QUAL E' LA CAUSA CHE AVREBBE SCATENATO LA REAZIONE DI MARGHERITA?
SI DICE CHE IL MOTIVO SIA DA CERCARE NELLA PARTICOLARE CONSISTENZA DELLA "BUONUSCITA" PAGATA AL FIGLIOLO LAPO DALLA FIAT DOPO LA NOTTE BRAVA 2005
SI DICE CHE IL MOTIVO SIA DA CERCARE NELLA PARTICOLARE CONSISTENZA DELLA "BUONUSCITA" PAGATA AL FIGLIOLO LAPO DALLA FIAT DOPO LA NOTTE BRAVA 2005
Si è parlato molto dell'assenza di Margherita Agnelli alla mostra fotografica nell'obitorio del Vittoriano che a 5 anni di distanza ha fatto risorgere la gloria dell'Avvocato e la fama (più modesta) di Marcello Sorgi, ex-direttore della "Stampa" e del Tg1.
L'assenza della temibile madre di Yaki e Lapo ha fatto ricordare ai presenti ciò che avvenne nel settembre 2004 quando a Stresa si celebrarono le nozze del giovane Yaki con Lavinia Borromeo, mentre la madre partecipava nelle stesse ore a un convegno dello studio Ambrosetti a Cernobbio.
Nel "tombale" spazio del Vittoriano si è ricordato l'accordo tombale che sembrava aver messo fine agli appetiti di Margherita Agnelli, ma nell'attesa di vedere le 250 foto del mitico Avvocato, qualcuno riferiva una voce rimbalzata da Torino dove nello stesso giorno si è svolta la prima udienza sulla vicenda giudiziaria che vede contrapposta Margherita agli avvocati Gabetti e Franzo Stevens.
Secondo questa voce la mamma degli Elkann non avrebbe ragioni per insistere nel contenzioso. La sua eredità è stata di 900 milioni di euro che comprendono 109 milioni in contanti, 100 milioni per le azioni possedute, 500 per le opere d'arte, e almeno altri 200 per le case che la mamma Marella le ha lasciato a Villar Perosa e a Roma.
Ma la voce che rimbalza da Torino riguarda soprattutto la causa che avrebbe scatenato la reazione di Margherita e il suo ricorso in Tribunale per conoscere la reale consistenza del patrimonio italiano ed estero del padre Avvocato. A questo proposito si dice che il motivo sia da cercare nella particolare consistenza della "buonuscita" pagata al figlio Lapo per uscire dalla Fiat e mettersi in proprio dopo la notte brava del 9 ottobre 2005.
A quanto risulta il ragazzo Lapo non sembra essere uscito fino ad oggi dalla società "Dicembre" che riunisce le quote del fratello John, dello stesso Lapo e della sorella Ginevra nell'accomandita della dinastia "Giovanni Agnelli & C. Sapaz". In questa scatola sono confluite anche le azioni della moglie di Gianni Agnelli e quelle da lei rilevate da Margherita quando accettò il concordato, e che sono state intestate ai figli anche se l'usufrutto è a favore della madre Marella. Tuttavia viene dato per certo che una parte della quota di Lapo è stata monetizzata a suo favore per mettergli a disposizione i soldi necessari per andarsene dalla Fiat e camminare sulle sue gambe.
Quanti soldi gli siano stati dati nessuno lo sa, ma a Torino si dice che siano tanti e tali da convincere la mamma Margherita di essere "liquidata" a un prezzo molto basso. Da qui la decisione di riaprire una vicenda che sembrava risolta nel 2004 con il suo consenso, e la conseguente decisione di rivendicare a nome degli altri suoi cinque figli avuti dal matrimonio con de Phalen, una valutazione quantomeno analoga.
Anche per questo motivo Lapo avrebbe interpretato l'iniziativa della madre come un'azione ostile nei suoi confronti, un segno di profonda sfiducia nel momento in cui si sta ricostruendo una vita professionale dopo l'esperienza devastante di tre anni fa.
Dagospia 15 Gennaio 2008
L'assenza della temibile madre di Yaki e Lapo ha fatto ricordare ai presenti ciò che avvenne nel settembre 2004 quando a Stresa si celebrarono le nozze del giovane Yaki con Lavinia Borromeo, mentre la madre partecipava nelle stesse ore a un convegno dello studio Ambrosetti a Cernobbio.
Nel "tombale" spazio del Vittoriano si è ricordato l'accordo tombale che sembrava aver messo fine agli appetiti di Margherita Agnelli, ma nell'attesa di vedere le 250 foto del mitico Avvocato, qualcuno riferiva una voce rimbalzata da Torino dove nello stesso giorno si è svolta la prima udienza sulla vicenda giudiziaria che vede contrapposta Margherita agli avvocati Gabetti e Franzo Stevens.
Secondo questa voce la mamma degli Elkann non avrebbe ragioni per insistere nel contenzioso. La sua eredità è stata di 900 milioni di euro che comprendono 109 milioni in contanti, 100 milioni per le azioni possedute, 500 per le opere d'arte, e almeno altri 200 per le case che la mamma Marella le ha lasciato a Villar Perosa e a Roma.
Ma la voce che rimbalza da Torino riguarda soprattutto la causa che avrebbe scatenato la reazione di Margherita e il suo ricorso in Tribunale per conoscere la reale consistenza del patrimonio italiano ed estero del padre Avvocato. A questo proposito si dice che il motivo sia da cercare nella particolare consistenza della "buonuscita" pagata al figlio Lapo per uscire dalla Fiat e mettersi in proprio dopo la notte brava del 9 ottobre 2005.
A quanto risulta il ragazzo Lapo non sembra essere uscito fino ad oggi dalla società "Dicembre" che riunisce le quote del fratello John, dello stesso Lapo e della sorella Ginevra nell'accomandita della dinastia "Giovanni Agnelli & C. Sapaz". In questa scatola sono confluite anche le azioni della moglie di Gianni Agnelli e quelle da lei rilevate da Margherita quando accettò il concordato, e che sono state intestate ai figli anche se l'usufrutto è a favore della madre Marella. Tuttavia viene dato per certo che una parte della quota di Lapo è stata monetizzata a suo favore per mettergli a disposizione i soldi necessari per andarsene dalla Fiat e camminare sulle sue gambe.
Quanti soldi gli siano stati dati nessuno lo sa, ma a Torino si dice che siano tanti e tali da convincere la mamma Margherita di essere "liquidata" a un prezzo molto basso. Da qui la decisione di riaprire una vicenda che sembrava risolta nel 2004 con il suo consenso, e la conseguente decisione di rivendicare a nome degli altri suoi cinque figli avuti dal matrimonio con de Phalen, una valutazione quantomeno analoga.
Anche per questo motivo Lapo avrebbe interpretato l'iniziativa della madre come un'azione ostile nei suoi confronti, un segno di profonda sfiducia nel momento in cui si sta ricostruendo una vita professionale dopo l'esperienza devastante di tre anni fa.
Dagospia 15 Gennaio 2008