BENVENUTI AL RENE-ALITY SHOW - DALLA CIVILE E LIBERALE OLANDA, L'ULTIMA FRONTIERA DELLA SADISMO TV: UNA MALATA TERMINALE DI CANCRO, CHE HA DECISO DI DONARE GLI ORGANI, SCEGLIERÀ TRA TRE CONCORRENTI IN ATTESA DI TRAPIANTO DI UN RENE.
Marco Zatterin per "La Stampa"
Il Grande Donatore si chiama Lisa, ha 37 sette anni, ed è una malata terminale. Prima di arrendersi definitivamente al tumore che l'ha colpita al cervello la donna ha deciso di donare alcuni organi vitali, e ha scelto di farlo in diretta tv, venerdì sera, sul canale olandese Bnn, in un reality show che fa accapponare la pelle.
Sul piccolo schermo intervisterà i tre concorrenti in attesa di trapianto, sentirà i loro parenti e amici, poi sceglierà a chi cedere un rene. L'aiuteranno gli sms inviati dai telespettatori, ma il verdetto finale sarà solo e soltanto il suo. Regalerà la vita prima di abbracciare la morte. Si prevede un'audience da record, con l'indice degli ascolti impazzito alla faccia dell'etica e del buon gusto.
E' la nuova frontiera della televisione senza pudori, tracciata nei palinsesti dall'ennesima creazione di casa Endemol (oggi proprietà Mediaset), gli inventori del "Grande Fratello". Dai banchi dei cristiano democratici olandesi è partita la richiesta di fermare il programma, tuttavia il governo di grande coalizione guidato da Peter Balkenende ha risposto che ciò esula dai suoi poteri.
I dirigenti del canale, incidentalmente finanziato anche con denaro pubblico, gongolano davanti agli alti incassi pubblicitari che la trasmissione è destinata a garantirgli e si giustificano dicendo che questa servirà ad aumenterà la sensibilità della gente di fronte alla scarsa disponibilità di organi per i trapianti.
«Sappiamo che il programma è estremamente controverso - ha commentato ieri Laurens Drillich, presidente della Bnn -. Tuttavia pensiamo che la realtà sia ancora più sconvolgente: aspettare un organo è come giocare alla lotteria». Perchè non mettere in scena l'orribile riffa, dunque, e ricordare che nella civile e liberale Olanda i tempi di attesa per un polmone o un rene superano i 4 anni?
Perché «il programma è inappropriato» replica il ministro dell'Educazione Ronald Plasterk. Oltretutto, l'orrido «De Grote Donorshow» potrebbe rivelarsi una beffa, in quanto non è affatto sicuro che alla fine della contesa il vincitore possa effettivamente entrare in possesso dell'ambito rene.
Per due motivi: da un lato, la legge stabilisce che la volontà di Lisa non sarebbe più valida una volta che lei non fosse più in vita; dall'altra, una volta effettuato l'espianto, non è detto che l'organo possa andare a chi se l'è aggiudicato, visto che potrebbe essere contaminato dal cancro o non avere le caratteristiche idonee a scongiurare un rigetto.
Cosa non si fa per lo spettacolo. Due anni fa il "Grande Fratello" dei Paesi Bassi mise in onda un parto senza censure. La Bnn si è anche distinta facendo sniffare cocaina ad un suo giornalista e raccontando la sua esperienza come in un talk-show.
La Commissione Ue, che oggi illustrerà una proposta per favorire le donazioni d'organi lancia la sua condanna: «Inammissibile». Ma sono solo parole a cui sponsor e pubblico non badano. Che il senso comune venga strangolata sembra essere tutto un altro discorso.
Dagospia 30 Maggio 2007
Il Grande Donatore si chiama Lisa, ha 37 sette anni, ed è una malata terminale. Prima di arrendersi definitivamente al tumore che l'ha colpita al cervello la donna ha deciso di donare alcuni organi vitali, e ha scelto di farlo in diretta tv, venerdì sera, sul canale olandese Bnn, in un reality show che fa accapponare la pelle.
Sul piccolo schermo intervisterà i tre concorrenti in attesa di trapianto, sentirà i loro parenti e amici, poi sceglierà a chi cedere un rene. L'aiuteranno gli sms inviati dai telespettatori, ma il verdetto finale sarà solo e soltanto il suo. Regalerà la vita prima di abbracciare la morte. Si prevede un'audience da record, con l'indice degli ascolti impazzito alla faccia dell'etica e del buon gusto.
E' la nuova frontiera della televisione senza pudori, tracciata nei palinsesti dall'ennesima creazione di casa Endemol (oggi proprietà Mediaset), gli inventori del "Grande Fratello". Dai banchi dei cristiano democratici olandesi è partita la richiesta di fermare il programma, tuttavia il governo di grande coalizione guidato da Peter Balkenende ha risposto che ciò esula dai suoi poteri.
I dirigenti del canale, incidentalmente finanziato anche con denaro pubblico, gongolano davanti agli alti incassi pubblicitari che la trasmissione è destinata a garantirgli e si giustificano dicendo che questa servirà ad aumenterà la sensibilità della gente di fronte alla scarsa disponibilità di organi per i trapianti.
«Sappiamo che il programma è estremamente controverso - ha commentato ieri Laurens Drillich, presidente della Bnn -. Tuttavia pensiamo che la realtà sia ancora più sconvolgente: aspettare un organo è come giocare alla lotteria». Perchè non mettere in scena l'orribile riffa, dunque, e ricordare che nella civile e liberale Olanda i tempi di attesa per un polmone o un rene superano i 4 anni?
Perché «il programma è inappropriato» replica il ministro dell'Educazione Ronald Plasterk. Oltretutto, l'orrido «De Grote Donorshow» potrebbe rivelarsi una beffa, in quanto non è affatto sicuro che alla fine della contesa il vincitore possa effettivamente entrare in possesso dell'ambito rene.
Per due motivi: da un lato, la legge stabilisce che la volontà di Lisa non sarebbe più valida una volta che lei non fosse più in vita; dall'altra, una volta effettuato l'espianto, non è detto che l'organo possa andare a chi se l'è aggiudicato, visto che potrebbe essere contaminato dal cancro o non avere le caratteristiche idonee a scongiurare un rigetto.
Cosa non si fa per lo spettacolo. Due anni fa il "Grande Fratello" dei Paesi Bassi mise in onda un parto senza censure. La Bnn si è anche distinta facendo sniffare cocaina ad un suo giornalista e raccontando la sua esperienza come in un talk-show.
La Commissione Ue, che oggi illustrerà una proposta per favorire le donazioni d'organi lancia la sua condanna: «Inammissibile». Ma sono solo parole a cui sponsor e pubblico non badano. Che il senso comune venga strangolata sembra essere tutto un altro discorso.
Dagospia 30 Maggio 2007