VINCE TOM BARRACK, BATTUTO L'AGA KHAN - LA RIVOLTA DEI PEONES RICCHI TRA RICCHI DELLA COSTA SMERALDA, E' FALLITA - PERSICO CONFERMATO PRESIDENTE DEL PARADISO PEDESTRE PER VIPPE & PIPPE - MA IL BRACCIO ARMATO DEL KHAN, ANNUNCIA RICORSI IN TRIBUNALE.
Luciano Verre per Dagospia
Stamane Porto Cervo, si è svegliata più perla che mai. Ma molti portocervini sono "incazzatissimi". Questo mare non gli appartiene più. Lo smeraldo è diventato oro di Bologna, quello che diventa nero per la vergogna. Infatti la guerra dei peones ricchi tra ricchi per accaparrarsi la presidenza del Consorzio Costa Smeralda, è stata persa dal condottiero rivoltoso Enzo Satta, l'architetto braccio destro dell'Aga Khan, e vinta da Renzo Persico, l'avvocato che gode la fiducia del nuovo cardinale della Costa, l'amerikano Tom Barrack.
Una sconfitta lacerante. La carica dei piccoli romantici proprietari capitanati da Satta, che volevano riportare la Costa ai tempi d'oro degli anni Settanta, è finita in un pozzo nero maleodorante perché non hanno capito che la realtà oggi è ben diversa da quella di ieri: oggi in Costa comandano i mandarini russi, americani e italiani che si rispecchiano nella vipperia di Flavio Briatore, Lele Mora e Fabrizio Corona, mentre i re e i discepoli dell'era dorata voluta dal principe Khan è definitivamente finita e tramontata. Amen. Anzi, una prece. Volete voi combattere contro le mutande pazze di Corona o le starlette-pugilesse del Billionaire? Non si torna indietro.
Persico ha vinto con il 75 per cento dei voti. La Colony of Barrack che rappresenta, esprime ed esprimerà per altri quattro anni tutti i membri del nuovo Cda. Barrack è stato chiarissimo del resto: chi possiede i pezzi pregiati della Costa (cioè lui stesso) ha il controllo del Consorzio. Giusto, regolare, corretto. Tiè Satta, tiè Aga Khan. Indietro non si torna. Meglio il nuovo corso alla Lele Mora.
Il nuovo consiglio sarà composto da Persico presidente (for Barrack), Aleksandra Dubrova, russa, David Monaham, manager di Colony Capital, Bruno Mentasti, figlio di Giuseppe fondatore della San Pellegrino, Pier Giorgio Piga, ingegnere del Sud Sardegna, ovvero Cagliari. Primo dei non eletti l'Aga Khan, secondo Enzo Satta.
Ma bisognerà aspettare altri quattro anni per riproporre l'assalto al Cda? Risponde Enzo Satta, papà della deliziosa velina Melissa: "Non credo proprio. Siamo soltanto all'inizio. Abbiamo perso una battaglia mica la guerra. A breve ci saranno nuove sorprese". Cioè ricorsi in tribunale. Ma oramai il mondo dorato smeraldino sembra davvero finito.
Ora la Costa appartiene ai nuovi re che si chiamano con nomi comuni a tutti ormai, Flavio Briatore, Lele Mora, Simona Ventura, Stefano Bettarini, Coco il calciatore, e a locali altisonanti come il Pepero, il Billionaire, i Sotto e i Sopravento. Tom Barrack lo avevo detto all'atto del suo insediamento cardinalizio: la Costa cambierà, meno smeraldi e più casino. Il piatto è servito.
Dagospia 01 Agosto 2007
Stamane Porto Cervo, si è svegliata più perla che mai. Ma molti portocervini sono "incazzatissimi". Questo mare non gli appartiene più. Lo smeraldo è diventato oro di Bologna, quello che diventa nero per la vergogna. Infatti la guerra dei peones ricchi tra ricchi per accaparrarsi la presidenza del Consorzio Costa Smeralda, è stata persa dal condottiero rivoltoso Enzo Satta, l'architetto braccio destro dell'Aga Khan, e vinta da Renzo Persico, l'avvocato che gode la fiducia del nuovo cardinale della Costa, l'amerikano Tom Barrack.
Una sconfitta lacerante. La carica dei piccoli romantici proprietari capitanati da Satta, che volevano riportare la Costa ai tempi d'oro degli anni Settanta, è finita in un pozzo nero maleodorante perché non hanno capito che la realtà oggi è ben diversa da quella di ieri: oggi in Costa comandano i mandarini russi, americani e italiani che si rispecchiano nella vipperia di Flavio Briatore, Lele Mora e Fabrizio Corona, mentre i re e i discepoli dell'era dorata voluta dal principe Khan è definitivamente finita e tramontata. Amen. Anzi, una prece. Volete voi combattere contro le mutande pazze di Corona o le starlette-pugilesse del Billionaire? Non si torna indietro.
Persico ha vinto con il 75 per cento dei voti. La Colony of Barrack che rappresenta, esprime ed esprimerà per altri quattro anni tutti i membri del nuovo Cda. Barrack è stato chiarissimo del resto: chi possiede i pezzi pregiati della Costa (cioè lui stesso) ha il controllo del Consorzio. Giusto, regolare, corretto. Tiè Satta, tiè Aga Khan. Indietro non si torna. Meglio il nuovo corso alla Lele Mora.
Il nuovo consiglio sarà composto da Persico presidente (for Barrack), Aleksandra Dubrova, russa, David Monaham, manager di Colony Capital, Bruno Mentasti, figlio di Giuseppe fondatore della San Pellegrino, Pier Giorgio Piga, ingegnere del Sud Sardegna, ovvero Cagliari. Primo dei non eletti l'Aga Khan, secondo Enzo Satta.
Ma bisognerà aspettare altri quattro anni per riproporre l'assalto al Cda? Risponde Enzo Satta, papà della deliziosa velina Melissa: "Non credo proprio. Siamo soltanto all'inizio. Abbiamo perso una battaglia mica la guerra. A breve ci saranno nuove sorprese". Cioè ricorsi in tribunale. Ma oramai il mondo dorato smeraldino sembra davvero finito.
Ora la Costa appartiene ai nuovi re che si chiamano con nomi comuni a tutti ormai, Flavio Briatore, Lele Mora, Simona Ventura, Stefano Bettarini, Coco il calciatore, e a locali altisonanti come il Pepero, il Billionaire, i Sotto e i Sopravento. Tom Barrack lo avevo detto all'atto del suo insediamento cardinalizio: la Costa cambierà, meno smeraldi e più casino. Il piatto è servito.
Dagospia 01 Agosto 2007