BERLUSCA: SCORPORO? CON VERI IMPRENDITORI LA RETE FUNZIONA; SE C'È BISOGNO DI NOI, BENE, ALTRIMENTI CICCIA - GOLDMAN SACHS: CON LA GASPARRI MEDIASET NON PUÒ - FASSINO, LIMITI PER MEDIASET - RUTELLI: LA VICENDA NON È L'APOTEOSI DEL MERCATO.
1 - BERLUSCONI: SCORPORO?CON VERI IMPRENDITORI RETE FUNZIONA.
(Apcom) - "Penso che, anche per le altre reti, se ci sono imprenditori veri in campo, le sanno far funzionare in modo ottimale". Così Silvio Berlusconi, risponde sull'ipotesi dello scorporo della rete Telecom. L'ex premier ha comunque aggiunto che questi discorsi "non si possono fare mentre si gioca".
2 - BERLUSCONI: SE C'E' BISOGNO DI NOI BENE ALTRIMENTI NULLA.
(Asca) - ''Noi siamo li', se c'e' bisogno di noi bene, altrimenti niente. Non abbiamo voglia di intralciare nessuno''. Lo afferma Silvio Berlusconi parlando di Telecom con i giornalisti al termine della relazione con la quale Francesco Rutelli ha aperto i lavori del congresso della Margherita, in svolgimento a Roma. E se non gli consentiranno di fare l'investimento'? ''Fininvest e' senza alcun interesse - risponde Berlusconi -, se ci sara' l'invasione della politica e del governo si tirera' assolutamente indietro, senza problema alcuno''. ''Il mercato e' mercato'', continua Berlusconi e se ''tra i protagonisti del mercato vanno avanti degli italiani invece che degli stranieri, io, come italiano, preferisco. Senza pero' intrusioni e interferenze della politica e del governo nell'ambito della libera iniziativa e del libero mercato''.
3 - FASSINO: BERLUSCONI PUO' FARE OFFERTA, MA CI SONO LIMITI.
(Apcom) - "Silvio Berlusconi ha il diritto di fare un'offerta su Telecom ma ci sono dei tetti tra l'essere operatore nel settore dei media e nella telefonia. Ho l'impressione che Mediaset avrebbe dei problemi in questo senso".
Il segretario dei Ds Piero Fassino, ospite dello speciale di Porta a Porta dal Mandela Forum di Firenze dove è incorso il congresso della Quercia, commenta così l'ipotesi, avallata dallo stesso Silvio Berlusconi, che Mediaset entri in Telecom. In ogni caso, tiene a precisare Fassino, "decide il mercato, non Piero Fassino".
Il segretario Ds ha poi ribadito che "il problema fondamentale per gli interessi del Paese è la neutralità della rete". Dunque "bisogna separare la rete, che poi si può discutere debba essere pubblica o privata ma comunque italiana, dagli operatori dei servizi".
4 - GOLDMAN SACHS: LEGGE GASPARRI IMPEDISCE INGRESSO MEDIASET.
(Adnkronos) - Per un coinvolgimento di Mediaset in un'eventuale offerta per Telecom Italia occorrerebbero due modifiche alla legge Gasparri. E' l'osservazione degli analisti di Goldman Sachs, che hanno contattato la societa' televisiva dopo le dichiarazioni di ieri del presidente Fedele Confalonieri e che oggi confermano il giudizio 'neutral' sul titolo della societa' televisiva. In primo luogo, afferma la banca d'affari, "la legge proibisce a qualsiasi emittente di controllare piu' del 20% dei canali televisivi in Italia. Mediaset siede sulla cuspide della soglia e i canali di Telecom Italia, Mtv e La7, la porterebbero oltre il limite. In secondo luogo, la legge Gasparri proibisce anche a qualsiasi emittente di controllare piu' del 20% dei ricavi del settore media". Attualmente, continuano gli analisti di Goldman Sachs, "Mediaset conta per il 13%. In ogni caso, il limite del 20% si riduce al 10% se l'emittente ha un qualsivoglia legame con l'operatore dominante delle telecomunicazioni. Pertanto, se Mediaset dovesse acquisire una quota di controllo in Telecom, si troverebbe probabilmente in una situazione contraria alla legge. La compagnia ha dichiarato che sta considerando di prendere una 'quota molto piccola', che non sarebbe considerata come una quota di controllo".
5 - RUTELLI: VICENDA NON E' PROPRIO L'APOTEOSI DEL MERCATO.
(Asca) - La vicenda Telecom ''non mi pare proprio l'apoteosi del mercato. Certo non lo e' per le migliaia di azionisti che non si collocano al vertice ma alla base della piramide azionaria di Telecom''. Lo afferma Francesco Rutelli nel suo intervento al congresso della Margherita.
6 - PECORARO SCANIO: NON VORREI BERLUSCONI SUI TELEFONINI.
(Asca) - ''L'esigenza prioritaria e' la tutela dei consumatori e dei lavoratori e mi sembra evidente che dovremo risolvere prima il problema del conflitto d'interessi. Non vorrei che nel futuro si trasmettesse Berlusconi anche sui telefonini''. Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, commentando con i giornalisti gli ultimi sviluppi della vicenda Telecom a margine dell'esposizione ''Solarexpo'' a Verona. ''Diamoci una regolata perche' mi sembra che siamo stati eletti per fare in modo che si ripristini una normalita' democratica in questo Paese. Prendiamo atto dell'atto di generosita' di Berlusconi, pero' ci sono altri imprenditori che non hanno conflitti d'interessi e che possono lavorare e investire. Ma soprattutto si rispettino gli azionisti - ha concluso Pecoraro Scanio - perche' finora troppi imprenditori sostanzialmente investono il denaro dei cittadini''.
7 - PRC: MEDIASET NO, PRIMA RISOLVERE CONFLITTO INTERESSI.
(Dire) - "La nostra contrarieta' all'ingresso di Mediaset in Telecom e' legato al fatto che in questo Paese non esiste un'adeguata legge sul conflitto di interessi". Lo dice il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, al suo arrivo a Cinecitta', dove partecipera' come ospite al III Congresso nazionale della Margherita. "Prima la legge sul conflitto- aggiunge- poi una volta superato questo problema, nulla questio".
8 - GUZZETTI (CARIPLO): SE CI SONO PROPOSTE LE VALUTEREMO.
(Asca) - Fondazione Cariplo e' pronta a valutare eventuali proposte che la coinvolgano nella partita Telecom. Lo ha ribadito lo stesso presidente dell'ente, Giuseppe Guzzetti, a margine della presentazione del progetto Etre. ''Se ci sono proposte che ci vengono presentate - ha spiegato Guzzetti ai giornalisti - noi le valuteremo sulla base di criteri di rendimento atteso e previsto e di quello della salvaguardia del patrimonio''. Su questo fronte, ha aggiunto il presidente della fondazione Cariplo ''abbiamo dei vincoli perche' per legge non possiamo avere perdite sul patrimonio. Altrimenti - ha concluso Guzzetti - lo devono ricostituire e sospendere le erogazioni''
9 - BIANCHI: IL CASO SCOPPIA PER COLPA DELL'AZIONISTA.
(Adnkronos) - "La procedura adottata da Alitalia e' assolutamente lineare. E poi e' un paragone che non si puo' fare. Telecom e' un caso che scoppia non per l'azione di messa in campo dal governo italiano, ma per i comportamenti di un proprietario". Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, in un'intervista a 'Il Messaggero', commentando il caso Telecom dopo il si' a Bruxelles rispetto a presunte spinte protezionistiche nel sistema Italia. Secondo Bianchi quello della Ue "e' un richiamo che ha tanto l'aria di essere un allarme 'al fuoco al fuoco' quando il fuoco si e' gia' acceso. Aggiungo che ci sono delle regole che non sono nella testa di questo o quel commissario, ma sono scritte e dalle quali non si puo' derogare". "Noi - ha continuato Bianchi - a quelle regole ci stiamo attenendo. D'altra parte ritengo legittimo che il governo decida come regolare i propri comportamenti rispetto a questioni di carattere assolutamente strategico come il possesso dell'infrastruttura telematica o della compagnia di bandiera. Inviterei piuttosto a non dimenticare come, per esempio, Germania e Francia hanno difeso i loro interessi senza che nessuno abbia loro rammentato di non violare le regole". "Il ribadire che ci sono degli interessi nazionali nel rispetto di una comunita' che ci vede partecipi - ha commentato - non puo' essere considerato un delitto di lesa maesta'. Cioe' le linee strategiche di un Paese e' giusto che le tracci e le governi il Paese".
10 - DINI: LA RETE FISSA NON SI SCORPORA.
(Adnkronos) - "Di solito le banche intervengono quando un'impresa e' decotta. NOn credo che la TElecom sia decotta. Quindi non sono certo che le cordate si banche siano la risposta giusta per Telecom. Credo che la rete fissa debba restare alla Telecom. Un eventuale scorporo dev'essere dettato da situazioni straordinarie ed essere autorizzato dall'Ue". Lo ha affermato Lamberto Dini, presidente della Commissione Esteri del Senato, in un'intervista al quotidiano 'Il Giornale' inmerito alla vicenda Telecom. "Non vedo situazioni dstraordinarie all'orizzonte -ha continuato Dini- E nemmeno pronunciamenti europei; che, anzi, invocano il rispetto delle regole di mercato. Quel che vedo invece e' la necessita' di stabilire regole di accesso alla rete trasparenti, competitive, aperte. Compiti che spettano all'Autorita' delle Comunicazioni. Non certo al governo". "Provo una grande simpathy per Tronchetti Provera -ha aggiunto l'esponente Dl- Si e' trovato a gestire, dalla vicenda delle intercettazioni in poi, un clima ostile intorno alla Telecom. E ha deciso di uscire dal settore per concentrarsi sulla Pirelli: una vera multinazionale italiana, con aziende in tutto il mondo, compresa la Cina. E' stato proprio questa ambiente ostile a convincerlo a mollare le telecomunicazioni. Da qui, la mia simpatia per lui".
11 - RIPAMONTI (VERDI): SILENZIO ULIVO E' SOLO UN CASO?
(Dire) - "Mi auguro che il silenzio di alcuni esponenti dell'Ulivo sulla scialuppa di salvataggio per Telecom, offerta da Berlusconi, sia solo un caso". A sottolinearlo e' il senatore Natale Ripamonti, vicepresidente del gruppo Verdi-Pdci. "Sarebbe gravissimo se ci trovassimo di fronte al solito inciucio. Sul conflitto d'interessi- dice Ripamonti- non dobbiamo tornare indietro, anzi attendiamo nuove norme, come abbiamo promesso agli elettori, che escludano, una volte per tutte, le posizioni dominanti dei soliti noti". Conclude l'esponente dei Verdi: "Il nostro sistema democratico ha gia' pagato abbastanza: chi ricopre rilevanti incarichi politici non puo' controllare settori nevralgici del Paese, quali quello delle telecomunicazione e dei media".
12 - PALERMI: ULIVO, SCANDALOSE COMPIACENZE SU BERLUSCONI.
(Dire) - "L'Ulivo dica in modo chiaro la sua posizione sulla disponibilita' di Berlusconi a proporsi come salvatore dell'italianita' delle telecomunicazioni. Alcune compiacenze e civetterie da parte di esponenti dell'Ulivo sono scandalose". Lo afferma la senatrice Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a palazzo Madama, che insiste: "Berlusconi e', nel panorama europeo, la persona che ha il piu' gigantesco conflitto d'interessi, ed e' responsabilita' del centrosinistra non aver ancora affrontato e risolto tale questione". Insiste la capogruppo a Palazzo Madama: "C'e' un ritardo preoccupante e gravissimo nel non aver ancora fatto una legge sul conflitto d'interessi contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale. È vergognoso che Berlusconi possa mettere le mani anche sul settore delle telecomunicazioni". Conclude Palermi: "Per salvare la Telecom occorre la creazione di una societa' pubblica di garanzia, lo Stato non puo' esclusivamente stare a guardare".
Dagospia 20 Aprile 2007
(Apcom) - "Penso che, anche per le altre reti, se ci sono imprenditori veri in campo, le sanno far funzionare in modo ottimale". Così Silvio Berlusconi, risponde sull'ipotesi dello scorporo della rete Telecom. L'ex premier ha comunque aggiunto che questi discorsi "non si possono fare mentre si gioca".
2 - BERLUSCONI: SE C'E' BISOGNO DI NOI BENE ALTRIMENTI NULLA.
(Asca) - ''Noi siamo li', se c'e' bisogno di noi bene, altrimenti niente. Non abbiamo voglia di intralciare nessuno''. Lo afferma Silvio Berlusconi parlando di Telecom con i giornalisti al termine della relazione con la quale Francesco Rutelli ha aperto i lavori del congresso della Margherita, in svolgimento a Roma. E se non gli consentiranno di fare l'investimento'? ''Fininvest e' senza alcun interesse - risponde Berlusconi -, se ci sara' l'invasione della politica e del governo si tirera' assolutamente indietro, senza problema alcuno''. ''Il mercato e' mercato'', continua Berlusconi e se ''tra i protagonisti del mercato vanno avanti degli italiani invece che degli stranieri, io, come italiano, preferisco. Senza pero' intrusioni e interferenze della politica e del governo nell'ambito della libera iniziativa e del libero mercato''.
3 - FASSINO: BERLUSCONI PUO' FARE OFFERTA, MA CI SONO LIMITI.
(Apcom) - "Silvio Berlusconi ha il diritto di fare un'offerta su Telecom ma ci sono dei tetti tra l'essere operatore nel settore dei media e nella telefonia. Ho l'impressione che Mediaset avrebbe dei problemi in questo senso".
Il segretario dei Ds Piero Fassino, ospite dello speciale di Porta a Porta dal Mandela Forum di Firenze dove è incorso il congresso della Quercia, commenta così l'ipotesi, avallata dallo stesso Silvio Berlusconi, che Mediaset entri in Telecom. In ogni caso, tiene a precisare Fassino, "decide il mercato, non Piero Fassino".
Il segretario Ds ha poi ribadito che "il problema fondamentale per gli interessi del Paese è la neutralità della rete". Dunque "bisogna separare la rete, che poi si può discutere debba essere pubblica o privata ma comunque italiana, dagli operatori dei servizi".
4 - GOLDMAN SACHS: LEGGE GASPARRI IMPEDISCE INGRESSO MEDIASET.
(Adnkronos) - Per un coinvolgimento di Mediaset in un'eventuale offerta per Telecom Italia occorrerebbero due modifiche alla legge Gasparri. E' l'osservazione degli analisti di Goldman Sachs, che hanno contattato la societa' televisiva dopo le dichiarazioni di ieri del presidente Fedele Confalonieri e che oggi confermano il giudizio 'neutral' sul titolo della societa' televisiva. In primo luogo, afferma la banca d'affari, "la legge proibisce a qualsiasi emittente di controllare piu' del 20% dei canali televisivi in Italia. Mediaset siede sulla cuspide della soglia e i canali di Telecom Italia, Mtv e La7, la porterebbero oltre il limite. In secondo luogo, la legge Gasparri proibisce anche a qualsiasi emittente di controllare piu' del 20% dei ricavi del settore media". Attualmente, continuano gli analisti di Goldman Sachs, "Mediaset conta per il 13%. In ogni caso, il limite del 20% si riduce al 10% se l'emittente ha un qualsivoglia legame con l'operatore dominante delle telecomunicazioni. Pertanto, se Mediaset dovesse acquisire una quota di controllo in Telecom, si troverebbe probabilmente in una situazione contraria alla legge. La compagnia ha dichiarato che sta considerando di prendere una 'quota molto piccola', che non sarebbe considerata come una quota di controllo".
5 - RUTELLI: VICENDA NON E' PROPRIO L'APOTEOSI DEL MERCATO.
(Asca) - La vicenda Telecom ''non mi pare proprio l'apoteosi del mercato. Certo non lo e' per le migliaia di azionisti che non si collocano al vertice ma alla base della piramide azionaria di Telecom''. Lo afferma Francesco Rutelli nel suo intervento al congresso della Margherita.
6 - PECORARO SCANIO: NON VORREI BERLUSCONI SUI TELEFONINI.
(Asca) - ''L'esigenza prioritaria e' la tutela dei consumatori e dei lavoratori e mi sembra evidente che dovremo risolvere prima il problema del conflitto d'interessi. Non vorrei che nel futuro si trasmettesse Berlusconi anche sui telefonini''. Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, commentando con i giornalisti gli ultimi sviluppi della vicenda Telecom a margine dell'esposizione ''Solarexpo'' a Verona. ''Diamoci una regolata perche' mi sembra che siamo stati eletti per fare in modo che si ripristini una normalita' democratica in questo Paese. Prendiamo atto dell'atto di generosita' di Berlusconi, pero' ci sono altri imprenditori che non hanno conflitti d'interessi e che possono lavorare e investire. Ma soprattutto si rispettino gli azionisti - ha concluso Pecoraro Scanio - perche' finora troppi imprenditori sostanzialmente investono il denaro dei cittadini''.
7 - PRC: MEDIASET NO, PRIMA RISOLVERE CONFLITTO INTERESSI.
(Dire) - "La nostra contrarieta' all'ingresso di Mediaset in Telecom e' legato al fatto che in questo Paese non esiste un'adeguata legge sul conflitto di interessi". Lo dice il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, al suo arrivo a Cinecitta', dove partecipera' come ospite al III Congresso nazionale della Margherita. "Prima la legge sul conflitto- aggiunge- poi una volta superato questo problema, nulla questio".
8 - GUZZETTI (CARIPLO): SE CI SONO PROPOSTE LE VALUTEREMO.
(Asca) - Fondazione Cariplo e' pronta a valutare eventuali proposte che la coinvolgano nella partita Telecom. Lo ha ribadito lo stesso presidente dell'ente, Giuseppe Guzzetti, a margine della presentazione del progetto Etre. ''Se ci sono proposte che ci vengono presentate - ha spiegato Guzzetti ai giornalisti - noi le valuteremo sulla base di criteri di rendimento atteso e previsto e di quello della salvaguardia del patrimonio''. Su questo fronte, ha aggiunto il presidente della fondazione Cariplo ''abbiamo dei vincoli perche' per legge non possiamo avere perdite sul patrimonio. Altrimenti - ha concluso Guzzetti - lo devono ricostituire e sospendere le erogazioni''
9 - BIANCHI: IL CASO SCOPPIA PER COLPA DELL'AZIONISTA.
(Adnkronos) - "La procedura adottata da Alitalia e' assolutamente lineare. E poi e' un paragone che non si puo' fare. Telecom e' un caso che scoppia non per l'azione di messa in campo dal governo italiano, ma per i comportamenti di un proprietario". Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, in un'intervista a 'Il Messaggero', commentando il caso Telecom dopo il si' a Bruxelles rispetto a presunte spinte protezionistiche nel sistema Italia. Secondo Bianchi quello della Ue "e' un richiamo che ha tanto l'aria di essere un allarme 'al fuoco al fuoco' quando il fuoco si e' gia' acceso. Aggiungo che ci sono delle regole che non sono nella testa di questo o quel commissario, ma sono scritte e dalle quali non si puo' derogare". "Noi - ha continuato Bianchi - a quelle regole ci stiamo attenendo. D'altra parte ritengo legittimo che il governo decida come regolare i propri comportamenti rispetto a questioni di carattere assolutamente strategico come il possesso dell'infrastruttura telematica o della compagnia di bandiera. Inviterei piuttosto a non dimenticare come, per esempio, Germania e Francia hanno difeso i loro interessi senza che nessuno abbia loro rammentato di non violare le regole". "Il ribadire che ci sono degli interessi nazionali nel rispetto di una comunita' che ci vede partecipi - ha commentato - non puo' essere considerato un delitto di lesa maesta'. Cioe' le linee strategiche di un Paese e' giusto che le tracci e le governi il Paese".
10 - DINI: LA RETE FISSA NON SI SCORPORA.
(Adnkronos) - "Di solito le banche intervengono quando un'impresa e' decotta. NOn credo che la TElecom sia decotta. Quindi non sono certo che le cordate si banche siano la risposta giusta per Telecom. Credo che la rete fissa debba restare alla Telecom. Un eventuale scorporo dev'essere dettato da situazioni straordinarie ed essere autorizzato dall'Ue". Lo ha affermato Lamberto Dini, presidente della Commissione Esteri del Senato, in un'intervista al quotidiano 'Il Giornale' inmerito alla vicenda Telecom. "Non vedo situazioni dstraordinarie all'orizzonte -ha continuato Dini- E nemmeno pronunciamenti europei; che, anzi, invocano il rispetto delle regole di mercato. Quel che vedo invece e' la necessita' di stabilire regole di accesso alla rete trasparenti, competitive, aperte. Compiti che spettano all'Autorita' delle Comunicazioni. Non certo al governo". "Provo una grande simpathy per Tronchetti Provera -ha aggiunto l'esponente Dl- Si e' trovato a gestire, dalla vicenda delle intercettazioni in poi, un clima ostile intorno alla Telecom. E ha deciso di uscire dal settore per concentrarsi sulla Pirelli: una vera multinazionale italiana, con aziende in tutto il mondo, compresa la Cina. E' stato proprio questa ambiente ostile a convincerlo a mollare le telecomunicazioni. Da qui, la mia simpatia per lui".
11 - RIPAMONTI (VERDI): SILENZIO ULIVO E' SOLO UN CASO?
(Dire) - "Mi auguro che il silenzio di alcuni esponenti dell'Ulivo sulla scialuppa di salvataggio per Telecom, offerta da Berlusconi, sia solo un caso". A sottolinearlo e' il senatore Natale Ripamonti, vicepresidente del gruppo Verdi-Pdci. "Sarebbe gravissimo se ci trovassimo di fronte al solito inciucio. Sul conflitto d'interessi- dice Ripamonti- non dobbiamo tornare indietro, anzi attendiamo nuove norme, come abbiamo promesso agli elettori, che escludano, una volte per tutte, le posizioni dominanti dei soliti noti". Conclude l'esponente dei Verdi: "Il nostro sistema democratico ha gia' pagato abbastanza: chi ricopre rilevanti incarichi politici non puo' controllare settori nevralgici del Paese, quali quello delle telecomunicazione e dei media".
12 - PALERMI: ULIVO, SCANDALOSE COMPIACENZE SU BERLUSCONI.
(Dire) - "L'Ulivo dica in modo chiaro la sua posizione sulla disponibilita' di Berlusconi a proporsi come salvatore dell'italianita' delle telecomunicazioni. Alcune compiacenze e civetterie da parte di esponenti dell'Ulivo sono scandalose". Lo afferma la senatrice Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a palazzo Madama, che insiste: "Berlusconi e', nel panorama europeo, la persona che ha il piu' gigantesco conflitto d'interessi, ed e' responsabilita' del centrosinistra non aver ancora affrontato e risolto tale questione". Insiste la capogruppo a Palazzo Madama: "C'e' un ritardo preoccupante e gravissimo nel non aver ancora fatto una legge sul conflitto d'interessi contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale. È vergognoso che Berlusconi possa mettere le mani anche sul settore delle telecomunicazioni". Conclude Palermi: "Per salvare la Telecom occorre la creazione di una societa' pubblica di garanzia, lo Stato non puo' esclusivamente stare a guardare".
Dagospia 20 Aprile 2007