A MAGLIE STRETTE - IL FASSINO-BUDINO RIPENSA A MORO E SOFFRE - BATTAGLIA, CLIMATOLOGO CONTROCORRENTE: RISCALDAMENTO GLOBALE? NON ESISTE. CHI L'HA INVENTATO? MARGARET THATCHER - E OBAMA NASCONDE LA NONNA BIANCA.

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

Caro Dago, sono così incazzata per le esternazioni di Berlusconi su Casini che sarebbe come Craxi, così irritata per le interviste di Fassino su Mastrogiacomo che sarebbe come Moro, che l'unico cocktail che mi viene in mente per il fine settimana malmostoso che mi aspetta, è il Barracuda. Eccolo:
champagne freddo
mezzo cucchiaio di zucchero
1/2 rum
1/8 cognac
1/8 succo di limone
1/4 succo di ananas
Mettere gli ingredienti nello shaker con pochi cubetti di ghiaccio ed agitare. Servire nel calice ampio riempiendo il bicchiere a metà, aggiungere champagne ben freddo. A lunedì. Mgm

1 - FASSINO-BUDINO RIPENSA A MORO E SOFFRE.
E' vero che è uno che contempla la scissione del suo partito e la fuga di voti, e l'unica frase che gli viene in mente per magnificare il futuro partito democratico è: Il budino, se è buono, lo si sa mangiandolo. E' vero che in questi casi sarebbe consigliabile la comprensione, ma poi arrivano le agenzie sull'intervista che Piero Fassino ha concesso a Giovanni Minoli, e si legge:
Daniele Mastrogiacomo come Aldo Moro. È un accostamento che attraversa lo spazio e il tempo e induce Fassino a riflettere sulla tragica vicenda dello statista ucciso dalle Brigate rosse nel 1978. "Forse bisognava trattare. La vicenda Moro - dice Fassino - ci ha fatto considerare che non c'é ragione di Stato che impedisca la necessità di salvare una vita umana".

Allora una ripensa a come andò nel 1978, alle balle micidiali propinateci dal partito della fermezza Dc-Pci, alle trappole tese in nome della ragion di Stato a una trattativa nobile e dignitosa, soprattutto quasi fatta, ci ripensa, si ricorda di Gino Strada, e si arrabbia perfino con Piero Fassino, leggerissimo politico pret-a- porter.

2 - FACCIAMO ARRABBIARE GLI ECOLOGISTI DE NOANTRI.
Franco Battaglia, docente di chimica dell'ambiente all'università di Modena,al riscaldamento globale per colpa dell'uomo predace e rapace, non ci crede. Dice infatti: "L'effetto serra antropogenico non esiste. Esiste quello naturale, ma non quello prodotto dall'attività umana. Il riscaldamento del pianeta di cui si parla in termini apocalittici, è in realtà un aumento di mezzo grado di temperatura in 150 anni. Anzi, in passato ci sono state temperature più alte di 2-3 gradi di quelle odierne, in particolare nell'età del bronzo e in età medievale". Secondo Battaglia è assolutamente fuori luogo dare le colpe di questo irrisorio aumento di temperatura alle frenetiche attività industriali dell'ultimo secolo e mezzo.

"Il mezzo grado di temperatura in più di cui stiamo parlando - spiega lo studioso -, riguarda il periodo che va dal 1860 al 1940. Un periodo di tempo, cioè, in cui l'industrializzazione non era ancora un fenomeno rilevante. Quando nel dopoguerra, invece, l'industrializzazione ha cominciato a crescere e le immissioni nell'atmosfera da parte dell'uomo sono anch'esse aumentate in modo esponenziale, la temperatura medio globale non è più aumentata, anzi è diminuita leggermente. Significativo il fatto, inoltre, che la temperatura sia tornata a risalire negli anni Settanta, proprio nel momento di recessione economica, quando le immissioni di anidride carbonica nell'atmosfera erano scese. Insomma, nell'ultimo secolo e mezzo è avvenuto tutto il contrario di quello che ci viene fatto credere quotidianamente dai mezzi d'informazione".



Non finisce qui, Battaglia spiega le cause naturali dell'aumento di temperatura. "Se il mezzo grado in più degli ultimi centocinquant'anni fosse dovuto ai gas serra, si dovrebbe osservare nella troposfera un aumento ancora più accentuato di questo fenomeno. Nessun aumento, invece, è stato riscontrato né dalle sonde aerostatiche né dai satelliti. La ragione è semplice: il principale gas serra è l'acqua e non l'anidride carbonica. Il mare è un enorme serbatoio di anidride carbonica, anzi la metà di quella che immettiamo nell'atmosfera viene assorbita dagli oceani. Inoltre diversi studi hanno oramai dimostrato la stretta correlazione tra l'attività solare che genera campi magnetici e la temperatura superficiale. Quando aumenta l'una, aumenta anche l'altra, e viceversa".

Perché, domanda l'intervistatore de Il Velino, i mezzi di informazione ci bombardano allora con informazioni allarmistiche? "Bisogna risalire alla fine degli anni Settanta - risponde Battaglia - quando nella Gran Bretagna della recessione economica, provocata dall'alto prezzo del petrolio e dalle sommosse dei sindacati dei minatori, Margareth Thatcher lanciò un programma di forte industrializzazione elettronucleare per far fronte ai bisogni energetici del paese.

Per giustificare questo piano, mise a disposizione della comunità scientifica, in particolare alla climatologia, una quantità spropositata di denaro affinché dimostrasse che l'anidride carbonica poteva essere responsabile dell'aumento della temperatura del pianeta. L'ingente somma divenne ben presto nucleo di condensazione di vari interessi. Basti pensare che se negli Stati Uniti il budget sulla climatologia trent'anni fa era di duecento milioni di dollari annui, oggi è salito a 4 miliardi di dollari annui. Tutto il problema, insomma, nacque quando la politica mise una sorta di firma su un problema scientifico, quello climatico, di cui ancora oggi si sa troppo poco per poter dire qualcosa di sensato. Chiaramente questi interessi seguiteranno a vivere fino a che seguiterà a essere agitato il terrore del cambiamento climatico".

3 - CANDIDATO NERO NASCONDE NONNA BIANCA.
Il fatto è che lui vuole essere un candidato tutto nero, non bianco e nero, altrimenti non è abbastanza cool. Così il solito Barack Obama, senatore dell'Illinois, in corsa per le primarie democratiche, ma qui in Italia praticamente già eletto, mostra solo la matrigna del padre che vive in Kenia, e che fino a vent'anni fa, già bello adulto, non aveva neanche conosciuto.

L'altra, che invece lo ha cresciuto, e che è bianca, come bianca americana, abitante alle Hawaii, era la mamma di Obama? Non è 'available', non si può vedere, spiegano risoluti dal suo staff. E' ammalata, è in un ospedale, soffre di qualche oscuro morbo che la rende immemore del nipotino? No, è semplicemente molto offesa con il nipote.
Quelli del Chicago Tribune si sono incuriositi e hanno scoperto che si tratta di una scelta politica, così seria che anche la sorella di Obama, molto più chiara di pelle di lui, lavora per lui ma non desidera essere fotografata. Così hanno deciso che il senatore Barack è un razzista.



Dagospia 30 Marzo 2007