TUTTI GLI UOMINI DI DRAGHI - FAZISTI ADDIO: IL CAPO DI BANKITALIA NOMINA I VERTICI DELLA VIGILANZA - PROMOSSO CLAUDIO CLEMENTE, IL "MASCALZONE" CHE SI OPPOSE ALLE MANOVRE DI FAZIO SU BPL.
Stefano Lepri per "La Stampa"
Nell'epoca delle crisi finanziarie mondiali, la Banca d'Italia modernizza la sua supervisione sulle banche italiane. Il governatore Mario Draghi ha nominato ieri i nuovi capi dei servizi in cui è divisa la Vigilanza, il settore più delicato dell'istituto che dirige. Ha scelto persone con esperienza internazionale, pronte a coordinarsi con le autorità di altri Paesi, o con esperienza sul campo, di crisi bancarie, attenti anche alla tutela dei risparmiatori. Ci sono poi due promozioni a «funzionario generale», il livello subito sotto il vertice, in pratica una direzione centrale. Uno dei promossi è Claudio Clemente, il dirigente della Vigilanza che si oppose a Fazio sul caso Popolare di Lodi: diventerà ragioniere generale della Banca.
Nei verbali giudiziari c'è una telefonata tra la signora Fazio e Giampiero Fiorani in cui a Clemente si dà del «mascalzone» perché ostacola le spregiudicate operazioni della Bpl. L'altro nuovo funzionario generale è Carlo Pisanti: dirigerà la circolazione monetaria al posto di Matilde Carla Panzeri, già fedele di Fazio, che va in pensione. Capo della Vigilanza resta Anna Maria Tarantola. Sotto di lei, al servizio «normativa e politiche», dove si progettano le linee generali dell'azione, andrà spostandosi dal servizio studi un personaggio assai vicino al governatore, anzi il suo ghost writer preferito, Luigi Federico Signorini che fu allievo del giovanissimo professor Draghi all'Università di Firenze trent'anni fa. Il vice di Signorini sarà Andrea Enria, un quarantenne esperto di coordinamento internazionale della vigilanza.
Il servizio rapporti esterni e affari generali, che oltre a curare i contatti con la magistratura sorveglia i rapporti tra banche e clientela, sarà retto dal milanese Giuseppe Boccuzzi, che ha seguito le crisi bancarie dal Banco Ambrosiano del 1982 in poi; il vice sarà Luigi Donato, esperto di reati finanziari. La supervisione dei gruppi bancari sarà guidata da un ispettore abituato a guardare nei conti delle banche anche straniere, Stefano Mieli. Sugli «intermediari specializzati», settore cruciale, vigilerà Roberto Rinaldi, che ha un'ampia esperienza internazionale e ha seguito da vicino la crisi finanziaria. Le nomine di ieri, che andranno in vigore il 1°agosto, completano il lungo processo di riorganizzazione della Vigilanza intrapreso da Draghi da quando è governatore.
Nel futuro si intravede un maggior coordinamento (che Fazio aborriva) tra le autorità di controllo dei vari Paesi. In giugno arriveranno promozioni in altri settori. In autunno cominceranno a chiudere, per risparmio, le filiali provinciali della Banca d'Italia giudicate superflue: Savona, Alessandria, Frosinone, Enna, Pavia, Ferrara, Massa, Gorizia, Isernia. Nuovo capitolo del braccio di ferro tra Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo sul rinnovo degli organi della Fondazione. Ieri, il comitato di gestione della Compagnia ha dato mandato al segretario generale, Piero Gastaldo, «di verificare con i legali i modi più opportuni per ottenere una rapida decisione» del Tar sul ricorso presentato contro la nomina dell'esponente gradito dalla Regione Piemonte, Giuseppina De Santis.
Nei giorni scorsi il Tar aveva sospeso la nomina, senza però decidere sulla legittimità della designazione impedendo così al comitato di gestione di potersi insediare pienamente. Sempre ieri il presidente della Cariplo, Giuseppe Guzzetti, ha chiarito che la Fondazione non è interessata ad acquistare il 3,5% di Intesa Sanpaolo dal Credit Agricole. «Questo dossier - ha dichiarato Guzzetti - non è in istruttoria alla Fondazione Cariplo».
A causa dei mutui subprime, l'Agricole ha annunciato un aumento di capitale di 5,9 miliardi di euro e cessioni di attivi per 5 miliardi. Gli analisti hanno rintracciato la quota dell'Agricole in Intesa (5,6%) e in un'intervista alla Stampa il presidente di gestione di Intesa, Enrico Salza, ha detto che, se fosse libera di agire, la Compagnia «comprerebbe in quindici giorni» parte del pacchetto Agricole, perché «se non si fa in fretta, arriva qualcun altro».
Dagospia 20 Maggio 2008
Nell'epoca delle crisi finanziarie mondiali, la Banca d'Italia modernizza la sua supervisione sulle banche italiane. Il governatore Mario Draghi ha nominato ieri i nuovi capi dei servizi in cui è divisa la Vigilanza, il settore più delicato dell'istituto che dirige. Ha scelto persone con esperienza internazionale, pronte a coordinarsi con le autorità di altri Paesi, o con esperienza sul campo, di crisi bancarie, attenti anche alla tutela dei risparmiatori. Ci sono poi due promozioni a «funzionario generale», il livello subito sotto il vertice, in pratica una direzione centrale. Uno dei promossi è Claudio Clemente, il dirigente della Vigilanza che si oppose a Fazio sul caso Popolare di Lodi: diventerà ragioniere generale della Banca.
Nei verbali giudiziari c'è una telefonata tra la signora Fazio e Giampiero Fiorani in cui a Clemente si dà del «mascalzone» perché ostacola le spregiudicate operazioni della Bpl. L'altro nuovo funzionario generale è Carlo Pisanti: dirigerà la circolazione monetaria al posto di Matilde Carla Panzeri, già fedele di Fazio, che va in pensione. Capo della Vigilanza resta Anna Maria Tarantola. Sotto di lei, al servizio «normativa e politiche», dove si progettano le linee generali dell'azione, andrà spostandosi dal servizio studi un personaggio assai vicino al governatore, anzi il suo ghost writer preferito, Luigi Federico Signorini che fu allievo del giovanissimo professor Draghi all'Università di Firenze trent'anni fa. Il vice di Signorini sarà Andrea Enria, un quarantenne esperto di coordinamento internazionale della vigilanza.
Il servizio rapporti esterni e affari generali, che oltre a curare i contatti con la magistratura sorveglia i rapporti tra banche e clientela, sarà retto dal milanese Giuseppe Boccuzzi, che ha seguito le crisi bancarie dal Banco Ambrosiano del 1982 in poi; il vice sarà Luigi Donato, esperto di reati finanziari. La supervisione dei gruppi bancari sarà guidata da un ispettore abituato a guardare nei conti delle banche anche straniere, Stefano Mieli. Sugli «intermediari specializzati», settore cruciale, vigilerà Roberto Rinaldi, che ha un'ampia esperienza internazionale e ha seguito da vicino la crisi finanziaria. Le nomine di ieri, che andranno in vigore il 1°agosto, completano il lungo processo di riorganizzazione della Vigilanza intrapreso da Draghi da quando è governatore.
Nel futuro si intravede un maggior coordinamento (che Fazio aborriva) tra le autorità di controllo dei vari Paesi. In giugno arriveranno promozioni in altri settori. In autunno cominceranno a chiudere, per risparmio, le filiali provinciali della Banca d'Italia giudicate superflue: Savona, Alessandria, Frosinone, Enna, Pavia, Ferrara, Massa, Gorizia, Isernia. Nuovo capitolo del braccio di ferro tra Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo sul rinnovo degli organi della Fondazione. Ieri, il comitato di gestione della Compagnia ha dato mandato al segretario generale, Piero Gastaldo, «di verificare con i legali i modi più opportuni per ottenere una rapida decisione» del Tar sul ricorso presentato contro la nomina dell'esponente gradito dalla Regione Piemonte, Giuseppina De Santis.
Nei giorni scorsi il Tar aveva sospeso la nomina, senza però decidere sulla legittimità della designazione impedendo così al comitato di gestione di potersi insediare pienamente. Sempre ieri il presidente della Cariplo, Giuseppe Guzzetti, ha chiarito che la Fondazione non è interessata ad acquistare il 3,5% di Intesa Sanpaolo dal Credit Agricole. «Questo dossier - ha dichiarato Guzzetti - non è in istruttoria alla Fondazione Cariplo».
A causa dei mutui subprime, l'Agricole ha annunciato un aumento di capitale di 5,9 miliardi di euro e cessioni di attivi per 5 miliardi. Gli analisti hanno rintracciato la quota dell'Agricole in Intesa (5,6%) e in un'intervista alla Stampa il presidente di gestione di Intesa, Enrico Salza, ha detto che, se fosse libera di agire, la Compagnia «comprerebbe in quindici giorni» parte del pacchetto Agricole, perché «se non si fa in fretta, arriva qualcun altro».
Dagospia 20 Maggio 2008