'NEW YORK TIMES' SVELA: "AUMENTANO GLI APPELLI A BLOOMBERG: DEVI CANDIDARTI"
L'ESTABLISHMENT PUNTA SUL BILLIONAIRE DI NEW YORK: MC CAIN NON HA UN DOLLARO
FUOCO DI PAGLIA: "IL DISPREZZO DI HILLARY PER IL MASCHIO? E' UNA NAZIFEMMINISTA"
L'ESTABLISHMENT PUNTA SUL BILLIONAIRE DI NEW YORK: MC CAIN NON HA UN DOLLARO
FUOCO DI PAGLIA: "IL DISPREZZO DI HILLARY PER IL MASCHIO? E' UNA NAZIFEMMINISTA"
1 - BUM BUM BLOOMBERG!
Titolo scoppiettante del New York Times di oggi, destinato a fare molto rumore: "Aumentano gli appelli a Bloomberg perché decida di candidarsi". Il sindaco della Grande Mela - aggiunge il quotidiano - ha incontrato nei giorni scorsi due autorevoli esponenti del'Establishment repubblicano: Hagel e Nunn.
A favore del Billionaire ci sarebbe , poi, c'è l'appoggio di numerosi media, dal Wall Street Journal al New York Post, dal New Yorker al radical Village Voice.
Quello che in Italia viene considerato il più dominante candidato repubblicano, John Mc Cain, è invece liquidato come uno "senza mezzi" economici per sopportare la lunghissima bagarre delle primarie (finirà a giugno e ogni spot tv costa un patrimonio).
Il rischio che corre ora Bloomberg, sempre secondo il quotidiano newyorkese, è quello di far perdere la pazienza alla gente.
Le continue voci ("si candiderà?", "non si candiderà", "quanto potrà spendere"), che finora avevano creato attesa intorno al suo nome, cominciano ad essere un boomerang. Nelle pagine dei principali giornali emergono voci critiche, anche dall'interno della sua amministrazione municipale e un recente sondaggio ha rivelato che ben il 61% dei newyorkesi vorrebbe che Bloomberg finisse il suo mandato da sindaco. E se la piazza della Grande Mela comincia ad essere a rischio, figuriamoci il resto del paese.
2 - «DICO NO A HILLARY: È UNA NAZIFEMMINISTA»
Dal "Corriere della Sera"
Cresciuta in una casa claustrofobica con fratelli deboli all'ombra di un padre dispotico: così Hillary Clinton è diventata il barracuda assetato di potere che l'America dovrebbe temere. Parola della post-femminista Camille Paglia, che su Blog.com si scaglia violentemente contro la ex first lady in corsa per la nomination democratica e tutte le «nazifemministe» dalla sua parte.
La tolleranza estrema dimostrata con Bill sarebbe, secondo la Paglia, l'ennesima dimostrazione del disprezzo e della sfiducia di Hillary nei confronti del genere maschile, al quale si sente moralmente superiore. «Sulle orme di sua madre - scrive la Paglia - Hillary crede sia la sua missione sopportare qualsiasi insulto in nome di una causa più alta». Non sarà un caso, prosegue l'articolo, che nello staff della Clinton ci siano soprattutto donne adoranti. «Il disprezzo di Hillary per il maschio si sposa perfettamente con il classico pacchetto nazifemminista».
Un esempio? Gli editoriali dell'icona del femminismo americano Gloria Steinem. «La storia giudicherà Steinem & company molto severamente per la loro indifferenza eticamente ottusa alle migliaia di donne lavoratrici» umiliate dagli uomini come Bill e dalle donne abituate a voltarsi sempre dall'altra parte come Hillary. «I Clinton vivono una campagna permanente. Solo questo li tiene insieme e dà loro un senso».
Dagospia 11 Gennaio 2008
Titolo scoppiettante del New York Times di oggi, destinato a fare molto rumore: "Aumentano gli appelli a Bloomberg perché decida di candidarsi". Il sindaco della Grande Mela - aggiunge il quotidiano - ha incontrato nei giorni scorsi due autorevoli esponenti del'Establishment repubblicano: Hagel e Nunn.
A favore del Billionaire ci sarebbe , poi, c'è l'appoggio di numerosi media, dal Wall Street Journal al New York Post, dal New Yorker al radical Village Voice.
Quello che in Italia viene considerato il più dominante candidato repubblicano, John Mc Cain, è invece liquidato come uno "senza mezzi" economici per sopportare la lunghissima bagarre delle primarie (finirà a giugno e ogni spot tv costa un patrimonio).
Il rischio che corre ora Bloomberg, sempre secondo il quotidiano newyorkese, è quello di far perdere la pazienza alla gente.
Le continue voci ("si candiderà?", "non si candiderà", "quanto potrà spendere"), che finora avevano creato attesa intorno al suo nome, cominciano ad essere un boomerang. Nelle pagine dei principali giornali emergono voci critiche, anche dall'interno della sua amministrazione municipale e un recente sondaggio ha rivelato che ben il 61% dei newyorkesi vorrebbe che Bloomberg finisse il suo mandato da sindaco. E se la piazza della Grande Mela comincia ad essere a rischio, figuriamoci il resto del paese.
2 - «DICO NO A HILLARY: È UNA NAZIFEMMINISTA»
Dal "Corriere della Sera"
Cresciuta in una casa claustrofobica con fratelli deboli all'ombra di un padre dispotico: così Hillary Clinton è diventata il barracuda assetato di potere che l'America dovrebbe temere. Parola della post-femminista Camille Paglia, che su Blog.com si scaglia violentemente contro la ex first lady in corsa per la nomination democratica e tutte le «nazifemministe» dalla sua parte.
La tolleranza estrema dimostrata con Bill sarebbe, secondo la Paglia, l'ennesima dimostrazione del disprezzo e della sfiducia di Hillary nei confronti del genere maschile, al quale si sente moralmente superiore. «Sulle orme di sua madre - scrive la Paglia - Hillary crede sia la sua missione sopportare qualsiasi insulto in nome di una causa più alta». Non sarà un caso, prosegue l'articolo, che nello staff della Clinton ci siano soprattutto donne adoranti. «Il disprezzo di Hillary per il maschio si sposa perfettamente con il classico pacchetto nazifemminista».
Un esempio? Gli editoriali dell'icona del femminismo americano Gloria Steinem. «La storia giudicherà Steinem & company molto severamente per la loro indifferenza eticamente ottusa alle migliaia di donne lavoratrici» umiliate dagli uomini come Bill e dalle donne abituate a voltarsi sempre dall'altra parte come Hillary. «I Clinton vivono una campagna permanente. Solo questo li tiene insieme e dà loro un senso».
Dagospia 11 Gennaio 2008