OH VALENTINO UCCELLATO DA DOLCE E GABBANA - "D&G? TIMIDI AGLI INIZI, ORA UN PO' ARROGANTELLI" - "NOI ARROGANTELLI? LUI FA FESTE D'ADDIO DA LUGLIO, NOI LAVORIAMO. QUESTA È LA DIFFERENZA".

1 - GABBANA A VALENTINO: "NOI ARROGANTELLI? LUI FA FESTE D'ADDIO DA LUGLIO, NOI LAVORIAMO. QUESTA È LA DIFFERENZA".
Ai microfoni di Radio Monte Carlo, l'Alfonso Signorini Show, in onda dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 10.00, è intervenuto Stefano Gabbana.
In merito alle dichiarazioni di Valentino, che ha dato degli "arrogantelli" a Dolce e Gabbana, Stefano ha commentato: "E' da luglio che Valentino continua fare feste d'addio, io invece lavoro. Onestamente non mi importa di quello che dice di noi Valentino".

2 - DOLCE E GABBANA? "TIMIDI AGLI INIZI, ORA UN PO' ARROGANTELLI"
Gian Luigi Paracchini per il Corriere della Sera


«Il mio più grande rammarico? Quello di non aver avuto il tempo, ma dovrei dire la voglia, di instradare un giovane pronto a prendere il mio posto. A forza di sferzate di Valentino sulla schiena sarebbe diventato il mio erede ideale. Se non l'ho fatto è perché sono un accentratore: l'idea di passare la mano non mi ha mai entusiasmato...».

Va bene la proverbiale discrezione, ma come si fa a non lasciarsi un po' andare quando si è alla vigilia dell'ultimo spettacolo dopo 45 anni di passerella? Pur senza perdere la consueta grazia, Valentino sta al gioco. Prima con l'autocritica per come avrebbe potuto pilotare la sua successione. Poi tranquillizzando («Viva il giardinaggio») quelli che temono cada in cupa depressione. Infine vibrando polemici affondo verso colleghi e manager.

Abbronzato, con un'età (75 suonati) indecifrabile grazie a chissà quali alchimie, abito color sabbia (per lui non è mai inverno), cravatta viola, Valentino esibisce la lista di bellezze in prima fila mercoledì: le top model Claudia Schiffer, Eva Herzigova, Nadia Auermann, Karen Mulden, Carolina Kurkova e le star Isabelle Adjani, Uma Thurman, Gwyneth Paltrow.

Signor Valentino, siamo ai saluti finali. Pentito, triste o va bene così?
«Ho preso una decisione, chiuso. Poi mica ci si può occupare di vestiti fino a 80 anni! Tristezza? Zero. In questi ultimi 74 vestiti ci sono gioia e l'orgoglio di dimostrare che cosa sia la vera alta moda».

Che cosa le mancherà di più?
«Disegnare. Matita e carta, al tavolo, con gli assistenti attorno. Vedere l'idea che cresce. Meraviglioso ».

E se, in qualche modo, continuasse a disegnare vestiti?
«Ma no, che senso avrebbe? Può succedere per un fatto eccezionale tipo il vestito da sposa per un'asta-charity a Mosca, che servirà a finanziare un campo per ragazzi. Ho però un sogno».

Quale?
«Disegnare costumi per l'opera. Ne ho parlato con il Metropolitan. Stravedo per "La Traviata" ».

Pare che l'idea di uscire di scena non la deprima.
«Mica scappo a Timbuctù. Poi c'è il film sulla mia vita ("Valentino, l'ultimo imperatore") in uscita, una mostra negli spazi del Louvre a giugno, poi il progetto per il museo Valentino a Roma. E poi questa moda mi annoia: il business sta ammazzando la creatività».

C'è qualcosa di nuovo, a parte l'opera, che l'attrae?
«Il giardinaggio. Quest'estate Giancarlo (Giammetti, suo storico alter ego, ndr), mi ha regalato una rosa stupenda, rosso-Valentino, frutto di un inedito innesto. Vorrei creare nuovi fiori, nuovi colori».

Altri desideri?
«Vivere il più a lungo possibile, rinfoltire la mia tribù canina perché cinque carlini non mi bastano di più, poi riprendere a sciare in Svizzera».



Si favoleggia sulla sua vita da principe con castello, corte al seguito, lussi estremi. Tutte cose che non avrebbero fatto bene ai bilanci della maison.
«Faccio una vita principesca ma non ho mai comprato nemmeno una saliera con i soldi altrui. Più che per gli aerei privati e le nostre spese, i manager avrebbero potuto limitare le difficoltà lavorando meglio ».

E i colleghi? Che ne pensa di Armani?
«Ha creato qualcosa di molto importante. È stato rivoluzionario ».

Miuccia Prada?
«Stupefacente come abbia costruito un tale impero. L'ammiro anche se fa cose diverse dal mio pensare».

Dolce e Gabbana?
«Timidi agli inizi, ora un po' arrogantelli».

Donatella Versace?
«Il talento di Gianni era unico, ma lei che grinta ha!».

Aumentano le donne-stiliste, favorevole o no?
«Certo, però i vestiti di donne per le donne qualche volta hanno meno fantasia e curiosità ».

A proposito, si è parlato di un po' di freddezza verso Alessandra Facchinetti, che raccoglierà il suo testimone.
«No, ci siamo incontrati, le ho dato qualche consiglio, certo starà a lei trovare la sua strada ».

E i giovani?
«Vogliono avere successo subito, hanno ansia di cambiare ma creatività poca e poi cadono ».

Nomi?
«Elbaz fa cose davvero interessanti per Lanvin».

E l'italiano Stefano Pilati per Saint Laurent?
«Buono ma dovrebbe stare più sulla strada del maestro».



Dagospia 21 Gennaio 2008