LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE DALLA GIOVENTU' EX POTOP E LOTTA CONTINUA E' SOTTO RICATTO: SE SCALZONE PARLA FINISCONO TUTTI A SAN VITTORE - L'ADORNATO IMBRAMBILLATO - ECCO UNA LEGGE "GIUSTA" PER IL CARDINAL BERTONE: FAR PAGARE L'ICI AL VATICANO.
1 - LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE DALLA GIOVENTU' EXTRAPARLAMENTARE E' SOTTO RICATTO: SE SCALZONE PARLA FINISCONO TUTTI A SAN VITTORE
Giovanni Fasanella per http://www.lastorianascosta.com/news.php
Oreste Scalzone, ex leader di Autonomia Operaia, commenta così la notizia dell'arresto di Marina Petrella, la brigatista rossa condannata all'ergastolo per il caso Moro e da anni latitante a Parigi: "Quello che colpisce è il carattere smisurato della distanza temporale fra i fatti, le condanne e la messa in esecuzione della pena" (La Stampa di oggi, pag 18). E fin qui... Ma ecco l'affondo di Scalzone, con il suo sinistro avvertimento: "Ci toccherà utilizzare metodi della non violenza attiva, che possono essere cattivi. Rovineremo reputazioni, manderemo a casa parlamentari, soprattutto di sinistra". E' chiaro?
Sostengono che, dopo aver trascorso anche lui qualche anno a Parigi da "esiliato" e da qualche mese rientrato in Italia (senza aver mai patito un giorno di carcere per la sua condanna), Scalzone non sia più, come dire?, la stessa persona. Non so... Personalmente sono convinto che il personaggio che fu tra i leader del tanto celebrato '77 sia abbastanza lucido. Fin troppo, direi. E sappia bene di che cosa parla.
Parla dei tanti protagonisti della stagione di violenza e terrorismo che non hanno mai pagato alcun prezzo per le loro scelte, nemmeno quella della pubblicità delle loro azioni , e che ora si sono riciclati facendo carriera nella politica, nell'economia, nella cultura... Sono diventi, insomma, un pezzo della classe dirigente di questo paese. Un pezzo di classe dirigente sotto ricatto.
Mi chiedo: per un paese che aspira a un futuro migliore, lasciandosi definitivamente alle spalle l'incubo degli anni di piombo, non sarebbe preferibile un bel bagno di verità, una pubblica confessione, piuttosto che avere un pezzo della propria classe dirigente sotto un ricatto mafioso?
2 - L'ADORNATO IMBRAMBILLATO
Michele Serra per La Repubblica
Non so se sia stato un bagno di umiltà o una resa all´orrore, ma negli anni abbiamo imparato a prendere sul serio, volenti o nolenti, cose che all´inizio ci parevano poderose minchiate. E invece si sono rivelate idee geniali per milioni di italiani plaudenti. Il deposito del marchio "Partito della Libertà" da parte di Brambilla Michela, con "diritto di esclusiva su scarpe e cappelleria", potrebbe essere una di queste. La politica, del resto, da tempo è passata dalle discipline intellettuali allo shopping: lo sa bene il povero Ferdinando Adornato, che da un paio di lustri, da quel vecchio comunista che è, tenta di costruire il Partito Nuovo del centrodestra attraverso le faticosissime alchimie tradizionali, convegni, pensose orazioni, addirittura riviste. Un buco nell´acqua.
Brambilla Michela in cinque minuti, con una firmetta dal notaio piuttosto che perdere tempo con torme di intellettuali vanitosi e litigiosi, ha surclassato Adornato. Il bravo Bondi (anche lui politicamente vecchio, anche lui non per caso ex comunista) tenta eroicamente di ristabilire una gerarchia dei valori politici (e non solo) ricordando a Brambilla che la politica è "cultura e umiltà". Ma provate a rapportare questi due concetti, cultura e umiltà, al demiurgo di questa e altre vicende, Silvio Berlusconi, e capirete perché al suo fianco ci sarà sempre più spesso Brambilla Michela, e sempre di meno Bondi e Adornato.
3 - UNA LEGGE "GIUSTA" PER BERTONE. PAGARE L'ICI
Pino Corrias per Vanity Fair
Nel Paese occidentale dove si evadono piu' tasse al mondo - 200 miliardi di euro l'anno, calcolati al netto di Valentino Rossi - ha ancora diritto di sproloquio un tipo come Umberto Bossi che propone di non pagarle. Ma non e' il discendete del Dio Po a stupire, fa il suo mestiere elettorale, a nome di tutti gli evasori che campano al Nord in lotta permanente contro i fessi che le tasse sono costretti a pagarle.
Stupiscono i signori della Chiesa, quella vera. E l'eminente monsignor Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, che dicendo l'ovvio ("pagare le tasse e' un dovere") aggiunge una via d'uscita: "Purche' le leggi siano giuste".
L'ambiguita' fa parte della grandezza della Chiesa, ci campa da duemila anni, chiamandola misericordia. Chi decide se le leggi sono giuste? Perche' se sono sbagliate allora aspetto. E mentre aspetto meglio se non pago. A rischio pure di commettere peccato. Del quale gia' mi pento: due avemaria, un condono, assolto.
Perche' poi la Chiesa questi impicci terreni li sbriga come niente. Per esempio non pagando l'Ici sul suo patrimonio immobiliare. Che e' immenso, inestimabile, addirittura mai calcolato. A tutela del quale lo Stato prevede da sempre una norma di legge che garantisce la totale esenzione. Santa esenzione. Anche se gia' condannata dalla Corte Costituzionale perche' viola l'uguaglianza di fronte alla legge. E sotto inchiesta a Bruxelles perche' infrange le norme sulla concorrenza.
Secondo monsignor Bertone si tratta di una legge giusta o ingiusta? E il governo che ne pensa? Il governo - che quest'anno girera' alla Chiesa 991 milioni dell'otto per mille - non pensa, aspetta. Ha appena varato una commissione di studio. Che studiera' fino a Autunno, quando Bossi e i suoi evasori pagani magari marceranno in compagnia dei loro parroci.
Dagospia 24 Agosto 2007
Giovanni Fasanella per http://www.lastorianascosta.com/news.php
Oreste Scalzone, ex leader di Autonomia Operaia, commenta così la notizia dell'arresto di Marina Petrella, la brigatista rossa condannata all'ergastolo per il caso Moro e da anni latitante a Parigi: "Quello che colpisce è il carattere smisurato della distanza temporale fra i fatti, le condanne e la messa in esecuzione della pena" (La Stampa di oggi, pag 18). E fin qui... Ma ecco l'affondo di Scalzone, con il suo sinistro avvertimento: "Ci toccherà utilizzare metodi della non violenza attiva, che possono essere cattivi. Rovineremo reputazioni, manderemo a casa parlamentari, soprattutto di sinistra". E' chiaro?
Sostengono che, dopo aver trascorso anche lui qualche anno a Parigi da "esiliato" e da qualche mese rientrato in Italia (senza aver mai patito un giorno di carcere per la sua condanna), Scalzone non sia più, come dire?, la stessa persona. Non so... Personalmente sono convinto che il personaggio che fu tra i leader del tanto celebrato '77 sia abbastanza lucido. Fin troppo, direi. E sappia bene di che cosa parla.
Parla dei tanti protagonisti della stagione di violenza e terrorismo che non hanno mai pagato alcun prezzo per le loro scelte, nemmeno quella della pubblicità delle loro azioni , e che ora si sono riciclati facendo carriera nella politica, nell'economia, nella cultura... Sono diventi, insomma, un pezzo della classe dirigente di questo paese. Un pezzo di classe dirigente sotto ricatto.
Mi chiedo: per un paese che aspira a un futuro migliore, lasciandosi definitivamente alle spalle l'incubo degli anni di piombo, non sarebbe preferibile un bel bagno di verità, una pubblica confessione, piuttosto che avere un pezzo della propria classe dirigente sotto un ricatto mafioso?
2 - L'ADORNATO IMBRAMBILLATO
Michele Serra per La Repubblica
Non so se sia stato un bagno di umiltà o una resa all´orrore, ma negli anni abbiamo imparato a prendere sul serio, volenti o nolenti, cose che all´inizio ci parevano poderose minchiate. E invece si sono rivelate idee geniali per milioni di italiani plaudenti. Il deposito del marchio "Partito della Libertà" da parte di Brambilla Michela, con "diritto di esclusiva su scarpe e cappelleria", potrebbe essere una di queste. La politica, del resto, da tempo è passata dalle discipline intellettuali allo shopping: lo sa bene il povero Ferdinando Adornato, che da un paio di lustri, da quel vecchio comunista che è, tenta di costruire il Partito Nuovo del centrodestra attraverso le faticosissime alchimie tradizionali, convegni, pensose orazioni, addirittura riviste. Un buco nell´acqua.
Brambilla Michela in cinque minuti, con una firmetta dal notaio piuttosto che perdere tempo con torme di intellettuali vanitosi e litigiosi, ha surclassato Adornato. Il bravo Bondi (anche lui politicamente vecchio, anche lui non per caso ex comunista) tenta eroicamente di ristabilire una gerarchia dei valori politici (e non solo) ricordando a Brambilla che la politica è "cultura e umiltà". Ma provate a rapportare questi due concetti, cultura e umiltà, al demiurgo di questa e altre vicende, Silvio Berlusconi, e capirete perché al suo fianco ci sarà sempre più spesso Brambilla Michela, e sempre di meno Bondi e Adornato.
3 - UNA LEGGE "GIUSTA" PER BERTONE. PAGARE L'ICI
Pino Corrias per Vanity Fair
Nel Paese occidentale dove si evadono piu' tasse al mondo - 200 miliardi di euro l'anno, calcolati al netto di Valentino Rossi - ha ancora diritto di sproloquio un tipo come Umberto Bossi che propone di non pagarle. Ma non e' il discendete del Dio Po a stupire, fa il suo mestiere elettorale, a nome di tutti gli evasori che campano al Nord in lotta permanente contro i fessi che le tasse sono costretti a pagarle.
Stupiscono i signori della Chiesa, quella vera. E l'eminente monsignor Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, che dicendo l'ovvio ("pagare le tasse e' un dovere") aggiunge una via d'uscita: "Purche' le leggi siano giuste".
L'ambiguita' fa parte della grandezza della Chiesa, ci campa da duemila anni, chiamandola misericordia. Chi decide se le leggi sono giuste? Perche' se sono sbagliate allora aspetto. E mentre aspetto meglio se non pago. A rischio pure di commettere peccato. Del quale gia' mi pento: due avemaria, un condono, assolto.
Perche' poi la Chiesa questi impicci terreni li sbriga come niente. Per esempio non pagando l'Ici sul suo patrimonio immobiliare. Che e' immenso, inestimabile, addirittura mai calcolato. A tutela del quale lo Stato prevede da sempre una norma di legge che garantisce la totale esenzione. Santa esenzione. Anche se gia' condannata dalla Corte Costituzionale perche' viola l'uguaglianza di fronte alla legge. E sotto inchiesta a Bruxelles perche' infrange le norme sulla concorrenza.
Secondo monsignor Bertone si tratta di una legge giusta o ingiusta? E il governo che ne pensa? Il governo - che quest'anno girera' alla Chiesa 991 milioni dell'otto per mille - non pensa, aspetta. Ha appena varato una commissione di studio. Che studiera' fino a Autunno, quando Bossi e i suoi evasori pagani magari marceranno in compagnia dei loro parroci.
Dagospia 24 Agosto 2007