IL SULTANO TI DÀ UNA MANO (CON ATTACCATO UN ROLEX) - IL RICCONE DELL'OMAN, IN VACANZA IN PUGLIA, REGALA L'OROLOGIO AL GOVERNATORE VENDOLA E AL SINDACO DI BARI EMILIANO - "LI DAREMO IN BENEFICENZA".

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"


La leggenda metropolitana portata dallo scirocco pugliese racconta di un sultano che sbarca a Bari con un panfilo da sogno e invita a bordo sindaco, presidente della Provincia e «governatore» per un galà di soli uomini, rigorosamente vestiti di bianco. Fin qui la favola, ma la realtà è altrettanto fiabesca. Basti dire del regalo che il sultano dell'Oman, Qabus Bin Said, ha voluto offrire ai massimi vertici istituzionali della Regione, Nichi Vendola, Michele Emiliano e Vincenzo Divella: un Rolex in oro massiccio modello Oyster Perpetual-Day Date del valore di 18 mila euro, qualcosa come la paga di un anno di un operaio qualificato.

«Ovviamente lo metterò all'asta e darò il ricavato in beneficenza» giura Nichi Vendola. Anche il presidente della Provincia pensava di fare altrettanto, ma poi è stato «costretto» a cambiare idea. «L'ambasciatore mi ha detto che il sultano si sarebbe offeso e così ce lo dovremo tenere - si sacrifica Divella -. Pazienza. Però spero che in Puglia sbarchi un sultano a settimana». Dove l'auspicio è rivolto ai 5 milioni che Qabus ha regalato alla città, tre dei quali per il conservatorio musicale e due per il reparto pediatrico dell'ospedale.

Ma torniamo ai Rolex, per dire del «grande imbarazzo» che tormenta il sindaco Emiliano. Il quale si vanta di sfoggiare al polso un orologio in pura plastica, gadget di un farmaco antinfiammatorio. «Non so in quale occasione potrò mai indossarne uno d'oro, ma darlo via mi pare impossibile, almeno nell'immediato...».



E il sultano, che impressione le ha fatto? «È un'entità misteriosa, è qui da una settimana e nessuno lo ha mai visto. Ma dicono che somigli a Sean Connery, la città è letteralmente impazzita per lui e se si presenta alle elezioni, batte pure Berlusconi». Com'erano le danzatrici del ventre? «Ero pieno di aspettative e invece non abbiamo visto nemmeno quelle - ride Emiliano -, si è cenato sulla nave militare».

Posate d'argento e camerieri reali eppure, raccontano, la cena è stata veloce e piuttosto informale. I 25 ospiti italiani, dal questore, al prefetto ai vertici delle autorità militari, si sono serviti da soli colmando i piatti bordati d'oro zecchino di scampi giganti, aragoste, gamberi e fois gras, agnello, verdure ripiene, datteri e dolci speziati come l'halwa. Gli omaniti non bevono alcolici, eppure il sultano non ha risparmiato sullo champagne francese, firmato Dom Perignon.

Lui, Qabus, non si è fatto vedere e non per scortesia, è che la tradizione del ricchissimo Stato arabo consente al sultano di incontrare solo persone del suo rango. E così gli ospiti italiani (tra i quali cinque signore), sono stati accolti dal consigliere speciale del sovrano per le relazioni esterne, Omar Al-Zawawi. E alle dieci di sera tutti a casa, con in tasca un gradito cadeau del sultano: sempre un orologio, ma di marca Iwc.


Dagospia 28 Maggio 2008