LA MANO DI DIO (CHE SONO IO) - MARADONA: "IL GOL DI MANO ALL'INGHILTERRA? COME RUBARE IL PORTAFOGLIO ALLA THATCHER" - "ERO PIÙ BRAVO DI PELÉ. E PURTROPPO PRENDEVO LA COCAINA" - ATTACCO A MATARRESE.

Giuseppina Manin per il "Corriere della Sera"


«Sai che calciatore sarei stato se non avessi preso la cocaina...». Emir Kusturica guarda incredulo Diego Armando Maradona. «Sarei stato migliore - prosegue lui -. Vedi, ho sempre saputo che il pallone era la mia vita. Quel che non immaginavo è che avrei incontrato la cocaina. Per molti un eccitante ma a me faceva l'effetto opposto. Mi staccava dal mondo. Io sono stato Maradona nonostante la coca».

Diego si racconta a Emir. Maradona by Kusturica, il dio del calcio e il regista due volte Palma d'oro. Un film-documento fuori concorso travolgente e commovente come le anime dei due protagonisti. «Maradona potrebbe essere un eroe dei miei film, da "Ti ricordi Dolly Bell?" a "Gatto bianco, gatto nero" - assicura Kusturica -. Ma sembra uscito anche da un film di Sergio Leone o di Peckinpah. Fosse vivo, Andy Warhol ne avrebbe fatto l'icona pop di oggi. Lui è il Brando dei nostri tempi».

Diego non batte ciglio. Che ti importa di Andy Warhol quando sei Dio? Come si vede nel film, lui è il Messia della «Chiesa maradoniana», oltre 100 mila fan, due feste comandate, Natale, il 30 ottobre, data di nascita di Diego e Pasqua, il 22 giugno, giorno in cui segnò il gol del secolo, con la mano sinistra, subito promossa a «mano di Dio», nella Coppa del mondo dell'86. Argentina contro Inghilterra. Un match che significava tante cose.

«Era recente il ricordo della guerra delle Malvine - ricorda Diego -. Quando segnai mi sembrò di aver portato via il portafoglio alla Thatcher». Agli inglesi non gliel'ha mai perdonata. «Volevano presentarmi il principe Carlo. No, ho detto. Non stringerei mai una mano così insanguinata». Peggio con gli americani. «Bush è un criminale di guerra, un assassino». I politici che ama li ha tatuati sul corpo: su un braccio il Che, su un polpaccio Castro. «Fidel è l'unico leader che rischia la pelle per il suo Paese». Da lui ha anche trovato rifugio nei giorni più bui, curato, disintossicato a Cuba.



«Se non fosse stato un calciatore, avrebbe fatto il rivoluzionario » commenta Emir, a sua volta allergico alla bandiera a stelle e strisce. «Io vengo da 24 Paesi diversi, tutti bombardati dagli americani dal '45 in poi. Ci massacravano e le chiamavano azioni umanitarie». Un nemico comune e molte affinità tra Balcani e America Latina. «Stessa visione della libertà, stessa religiosità pagana, stesso enorme debito pubblico...» elenca il regista. «E poi siamo tutti e due istintivi, dionisiaci... Se Maradona ha superato tutte le crisi è per quell'energia che gli permette di tornare sempre alla vita».

Vita che nulla gli ha negato e nulla gli ha risparmiato. Idolo degli stadi, eccolo tornare nella favela dov'è nato, dove il padre doveva sfamare nove bocche e la madre diceva di non aver fame per lasciare il cibo ai figli. Eccolo con la sua famiglia, la moglie Claudia, le figlie Dalma e Giannina. «Sono sempre stato circondato dalle donne - sottolinea fiero -. Mia madre, mia nonna, cinque sorelle, due figlie, mia moglie e ora una nuova fidanzata». Quando la droga stava per portarlo via, la voce di Giannina lo riacciuffa dal coma: «Papà non morire». «E io che ero morto, mi son detto devi farcela».

Capitolo sport. Le immagini del ritorno a Napoli, la folla in estasi che grida con lui «chi non salta è un Ferlaino». «Con me c'è stata la riscossa del Sud. Andammo a Torino e battemmo la Juve 6 a 0. Sei gol contro Agnelli». In Italia inizia anche la discesa all'inferno, i giorni della coca. «Gli unici ad averla presa sembrava fossimo io e Caniggia. In Italia i calciatori non prendevano neanche l'aspirina » stiletta ironico.

Pelé ha detto che dovrebbero ritirarle tutti i premi. «Pelé deve ringraziarmi. Se non mi fossi fatto tanto male da solo, lui non sarebbe arrivato neanche secondo». Attacca Matarrese, lo insulta perché avrebbe concordato la finale del Mondiale nel '90: Germania-Italia. Chi vincerà il campionato europeo? «Con il cuore dico la Spagna. Ma anche l'Italia... » Un sogno? «Darei qualunque cosa, anche la mano che fece il gol all'Inghilterra, per incontrare Julia Roberts».


Dagospia 21 Maggio 2008