PARLA AT&T: VANTAGGI PER TUTTI - PRODI: NON VALUTO LE OFFERTE - BERSANI: MA CHE VOGLIONO 'STI AMERICANI? - GENTILONI NON ESCLUDE IPOTESI MEDIASET - MICHELI: ASTINENZA DA CAPEZZONE - "WSJ": FORSE È LA VOLTA BUONA PER AZIONISTI DIFFUSI.

1 - PERFINO.
Jena per "La Stampa" -
Telecom in mani straniere sarebbe un disastro, hai visto mai un domani riuscissimo perfino a telefonare.

2 - IL PORTAVOCE DI AT&T: LA NOSTRA PROPOSTA FARA' BENE A TUTTI.
(Adnkronos) -
"Sappiamo che in Italia ci sono pareri diversi e anche il governo ha espresso il suo, ma noi non commentiamo. Quello che posso dire e' che la proposta di AT&T e America Movil per Olimpia sara' di beneficio alle due societa', un vantaggio per gli azionisti e anche per entrambi i Paesi". Lo afferma al "Quotidiano Nazionale" il portavoce di AT&T, Michael Coe. "AT&T -spiega- vuol comprare solo un terzo di Olimpia, ma non per controllarla. A noi interessa una relazione forte con Telecom per estendere i servizi di telefonia a livello internazionale. America Movil e' una societa' anche lei interessata ad acquisire un altro terzo, ma siamo due societa' distinte". "Certo, -aggiunge- i nostri manager si sono parlati in vista di possibili intese strategiche, Movil comunque si presenta con una sua offerta autonoma per il 33 per cento del pacchetto Olimpia". "Posso dire -prosegue ancora- che AT&T ha in portafoglio l'8 per cento di Movil e questo puo' lasciar intendere che le nostre relazioni sono buone".

3 - PRODI: OFFERTE NON ARRIVATE A ME. COME POSSO VALUTARLE?
(Asca) -
''Non sono mica arrivate a me. Come faccio a valutarle?''. Risponde cosi' il premier Romano Prodi, lasciando Montecitorio, dove ha partecipato al vertice dell'Ulivo sulla legge elettorale, ai cronisti che gli chiedono un commento sulle offerte straniere su Telecom e della gara per Alitalia.

4 - BERSANI: COSA VOGLIONO QUESTI AMERICANI?
(Adnkronos) -
"Mah, stiamo a vedere". Interviene cosi' il ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani sulla vicenda Telecom e, in un coloquio con "La Stampa", si chiede: "Ma questi americani che progetti hanno, a cosa mirano?". Il ministro quindi sottolinea che per il momento il governo "non" pensa di intervenire "anche perche' -spiega- al momento le cose sono appena abbozzate. La situazione e' molto preoccupante. Gli interrogativi su questa operazione sono tanti". "Bisogna innazitutto-prosegue Bersani- tenere presente un punto di vista, ovvero le prospettive industriali di queste aziende. La domanda seria per me e': quali prospettive industriali puo' lasciare intendere un'ipotesi come quella che si e' delineata in queste ore su Telecom?".

Quindi il responsabile dello Sviluppo economico interviene anche su Alitalia: "E' un dossier su cui il governo mettera' la massima attenzione per far si' che le varie cordate presentino un piano industriale credibile". "Agli assetti industriali futuri di queste nostre aziende -continua- dobbiamo tenere tutti, quindi prima ancora del discorso nazionale o internazionale, sui vari soggetti e sull'azionariato viene il discorso sulle prospettive industriali di queste aziende: sono di crescita, di razionalizzazione, di riscossa industriale, o no? O invece ci troviamo difronte al percorso inverso? Questo e' il punto fondamentale".

5 - GENTILONI NON ESCLUDE IPOTESI MEDIASET (IL FOGLIO).
(Apcom)
- Il ministro per le Comunicazioni, Paolo Gentiloni, confida in una soluzione di mercato italiana per Telecom e fa un'apertura moderata anche a Mediaset. In un'intervista al 'Foglio', il ministro si dice favorevole ad una diversificazione per Mediaset perchè il suo sviluppo non può dipendere solo dal monopolio domestico sul mercato pubblicitario.
"La legge attualmente in vigore, che io non ho votato, - spiega Gentiloni - oggi vieta l'incrocio tra Mediaset e Telecom. Per quanto riguarda il gruppo televisivo io sono favorevole a qualunque forma di diversificazione, perchè lo sviluppo di Mediaset non deve dipendere soltanto dal monopolio domestico sull'advertising anche perchè la legislazione troppo protettiva non fa bene alle imprese, non le rende competitive".

6 - MARTINO: ESECUTIVO STIA FUORI DA ECONOMIA ITALIANA.
(Adnkronos) -
"L'italianita' e' una sciocchezza. Non e' che se Telecom diventa straniera la rete se la portano via" e il governo dovrebbe fare "quello che non fa. Stare del tutto fuori dall'economia". E' il commento alle preoccupazioni espresse sull'offerta di At&T e America Movil di Antonio Martino che al 'Corriere della Sera' afferma:"l'unico interesse nazionale e' che Telecom sia gestita bene. Se qualcuno vuole comprarla -continua il parlamentare di Fi- e' perche' vuole gestirla al meglio, fare utili, sui quali poi si pagano le tasse. L'azienda deve essere efficiente e offrire dei buoni prodotti". Secondo l'ex ministro, inoltre, "chi compra deve essere libero di fare le sue scelte" e l'azienda "sarebbe bene che non campasse piu' di rendita. Ma non e' un problema di Telecom -aggiunge Martino- Mi fa ridere la sinistra: prima crea una rendita di posizione, poi critica chi se ne avvantaggia. Se la rendita e' abusiva perche' creata dai politici con restrizioni all'accesso nel settore -afferma- allora la smantellino".

7 - LANDOLFI: INVESTITORI DI CASA ORA APRITE IL PORTAFOGLIO.
(Adnkronos) -
"Il problema Telecom e' che tutto e' cominciato da una privatizzazione scellerata fatta dal governo Prodi nel '97. E adesso non ci possiamo lamentare se a causa di quell'intento di fare cassa ci troviamo con il colosso nazionale delle Tlc che potrebbe finire in mano agli americani". Lo afferma al "Quotidiano Nazionale" l'ex ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che sottolinea: "Servono veri partner non scalatori". "Dico solo una cosa: che se ci sono imprenditori italiani che vogliono cacciare i soldi -aggiunge l'esponente di An- beh lo facciano adesso. C'e' la necessita' di veri partner industriali, non certo di scalatori finanziari...".



8 - BONINO: NON IMPORTA IL PASSAPORTO DELL'AZIONISTA MAGGIORANZA.
(Adnkronos) -
"Condivido le parole di Sircana" che definisce sacre le scelte del cda di Telecom , dice il ministro per il Commercio estero Emma Bonino al 'Messaggero'. "E' evidente che deve essere il mercato a regolare queste vicende -aggiunge- nel rispetto della trasparenza, senza nulla cedere a vecchie tentazioni stataliste". Secondo Bonino, "la cosa piu' sconcertante, il paradosso di questa vicenda, e' che siamo un Paese fortemente industrializzato, con una delle piu' alte densita' procapite di telefonini, e con la prospettiva di non avere un solo gestore 'italiano'. Il problema allora -continua il ministro- non e' di Telecom ma del nostro sistema paese nel suo complesso". "Abbiamo una realta' prevalentemente di piccole e medie imprese, bravissime, che pero' non riescono a fare il salto dimensionale -prosegue- Ci vorrebbero regole chiare e trasparenti su quello che si chiede ai gestori, in particolare della rete fissa, erede di quella "di stato". Poi non importa -afferma Bonino- il passaporto dell'azionista di maggioranza".

9 - WSJ-FT: PER AZIONISTI DIFFUSI FORSE E' "LA VOLTA BUONA".
(Apcom) -
Potrebbe essere "la volta buona" per gli azionisti diffusi di Telecom Italia, che nei precedenti passaggi di mano sul controllo del gruppo non hanno beneficiato di premi.
E' la questione su cui intervengono oggi sia il Financial Times che il Wall Street Journal, che dedicano, entrambi, articoli di commento sulle trattative della statunitense AT&T e della America Moviles di Carlos Slim per rilevare il 66% in Olimpia.

Quell'86% di azionisti che non fanno parte degli investitori di riferimento di Telecom "stanno per scoprire se la terza volta è davvero quella buona - scrive il Wsj nella rubrica breaking views -: non hanno ottenuto premi quando Marco Tronchetti Provera ha rilevato il controllo del gruppo, nè quando ha fuso Telecom con Olivetti. Ora che sta trattando con AT&T e Carlos Slim potrebbero chiedersi se non riceveranno nulla di nuovo. Di sicuro non hanno perso la speranza: ieri le azioni Telecom sono balzate del 9%".

L'Ft concorda che "questa volta potrebbe andare in maniera diversa" per gli azionisti diffusi, e rileva che "AT&T e Slim sono player meno controversi dei discussi offerenti russi o mediorientali". "Ma ci sarà comunque una tempesta politica. Le banche italiane finiranno sotto pressione per cercare 'una soluzione italiana'. La vera questione - osserva il quotidiano - è se Olimpia abbia ancora il controllo su Telecom. Il presidente Guido Rossi ha dimostrato la sua indipendenza sollevando obiezioni alle trattative con Telefonica. E sarà scettico sulla partnership globale, visto che ha contribuito alle trattative della prima, disastrosa, alleanza Telecom-AT&T nel 1997".

10 - MICHELI: SENZA CAPEZZONE ORMAI RISCHIO CRISI ASTINENZA.
(Adnkronos) -
''Leggo sempre, e con molta attenzione, le dichiarazioni del deputato Capezzone. Lo inviterei ad aumentare il ritmo delle sue esternazioni perche' ormai non potrei piu' rinunciarvi. In assenza di notizie e commenti da parte sua rischio una vera crisi di astinenza''. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli.

11 - CAPEZZONE, NO ALLA RICERCA DI UN 'CAVALIERE BIANCO'.
(Adnkronos) -
No alla ricerca di un 'cavaliere bianco' per Telecom Italia dopo l'avvio delle trattative con At&t e America Movil. E' la posizione di Daniele Capezzone, presidente della Commissione Attivita' produttive della Camera che rileva come ''alla fine, il Governo ha dovuto smentire, con il comunicato di Sircana, la linea gravemente interventista (cioe' di interferenza indebita) che svariati Ministri avevano portato avanti per un'intera giornata. Ma i pericoli -afferma in una nota- non sono finiti''. ''Adesso occorre evitare che la politica, i partiti, esponenti di Governo si mettano all'opera all'affannosa ricerca del 'cavaliere bianco', del loro 'campione' o 'campioncino' da mettere in campo nella partita Telecom. Mi pare che in tanti, in troppi, abbiano nostalgia del famigerato 'piano Rovati', e siano gia' alacremente al lavoro (magari ad una i'soluzione' che veda banche, Cassa depositi e prestiti ed 'altri'). Ma non e' questo il compito di un Governo e della politica in un paese occidentale. E sta qui un'altra anomalia italiana, che fa del nostro paese un caso''. ''Voglio infine sottolineare che mi pare gravissima la linea scelta da Fausto Bertinotti, nel metodo (perche' non spetta al Presidente della Camera entrare a gamba tesa in queste questioni) e nel merito (perche' rappresenta una pesante ipoteca dirigista e statalista). Ma una prova molto deludente viene anche del vertice Ds: sono francamente sconcertanti le dichiarazioni di Fassino di ieri (e la sinistra liberale e' ancora tanto, troppo lontana...)'', conclude Capezzone.



Dagospia 03 Aprile 2007