PIÙ PRIVILEGI PER BANKITALIA (DRAGHI PREDICA BENE E RAZZOLA MALE) - L'INDENNITÀ PER I COMPONENTI DEL DIRETTORIO SARÀ CUMULABILE CON I COMPENSI E REVERSIBILE A VANTAGGIO DEI CONIUGI SUPERSTITI - LE POLEMICHE PER I BENEFIT AD ANTONIO FAZIO.

Gennaro Sangiuliano per l'Indipendente


Due decisioni immesse in un nuovo regolamento che rimodella lo status e le prerogative riconosciute ai membri del direttorio della Banca d'Italia. È il risultato dell'atto approvato dal Consiglio superiore di palazzo Koch nella seduta del 24 aprile scorso, un giorno prima del lungo ponte che sta attraversando i palazzi dei poteri romani. L'ordine del giorno recava la dicitura testuale di «direttorio-rapporti di lavoro» che tradotto dal burocratese significa l'esame di un nuovo regolamento che amplia le facoltà dello status dei componenti del direttorio della banca centrale.

Le nuove prerogative accordate al supervertice di Bankitalia sono essenzialmente due: la reversibilità delle indennità a vantaggio dei coniugi superstiti, una novità che prima non era prevista, poiché membri del direttorio hanno il rango di funzionari onorari; in secondo luogo la «cumulabilità fra i compensi percepiti in ragione dell'ufficio e altre indennità». Vale la pena ricordare che il direttorio è l'organismo a vertice della Banca d'Italia composto dal governatore, dal direttore generale e dai vice direttori generali. Posizioni che per il loro rango non sono al vaglio di contrattazioni sindacali.



La decisione è pienamente legittima, rientra nei poteri di indipendenza dell'organo, ma secondo alcuni rumors interni a via Nazionale sarebbe discutibile sul piano dell'opportunità della spesa, tenuto conto del dibattito generale sui costi degli apparati pubblici. Oltre un anno fa le impenetrabili stanze di palazzo Koch furono attraversate da polemiche e da tensioni fra il Consiglio superiore e lo stesso governatore, innescate dalla delibera del 20 dicembre 2005 con la quale furono concessi una serie di benefit ad Antonio Fazio, nell'imminenza delle sue dimissioni.

Per questa delibera, la numero 1257, 11 dei 13 membri del Consiglio superiore finirono sotto accertamento della Corte dei conti. Uno dei componenti del consiglio, l'avvocato Paolo Laterza, chiese in una lettera "riservata" la revoca della delibera. L'unico, invece, ad essersi attivamente occupato della riservata materia delle indennità dei membri del direttorio è stato il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, che nella sua qualità di senatore a vita ha inoltrato tempo fa un'interrogazione parlamentare.

Il governatore Mario Draghi si è molto attivato sul fronte della trasparenza interna, il 31 maggio scorso, il Consiglio superiore approvò un codice etico, dallo stesso numero uno richiamato nel discorso all'assemblea generale ordinaria dei partecipanti. L'ultima decisione, ora, approderà sul tavolo del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha percorso una lunga carriera proprio in Bankitalia fino al grado di vice direttore generale, la legge ne fa l'unico titolare, ai sensi dell'art. 115 del Testo Unico sull'ex Istituto di Emissione, del potere di bloccare l'atto.


Dagospia 02 Maggio 2007