FININVEST: PRONTI A INCREMENTARE QUOTA IN MEDIOBANCA - UNI-CAPITALIA: VIA LIBERA BANKITALIA - COPPOLA IN BARELLA AL RIESAME - GERONZI: NON CONTROLLIAMO GENERALI - AI BERLUSCONI 229 MLN DI DIVIDENDI - BPI E MAGISTE SUL PEGNO RCS - FISCHI A LUCHINO.

1 - UNICREDIT-CAPITALIA: VIA LIBERA BANKITALIA A FUSIONE.
(Adnkronos) - Bankitalia ha approvato la fusione per incorporazione di Capitalia in Unicredit. E' quanto si apprende da fonti finanziarie, che puntualizzano come il via libera sia arrivato nei giorni scorsi.

2 - COPPOLA IN BARELLA AL RIESAME: LA MADRE: MORIRA' IN CARCERE.
(Apcom)
- Ancora una volta l'immobiliarista Danilo Coppola si è presentato in barella nell'aula del tribunale del riesame, che dovrà decidere sulla sua scarcerazione per motivi di salute. La madre, Francesca Garofalo, appena dopo averlo visto entrare, ha detto: "Morirà in carcere, solo perché si chiama Danilo Coppola. Se non fosse stato lui era da tempo ritornato a casa". I giudici della libertà hanno dato incarico a tre periti - Bianca Maria Artioli, Carlo Amoroso e Cosimo Evangelista - di stabilire se una precedente valutazione di "incompatibilità con il regime carcerario", fatta da un consulente del gip, sia applicabile al momento. Oggi, dovrebbe essere depositato il risultato dei loro accertamenti. Intanto, la settimana scorsa, Coppola ha rifiutato il trassferimento in ospedale. Sul punto, i pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli, insisteranno nella loro discussione. Coppola, con indosso una maglietta nera è apparso visibilmente dimagrito.

3 - CONFINDUSTRIA: MONTEZEMOLO A UDINE; CGIL E UIL DISERTANO (E FORZA NUOVA LO FISCHIA).
(Ansa) - I vertici regionali di Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia hanno disertato oggi l'assemblea annuale dell'Associazione Industriali di Udine, alla quale partecipa Luca Cordero di Montezemolo. L'assenza - e' stato spiegato - e' stata causata dalle recenti dichiarazioni critiche del presidente di Confindustria sui sindacati. Alle assise partecipa invece il segretario regionale della Cisl, Paolo Moro. All'arrivo di Montezemolo nel capoluogo friulano, alcuni esponenti di Forza Nuova hanno esposto uno striscione di protesta, lanciando qualche fischio.

4 - FININVEST, AI BERLUSCONI 229 MILIONI DI DIVIDENDI.
Da "La Stampa"
- Il Gruppo Fininvest, guidato dalla presidente Marina, Berlusconi ha chiuso il 2006 con un utile netto di 316 milioni, a fronte dei 1,8 miliardi del 2005, quando il risultato aveva beneficiato della plusvalenza di 1,5 miliardi dalla cessione del 16,68% di Mediaset. Esclusa tale voce, il risultato, precisa il Gruppo, è «sostanzialmente allineato» con il 2005. I ricavi (5,6 miliardi) registrano una crescita del 2,8% (1% in termini omogenei). Il monte dividendi è di 229 milioni. Gli investimenti sono stati 2,3 miliardi (+67%), destinati soprattutto allo sviluppo del digitale terrestre televisivo e per il processo di internazionalizzazione delle attività editoriali. Il margine operativo lordo a livello consolidato è di 2,1 miliardi, in calo rispetto ai 2.2 miliardi dell'esercizio 2005, mentre il risultato operativo è calato dell'8,9% dai 1.3 miliardi del 2005 ai 1.2 dei 2006.

5 - CANNATELLI (FININVEST): PRONTI A INCREMENTARE QUOTA IN MEDIOBANCA.
(Asca) - Fininvest e' intenzionata a incrementare la propria partecipazione nel capitale di Mediobanca, a seguito della cessione della quota attualmente in mano a Unicredit. A sciogliere ogni dubbio e' stato, ieri sera, lo stesso a.d. della holding della famiglia Berlusconi, Pasquale Cannatelli, che ha risposto ai giornalisti a margine della presentazione del palinsesto autunnale di Mediaset. ''Se ci chiamano, siamo pronti'', ha osservato Cannatelli spiegando che si tratterebbe comunque di un investimento contenuto, non superiore a un 1% da aggiungere all'attuale 1% gia' posseduto da Fininvest nel capitale di Piazzetta Cuccia.

''Certamente - ha aggiunto Cannatelli - saremmo interessati. Credo molto nella societa', e' ben gestita e ha grandi prospettive''. Insomma, ha insistito l'a.d. di Fininvest, ''siamo convinti che Mediobanca sia un ottimo investimento e un'eventuale crescita sarebbe nell'ottica della continuita'''. Fininvest, ha aggiunto Cannatelli, e' anche pronta a entrare a far parte del patto sempre che se ne presenti la possibilita': ''Se fossimo invitati a farlo - ha detto Cannatelli - saremmo disponibili''. Apprezzamento, poi, per il nuovo modello di governance dualistico adottato da Piazzetta Cuccia e per il neo presidente del Consiglio di Sorveglianza, Cesare Geronzi: ''E' un uomo che apprezzo moltissimo. Ho imparato a conoscerlo in Capitalia e ha fatto un ottimo lavoro''. Nessuna indicazione, infine, sui futuri investimenti della liquidita' della holding della famiglia Berlusconi.

6 - GERONZI: MEDIOBANCA NON CONTROLLA GENERALI.
(Ansa)
- ''L'indagine dell' Antitrust servira' a smentire in modo drastico questo assunto'' secondo il quale Mediobanca controlla Generali. Lo ha detto, a margine dell' assemblea degli azionisti, il presidente di Capitalia e del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi. ''Mediobanca - spiega - non ha ne' ha mai avuto nessun rapporto, ne' commerciale ne' industriale, con Generali''. Geronzi sottolinea che Mediobanca ''ha solo una quota del 14% e col 14% non si controlla niente. Soprattutto oggi con i fondi che muovono quote del 15%-20%''.



7 - BPM SI LECCA LE FERITE MA CREDE IN BANKITALIA.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - La partita è persa. Il vice presidente di Bpm Marco Vitale ha detto chiaramente che «non esiste una strategia alternativa, che ci dobbiamo prendere qualche giorno per pensare a freddo e leccare questa gravissima ferita». Tuttavia il presidente Roberto Mazzotta, e il direttore generale Fabrizio Viola insieme a Vitale potrebbero anche tentare qualcosa. Anzi, magari mentre si «leccano questa gravissima ferita» stanno già studiando se c'è ancora qualche strada aperta per Modena. Possibile? Difficile dirlo. Ma tecnicamente sarebbe interessante sapere se una modifica dello statuto potrebbe essere approvata direttamente dall'assemblea dei soci senza passare per il consiglio d'amministrazione. Tutto sommato l'operazione di integrazione aveva già ricevuto la delibera dei consigli e le modifiche dello statuto sono state richieste da Bankitalia. Ma per il management della popolare l'assemblea di Bpm è più o meno insidiosa del consiglio d'amministrazione?

8 - BPI: ACCORDO CON MAGISTE SUL PEGNO RCS.
(Asca)
- Accordo raggiunto tra la Bpi e Magiste (gruppo Stefano Ricucci). Lo scrive il quotidiano Il Giornale. Bpi rinuncera' a 200 milioni sui 700 affidati a Ricucci e garantiti da immobili e da pegno sul 14,1% di azioni Rcs in capo allo stesso Ricucci, su cui successivamente Bpi aveva escusso il pegno. Magiste aveva, pochi giorni fa, deposititato in tribunale l'istanza per avviare l'azione revocatoria nei confronti del gruppo bancario lodigiano. Ora la vicenda si e' chiusa con ''soddisfazione delle due parti'', scrive il quotidiano.

9 - IPO AMATORIALE PER LUC BESSON.
A. Grass. per "Il Sole 24 Ore" - A fare i film sarà anche un fenomeno, ma il "backstage" della sua Ipo è amatoriale. Il regista Luc Besson, ha infatti deciso di quotare la propria società di produzione EuropaCorp, che l'11 luglio farà il debutto sul listino di Parigi.Un'occasione per gli investitori? Forse, ma se non siete furbi come Nikita o Leon è inutile che via affanniate a trovare informazioni sulla EuropaCorp.

Sulle principali piattaforme internazionali, da Bloomberg a Reuters l'unico dato disponibile è il sito internet della società. Ma, se non avete la residenza in Francia, sul sito della società potrete vedere solo le locandine dei film di Besson. A dispetto del mercato comune l'accesso alla parte del sito destinata agli investitori è negata ai non francesi. In ogni caso, per gli amanti del "thriller d'azione" possiamo dire che la forchetta di prezzo di EuropaCorp è di 14-16,25 euro per azione. Viene offerto (compresa la greenshoe) circa il 26,3% del capitale per 77 milioni di euro. Il prezzo di collocamento sarà definito il 5 luglio.

10 - LE TASSE, LA SEGRETARIA E IL MILIARDARIO BUFFETT.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - La battaglia contro il fisco è arrivata anche negli Stati Uniti, dove ci sono diversi gli imprenditori che non vogliono più pagare meno tasse dei loro dipendenti. Insomma, dopo che l'europeo Nicholas Ferguson ha detto che i manager del private equity e degli hedge fund a causa delle regole sulla tassazione del capital gain «pagano meno tasse di una donna delle pulizie», adesso a richiamare l'attenzione sul tema della perequazione fiscale è sceso in campo il terzo uomo più ricco del mondo, Warren Buffett.

Il fondatore della Berkshire Hathaway, che ha un patrimonio personale di oltre 53 miliardi di dollari, ha tirato due conti. Fra stipendio (da funzionario) alla Berkshire Hathaway e dividendi vari gode di entrate per 46 milioni di euro all'anno. E le tasse? Fra un beneficio e l'altro paga solo il 17,7%, quasi la metà dell'aliquota media che sopportano i suoi dipendenti (32,9%). Sarà un caso isolato? Lui pensa di no. Anzi, offre 1 milione di dollari all'imprenditore americano che gli dimostrerà di pagare più tasse della propria segretaria. Parola di Warren Buffett.


Dagospia 28 Giugno 2007