PROFUMO & GERONZI OGGI A PALERMO PER ABBRACCIARE TOTO' VASA-VASA CUFFARO
SCHELETRI A TELECOM - BERNABE' SEPARA LA RETE D'ACCESSO - GERONZI PRO-BUORA
GUARGUAGLINI SAPEVA (VIA BUSH-SILVIO) - CALABRĂ’ LASCIA - SPRECONE L'AMERICANO

1 - PROFUMO & GERONZI OGGI A PALERMO PER ABBRACCIARE TOTO' CUFFARO
Un jet privato è atterrato stamane in gran segreto a Punta Raisi, dove particolari misure di sicurezza sono state disposte per l'arrivo della coppia più potente della finanza italiana.
Cesarone Geronzi e Alessandro Profumo sono scesi dalla scaletta e non è sfuggita l'aria preoccupata del banchiere genovese che guida la nuova Unicredit. Si sa benissimo che Profumo è un uomo che preferisce l'aria piovigginosa delle città del Nord dove si lavora alla tedesca e dove non si perde tempo in cerimonie.

Purtroppo il viaggio a Palermo è un atto dovuto che gli è stato imposto da Geronzi per tranquillizzare il presidente della Regione Totò Cuffaro, e dare un segno di fiducia ai dipendenti del Banco di Sicilia. Il programma della spedizione prevede un incontro in Regione con il "satrapo" Totò che vuole difendere la forza storica del Banco fondato sei anni dopo l'Unità d'Italia.

Un altro motivo per cui il "romano" Geronzi e il "longobardo" Profumo sono scesi a Palermo è rappresentato dall'insediamento del nuovo presidente del Banco di Sicilia, l'avvocato 58enne Salvatore Mancuso. La nomina di quest'uomo dalla mente fine che ha svolto molti incarichi in aziende pubbliche (Iritecna) e private, ha soddisfatto le attese del presidente Totò e del suo dante causa politico Gianfranco Miccichè.

La giornata a Palermo non sarà priva di insidie e potrebbe rappresentare la prima occasione in cui Profumo prende le distanze da Geronzi. La prova del fuoco sarà a tavola quando il banchiere genovese, che già è costretto a mangiare wurstel e strudel quando si reca a Monaco, dovrà fronteggiare la pasta con le sarde, la caponata di melanzane, i cannoli e l'inevitabile cassata siciliana. Qui si vedrà se i due "magnifici" potranno davvero convivere.

2 - DOMANI 100 TOP MANAGER DI UNICREDIT E DI CAPITALIA SI INCONTRERANNO A TORINO
Mentre il nordista Profumo vola a Palermo per abbracciare con fatica il sudista Cuffaro, nel quartier generale di Unicredit non stanno con le mani in mano. La direzione del personale della Banca sta esaminando uno ad uno i profili dei top manager di Capitalia e, senza fare cifre, sta definendo il perimetro delle risorse oltre il quale scattano gli esuberi.
Domani circa 100 top manager di Unicredit e di Capitalia si incontreranno a Torino dove si trova la bella sede della Corporate University del Gruppo. Sarà il primo incontro allargato dopo quelli avvenuti la settimana scorsa a Roma con il vertice di Capitalia (Carmine Lamanda, Fabio Gallia e l'avvocato Giordano).

Gli uomini dei due fronti si annuseranno e si peseranno in un clima che Profumo vuole decisamente familiare. Il capo di Unicredit vuole che tutti si diano del "tu" e che i passaggi decisionali siano semplificati al massimo: niente retorica, molta efficienza, gioco di squadra e tagli drastici alle spese.

Mentre a Torino si abbracciano, a Milano cominciano a piazzare le loro pedine. E' di ieri la nomina del giornalista Marcello Berni alle Relazioni con i media italiani e internazionali. Berni è un giornalista di 40 anni che si è stancato di lavorare per il quotidiano tedesco "Handelsbatt", ma la sua conoscenza della lingua di Goethe (che Profumo ha imparato in un anno) ha convinto Unicredit a recuperarlo. Oltre a questa nomina i longobardi hanno piazzato una nuova pedina nell'Area dei sistemi informatici dove al posto di Umberto Quilici è stato nominato Massimo Milanta.

3 - PULIZIE A TELECOM - A BERNABE' LA SEPARAZIONE DELLA RETE - GERONZI PRO-BUORA
"Lavori in corso". E' questo il cartello che appare sul palazzo di Telecom a Milano dove in vista dell'arrivo degli spagnoli di Telefonica si stanno facendo le pulizie. L'intenzione dell'attuale management dell'azienda è di presentare i cassetti vuoti dai vecchi scheletri accumulati dalla "Spectre" messa in piedi da Giuliano Tavaroli. Questa pulizia non è stata fatta fino in fondo dal superavvocato Guido Rossi durante la sua veloce presidenza. Il 18 settembre dell'anno scorso superGuido ha siglato un Ordine di Servizio in cui venivano riconfermati personaggi della gestione Tronchetti che in qualche modo "non potevano non sapere" ciò che stava avvenendo nei bassifondi. Tra questi Gustavo Bracco, il responsabile delle Risorse umane e gestore Security nel 2006. Adesso sembra arrivato il momento dell'esodo anche per lui che insieme ad Armando Focaroli (presidente di Telecom Italia Audit) aveva il compito di controllare le attività degli intercettatori.



Mentre le pulizie sono in corso resta ancora incerta la definizione della governance. Ieri alle 14,20 Franchino Bernabè è entrato negli uffici di Telecom, e Pasquale Pistorio ha avuto un brivido nella schiena. Sembra però che la presenza di Bernabè fosse da legare soprattutto al suo incarico nella banca Rothschild interessata a gestire la separazione della rete d'accesso.

Per il vertice di Telecom continuano a girare gli stessi nomi. Alla presidenza sembra scontato l'arrivo di Galateri di Genola per il quale curiosamente il direttore di "Panorama Economy" Sergio Luciano ipotizza tra sei mesi la presidenza della Fiat. La posizione chiave rimane quella di Carlo Buora che gode della stima di Geronzi, mentre continuano a salire le quotazioni di Paolo Dal Pino per la poltrona ricoperta da Riccardo Ruggiero.

4 - GUARGUAGLINI SAPEVA (VIA BUSH-SILVIO)
Da comandante supremo a generale. Pierfrancesco Guarguaglini ha vinto la seconda battaglia negli Stati Uniti e dopo gli elicotteri per la Casa Bianca porta a Finmeccanica 145 esemplari di un aereo da trasporto militare costruito dall'Alenia Aeronautica. Quando ieri nel pomeriggio è arrivata la notizia i tappi di champagne sono volati dalle finestre di piazza Monte Grappa dove si trova la direzione di Finmeccanica.

L'unico uomo che non ha dato segni di ebbrezza è stato proprio il comandante supremo Guarguaglini, e molti si sono chiesti quale fosse la ragione del suo silenzio. Il manager 70enne di Castagneto Carducci non ha una carattere estroverso e sotto il vestito (in genere stazzonato e modesto) nasconde un carattere incazzoso. In realtà sembra che il Pierfrancesco conoscesse già da sabato sera l'esito della gara che porta a Finmeccanica 6 miliardi di dollari. La notizia gli era stata filtrata dopo gli incontri di Bush con Romano Prodi e l'amico Silvio.

5 - SPRECONE L'AMERICANO
Per fortuna che a New York mercoledì prossimo arriva Renzo Arbore a risollevare l'immagine dell'Italia in America. Lo showman arriva nella Grande Mela per presentare "Umbria Jazz" a New York, una rassegna che durerà quattro giorni nei quali sono previste esibizioni di giovani talenti musicali. Ad accoglierlo presso l'Istituto Italiano di Cultura ci sarà alle ore 18 il direttore-giornalista Claudio Angelini (in scadenza).

Purtroppo i suoi tentativi di alzare il livello culturale dell'immagine italiana si scontrano con la moltitudine di iniziative folkloristiche promosse dagli assessori di molte città. Dopo Biella, Gela, Caltanissetta, poche sere fa anche una folta delegazione di Brescia ha occupato il ristorante panoramico "Rainbow Room" per presentarsi alla comunità di Broccolino.

Il fenomeno sta diventando preoccupante e gli autori del libro "La Casta" (Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo) che ha fatto le pulci alle spese folli del pubblico denaro, dovranno presto aggiungere un'appendice al loro best-seller.
Fiumi di soldi se ne vanno nella "micropromozione" del made in Italy a cura dei enti locali. Dai ministeri si è passati alle Regioni, e adesso tocca addirittura alle singole città che organizzano spedizioni faraoniche per iniziative di nessun valore.

6 - CALABRO' LASCIA?
Avviso ai naviganti: "Gli uscieri di Pirelli spa sono convinti che Antonio Calabrò, il giornalista-scrittore che è stato incaricato da Tronchetti Provera di curare l'immagine, stia per lasciare da un momento all'altro il suo incarico".


Dagospia 14 Giugno 2007