MARRAZZO VA IN "SOCCORSO" DI BETTINI (A SUON DI MILIONI DI EURO) - D'ALEMA E L'ALIGHIERO CINESE - RIOTTA SANTO SUBITO: INCONTRA A NAPOLI SEPE E BAGNASCO - LOTITO "CONTIENE I COSTI" ANCHE A PRANZO.

Pierre de Nolac per "Italia Oggi"

1 - D'ALEMA INVIA A PECHINO BARBARA ALIGHIERO.
È stata una delle ultime nomine volute dal già ministro degli Affari esteri (e vicepremier) Massimo D'Alema: Barbara Alighiero sarà il numero uno dell'Istituto italiano di cultura a Pechino. E l'altra sera la giornalista sinologa dell'Ansa è stata festeggiata nella libreria Papyrus di via dei Lucchesi, a due passi dalla sede dell'agenzia. Sono accorsi il direttore Giampiero Gramaglia (che aveva vergato personalmente la recensione apparsa tra i dispacci dell'Ansa), amici di vecchia data come Sigmund Ginzberg, e il ministro ombra della cultura del Partito democratico, lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami.

L'occasione è stata fornita dalla presentazione del libro della Alighiero (AH, per chi legge le sue cronache d'agenzia), «L'uomo che doveva uccidere Mao», edito da Excelsior 1881. Un romanzo ispirato a un episodio realmente accaduto, e che ha visto come protagonisti gli italiani Antonio Riva, Quirino Vittorio Gerli e monsignor Tarcisio Martina, oltre a un colonnello americano: con al centro un complotto ideato per uccidere Mao. Adesso Pechino aspetta con ansia la Alighiero.

2 - LOTITO RISPARMIA CON «PRIMO SALE».
Quando un locale offre l'opportunità di pranzare con dieci euro, a Roma la voce si sparge velocemente. Se poi il ristorante (Primo sale) si trova dalle parti di piazzale Clodio, a due passi dal tribunale, e c'è la possibilità di incontrare (casualmente) numerosi magistrati, i clienti non mancano. Oltretutto, in cucina c'è il Pasquale Baldassarre, fratello minore di Fabio (lo chef a due stelle Michelin che lavora a L'Altro Mastai, e che è stato al fianco di Heinz Beck alla «Pergola» del Cavalieri Hilton a monte Mario), Pasquale.

Di vip ne passano, nel locale: ieri, c'era il numero uno della Lazio Claudio Lotito. Con la Lancia Thesis d'ordinanza, più la scorta, in doppia fila: ai tavoli, posti sul marciapiede, decine di businessmen in giacca e cravatta, pronti a sfidare il caldo e il sole capitolino. Non pochi, i romanisti: infatti le battute che circolavano erano dedicate alla convenienza dell'esercizio, sottolineando la passione di Lotito per «il contenimento dei costi», anche per gli ingaggi dei calciatori della sua squadra.

3 - PIERO MARRAZZO VA IN SOCCORSO DI BETTINI.
La mattinata era più intensa delle altre: a mezzogiorno, poi, la Sviluppo Lazio di Giancarlo Elia Valori presentava il suo bilancio, negli uffici di via Bellini, ai Parioli. E il governatore della regione, Piero Marrazzo, si trovava lontano dalla Pisana e da via Cristoforo Colombo, i quartieri generali dell'ente locale che presiede. Così alle 13.40 l'ex giornalista di Mi Manda RaiTre poteva essere notato da chi frequentava l'auditorium romano: seduto a un tavolo del bar, con molti commensali, a cominciare da Carlo Fuortes, amministratore delegato della fondazione Musica per Roma.



Obiettivo della visita, un omaggio (ma c'è chi ha detto «un soccorso») nei confronti di Goffredo Bettini, il consigliere del segretario del Partito democratico Walter Veltroni sconfitto alle elezioni. Il telefonino di Marrazzo, però, non smetteva di trillare: chi era seduto nei pressi poteva ascoltare cifre elevate pronunciate dal governatore nel microfono (del tipo «ci servono venticinque milioni di euro»), interrompendo continuamente il colloquio con gli altri partecipanti al brunch.

4 - RIOTTA A NAPOLI CON SEPE E BAGNASCO.
Ormai Johnny Riotta, dicono a Saxa Rubra, «dedica più tempo ai rapporti con i cardinali che con i colleghi che lavorano nel Tg1». L'altro giorno il direttore del primo telegiornale della Rai era impegnatissimo a elogiare il libro del cardinale Crescenzio Sepe, intitolato «Non perdete la speranza» e pubblicato da Mondadori. E nello spazio sacro della basilica di santa Chiara, nel capoluogo partenopeo, non sono mancate le parole di un altro illustre porporato, il presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco.

Pure lui santificato in vita da Riotta, il quale ha tenuto a sottolineare che «quando una comunità si perde, si perde tutta insieme», dilungandosi quindi sulla drammatica emergenza dei rifiuti, le cui responsabilità ricadono su «centrodestra e centrosinistra, giornalisti e intellettuali». Tutti insieme appassionatamente, nella visione bipartisan espressa del direttore del Tg1: che non moderava l'incontro culturale, visto che il compito era stato affibbiato al responsabile dei servizi giornalistici della Rai di Napoli, Massimo Milone.



Dagospia 15 Maggio 2008