D'AMATO: MONTEZEMOLO FACCIA PROPOSTE, NON DEMAGOGIA - FIORONI: I CARABINIERI NELLE SCUOLE GIÀ CI VANNO - BONINO: GRAVI I FATTI DI MOSCA - LUXURIA: D'ALEMA INTERVENGA - PEZZOTTA: NEL PD NON C'E' POSTO PER CATTOLICI - FT: TORINO-LIONE A RISCHIO.
1 - D'AMATO: MONTEZEMOLO FACCIA PROPOSTE, NON DEMAGOGIA.
(Adnkronos) - Confindustria deve fare politica "offrendo proposte, progetti, una base per negoziati con gli interlocutori fondamentali del mondo delle imprese, sindacati e politica. La Confindustria non puo' essere, pero', luogo di agitazione generica. Il presidente di Confindustria non e' un opinionista". Lo afferma l'ex presidente degli imprenditori, Antonio D'Amato, al 'Giornale', spiegando che non era presente giovedi' scorso all'assemblea perche' "non mi piace vedere Confindustria usata non nell'interesse di tutte le imprese ma per interessi personali specifici -afferma- E, purtroppo, quest'ultima relazione conferma questa mia convinzione".
Secondo D'Amato, "molte delle cose dette da Luca Cordero di Montezemolo sulle gravi inadeguatezze della politica sono condivisibili", ma il problema "non e' tanto che si siano rincorsi facili effetti d'immagine cavalcando l'onda dell'antipolitica -dice- Non quadra soprattutto che questo tipo di argomentazioni siano state il cuore dell'ultima relazione del presidente di un'associazione a cui andava presentato un bilancio". L'ex presidente di Confindustria sottolinea poi che "sabato scorso al convegno sulla famiglia, Prodi ha pronunciato parole poco eleganti contro la Legge Biagi (legge 30, 31, 32, ha detto). Si intravedono interventi, con spirito di ritorsione -avverte D'Amato- contro la flessibilita' del mercato del lavoro, che tanto ha contribuito all'aumento dell'occupazione. Se non si lavora sulla progettualita' concreta ma solo sulla denuncia generica -sottolinea- la risposta della politica puo' essere pericolosa per le imprese".
2 - STORACE: BENE TURCO SU DROGA, MA CHIARISCA SUA POSIZIONE.
(Apcom) - E' positiva la proposta del ministro Turco inviare i Nas nelle scuole per accertamenti sull'uso ella droga. Ora però il ministro chiarisca bene la sua posizione, perché drogarsi "non è un diritto, ma un delitto". Lo dice Francesco Storace, An.
"E' facilmente intuibile che cosa sarebbe accaduto nel Paese se la proposta Turco di inviare i Nas nelle scuole a caccia di droga l'avesse fatta il centrodestra... Ma comunque - osserva - ilministro della salute ha il merito di aver scoperto la verità: la droga fa male. Ora ci spieghi come fa a considerare un diritto drogarsi e non un delitto contro se stessi, contro la propria famiglia, contro la società".
3 - FIORONI: I CARABINIERI NELLE SCUOLE GIA' CI VANNO.
(Adnkronos) - "I carabinieri nelle scuole gia' ci vanno. Il controllo e' previsto. Sia fuori che dentro". E' quanto afferma il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, al 'Messaggero', commentando la proposta del ministro della Salute Livia Turco, di una indagine a tappeto dei Nas per controlli nelle aule scolastiche dove circolano tutti i tipi di sostanze stupefacenti. "Non ho aspettato le dichiarazioni del ministro della Salute per decidere le misure di contrasto alla diffusione degli stupefacenti -dice Fioroni a 'Repubblica'- A settembre i dirigenti scolastici avranno nuove direttive", afferma e sottolinea che "se la situazione dovesse rivelarsi grave arriveranno gli ispettori del ministero. Solo dopo un'attenta analisi della situazione -averte Fioroni- si potra' passare a misure piu' drastiche".
Il ministro dice quindi che nelle scuole "da tre mesi e' scattato un piano contro gli abusi" e "a proposito di regole -aggiunge- mi sono arrivate piu' di 150 foto di studenti che fumano all'interno degli edifici scolastici, in barba ai cartelli con la scritta divieto di fumo. Se non si possono fumare le sigarette -dice Fioroni- ci mancherebbe che si tollerassero gli spinelli. A questo punto devono essere i presidi -sottolinea- a intervenire e far applicare le sanzioni".
4 - BONINO SU GAY PRIDE: GRAVI FATTI DI MOSCA, AL G8 QUESTIONE DIRITTI.
(Apcom) - Sono di una "gravità inaudita" i fatti accaduti ieri a Mosca al Gay pride e anche per questo la questione del rispetto dei diritti civili in Russia sarà posta al prossimo G8. Lo dice Emma Bonino, Rnp, ministro del commercio internazionale, al Riformista.
"Sul piano dei diritti civili con la Russia sono in atto misure di pressione, anche se non sempre visibili, che speriamo portino ad un risultato, nel medio-lungo periodo", afferma Bonino, per la quale "quello che è accaduto a Mosca, con la mancata difesa e l'arresto dei radicali che manifestavano per il gay pride, è di una gravità inaudita, ma rispondere con una clausola sui diritti civili da applicare alle transazioni commerciali sarebbe impossibile".
"Se applicassimo certi criteri, dovremmo scambiare merci solo con la Svezia", dice ancora Bonino, che conclude: "Ci vuole pazienza, sono processi lunghi e non esistono soluzioni miracolistiche. In ogni caso certamente sarà posta la questione del rispetto dei diritti civili in Russia nell'ambito del prossimo G8".
5 - LUXURIA: ADESSO D'ALEMA INTERVENGA.
(Adnkronos) - "Mi hanno tirato addosso una decina di uova, riducendomi in una frittata. Ma quando uno di quei naziskin ha impugnato un coltellaccio, mi sono rifugiata su un furgone del gruppo lesbo 'Tatu'". Vladimi Luxuria, deputato transgender di Rifondazione comunista ricorda cosi', in un'intervista a "la Repubblica", i momenti critici dell'aggressione di ieri a Mosca.
"Ho chiesto l'intervento immediato di Massimo D'Alema affinche' prema sulle autorita' russe per l'immediata liberazione di Nikolai Aleksev e degli altri due" afferma ancora. "Non dobbiamo dimenticarci -dice Luxuria- che la Russia e' un ex impero, e che i tre arrestati devono rispondere ad un tribunale. Bisogna dunque muoversi con cautela diplomatica. Per questo non mi aspetto da Massimo D'Alema dichiarazioni o risposte pubbliche. Ma fatti. Confido molto sull'operato della Farnesina".
6 - "FT": CONTI PUBBLICI ITALIA MINACCIANO TORINO-LIONE.
(Apcom) - Lo stato critico della finanza pubblica italiana minaccia la realizzazione della tratta ad alta capacità ferroviaria Torino-Lione. E' l'opinione del Financial Times che oggi sottolinea come tale progetto - che fa parte delle 30 maxi opere infrastrutturali per i trasporti finanziate dall'Unione Europea - potrebbe incontrare difficoltà nella quota di finanziamento che dovrà essere pagata dal governo italiano che si trova ancora alle prese con le rigide regole comunitarie di bilancio.
La criticità viene illustrata al quotidiano britannico dal deputato Paolo Costa, presidente della Commissione Trasporti del parlamento europeo che ha calcolato che tra il 2007 e il 2020 l'Italia dovrebbe stanziare 47 miliardi di euro per pagare la propria quota relativa ai tre progetti infrastrutturali che la riguardano. Una spesa - sottolinea il Ft - che l'Italia, gravata da un debito pubblico del 107% rispetto al Pil - ben al di sopra del 60% dell'obiettivo europeo - difficilmente può destinare a progetti di prestigio come questo. Anche perchè, se è vero che il deficit italiano dovrebbe quest'anno scendere al 2,1% del PIl, al di sotto del 3% previsto del Patto di stabilità, è altrettanto vero che l'Italia si è impegnata a portare il suo bilancio in pareggio entro il 2010.
Bruxelles ha dato tempo fino al prossimo 20 giugno agli stati membri per presentare i piani di finanziamento delle opere in questione e Costa sottolinea che il Patto di stabilità dovrebbe essere applicato con flessibilità per consentire all'Italia di investire in progetti a lungo termine mirati a rafforzare l'economia europea. Il parlamentare italiano sottolinea come sia la Torino-Lione, sia il nuovo tunnel del Brennero siano "cruciali" per gli obiettivi economici europei e per migliorare l'ambiente spostando traffico dalla strada alla rotaia.
Alti funzionari della commissione Ue definiscono comunque "altamente improbabile" l'eventualità che l'Italia spunti concessioni finanziarie speciali sottolineando che l'introdurre eccezioni al calcolo del Patto di stabilità sarebbe come "aprire il vaso di Pandora".
7 - "SOLE 24 ORE": MINISTERIALI ASSENTI 24 GIORNI ALL'ANNO.
(Adnkronos) - "Nel 2005 i 55mila dipendenti delle Agenzie fiscali si sono concessi in media 28 giorni di assenza ciascuno, escluse ovviamente le ferie e i permessi non retribuiti, staccando i 26,7 giorni passati a casa dai 61mila dipendenti degli enti pubblici non economici e i 23,7 giorni lontani dall'ufficio totalizzati da ciascuno dei circa 185mila ministeriali". Sono questi i dati pubblicati oggi da 'Il sole 24 ore', riferiti al 2005, sui giorni medi di assenza dei dipendenti dei ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici.
I dati dimostrano che sono stati, si legge in un articolo, "polverizzati i 20 giorni di media in sui si svuotano le scrivanie delle Regioni e i 18,2 realizzati da quegli stakanovisti delle Province". L'ente a cui va "la palma del piu' vuoto tra gli enti della Pubblica amministrazione italiana con oltre 300 dipendenti" risulta essere l'Inpdap: "All'istituto previdenziale i quasi 8mila dipendenti hanno evitato l'ufficio per piu' di 34 giorni all'anno, equamente distribuiti tra malattie e permessi". Tra gli enti virtuosi, all'altro lato della classifica: "Al ministero degli Esteri i tassi di presenza fanno impallidire quelli di molte aziende private, e vedono gli uffici 'trascurati' in media per 9,7 giorni all'anno (e solo in 6,8 giorni all'anno la causa e' la malattia)" cosi' come "stupisce la salute di ferro mostrata dalle quasi 21mila persone in forze al Viminale, che stracciano ogni record e si concedono meno di 5 giorni all'anno di permessi e malattie".
8 - PEZZOTTA: NON C'E' POSTO PER NOI CATTOLICI NEL PD.
(Adnkronos) - "Guardo con preoccupazione alla fine, nel Partito democratico, della cultura del cattolicesimo democratico di matrice sturziana e degasperiana". Lo dice il portavoce del 'Family Day' Savino Pezzotta al 'Corriere della Sera', e aggiunge: "Non per tirare in ballo Gramsci, ma l'esigenza che in Italia ci sia una presenza organizzata dei cattolici in politica esiste eccome. Lo dico cosi' -continua Pezzotta- senza volermi contrapporre a nessuno. Come si esprimera', non lo so ancora. Ma di certo -sottolinea- e' una necessita' che si avverte nella gente. E mi pare proprio che il Partito democratico, per come si sta costituendo, non dia una risposta".
Quanto alla conferenza governativa sulla famiglia a Firenze, Pezzotta riconosce al ministro Roy Bindi "di averci provato" e poi aggiunge che "Prodi ha detto una cosa, Padoa-Schioppa un'altra, Visco un'altra ancora, alcuni ministri manco c'erano. Problema -dice l'ex leader della Cisl- che fara' il governo domani?. Spero che Rosy riesca a metterli d'accordo", dice Pezzotta, convinto che "con buona pace degli altola' di Padoa-Schioppa, nel Dpef e nella finanziara il governo deve definire tre priorita' -dice- debito pubblico, aiuti alle famiglie e lotta alla poverta'". "Io aspetto il 7 gennaio 2008 -aggiunge- per vedere se, nella Finanziaria, alle parole corrispoderanno i fatti".
9 - PECORARO SCANIO SU EMERGENZA RIFIUTI: IN CAMPANIA UN DISASTRO PUNTARE SUGLI INCENERITORI.
(Adnkronos) - "E' l'ennesimo paradosso di questa vicenda infinita. Dei quattro siti indicati dal decreto del Consiglio dei ministri, gli unici in cui ci si sta avvicinando a una soluzione sono quelli collegati a un'area protetta, cioe' l'oasi di Serre Persano e il parco del Vesuvio, per i quali il ministero dell'Ambiente ha trovato un'ipotesi alternativa". Lo afferma a "La Repubblica" il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio che si smarca dall'accusa di sostenere il partito del no e rilancia la palla nel campo di chi vede l'incenerimento come l'unica soluzione.
"Bassolino - dice ancora il ministro - si assume fin troppo le responsabilita' di Rastrelli, l'uomo del centrodestra che avvio' quest'operazione. La sua affermazione rappresenta la conferma di due errori. Il primo e' aver puntato tutto sugli inceneritori, che sono la parte marginale del ciclo dei rifiuti, dimenticando la raccolta differenziata: vorrei ricordare che in questi giorni le citta' campane in cui la raccolta differenziata si fa, ad esempio Nocera Inferiore e Grumo Nevano, sono senza immondizia per strada. Il secondo errore e' stato essersi affidati completamente a un meccanismo dirigista e a una grande societa' che ha costruito un progetto faraonico puntato tutto sugli inceneritori rinunciando perfino a mantenere alcune discariche per l'emergenza". "Era l'illusione di trasformare la spazzatura in petrolio. Non e' andata cosi'. Abbiamo speso -sottolinea- un miliardo e mezzo di euro per ritrovarci con 5 milioni di tonnellate di ecoballe utili solo ai gabbiani, che le frequentano assiduamente".
Dagospia 28 Maggio 2007
(Adnkronos) - Confindustria deve fare politica "offrendo proposte, progetti, una base per negoziati con gli interlocutori fondamentali del mondo delle imprese, sindacati e politica. La Confindustria non puo' essere, pero', luogo di agitazione generica. Il presidente di Confindustria non e' un opinionista". Lo afferma l'ex presidente degli imprenditori, Antonio D'Amato, al 'Giornale', spiegando che non era presente giovedi' scorso all'assemblea perche' "non mi piace vedere Confindustria usata non nell'interesse di tutte le imprese ma per interessi personali specifici -afferma- E, purtroppo, quest'ultima relazione conferma questa mia convinzione".
Secondo D'Amato, "molte delle cose dette da Luca Cordero di Montezemolo sulle gravi inadeguatezze della politica sono condivisibili", ma il problema "non e' tanto che si siano rincorsi facili effetti d'immagine cavalcando l'onda dell'antipolitica -dice- Non quadra soprattutto che questo tipo di argomentazioni siano state il cuore dell'ultima relazione del presidente di un'associazione a cui andava presentato un bilancio". L'ex presidente di Confindustria sottolinea poi che "sabato scorso al convegno sulla famiglia, Prodi ha pronunciato parole poco eleganti contro la Legge Biagi (legge 30, 31, 32, ha detto). Si intravedono interventi, con spirito di ritorsione -avverte D'Amato- contro la flessibilita' del mercato del lavoro, che tanto ha contribuito all'aumento dell'occupazione. Se non si lavora sulla progettualita' concreta ma solo sulla denuncia generica -sottolinea- la risposta della politica puo' essere pericolosa per le imprese".
2 - STORACE: BENE TURCO SU DROGA, MA CHIARISCA SUA POSIZIONE.
(Apcom) - E' positiva la proposta del ministro Turco inviare i Nas nelle scuole per accertamenti sull'uso ella droga. Ora però il ministro chiarisca bene la sua posizione, perché drogarsi "non è un diritto, ma un delitto". Lo dice Francesco Storace, An.
"E' facilmente intuibile che cosa sarebbe accaduto nel Paese se la proposta Turco di inviare i Nas nelle scuole a caccia di droga l'avesse fatta il centrodestra... Ma comunque - osserva - ilministro della salute ha il merito di aver scoperto la verità: la droga fa male. Ora ci spieghi come fa a considerare un diritto drogarsi e non un delitto contro se stessi, contro la propria famiglia, contro la società".
3 - FIORONI: I CARABINIERI NELLE SCUOLE GIA' CI VANNO.
(Adnkronos) - "I carabinieri nelle scuole gia' ci vanno. Il controllo e' previsto. Sia fuori che dentro". E' quanto afferma il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, al 'Messaggero', commentando la proposta del ministro della Salute Livia Turco, di una indagine a tappeto dei Nas per controlli nelle aule scolastiche dove circolano tutti i tipi di sostanze stupefacenti. "Non ho aspettato le dichiarazioni del ministro della Salute per decidere le misure di contrasto alla diffusione degli stupefacenti -dice Fioroni a 'Repubblica'- A settembre i dirigenti scolastici avranno nuove direttive", afferma e sottolinea che "se la situazione dovesse rivelarsi grave arriveranno gli ispettori del ministero. Solo dopo un'attenta analisi della situazione -averte Fioroni- si potra' passare a misure piu' drastiche".
Il ministro dice quindi che nelle scuole "da tre mesi e' scattato un piano contro gli abusi" e "a proposito di regole -aggiunge- mi sono arrivate piu' di 150 foto di studenti che fumano all'interno degli edifici scolastici, in barba ai cartelli con la scritta divieto di fumo. Se non si possono fumare le sigarette -dice Fioroni- ci mancherebbe che si tollerassero gli spinelli. A questo punto devono essere i presidi -sottolinea- a intervenire e far applicare le sanzioni".
4 - BONINO SU GAY PRIDE: GRAVI FATTI DI MOSCA, AL G8 QUESTIONE DIRITTI.
(Apcom) - Sono di una "gravità inaudita" i fatti accaduti ieri a Mosca al Gay pride e anche per questo la questione del rispetto dei diritti civili in Russia sarà posta al prossimo G8. Lo dice Emma Bonino, Rnp, ministro del commercio internazionale, al Riformista.
"Sul piano dei diritti civili con la Russia sono in atto misure di pressione, anche se non sempre visibili, che speriamo portino ad un risultato, nel medio-lungo periodo", afferma Bonino, per la quale "quello che è accaduto a Mosca, con la mancata difesa e l'arresto dei radicali che manifestavano per il gay pride, è di una gravità inaudita, ma rispondere con una clausola sui diritti civili da applicare alle transazioni commerciali sarebbe impossibile".
"Se applicassimo certi criteri, dovremmo scambiare merci solo con la Svezia", dice ancora Bonino, che conclude: "Ci vuole pazienza, sono processi lunghi e non esistono soluzioni miracolistiche. In ogni caso certamente sarà posta la questione del rispetto dei diritti civili in Russia nell'ambito del prossimo G8".
5 - LUXURIA: ADESSO D'ALEMA INTERVENGA.
(Adnkronos) - "Mi hanno tirato addosso una decina di uova, riducendomi in una frittata. Ma quando uno di quei naziskin ha impugnato un coltellaccio, mi sono rifugiata su un furgone del gruppo lesbo 'Tatu'". Vladimi Luxuria, deputato transgender di Rifondazione comunista ricorda cosi', in un'intervista a "la Repubblica", i momenti critici dell'aggressione di ieri a Mosca.
"Ho chiesto l'intervento immediato di Massimo D'Alema affinche' prema sulle autorita' russe per l'immediata liberazione di Nikolai Aleksev e degli altri due" afferma ancora. "Non dobbiamo dimenticarci -dice Luxuria- che la Russia e' un ex impero, e che i tre arrestati devono rispondere ad un tribunale. Bisogna dunque muoversi con cautela diplomatica. Per questo non mi aspetto da Massimo D'Alema dichiarazioni o risposte pubbliche. Ma fatti. Confido molto sull'operato della Farnesina".
6 - "FT": CONTI PUBBLICI ITALIA MINACCIANO TORINO-LIONE.
(Apcom) - Lo stato critico della finanza pubblica italiana minaccia la realizzazione della tratta ad alta capacità ferroviaria Torino-Lione. E' l'opinione del Financial Times che oggi sottolinea come tale progetto - che fa parte delle 30 maxi opere infrastrutturali per i trasporti finanziate dall'Unione Europea - potrebbe incontrare difficoltà nella quota di finanziamento che dovrà essere pagata dal governo italiano che si trova ancora alle prese con le rigide regole comunitarie di bilancio.
La criticità viene illustrata al quotidiano britannico dal deputato Paolo Costa, presidente della Commissione Trasporti del parlamento europeo che ha calcolato che tra il 2007 e il 2020 l'Italia dovrebbe stanziare 47 miliardi di euro per pagare la propria quota relativa ai tre progetti infrastrutturali che la riguardano. Una spesa - sottolinea il Ft - che l'Italia, gravata da un debito pubblico del 107% rispetto al Pil - ben al di sopra del 60% dell'obiettivo europeo - difficilmente può destinare a progetti di prestigio come questo. Anche perchè, se è vero che il deficit italiano dovrebbe quest'anno scendere al 2,1% del PIl, al di sotto del 3% previsto del Patto di stabilità, è altrettanto vero che l'Italia si è impegnata a portare il suo bilancio in pareggio entro il 2010.
Bruxelles ha dato tempo fino al prossimo 20 giugno agli stati membri per presentare i piani di finanziamento delle opere in questione e Costa sottolinea che il Patto di stabilità dovrebbe essere applicato con flessibilità per consentire all'Italia di investire in progetti a lungo termine mirati a rafforzare l'economia europea. Il parlamentare italiano sottolinea come sia la Torino-Lione, sia il nuovo tunnel del Brennero siano "cruciali" per gli obiettivi economici europei e per migliorare l'ambiente spostando traffico dalla strada alla rotaia.
Alti funzionari della commissione Ue definiscono comunque "altamente improbabile" l'eventualità che l'Italia spunti concessioni finanziarie speciali sottolineando che l'introdurre eccezioni al calcolo del Patto di stabilità sarebbe come "aprire il vaso di Pandora".
7 - "SOLE 24 ORE": MINISTERIALI ASSENTI 24 GIORNI ALL'ANNO.
(Adnkronos) - "Nel 2005 i 55mila dipendenti delle Agenzie fiscali si sono concessi in media 28 giorni di assenza ciascuno, escluse ovviamente le ferie e i permessi non retribuiti, staccando i 26,7 giorni passati a casa dai 61mila dipendenti degli enti pubblici non economici e i 23,7 giorni lontani dall'ufficio totalizzati da ciascuno dei circa 185mila ministeriali". Sono questi i dati pubblicati oggi da 'Il sole 24 ore', riferiti al 2005, sui giorni medi di assenza dei dipendenti dei ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici.
I dati dimostrano che sono stati, si legge in un articolo, "polverizzati i 20 giorni di media in sui si svuotano le scrivanie delle Regioni e i 18,2 realizzati da quegli stakanovisti delle Province". L'ente a cui va "la palma del piu' vuoto tra gli enti della Pubblica amministrazione italiana con oltre 300 dipendenti" risulta essere l'Inpdap: "All'istituto previdenziale i quasi 8mila dipendenti hanno evitato l'ufficio per piu' di 34 giorni all'anno, equamente distribuiti tra malattie e permessi". Tra gli enti virtuosi, all'altro lato della classifica: "Al ministero degli Esteri i tassi di presenza fanno impallidire quelli di molte aziende private, e vedono gli uffici 'trascurati' in media per 9,7 giorni all'anno (e solo in 6,8 giorni all'anno la causa e' la malattia)" cosi' come "stupisce la salute di ferro mostrata dalle quasi 21mila persone in forze al Viminale, che stracciano ogni record e si concedono meno di 5 giorni all'anno di permessi e malattie".
8 - PEZZOTTA: NON C'E' POSTO PER NOI CATTOLICI NEL PD.
(Adnkronos) - "Guardo con preoccupazione alla fine, nel Partito democratico, della cultura del cattolicesimo democratico di matrice sturziana e degasperiana". Lo dice il portavoce del 'Family Day' Savino Pezzotta al 'Corriere della Sera', e aggiunge: "Non per tirare in ballo Gramsci, ma l'esigenza che in Italia ci sia una presenza organizzata dei cattolici in politica esiste eccome. Lo dico cosi' -continua Pezzotta- senza volermi contrapporre a nessuno. Come si esprimera', non lo so ancora. Ma di certo -sottolinea- e' una necessita' che si avverte nella gente. E mi pare proprio che il Partito democratico, per come si sta costituendo, non dia una risposta".
Quanto alla conferenza governativa sulla famiglia a Firenze, Pezzotta riconosce al ministro Roy Bindi "di averci provato" e poi aggiunge che "Prodi ha detto una cosa, Padoa-Schioppa un'altra, Visco un'altra ancora, alcuni ministri manco c'erano. Problema -dice l'ex leader della Cisl- che fara' il governo domani?. Spero che Rosy riesca a metterli d'accordo", dice Pezzotta, convinto che "con buona pace degli altola' di Padoa-Schioppa, nel Dpef e nella finanziara il governo deve definire tre priorita' -dice- debito pubblico, aiuti alle famiglie e lotta alla poverta'". "Io aspetto il 7 gennaio 2008 -aggiunge- per vedere se, nella Finanziaria, alle parole corrispoderanno i fatti".
9 - PECORARO SCANIO SU EMERGENZA RIFIUTI: IN CAMPANIA UN DISASTRO PUNTARE SUGLI INCENERITORI.
(Adnkronos) - "E' l'ennesimo paradosso di questa vicenda infinita. Dei quattro siti indicati dal decreto del Consiglio dei ministri, gli unici in cui ci si sta avvicinando a una soluzione sono quelli collegati a un'area protetta, cioe' l'oasi di Serre Persano e il parco del Vesuvio, per i quali il ministero dell'Ambiente ha trovato un'ipotesi alternativa". Lo afferma a "La Repubblica" il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio che si smarca dall'accusa di sostenere il partito del no e rilancia la palla nel campo di chi vede l'incenerimento come l'unica soluzione.
"Bassolino - dice ancora il ministro - si assume fin troppo le responsabilita' di Rastrelli, l'uomo del centrodestra che avvio' quest'operazione. La sua affermazione rappresenta la conferma di due errori. Il primo e' aver puntato tutto sugli inceneritori, che sono la parte marginale del ciclo dei rifiuti, dimenticando la raccolta differenziata: vorrei ricordare che in questi giorni le citta' campane in cui la raccolta differenziata si fa, ad esempio Nocera Inferiore e Grumo Nevano, sono senza immondizia per strada. Il secondo errore e' stato essersi affidati completamente a un meccanismo dirigista e a una grande societa' che ha costruito un progetto faraonico puntato tutto sugli inceneritori rinunciando perfino a mantenere alcune discariche per l'emergenza". "Era l'illusione di trasformare la spazzatura in petrolio. Non e' andata cosi'. Abbiamo speso -sottolinea- un miliardo e mezzo di euro per ritrovarci con 5 milioni di tonnellate di ecoballe utili solo ai gabbiani, che le frequentano assiduamente".
Dagospia 28 Maggio 2007