METTI LE SCULTURE DI PALADINO E I SUONI DI ENO E L'ARA DIVENTA BARA PACIS
GRAN MONDANITÀ AL VERNISSAGE: CLAUDIO BAGLIONI, ALESSANDRO BERGONZONI, FUKSAS, VERUSIO, BORGNA, PAOLO ZACCAGNINI, ALBERTA FERRETTI, PAOLA TURCI
GRAN MONDANITÀ AL VERNISSAGE: CLAUDIO BAGLIONI, ALESSANDRO BERGONZONI, FUKSAS, VERUSIO, BORGNA, PAOLO ZACCAGNINI, ALBERTA FERRETTI, PAOLA TURCI
Roberta Petronio per "Il Messaggero"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Si erano già incontrati e avevano realizzato un'installazione a Londra nella cripta della Round House. Dopo una decina di anni, sono tornati a lavorare insieme. E sempre nel sottosuolo, questa volta di uno spazio monumentale romano.
Il rocker colto Brian Eno e l'artista della trans-avanguardia Mimmo Paladino hanno provocato di nuovo un «felice conflitto» fra suoni e immagini. «L'armistizio», per dirla con le parole del curatore della mostra Achille Bonito Oliva, dall'altra sera è sotto gli occhi di tutti. Già controllato a vista e ascoltato attentamente da Claudio Baglioni, tra i primi ospiti del vernissage.
L'Opera per l'Ara Pacis è stata inaugurata all'ora dell'aperitivo con un invito alla scoperta di un progetto unico di arte figurativa e suono. Due mesi per riflettere sull'impressione da creare «attorno a questo bellissimo altare che ha già la sua musica», e una giornata intera spesa all'interno della struttura: Eno ha incontrato il pubblico e anche conversato in terrazza davanti a un drink con il "collega" Alessandro Bergonzoni, attore-scrittore e oggi artista visivo.
In tanti hanno fatto tappa davanti alla scultura circolare che fronteggia l'Ara, per poi lasciarsi condurre dai suoni nel labirinto delle opere di Paladino al piano sottostante.
Visti: Paola Turci, Alberta Ferretti, l'architetto Massimiliano Fuksas, Sandra Verusio, Flaminia Orsini con Jasper Brown, Gianni Borgna, e i promotori-realizzatori dell'evento Silvio Di Francia, Eugenio La Rocca, Ivana Della Portella, la gallerista Valentina Bonomo.
Dagospia 13 Marzo 2008
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Si erano già incontrati e avevano realizzato un'installazione a Londra nella cripta della Round House. Dopo una decina di anni, sono tornati a lavorare insieme. E sempre nel sottosuolo, questa volta di uno spazio monumentale romano.
Il rocker colto Brian Eno e l'artista della trans-avanguardia Mimmo Paladino hanno provocato di nuovo un «felice conflitto» fra suoni e immagini. «L'armistizio», per dirla con le parole del curatore della mostra Achille Bonito Oliva, dall'altra sera è sotto gli occhi di tutti. Già controllato a vista e ascoltato attentamente da Claudio Baglioni, tra i primi ospiti del vernissage.
L'Opera per l'Ara Pacis è stata inaugurata all'ora dell'aperitivo con un invito alla scoperta di un progetto unico di arte figurativa e suono. Due mesi per riflettere sull'impressione da creare «attorno a questo bellissimo altare che ha già la sua musica», e una giornata intera spesa all'interno della struttura: Eno ha incontrato il pubblico e anche conversato in terrazza davanti a un drink con il "collega" Alessandro Bergonzoni, attore-scrittore e oggi artista visivo.
In tanti hanno fatto tappa davanti alla scultura circolare che fronteggia l'Ara, per poi lasciarsi condurre dai suoni nel labirinto delle opere di Paladino al piano sottostante.
Visti: Paola Turci, Alberta Ferretti, l'architetto Massimiliano Fuksas, Sandra Verusio, Flaminia Orsini con Jasper Brown, Gianni Borgna, e i promotori-realizzatori dell'evento Silvio Di Francia, Eugenio La Rocca, Ivana Della Portella, la gallerista Valentina Bonomo.
Dagospia 13 Marzo 2008