VALLETTOPOLI A GIUDIZIO - LELE MORA PROSCIOLTO, PARTE IL PROCESSO A CORONA (33 TESTI VIP A MILANO) SORPRESO IERI A GUIDARE SENZA LA PATENTE - GLI AMICI DEL MANAGER BRINDANO (AIDA, FLAVIO, EMILIO).

1 - VALLETTOPOLI, MORA PROSCIOLTO CORONA VERSO IL PROCESSO.
Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
Scagionato dalle accuse di aver ricattato con il «paparazzo » Fabrizio Corona il motociclista Marco Melandri, il rampollo degli Agnelli Lapo Elkann, i calciatori ex nerazzurri Adriano e Francesco Coco (a Milano), di aver tentato di estorcere soldi al bomber giallorosso Francesco Totti (a Roma), il manager dei vip Lele Mora esce di scena anche dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di starlette. Era l'ultima imputazione pendente su di lui a Potenza dove il pm Henry John Woodcock ha chiuso la madre dell'inchiesta sui ricatti a colpi di foto che portò in carcere Corona e impose a Mora il divieto di espatrio.

Nel capo di imputazione notificato dal magistrato ai 13 indagati con il deposito degli atti, passaggio che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, non compare più il nome di Mora che nell'accusa originaria era indicato assieme a Corona come «promotore» dell'associazione per aver «progettato le diverse attività delittuose» e selezionato «le numerose vittime delle altrettanto numerose estorsioni». Il suo legale, l'avvocato Nadia Alecci, incassa il successo per la chiusura di quest'ultima pendenza: «Viene resa giustizia a un uomo che non ha commesso nulla».

Un'attività di cui ora è accusato il solo Corona con altre sei persone tra cui il suo braccio destro Marco Bonato. Secondo la procura lucana, Corona avrebbe scelto «le ragazze da reclutare e da avviare alla prostituzione» con «facoltosi imprenditori e managers» coordinando i coindagati. Corona è già stato rinviato a giudizio dal giudice milanese Enrico Manzi su richiesta del pm Frank Di Maio, che ha ereditato e sviluppato gran parte dell'indagine potentina, per le estorsione compiute e tentate. Ora il titolare della «Corona's», che ieri è stato denunciato a Milano per l'ennesima volta per guida senza patente, rischia un altro processo a Potenza per le presunte prostituzioni.

Come la vicende che riguarda una ex «pupa » che, secondo il pm Woodcock, sarebbe stata reclutata con mille euro per incontrare un imprenditore in un prestigioso hotel di Cernobbio (Como) e l'incontro da 500 euro in un albergo di Vicenza tra un'altra ragazza e un manager. Tra gli indagati c'è Riccardo Schicchi, agente di pornodive, accusato con Corona e altri di aver organizzato per un manager un festino a base di sesso in una villa in Sardegna è costato 14.500 euro. Tra le accuse figura anche il presunto riciclaggio (coinvolta a Milano la moglie separata Nina Moric) di 650mila euro di Corona per evitare il sequestro della magistratura.

2 - PROCESSO A CORONA: 33 TESTI A MILANO
Da Corriere.it - Sono 33 i testimoni citati dal pm di Milano Frank Di Maio nel processo che inizierà il prossimo 15 maggio davanti al giudice della quarta sezione penale per le presunte estorsioni ai vip che vede coinvolto Fabrizio Corona.



Tra i più noti, nella lista dei testi d'accusa depositata in questi giorni dal pm della «Vallettopoli» milanese, compaiono i calciatori Adriano, Alberto Gilardino e Bobo Vieri, l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, il motociclista Marco Melandri, le presentatrici Michelle Hunziker, Elena Santarelli, Simona Ventura e Cecilia Capriotti, la modella Nina Moric (moglie separata di Corona), Lapo Elkann, il transessuale Donato Bracco (che con Lapo passò la notte precedente al ricovero per overdose) e i giornalisti Enrico Mentana e Alfonso Signorini.

Corona sarà giudicato a Milano per diversi episodi di presunta estorsione o tentata estorsione. In questi giorni per lui il pm di Potenza, Henry John Woodcock, ha invece chiuso le indagini con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'estorsione e allo sfruttamento della prostituzione. La richiesta del pm potentino prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

3 - AIDA YESPICA: «UNO COME LELE NON POTEVA ESSERE UN FUORILEGGE».
Dal "Corriere della Sera" - Tra quelli che l'avevano detto subito che non poteva essere, che mai avevano avuto un minimo dubbio su Lele Mora, c'è Aida Yespica: «Sono contenta per lui, i magistrati dovevano indagare e, come pensavo, non hanno trovato niente sul suo conto», dice la showgirl. «Il Lele che conosco da più di sei anni non è la persona dipinta dai giornali. Lui non vive fuori dalla legge. Se ci siamo sentiti? Certo, ma abbiamo subito parlato di lavoro».

4 - FLAVIO BRIATORE: «IL DANNO È FATTO PER MESI HA SUBITO UN VERO LINCIAGGIO»
Dal "Corriere della Sera" - Flavio Briatore, che con Lele Mora ha «normali rapporti di lavoro» (la discoteca Billionaire in Sardegna), dice di essere «contento fino a un certo punto». In che senso? «Che il danno ormai è fatto. Dall'inchiesta è uscito bene ma per mesi è stato sottoposto a un linciaggio mediatico pesantissimo sopportando di tutto. Riprendersi non sarà facile».

5 - EMILIO FEDE: «MACCHÉ MOSTRO, NON GLI HO MAI VOLTATO LE SPALLE».
Dal "Corriere della Sera" - Per il direttore del Tg4 Emilio Fede l'uscita di scena di Mora da «Vallettopoli» è «meglio tardi che mai. Siamo amici e non gli ho voltato le spalle perché non ho mai creduto che potesse essere coinvolto in simili vicende. Ma per più di un anno è stato il mostro da sbattere in prima pagina». Il pubblico dimenticherà? «No, insieme a Fabrizio Corona, Lele rimarrà sempre quello di Vallettopoli».


Dagospia 23 Aprile 2008