LA CINA E' VICINA: FUGGI FUGGI PER SVICOLARE IL DALAI LAMA, SOLO VISITE "PRIVATE"
SARÀ ACCOLTO A MONTECITORIO, MA NON DAL GOVERNO PRODI - E LA BONINO DOV'È?
IL LAMA, INTANTO, PENSA DI RINASCERE DONNA: SE FIGA, LO RICEVERÀ BERLUSCONI.

1 - DALAI LAMA IN ITALIA: INCONTRI "PRIVATI".
M. Cre. per il "Corriere della Sera"

A Roma, niente aula di Montecitorio per il Dalai Lama. A Milano, da cui partirà oggi la visita italiana, un balletto di fughe in avanti e passi indietro precipitosi: il sindaco Letizia Moratti lo incontrerà privatamente nella sua veste di premio Nobel, mentre il governatore Roberto Formigoni ancora non ha fatto sapere come avverrà il faccia a faccia. Il ritorno in Italia del quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, guida spirituale per milioni di buddisti nel mondo e capo del governo tibetano in esilio, è una buona cartina di tornasole per misurare come è cambiato il rapporto con la Cina.

Soltanto otto anni fa, in occasione della precedente visita nel bel paese, per incontrarlo politici e amministratori si misero in fila. Questa volta, dopo il secco «noi speriamo che nessun politico incontri il Dalai Lama» pronunciato dall'ambasciatore cinese Dong Jinyi, è scattato il fuggi fuggi imbarazzato.

Ad ogni modo, la Santità buddista a Montecitorio entrerà. Non nell'aula parlamentare come chiedevano 289 deputati, ma nella comunque prestigiosa sala delle Lupa. Lo ha spiegato Benedetto Della Vedova (Fi): «Di fronte alla nostra richiesta è stata definita un'accoglienza che ci lascia soddisfatti. Il presidente Bertinotti lo inviterà a parlare in una sala importante e in modi adeguatamente solenni». La visita potrebbe avere una colonna sonora inattesa: Uto Ughi ha infatti offerto la sua disponibilità a suonare durante l'evento.

Il Dalai Lama a Milano terrà tre giorni di insegnamenti al Palasharp. Per compensare l'inquinamento prodotto dall'organizzazione dell'evento, 20.200 kg di anidride carbonica, i buddisti riforesteranno 46.600 metri quadrati in Costa Rica. Dopo Milano, Sua Santità sarà per due giorni a Udine, quindi a Roma: certamente, non incontrerà né il presidente Prodi (in quei giorni all'estero) né papa Benedetto XVI.

2 - QUEGLI INCONTRI A PALAZZO CHIGI E AL QUIRINALE.
Michele Farina per il "Corriere della Sera" - Incontri al vertice per il Dalai Lama, altroché: da Palazzo Chigi al Quirinale. Pechino minaccia tuoni e fulmini sull'interscambio. Pazienza. Sarà il consiglio di quel lama laico di Pannella, sarà la prospettiva di una sciarpa katà (o kakà?) in dono, il premier riceve l'ospite da capo di Stato. Che ricambia: «Un uomo di principi». A chi? A Berlusconi: era l'estate 1994 (con Scalfaro presidente).

3 - MA DOV'È FINITA EMMA BONINO?...
Filippo Facci per "Il Giornale"
- Fausto Bertinotti è stato bravo. Il Dalai Lama, che nessuno voleva incontrare per timore di ritorsioni cinesi, è stato formalmente invitato nella Sala della Lupa, la più importante della Camera: sono stati esauditi i 289 deputati che avevano firmato affinché il capo spirituale potesse essere ricevuto col medesimo rilievo istituzionale già riservatogli da Usa, Canada, Germania e Austria. A questo punto, però, diventa ancora più imbarazzante che a incontrare il Dalai Lama non sia anche il governo: l'hanno incontrato Bush e la Merkel, tra altri, ma Prodi non ci sente, rifiutò già l'anno scorso.

È uomo che vorrebbe togliere l'embargo delle armi ai cinesi, d'accordo: ma qui tornerebbe utile una parolina dei radicali, visto che secondo indiscrezioni sono al governo. Ma Emma Bonino, per dire, sembra sparita. Marco Pannella, intervistato dal "Corriere" il 26 novembre, si era detto sicuro: «Spero e credo che Emma incontrerà il Dalai Lama». Per ora silenzio assoluto. La Bonino è in una posizione delicata, certo: è ministro per il Commercio estero, in prima fila davanti a eventuali ritorsioni cinesi. C'è da capirla, resta che tra le tante novità politiche di questo periodo ci appuntiamo anche questa: che un oppositore radicale resta un radicale, un ministro radicale diventa un ministro.

4 - LA PROFEZIA DEL DALAI LAMA: POTREI RINASCERE DONNA.
Renata Pisu per "la Repubblica"

E se il XV Dalai Lama si reincarnasse in una donna? La possibilità è stata ventilata dal XIV Dalai Lama, e subito "apriti cielo!" come se l'ipotesi fosse inammissibile, come se l'Oceano di Saggezza, questo il suo titolo, il quale ha già infranto tanti tabù gettando lo scompiglio nel campo avverso, cioè in Cina, e spesso anche tra i suoi fedeli, avesse valicato l'ultima frontiera, fosse diventato un pericoloso democratico, assertore dei diritti umani e dell'eguaglianza tra i due sessi.

Ci mancava anche questa, borbottano a Pechino, vedete che non sa cosa sia la tradizione, che è una "testa di serpente", un opportunista vassallo dell'Occidente e delle sue più deprecabili teorie?

E, invece, esprime ben altro il Dalai Lama quando dice, che, perché no? "Se la forma femminile sarà più utile, il Dalai Lama sarà donna". Lo ha affermato in risposta a una domanda che gli è stata fatta da Vanity Fair e che, come ha dichiarato un suo portavoce, gli fanno spesso e sono sempre donne che gliela pongono. E lui risponde sempre allo stesso modo, senza svicolare. Perché no?



Già, perché no? Dovremmo domandarcelo anche noi, se credessimo alla teoria della reincarnazione; e dovremmo domandarcelo anche se pensassimo che è tutta una questione di politica, di giochi di forza. Nel secondo caso, viva il Dalai Lama, ha capito quale è l'aria del tempo e vi si conforma. Però, anche nel primo caso, viva il Dalai Lama perché nel suo antico regno teocratico ed eremita sulle montagne innevate del Tibet, non si esclude niente nel gioco infinito del karma, delle vite che si inanellano nella continuità di un'idea, di un servitium.

Ha detto Ani Jangsem, monaca anziana e reincarnata (non sa se il suo predecessore fosse maschio o femmina, ma non se ne cura) che "non c'è nessuna legge che stabilisca se la reincarnazione debba avvenire in un corpo di uomo o in uno di donna: se una persona ha una mente illuminata, consapevole, compassionevole, allora nella prossima vita rinascerà in una forma superiore". Già, superiore.

Il Dalai Lama ha infatti dichiarato che la reincarnazione femminile è la più alta, ma soltanto posto che sia la più utile. Non quindi perché "donna è bello", ma perché, in questo mondo di orrori e prevaricazioni, potrebbe forse essere più utile che parole di tolleranza e di pace, sgorgassero dalla bocca di una donna. Allora, una donna tibetana? Chi lo sa.

Potrebbe anche essere un'europea, o un'americana, bionda con gli occhi azzurri. E allora, quanta fatica costerebbe ai solerti funzionari della Agenzia per le Religioni di Pechino, andare a rintracciare questa benedetta bambina. Si pensi a quanto si sono impegnati per identificare la reincarnazione del Karmapa, il ragazzino che poi fuggì in India; e quanta fatica costò loro il contestato ritrovamento della reincarnazione del Panchen Lama. Se adesso dovessero non più controllare soltanto i maschi ma anche le femmine, sarebbe davvero da mettersi le mani nei capelli.

E se poi la ricerca non si svolgesse soltanto in Cina e in Tibet ma nel mondo intero, visto che il Dalai Lama non esclude che la sua reincarnazione avvenga in esilio? Ci si arrende, si dichiara forfait. Oppure? Oppure, cosa, se la si vuole vedere da Pechino?

Il Dalai Lama ha spiazzato la Cina che domina il suo paese ma verso la quale continua a usare parole benevole: ma sì, perché mai boicottare le Olimpiadi, la Cina è un grande paese.... Eppure, viene da pensare che ognuno usa le armi di cui dispone. Il Dalai Lama punta sulla rinascita di un desiderio di spiritualità che riscatta da un rozzo materialismo il secolo da poco estinto e lo fa da grande uomo politico.

La religione gli serve per quel tanto che è sempre servita, ma non la usa come un dogma. La adatta alle circostanze, senza falsificarla, e per il Tibet sapere, come lui sa, che oggi come oggi si può dire che i "reincarnati" si manifestano non per un proprio materiale bisogno ma perché c'è bisogno della loro presenza in un determinato contesto sociale, è rivoluzionario, è moderno.

La reincarnazione, dice il Dalai Lama, questo nostro contemporaneo "Oceano di saggezza", è la conseguenza diretta del kharma e del contesto sociale e delle persone fra le quali la reincarnazione si manifesta: gli esseri reincarnati vengono al mondo perché in un determinato momento c'è bisogno di loro.

Certo, la reincarnazione può assumere diverse forme, uomo, donna, bambino, anziano, addirittura cane o gatto o albero. Insomma, la reincarnazione non ha una forma fissa e mai possiamo essere certi di chi sia un reincarnato o una reincarnata. Chi dice di esserlo forse non lo è, chi lo è non sa di esserlo. Succede. Ma questa volta, speriamo che sia femmina.


Dagospia 05 Dicembre 2007