GENCHI: LA SATIRA SUL "DOLCINO AL VELENO" MI DIVERTE MA NON È VERA - PADRE PIO, PIVETTI E MOGGI - LUTTAZZI: SOLO INVETTIVE - IL PERENNE RESTAURO DEL MILITE IGNOTO - LA CHIESA LASCI STARE HALLOWEEN E PENSI AL NATALE - CIPRIANI SPARA NEL MUCCHIO.

Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1

Caro "Dago", come sai, ormai "disoccupato", mi diletto più a rettificare che a scrivere perizie. La tua satira sul "Dolcino al veleno" - con riguardo alla revoca della Procura Generale di Catanzaro della consulenza Why Not - mi ha fatto molto ridere, ma non rende la verità. Non posso palesare - come è ovvio - i motivi della revoca. Posso (e debbo) confermarti, però, che l'Avvocato Generale di Catanzaro è stato con me molto cortese e garbato. Non è affatto vero, quindi, che me la sono presa con lui "polemicamente", come ha scritto un redattore del Messaggero, che non ha saputo nemmeno leggere le agenzie e guardare gli orari, oltre che i contenuti. E poi vuoi che uno come me poteva prendersela per un provvedimento firmato da uno che si chiama "Dolcino"? Lo sanno tutti che sono un goloso! La mia stazza e la mia militanza in Slow Food (che è pure l'unica) lo confermano.
Gioacchino Genchi

Lettera 2
Caro Dago, perchè Simona Ventura all' Isola dei Famosi cambia atteggiamento con i naufraghi ogni settimana?
Mercoledì super-Simo ha esultato insieme a tutta la nazione) per la nomination di quella tal Karmela Picozzi da Salerno, la concorrente più insostenibile del reality di tutti i tempi.
Ieri a Quelli che... ha ritrattato tutto, le ha chiesto scusa, le ha implorato umilmente di restare (gettandoci nello sconforto...).
Cosa succede alla brava conduttrice che aveva la faccia tosta più tosta della televisione italiana? Perchè ci fa questo? Il popolo sovrano s'interroga!
Pippi

Lettera 3

Più che le stimmate, quello che mi fa dubitare di Padre Pio è che, a sentire certe dichiarazioni dei diretti interessati, sia stato la guida di Irene Pivetti in televisione e di Moggi nel calcio ( Ma perchè Daria Bignardi se l'è così presa per la risposta di Moggi? non l'aveva fatta lei la domanda al riguardo? e non era stata lei a invitarlo?).
Mary

Lettera 4

Caro Dago, non me ne volere, ma francamente la notizia che tu hai riportato - sulle nozze della figlia di Geronzi officiate prossimamente dal Cardinale Segretario di Stato Vaticano Bertone - alla luce delle rivelazioni di ieri sera di Report finisce quasi per essere una ovvietà...
Battuta a parte, ovvietà non è affatto e bene hai fatto a sottolinearla, e c'è da meravigliarsi che il Segretario di Stato trovi tempo per una cerimonia privata del genere. Oppure no....
Qualcosa vorranno infatti ben dire i centinaia di migliaia di euro elargiti dal budget delle Relazioni Esterne di Capitalia (Luigi Vianello) a vari alti Prelati, iniziative vaticani ed addidritura in molti casi a non meglio identificati esponenti vaticani.
Una corposa ispezione interna era stata disposta da Arpe - riiporta Report - sull'allegro budget di Vianello, ma ora la relazione finale firmata da un Vice DG di arpiana osservanza finirà forse nel nulla, dopo la fusione. La patata bollente è nelle mani di Profumo.
Paolino Pulici

Lettera 5

Ciao Dago. Ho letto sul tuo sito il pezzo di Repubblica.it sulla trasmissione di Luttazzi.
Una considerazione: dal testo riportato, non traspare a mio avviso nulla che sia satirico o, scendendo di un gradino, anche solo umoristico. Solo invettive, anche giustificate in certi casi, per carità, ma invettive, che non sono altro che la versione nobile dell'insulto. Cosa c'entrano con la satira, che unisce l'invettiva ad almeno una qualche forma di umorismo? Certe frasi riportate nell'articolo sono quelle che potrei sentire al bar, anche se elaborate con maggiore precisione, ma non è questo che ci si aspetta - non io, che Luttazzi non lo guardo - da un artista che ha scelto tale genere.
Lo Gorroico

Lettera 6

Caro Dago, vorrei segnalare che per il secondo anno di seguito il Sacello del Milite Ignoto viene chiuso a cavallo del 4 novembre per "lavori di restauro" (l'anno scorso era per "allestimento mostra"). In compenso il "bookshop" e la "caffetteria" funzionano a pieno regime. I mercanti nel tempio ringraziano.
Emanuele Mastrangelo



Lettera 7

Secondo Margherita Agnelli, conoscere l'esatto ammontare del patrimonio dell'Avvocato, è come scalare un monte. Zemolo!
Natalino Russo Seminara

Lettera 8

La Chiesa cattolica non faccia tanto la severa maestrina nei confronti di questa innocente festa per bambini chiamata Halloween. La Chiesa pensi a come è ridotto il "suo" Natale; un'orgia spaventosa lungo i gironi del Centro Commerciale. Se Halloween è una festa pagana, il Natale oramai è una festa satanica.
Ezzelino - Treviso

Lettera 9
Caro Dago, mi sento di prendere posizione, da modesto giornalista in campo enogastronomico, contro l'ingiustificato attacco di Arrigo Cipriani (intervistato da Repubblica e ripreso da Dagospia) alla categoria dei professionisti della ristorazione: Vissani e Marchesi si difendono bene da soli, ma parlo a nome dei tanti, noti e meno noti chef, che incassano gli insulti in silenzio, per paura di esporsi o, infatti, intimiditi dal prestigio del personaggio.

Essere figli di un grande professionista e capaci manager della ristorazione non autorizza nessuno a sparare nel mucchio. E senza mezzo secolo di commenti entusiastici delle guide e positive recensioni sulla stampa di tutto il mondo forse anche il marchio e la cucina di Harry's Bar sarebbero stati meno facilmente esportabili. E' quanto meno molto discutibile affermare che è meglio non entrare in ristoranti che portano il nome di un cuoco: il grande Paul Bocuse, che ho avuto l'onore di intervistare lo scorso anno mentre era in visita in Italia (mi fece da interprete d'eccezione proprio Gualtiero Marchesi), porta con vanto da 40 anni il proprio nome sull'insegna, accompagnato da un firmamento di stelle Michelin!

In quell'occasione, tra l'altro, era presente anche Alain Ducasse, chef simbolo della cucina moderna, che dirige 22 locali nel mondo, molti dei quali a lui intitolati, senza che questo ne veda mettere in dubbio la qualità. L'antipatia per la nouvelle cuisine, infine, è quanto meno contraddittoria: da un lato Cipriani ne odia i fronzoli, dall'altro vi si allinea accusando gli chef di nascondere le malefatte con la panna. Liquerizia o altri abbinamenti estremi possono essere discussi, tuttavia la creatività nasce anche dalla sperimentazione e dalla risposta che il pubblico stesso dà ai nuovi sapori: accostamenti di gusto che oggi sono comuni (formaggi con composte di frutta, passata di legumi con gamberi, ecc) erano considerati azzardati solo pochi anni fa.

E' vero, purtroppo, che non tutti i grandi chef, artisti e creativi della cucina, sono anche capaci manager e spesso il loro entusiasmo naufraga contro logiche del business più grandi e severe di loro. Ma non aver avuto fortuna a Parigi o a New York non ha nulla a che vedere con la professionalità, la serietà e la preparazione: la cucina non si misura dal successo internazionale, ma dalla validità di ciò che va in tavola. E in Italia non abbiamo molto da farci insegnare oltreoeceano.
Alex Guzzi

Lettera 10

Caro Dago, fai sapere a Veltroni che sono disposto io, gratis, a passeggiare almeno una volta al mese sopra le mura Aureliane per controllare le eventuali crepe o falle a seguito di violenti nubifragi e non una volta ogni parte di muro crollato!
Paolo


Dagospia 05 Novembre 2007