DAMMUSO CONNECTION - "PANORAMA" ALL'ASSALTO DEL PANORAMA DI VISCO E FUKSAS, DENUNCIATI PER ABUSO EDILIZIO DAL COMUNE DI PANTELLERIA - L'ARCHISTAR: IN ITALIA FAI UN MURETTO E TI DENUNCIANO.

Gianluigi Nuzzi per "Panorama"

Pantelleria provoca nuovi grattacapi all'ex viceministro Vincenzo Visco, uno dei vip più assidui frequentatori della perla nera del Mediterraneo, proprietario di un dammuso a poche decine di metri dal mare. Il politico infatti era già stato condannato dalla Cassazione nel 2001 a 20 milioni di ammenda e a 10 giorni di arresto, pena sospesa, per abuso edilizio.

Ora la vicenda sembra destinata a riaprirsi, visto che emergono altri presunti abusi edilizi. Colpa di due vani, di circa 9 metri quadrati ciascuno, che prima ospitavano delle cisterne interrate (per i quali era stata avviata già una sanatoria) e che ora sembrano essere stati trasformati in camere d'abitazione. Per le stesse nel 2004, tra giugno e dicembre, Visco aveva pagato un'oblazione di 2.800 euro circa chiedendo una seconda sanatoria. Aveva insomma aderito al condono edilizio del 2003 voluto da Silvio Berlusconi e tanto criticato dai suoi compagni di partito.

La pratica sembrava ormai dimenticata in una sorta di limbo, in attesa che prima la sovrintendenza e poi il comune esprimessero parere sulla richiesta di chiudere la vicenda con la sola oblazione. Ipotesi che appare allo stato remota. L'amministrazione comunale, infatti, viste le precedenti decisioni su situazioni analoghe per abusi edilizi entro i 150 metri dal mare, si è orientata a respingere le istanze, indipendentemente dalla posizione della sovrintendenza. In questo caso Visco dovrebbe ripristinare i locali con le cisterne, perdendo due camere da letto nel suo dammuso esclusivo in località Nikà, a pochi passi da una sorgente termale. In caso contrario scatterebbe, di nuovo, un procedimento penale.

Sviluppo che sempre Visco è riuscito a evitare, rispettando i cambiamenti imposti dalla sovrintendenza per un altro abuso edilizio, in realtà minore, messo a posto con un'ulteriore sanatoria. In questo caso erano abusivi dei gradini che dovevano essere realizzati in pietra e con i colori di battuto di cemento. Visco li ha cambiati. E il procedimento si è chiuso.

La questione ora pendente, riguardando la destinazione d'uso di due camere, è di sicuro più complessa: «E verrà risolta come prevede la legge entro fine anno» spiega il responsabile dell'urbanistica del Comune di Pantelleria, Giuseppe Piazza, direttore anche del genio civile di Trapani. «Ma già con l'estate questa come le altre cento ancora pendenti entreranno nella fase conclusiva dell'istruttoria». La difesa di Visco ha invece sempre sostenuto che «lo spostamento di alcune pietre non realizza alcuna difformità».

Insomma quel dammuso si sta rivelando una maledizione per Visco, con i suoi desideri che si scontrano con le leggi urbanistiche: sono già quattro le sanatorie richieste per opere realizzate senza concessione edilizia. Con la legge Galasso, i vincoli paesaggistici impediscono modifiche su un bene che inizialmente aveva un perimetro assai più ridotto, 4,50 metri per 11,50, e che oggi si sviluppa su tre livelli con terrazze e camminamenti.



Del resto sono molti i vip, da Giorgio Armani al fotografo Fabrizio Ferri, da Gérard Depardieu a Riccardo Muti, a essere stati accusati di abusi edilizi per le loro proprietà sull'isola. Attualmente alla procura di Marsala sono pendenti una cinquantina di procedimenti penali per abusi compiuti sull'isola. Anche se non sempre è garantita la stessa velocità dei procedimenti: «In poco tempo una contadina pantesca» si lamentano in paese «dovrà abbattere uno sgabuzzino che utilizzava sulla strada per vendere pomodori, mentre i dammusi resort dei vip sono sempre lì». Semplici invidie?

I vigili firmano decine di verbali. Con casi che, almeno sulla carta, sembrano eclatanti. Per esempio quello che ha come protagonista Doriana Mandrilli, moglie dell'architetto Massimiliano Fuksas: fabbricati, terrazze, verande, strade interne, due piscine e una vasca idromassaggio interrata. Sono almeno una dozzina gli abusi edilizi contestati nel piccolo «villaggio» con diversi dammusi collegati tra loro in località Cimillia. Costruzioni, ampliamenti, cambi d'uso, tutti realizzati, secondo il comune, senza concessione edilizia, ma anzi in violazione delle leggi urbanistiche e dei vincoli ambientali.

La procura della Repubblica di Marsala ha aperto un procedimento penale dopo che lo scorso ottobre i vigili dell'isola avevano stilato un verbale denunciando opere abusive e il comune aveva notificato l'ingiunzione di demolizione. La proprietà dei Fuksas si estende in una delle zone più affascinanti dell'isola, proprio tra la Città dei vivi e la Città dei morti con le «sese», le tombe neolitiche risalenti al Terzo millennio a.C., a poca distanza. Ma la moglie architetto ha fatto costruire due piscine da 60 e 30 metri quadrati con relativo locale tecnico, quattro terrazze per quasi 150 metri quadrati, una veranda per altri 50 metri quadrati. Per poi unire alcuni dammusi, rendere i fabbricati «residenziali senza le prescritte autorizzazioni, concessioni e nullaosta della sovrintendenza», come sottolineano gli investigatori.

In particolare sono stati accorpati dei fabbricati con ampliamenti in muratura, pietra lavica e tetto a cupola. Abusivi sono ritenuti anche i passi, i camminamenti, le recinzioni, la strada interna che la signora Fuksas avrebbe raddoppiato in ampiezza: dal metro e mezzo consentito a 3,50.
Per eseguire gli accertamenti e confrontare quanto costruito senza licenza edilizia con il preesistente sono state utilizzate pure fotografie aeree che vengono ora contestate alla proprietà. Il villaggio risulta intestato alla Santa Marta, immobiliare con sede a Roma e amministrata dalla moglie di Fuksas, Doriana Mandrilli.

«Al massimo di irregolare ci sarà qualche muretto, non ci sono grandi problemi» replica Fuksas. «È aperto un fascicolo in procura? Se ci sono cose che non vanno l'arrestino e la condannino. In realtà era un luogo abbandonato con fabbricati che cadevano a pezzi. Doriana l'ha trasformato con tutte le concessioni necessarie in una proprietà d'incanto, fotografata e pubblicata in tutto il mondo».

Eppure, le contestazioni sono precise: piscine, cambi di destinazione d'uso. Ma Fuksas ride: «Doriana non si ferma di fronte a niente. Solo che in Italia tutti parlano e denunciano: fai un muretto e parte la denuncia».


Dagospia 20 Maggio 2008