IN QUESTI GIORNI VISCO STAVA LAVORANDO PER SOSTITUIRE SPECIALE.(BEN PRIMA DEL PENSIONAMENTO, MARZO 2008) - IN POLE, BOTONDI E DEL VECCHIO - PAPPA, IL GENERALE CHE SOGNA ALITALIA - UNO DEI DUE SE NE DEVE ANDARE - NUZZI QUERELA BONINI.
1 - SPECIALE IN ODORE DI SOSTITUZIONE.
Emilio Gioventù per "Italia Oggi"
Fonti confidenziali vicine alla Guardia di Finanza rivelano: in questi giorni si stava lavorando per sostituire il comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Ben prima dunque del marzo 2008 quando il generale dovrà essere sostituito per raggiunti limiti d'età. La nomina tecnicamente avviene per decreto del presidente della Repubblica su deliberazione del consiglio dei ministri e su proposta del ministero per le finanze di concerto con quello della difesa. Ma chi sono i favoriti per la successione alla guida della Fiamme gialle? C'è chi indica i nomi di due generali di corpo d'armata dell'esercito. Si tratta di Gianni Botondi, in pole position, e Mauro Del Vecchio.
Non è da escludere l'ipotesi interna, al momento non prevista ma sarà allo studio nei prossimi mesi. Se Speciale dovesse terminare prima della scadenza naturale il suo incarico, le attenzioni si concentrerebbero su Sergio Favaro, comandante in seconda che dal prossimo 5 giugno è in pensione. Ma il suo lavoro nella Guardia di Finanza potrebbe non essere terminato a quella data se, su facoltà del ministero, dovesse essere indicato alla guida della Gdf, ad interim, ovvero a copertura, per sei mesi, di una sorta di una sede vacante a seguito dell'avvicendamento di Roberto Speciale.
2 - PAPPA, IL GENERALE CHE SOGNA ALITALIA.
Emilio Gioventù per "Italia Oggi"
C'è un nome, tra tanti, che viene citato, spesso. È quello del generale di corpo d'armata Italo Pappa. Lo cita il suo comandante generale, Roberto Speciale durante l'interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte ingerenze del vice-ministro Vincenzo Visco nella Guardia di Finanza. Viene citato spesso anche nei giorni dello scongiurato azzeramento dei vertici delle Fiamme Gialle di Milano. Fonti vicine alla Guardia di Finanza, infatti, lo indicano come colui che Visco aveva la ´consuetudine di convocare per consultazioni a seguito delle quali si proponevano proposte di impiego'.
Ma Italo Pappa è un nome conosciuto anche al grande pubblico essendo stato capo ufficio indagini della Federazione italiana giuoco calcio dal 2 agosto 2001 al maggio dello scorso anno quando, travolto dallo scandalo delle intercettazioni sul calcio, fu sostituito dall'ex procuratore di Milano, Francesco Saverio Borrelli su decisione dell'allora commissario Guido Rossi. Ma Italo Pappa ha un posto in prima fila anche nella vicenda Alitalia, essendo capo dell'ufficio legale di AirOne, per la quale sta curando la trattativa per l'acquisizione della compagnia di bandiera.
3 - O VISCO O SPECIALE, UNO DEI DUE SE NE DEVE ANDARE
Sebastiano Messina per La Repubblica
La verità, fa dire Simenon al commissario Maigret, non sembra mai vera. Così, leggendo sul "Giornale" il verbale della deposizione del comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, non era facile credere che si trattasse della verità. Non era facile convincersi che il viceministro Vincenzo Visco abbia davvero consegnato al generale un foglietto con i nomi degli ufficiali da trasferire immediatamente da Milano, senza alcuna motivazione. Non era facile credere che il viceministro abbai davvero ordinato al comandante della Gdf di farsi dettare una lettera da due subordinati, più obbedienti di lui.
Ma questo c'era scritto: non in un'intervista ma in un verbale d'interrogatorio. Era una verità vera o una verità falsa? Non lo sappiamo. Forse ha ragione Visco, è tutto falso. O forse ha ragione Speciale, è tutto vero. Ma una piccola verità la conosciamo: uno dei due mente. E dunque si impone una scelta amara. Se il bugiardo è il generale, deve essere rimosso. Se invece è il viceministro, deve dare le dimissioni. Uno Stato degno di questo nome non può avere un mentitore né al comando della Guardia di Finanza né al ministero dell'Economia.
4 - PG ROMEI: "POLEMICA DETTATA DA ELEZIONI".
(Apcom) - "Secondo me è tutta una polemica dettata dalla prossima scadenza elettorale". Lo dice Manuela Romei Pasetto della Procura generale della Repubblica di Milano che insieme al capo dell'ufficio Mario Blandini ha deciso di non ravvisare ipotesi di reato a proposito della deposizione del generale della Gdf Roberto Speciale sugli ordini ricevuti dal viceministro Vincenzo Visco in merito al trasferimento di alcuni alti ufficiali. "Sarebbe meglio che questa polemica non ci fosse - dice Romei - l'indagine si era conclusa già a dicembre, i verbali delle deposizioni sono stati consegnati alle persone che erano state sentite e che ne avevano fatto richiesta e quindi non sono usciti da qui".
Emilio Gioventù per "Italia Oggi"
Fonti confidenziali vicine alla Guardia di Finanza rivelano: in questi giorni si stava lavorando per sostituire il comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Ben prima dunque del marzo 2008 quando il generale dovrà essere sostituito per raggiunti limiti d'età. La nomina tecnicamente avviene per decreto del presidente della Repubblica su deliberazione del consiglio dei ministri e su proposta del ministero per le finanze di concerto con quello della difesa. Ma chi sono i favoriti per la successione alla guida della Fiamme gialle? C'è chi indica i nomi di due generali di corpo d'armata dell'esercito. Si tratta di Gianni Botondi, in pole position, e Mauro Del Vecchio.
Non è da escludere l'ipotesi interna, al momento non prevista ma sarà allo studio nei prossimi mesi. Se Speciale dovesse terminare prima della scadenza naturale il suo incarico, le attenzioni si concentrerebbero su Sergio Favaro, comandante in seconda che dal prossimo 5 giugno è in pensione. Ma il suo lavoro nella Guardia di Finanza potrebbe non essere terminato a quella data se, su facoltà del ministero, dovesse essere indicato alla guida della Gdf, ad interim, ovvero a copertura, per sei mesi, di una sorta di una sede vacante a seguito dell'avvicendamento di Roberto Speciale.
2 - PAPPA, IL GENERALE CHE SOGNA ALITALIA.
Emilio Gioventù per "Italia Oggi"
C'è un nome, tra tanti, che viene citato, spesso. È quello del generale di corpo d'armata Italo Pappa. Lo cita il suo comandante generale, Roberto Speciale durante l'interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte ingerenze del vice-ministro Vincenzo Visco nella Guardia di Finanza. Viene citato spesso anche nei giorni dello scongiurato azzeramento dei vertici delle Fiamme Gialle di Milano. Fonti vicine alla Guardia di Finanza, infatti, lo indicano come colui che Visco aveva la ´consuetudine di convocare per consultazioni a seguito delle quali si proponevano proposte di impiego'.
Ma Italo Pappa è un nome conosciuto anche al grande pubblico essendo stato capo ufficio indagini della Federazione italiana giuoco calcio dal 2 agosto 2001 al maggio dello scorso anno quando, travolto dallo scandalo delle intercettazioni sul calcio, fu sostituito dall'ex procuratore di Milano, Francesco Saverio Borrelli su decisione dell'allora commissario Guido Rossi. Ma Italo Pappa ha un posto in prima fila anche nella vicenda Alitalia, essendo capo dell'ufficio legale di AirOne, per la quale sta curando la trattativa per l'acquisizione della compagnia di bandiera.
3 - O VISCO O SPECIALE, UNO DEI DUE SE NE DEVE ANDARE
Sebastiano Messina per La Repubblica
La verità, fa dire Simenon al commissario Maigret, non sembra mai vera. Così, leggendo sul "Giornale" il verbale della deposizione del comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, non era facile credere che si trattasse della verità. Non era facile convincersi che il viceministro Vincenzo Visco abbia davvero consegnato al generale un foglietto con i nomi degli ufficiali da trasferire immediatamente da Milano, senza alcuna motivazione. Non era facile credere che il viceministro abbai davvero ordinato al comandante della Gdf di farsi dettare una lettera da due subordinati, più obbedienti di lui.
Ma questo c'era scritto: non in un'intervista ma in un verbale d'interrogatorio. Era una verità vera o una verità falsa? Non lo sappiamo. Forse ha ragione Visco, è tutto falso. O forse ha ragione Speciale, è tutto vero. Ma una piccola verità la conosciamo: uno dei due mente. E dunque si impone una scelta amara. Se il bugiardo è il generale, deve essere rimosso. Se invece è il viceministro, deve dare le dimissioni. Uno Stato degno di questo nome non può avere un mentitore né al comando della Guardia di Finanza né al ministero dell'Economia.
4 - PG ROMEI: "POLEMICA DETTATA DA ELEZIONI".
(Apcom) - "Secondo me è tutta una polemica dettata dalla prossima scadenza elettorale". Lo dice Manuela Romei Pasetto della Procura generale della Repubblica di Milano che insieme al capo dell'ufficio Mario Blandini ha deciso di non ravvisare ipotesi di reato a proposito della deposizione del generale della Gdf Roberto Speciale sugli ordini ricevuti dal viceministro Vincenzo Visco in merito al trasferimento di alcuni alti ufficiali. "Sarebbe meglio che questa polemica non ci fosse - dice Romei - l'indagine si era conclusa già a dicembre, i verbali delle deposizioni sono stati consegnati alle persone che erano state sentite e che ne avevano fatto richiesta e quindi non sono usciti da qui".
Dal mondo politico qualcuno lamenta una sorta di mancata indagine sul viceministro Visco. Lei cosa dice? "Che facciano loro i magistrati io sarò contenta di confrontarmi con loro, adesso sto avendo lezioni da tutto su tutto". Non avete mai avuto dubbi sulla decisione da prendere? "Non posso raccontare come faccio un processo". La dottoressa Romei ha confermato che la Procura militare di Roma aveva chiesto alla Procura generale di Roma delle informazioni in merito all'inchiesta preliminare su un eventuale provvedimento disciplinare per appartenenti alla Gdf. "Al momento opportuno daremo alla Procura militare di Roma queste carte e queste informazioni, perché prima di dare devo capire cosa dare, come dare e quando dare", conclude Romei.
5 - MANTOVANO: SCONCERTANO PROCURA, P.CHIGI E QUIRINALE.
(Ansa) - 'Sconcerta' che dalla procura di Milano, da Palazzo Chigi e dal Quirinale non ci sia alcun seguito alla vicenda che ha coinvolto il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco ed il comandante della Guardia di finanza, generale Roberto Speciale. Lo afferma il senatore Alfredo Mantovano (An). 'L'autorita' giudiziaria milanese - osserva Mantovano - informa che non vi sono anomalie di rilievo penale e per questo non ha nemmeno aperto le indagini; vuol dire, dopo aver letto la deposizione del gen. Speciale, che un esponente di Governo puo' tranquillamente imporre il trasferimento immediato di alti ufficiali di un corpo di polizia al comandante dello stesso corpo di polizia (unico titolato a disporlo), in modo assillante e in apparenza minaccioso, senza che della questione debba interessarsi alcun pm'.
(Ansa) - 'Sconcerta' che dalla procura di Milano, da Palazzo Chigi e dal Quirinale non ci sia alcun seguito alla vicenda che ha coinvolto il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco ed il comandante della Guardia di finanza, generale Roberto Speciale. Lo afferma il senatore Alfredo Mantovano (An). 'L'autorita' giudiziaria milanese - osserva Mantovano - informa che non vi sono anomalie di rilievo penale e per questo non ha nemmeno aperto le indagini; vuol dire, dopo aver letto la deposizione del gen. Speciale, che un esponente di Governo puo' tranquillamente imporre il trasferimento immediato di alti ufficiali di un corpo di polizia al comandante dello stesso corpo di polizia (unico titolato a disporlo), in modo assillante e in apparenza minaccioso, senza che della questione debba interessarsi alcun pm'.
Il presidente del Consiglio, prosegue il senatore, 'ha da tempo sancito che per lui il caso non esiste: se quella carica fosse coperta da Berlusconi, queste spallucce farebbero invocare il golpe; riferito a Prodi, va tutto bene'. Il capo dello Stato, aggiunge, 'finora ha mantenuto un completo riserbo. Questo silenzio equivale a confermare che e' tutto nella regola? Basta saperlo: domani potrebbe essere normale che il ministro dell'Interno (chiunque sia) ordini al capo della polizia (chiunque sia) il trasferimento di un questore che indaga su vicende sgradite, anche solo politicamente, al primo. Cio' che sconcerta - conclude - non e' solo quello che e' accaduto, ma il fatto che non ci sia alcun seguito'.
6 - COMUNICATO DI GIANLUIGI NUZZI
In relazione alle gravissime insinuazioni contenute nell'articolo "Intrighi e guerre di potere la vera storia del caso Speciale" a firma Carlo Bonini pubblicato oggi sul quotidiano "La Repubblica", l'inviato de Il Giornale Gianluigi Nuzzi ha conferito specifico incarico all'avvocato Salvatore Lo Giudice per la più efficace tutela dei propri diritti in sede giudiziaria. Ha altresì chiesto tutela al competente ordine professionale per i connessi profili disciplinari.
Dagospia 23 Maggio 2007