SILVIO ALLE NOZZE D'ARGENTO DI GASPARRI: "SPERO DI TROVARVI COSÌ ANCHE TRA 50 ANNI. VI IMMAGINO A LETTO INSIEME. VEDO TE MAURIZIO CHE TI TIRI INDIETRO E DICI "NO CARA, STASERA HO MAL DI TESTA...".

Claudio Tito per "la Repubblica"


«Ora vi racconto un po´ di storielle...». Mercoledì sera, appena concluso il consiglio dei ministri di Napoli, Silvio Berlusconi torna a Roma. Una breve sosta a Palazzo Grazioli. E poi di nuovo in giro per Roma. Stavolta per andare a festeggiare le nozze d´argento di Maurizio e Amina Gasparri. E anche lì, il Cavaliere tiene banco. Sfoderando un bel po´ del suo repertorio "barzellettesco".

L´occasione, del resto, era informale. E in questi casi, si sa, gli strappi all´etichetta sono consentiti. Anche perché il premier da quando è tornato a Palazzo Chigi, in pubblico si tiene molto. Parla solo nelle sedi ufficiali. L´altro ieri sera allora si è sfogato. Per i 25 anni di matrimonio infatti il capogruppo del Pdl si è riservato una sala del Golf Club Due ponti, rinomato circolo alla periferia nord di Roma. A pochi passi dagli studi Rai di Saxa Rubra. Raccolti a omaggiare i due coniugi, oltre al presidente del consiglio, diversi ministri del nuovo governo e un bel po´ di esponenti di Alleanza nazionale.



Al tavolo con i due "sposini" c´erano, appunto, Berlusconi e il ministro della difesa, Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e don Pierino Gelmini, il leader della Comunità Incontro che nel recente passato è entrato nella bufera per le accuse circa presunte molestie sessuali. Disposti intorno a quello principale, i tavoli di tutti gli altri ospiti. Il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, il deputato di An Giuseppe Consolo, il ministro delle Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, il direttore del Tg5, Clemente J. Mimun, quello del Tg2, Mauro Mazza. Tanta gente, ma spiccava un´assenza: quella del leader storico di Via della Scrofa, ossia il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Ad allietare i festeggiati una giovane cantante che ha accompagnato la cena fino a tarda serata. Fino a quando la sua voce è stata "spenta" proprio dal premier. Quasi tentato di afferrare il microfono per esibirsi nel suo più classico repertorio di canzoni, quelle scritte con Mariano Apicella. Una tentazione strozzata nella gola. «Non so se ce la faccio - ha allargato le braccia con una risata - sono un po´ stanco. A Napoli, ho dovuto fare tutto io...». Però non ha rinunciato a quelle che il Cavaliere chiama «storielle» e che il resto d´Italia definisce «barzellette».

Chi ha resistito alle "ore piccole", ha circondato il "tavolo d´onore". E una volta che pure don Gelmini si è congedato, il Cavaliere ha iniziato a sfogliare la sua raccolta personale. Spesso irripetibile. Per poi chiudere con un brindisi di auguri per i coniugi Gasparri: «Spero di trovarvi così anche tra 50 anni. Quanto tu Maurizio avrai 101 anni e tu Amina 100. Vi immagino a letto insieme con le mani che lentamente si avvicinano e alla fine... vedo te Maurizio che ti tiri indietro e dici "no cara, stasera ho mal di testa..."».


Dagospia 23 Maggio 2008