppo, votando a favore del decreto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan.

12 - MASTELLA: I DICO? CANTIAMO IL 'DE PROFUNDIS'.
(Adnkronos) -
La nota della Cei? ''Secondo me il de profundis e' stato gia' cantato da tempo e uno dei cantori ero io. La nota non cambia molto lo scenario''. Lo afferma in un'intervista a ''Il Tempo'' il ministro della Giustizia Clemente Mastella, in relazione alla nota dei Vescovi che boccia i 'Dico' e chiede ai politici di promuovere e difendere la famiglia. Quanto al voto sull'Afghanistan, secondo Mastella il sostegno dell'Udc ''non cambia gli equilibri della coalizione''. Il partito di Pierferdinando Casini ''non passera' con noi'', assicura, e sottolinea: ''Casini sbaglia a pensare che da solo possa rappresentare il centro''. ''Quanto all'influenza di Rutelli nella decisione dell'Udc di votare con la maggioranza sull'Afghanistan -aggiunge- non ci credo. Rutelli ha gia' difficolta' nel suo partito, come fa a determinare una situazione di questo genere. Il momento di snodo per la creazione di un grande centro sara' l'appuntamento con le elezioni europee. Si possono presentare liste comuni anche con pezzi di Forza Italia e della Margherita che vogliono restare fuori dal pd''.

13 - 'EUROPA': DOV'E' LO SCANDALO DELLA CEI?...
(Adnkronos) -
"Ma dov'e' lo scandalo della Cei?", si chiede 'Europa' nell'editoriale di prima pagina dedicato alla nota dei vescovi sulle coppie di fatto. "Lo nota della Cei e' esplicita e netta, ma anche totalmente annunciata. Non dice una parola in piu' di quelle che i vescovi hanno gia' pronunciato sulla difesa della famiglia tradizionale e contro i Dico. Casomai dice qualcosa in meno", si legge ancora. "Non entra nello specifico del Ddl Bindi-Pollastrini, anzi non lo cita affatto. Non condanna un testo gia' elaborato ma esprime le forti e note posizioni nell'ambito di una discussione aperta". Per 'Europa', "siamo ampiamente al di qua del segno gia' tracciato e raggiunto". Il quotidiano si occupa anche del 'family day': "Solo chi ha bisogno della polemica non vede quanto sia stata ridimensionata la carica politica e potenzialmente antigovernativa dell'iniziativa".



Dagospia 29 Marzo 2007