ALL'ARMI SON TORNATE LE "CIAMPISTE"! MA NON È PIÙ UN PAESE PER I CIAMPI
SI APRE IL CARRELLO DEI BOLLITI PER LE "CIAMPISTE" DELLA MARCHESA VERUSIO
SVANITO IL POTERE CHE RISUCCHIAVA COME UN ASPIRAPOLVERE LA VITA ROMANA

Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo


Correre dietro alle dame dei salotti romani non ha mai fatto male a nessuno. E' raggiungerle che è pericoloso. Crudeli, temutissime, devastanti sul divanone damascato; una volta sedute a tavola diventano anche accanite politologhe, irriducibili agit-prop, aspiranti first lady. Normalmente, a fine cena, riescono a vincere il premio "Eugenio Scalfari", come miglior "ciampista" non protagonista dell'anno.

Già, Carlo Azeglio e Lady Franca Ciampi sono rimasti l'icona sublime di quel salottismo che ha come punto di digestione il desco di Sandra Verusio, Elisa Olivetti, Marina Maccanico, Monsé Manzella, Bianca Riccio, Silvia Cornacchia in De Benedetti, Fiorella ex Padoa Schioppa. Un plotone di gentildonne capitanato dalla generalessa Franca Ciampi (sempre innamorata pazza del marito, ripete: "Lo vedi quanto è geniale") che ha nella marchesa Sandra Verusio il suo bastione storico: "Ciampi! Ciampi! Ciampi per sempre! Tutto il mio gruppo è ciampista. Mi raccomando, scriva ciampista, non shampista", ordinò al cronista de Il Foglio.

Ma il tempo passa, cinico e baro. E sbirciando le "ciampiste" alla presentazione del libro "Il nomade dilettante" (Mondadori) scritto dal marito della marchesa, Giovanni Verusio, cadevano braccia e gomiti. La più sgarzolina, con un volto smaltato come una vasca da bagno e labbroni grossi come il tubo della doccia, era la cinquantenne Lilliput Gruber. Ma non è questo il punto. Anzi, è una stronzata: la prostata si avvicina per tutti. Ciò che colpiva del parterre della presentazione era l'assenza dell'alone del potere. Quella magica aura che risucchia come un aspirapolvere la vita romana.



Una voce "addetta ai livori" ha così commentato: "Ecco la disfatta delle "ciampiste". Ieri zarine, oggi zerine. Sì, come tanti zeri. Intorno a loro fosse presente qualcuno cui chiedere un favore, un telefono, un invito. Tutti pensionati, a partire da Ciampi, o disarmati dalla caduta del governo Prodi, come Lella Bertinotti". Un viale del tramonto che ha condotto Lor Signori sulla via Appia dove si sono attovagliati al desco Verusio, per festeggiare il potere che fu.


Dagospia 08 Aprile 2008